Lo dichiara il coordinatore cittadino di Sud chiama Nord Nino Carreri.: <<Il mio amico Alessandro Russo  oggi, probabilmente preso dalla frenesia della candidatura alla segreteria del partito, proprio di quel Pd che, tanto per ricordare la storia, ha affossato nel 2013, si lancia in attacchi strumentali contro l’Atm.

L’ ATM oggi è  una realtà che funziona bene, partiamo sempre dal presupposto che si può migliorare e si punta a farlo, ma la qualità del servizio è sotto gli occhi di tutti.

Grazie alla nuova governance l’inefficienza, il clientelismo e i disastri del passato sono solo un amaro ricordo.

Sono lontani i tempi in cui una dirigenza, ostaggio di qualche sigla sindacale, commetteva tutta una serie di “errori” che l’hanno portata al fallimento!

Per fortuna non si susseguono più le proteste dei dipendenti portati veramente allo stremo, senza stipendi e senza prospettiva, arrampicati sul cancello principale di palazzo Zanca per rivendicare una dirigenza capace e i loro diritti di lavoratori e ancor prima di padri di famiglia.

Per fortuna sono lontani i tempi in cui certa politica o certe sigle sindacali gestivano le carriere dei dipendenti sulla base delle loro convenienze senza badare al disastro imminente. Io me lo ricordo bene quando 2 milioni di euro (2.000.000), che arrivavano dalla regione per un “discutibile” (poi le cronache ci hanno spiegato che era falso) rimborso chilometrico venivano redistribuiti a pioggia negli uffici secondo il “manuale Cencelli” del sindacato favorendo gli amici, gli iscritti e i capi… Qualcuno ha dimenticato o fa finta di non ricordare? Ve lo ricordo io come funzionava…anzi andate a leggervi le notizie di cronaca dell’epoca. Cosa si cela dietro questi attacchi ad orologeria allora? Qualcuno vorrebbe restaurare quei sistemi che oltre al danno economico hanno prodotto l’azzeramento di una gloriosa società qual era la Sats/Atm?
Oggi attaccare un’azienda che funziona, che assume, che paga puntualmente gli stipendi, che investe e che si è organizzata, sembra quasi il disperato tentativo di tornare a fare il rottamatore con la speranza di raccattare consenso.

Saranno forse le pressioni di quella parte sindacale che, per convenienza, cerca favori nelle segrete stanze, salvo poi presentarsi in pubblico come integerrimi difensori della giustizia, ad aver condizionato l’aspirante segretario.

Ma, caro Alessandro, permettimi di dirti che conosco bene questi soggetti, e alla fine ti ritroverai con un pugno di mosche.

A chi dalle retrovie ti fomenta giunga un messaggio chiaro e deciso : GIU’ LE MANI DALL’ATM!>>