“Un’ostentazione di cattivo gusto ”, “Andava assolutamente evitata”, “Non fa bene alla causa dei diritti gay”. Quelle in virgolettato sono le parole scritte su Facebook da Nino Principato, membro del CdA del Teatro, parole riferite al bacio fra Dom Boss e Achille Lauro durante Sanremo 2021. Esternazioni anacronistiche che le e gli adepti di De Luca non ci hanno mai risparmiato.
Lo scrive il Gruppo Cambiamo Messina dal Basso che continua: <<L’architetto Nino Principato, non nuovo alle polemiche facebook, questa volta si arroga il diritto di dire cosa fa bene e cosa non fa bene ad una causa, mostrando che dietro il “non ho nulla contro gli omosessuali” si nasconde un “non ho nulla contro chi fa come la penso io”.
Ci duole dover essere proprio noi ad informare l’Architetto Principato che la libertà di essere, di esistere, di mostrarsi come si è non ha bisogno della sua accettazione; ci sentiamo di invitarlo ad allargare i suoi orizzonti perché o si crede nella libertà altrui o la si odia. E pur sapendo da che parte vuole stare, noi crediamo che un cambiamento reale sia sempre possibile.
Cambiamento al quale gli accoliti di De Luca sembrano da sempre avversi: dalle dichiarazioni di Trimarchi sulla capitana Carola Rackete alla concessione sul filo di lana del patrocinio alla manifestazione del Pride, con l’ammonizione da parte del sindaco che ci teneva a far sapere che “non condivido i profili goliardici che rasentano l’oscenità della manifestazione”.
Potremmo fare una lunga lista di atteggiamenti autoritari, di insulti e di violenza che trasuda da coloro che sono conniventi con questa politica. Una lunga lista che comprende anche le dimostrazioni di superiorità dell’Assessora Tringali nei suoi goliardici (quelli sì) festeggiamenti del suo compleanno in piena pandemia, in barba a qualsiasi regola vigente e a qualsiasi rispetto verso gli studenti che non possono nemmeno andare a lezione in presenza. Ma si sa, in fondo lo slogan dell’Amministrazione De Luca può essere definito “Due pesi e ottanta misure”.
Comunque, oltre alla grandissima riconoscenza che abbiamo verso l’architetto Principato per aver scoperto che Shakespeare è nato a Messina, questa volta gli riconosciamo anche un grande pregio, che ci auguriamo lo possa convincere a presentare le dimissioni dal CDA del Teatro V.E. : aver reso palese l’ignoranza, l’omofobia e il vuoto umano di chi gestisce la città che ci auguriamo possa togliere il disturbo insieme a lui.
Ci associamo pertanto alla richiesta di dimissioni avanzata dalle associazioni Liberazione Queer+ Messina e Arcigay Messina>>.