Lunedì 12 maggio, alle 17.00, presso il Salone delle Bandiere del Comune di Messina, l’Associazione MediArea – Centro Studi Ricerche Formazione e Servizi per la Gestione Concordata e Creativa dei conflitti di Messina (www.centromediarea.org) propone una Conferenza sulla Mediazione Umanistica dei Conflitti con la partecipazione della sua “ideatrice” e massima esponente a livello internazionale: Jacqueline Morineau. Lunedì 12 maggio, alle 17.00, presso il Salone delle Bandiere del Comune di Messina, è prevista la Conferenza sul tema “Essere mediatori dell’anima. La mediazione umanistica risorsa di cambiamento e pace sociale”, aperta alla cittadinanza, con il patrocinio del Comune di Messina, del Cesv – Centro Servizi per il Volontariato e dell’Ordine degli Avvocati di Messina. L’obiettivo dell’azione formativa è di accostarsi alla conoscenza e alla pratica della mediazione umanistica come opportunità di crescita personale, secondo lo “spirito della mediazione”, e di promuovere una cultura di pace nelle relazioni umane. Si tratta di un evento eccezionale per il nostro territorio: Jacqueline Morineau è la studiosa e l’interprete più attenta della mediazione nei rapporti conflittuali secondo un approccio umanistico trasformativo, fondato sul principio dell’empowerment personale e comunitario.
Il personaggio e il metodo
Jacqueline Morineau, dopo gli studi in Archeologia Classica, si specializza in Numismatica Greca, divenendo ricercatrice al British Museum di Londra. Dalla sua conoscenza del mondo antico deriva gli strumenti essenziali per sviluppare un progetto di intervento “sociale” originale, fondato sulla mediazione e la formazione del mediatore. Morineau ha fondato (1984) e dirige a Parigi il CMFM – Centre de Médiation et de Formation à la Médiation, che riceve l’incarico di attuare il primo esperimento di mediazione penale per la Procura del Tribunale di Parigi. Il CMFM ha effettuato mediazioni nei campi penale, sociale, familiare, scolastico.
Essere mediatore per Jacqueline Morineau è divenire un “artigiano di pace”, non eccezionalmente, ma quotidianamente, in ogni situazione della vita. J. Morineau è autrice dei libri Lo spirito della mediazione, Ed. Franco Angeli, e Il mediatore dell’anima, Ed. Servitium.
La mediazione umanistica permette alle persone in conflitto di attraversare il dolore e la sofferenza, di accogliere i propri e gli altrui bisogni più veri e essenziali e di riconoscersi reciprocamente nella comune umanità. In questo senso la mediazione umanistica può essere considerata non solo uno strumento efficace e innovativo di risoluzione dei conflitti e di pace personale e relazionale, ma anche uno spunto per un diverso approccio alla vita, vicino ai bisogni umani più profondi. L’intervento di mediazione permette di stimolare l’avvio di un processo attraverso il quale il mediatore, estraneo alla situazione conflittuale, accompagna i configgenti per facilitarne la comunicazione, permettendo loro di condurre o trasformare positivamente la situazione di rottura nella quale si trovano, alla ricerca di un “punto di contatto” che faccia evolvere la relazione. A partire da questo “contatto umano”, potranno anche ridefinirsi e si potranno sperimentare differenti e rinnovate modalità relazionali, comunicative, organizzative e, ove necessario, trovare accordi adeguati al benessere delle persone coinvolte nel conflitto. Tale forma di mediazione, definita da J. Morineau un “fatto sociale”, fondata sull’ascolto empatico, l’inclusione delle differenze e il confronto creativo, si rivela un metodo di intervento sempre più utile in una società complessa, in cui si registra l’urgenza di promuovere una nuova cultura delle relazioni, ispirata al riconoscimento e alla “cura” dell’altro, in vista dell’accrescimento dell’empowerment personale e sociale. In questa direzione, il ricorso alla mediazione quale strumento per la gestione creativa e, quindi, la trasformazione dei conflitti, si caratterizza per essere una risorsa di pace e di cambiamento sociale e culturale.