È sempre più la logica del lavoro in team quella che il dipartimento materno infantile sta portando avanti nell’ambito delle sue attività e che vede un ulteriore sviluppo in alcuni recenti interventi eseguiti dall’UOC di chirurgia pediatrica sul fronte urologico.
È stato effettuato di recente un delicato intervento su un bimbo che oggi ha quattro mesi e che a un mese di vita – quando il suo peso era di 2,900 kg – è stato operato per asportare delle valvole dell’uretra posteriore.
In gergo medico si chiamano VUP: sono residui embrionali che persistono all’interno dell’uretra posteriore e che, se non eliminati, ostacolano il normale deflusso dell’urina provocando seri danni ai reni e determinando di conseguenza un grave quadro di insufficienza renale.
In questo caso il piccolo paziente è stato preso in carico fin dalla nascita da un gruppo di specialisti composto da neonatologi intensivisti, nefrologi pediatrici, anestesisti e chirurghi pediatri con esperienza in urologia pediatrica.
Dopo aver stabilizzato i valori con le opportune terapie mediche, è stato possibile agire per via chirurgica. Oggi sono i piccoli strumenti a fare la differenza; questa tipologia di operazione viene eseguita, infatti, con l’ausilio del cistoscopio neonatale, tra le ultime acquisizioni dell’Azienda. La microchirurgia consente di intervenire in modo mini invasivo, garantendo un migliore recupero in tempi brevi. A resecare le valvole, sotto la guida del prof. Romeo e con l’assistenza dell’anestesista prof.ssa Caterina Crisafi, è stato il dott. Salvatore Arena.
L’aspetto certamente più delicato è legato soprattutto al campo operatorio estremamente ridotto in cui si lavora; nel caso dell’uretra neonatale, infatti, si agisce su un diametro di circa 2-3 mm.
Oggi il bimbo ha una normale funzionalità renale, è a casa e sta bene.
Una patologia, quella delle VUP, che si instaura già in utero; senza una azione tempestiva essa è tra le cause più frequenti di insufficienza renale terminale in età pediatrica.