E’ finita alle 02.30 di sabato 14 gennaio 2017, per mano dei Carabinieri della Compagnia di Messina Sud, la latitanza di Fabrizio Ceccio, pluripregiudicato messinese classe 1972, attivamente ricercato da aprile dell’anno scorso, allorquando si è reso irreperibile poiché colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di “associazione per delinquere finalizzata alle truffe, al riciclaggio ed alla ricettazione”.
Si era creato una falsa identità pensando di poterla fare franca ma non è sfuggito ugualmente ai Carabinieri che seguivano i suoi movimenti ormai da mesi ed aspettavano solo il momento più opportuno per assicurarlo alla giustizia. Intercettazioni ed estenuanti pedinamenti che avevano permesso di ricostruire nel dettaglio la vita del latitante, le sue abitudini e soprattutto la sua relazione con una pregiudicata messinese 48enne. Provenivano insieme da una località del nord Italia ed immaginavano di aver ormai raggiunto la Sicilia, ove era originario l’uomo, ma il loro viaggio si è concluso a bordo di una nave “Caronte”, ad un passo della costa messinese.
Il blitz è stato fulmineo e non appena si è aperta la rampa del traghetto una decina di carabinieri sono letteralmente piombati addosso alla coppia che non ha avuto né il tempo di rendersi contro di cosa stesse accedendo né tantomeno di reagire, il tutto di fronte agli occhi attoniti degli altri passeggeri. Ceccio, resosi conto di non poter sfuggire alla cattura, ammetteva la sua identità ai Carabinieri che nel frattempo lo ammanettavano, mentre la donna ha cercato di far credere di essere un’altra persona, fornendo generalità false e documenti contraffatti. Alla fine, però, anche la sua identità è stata accertata dagli operanti appurando come si trattasse di Caminiti Fortunata, compagna del latitante. L’immediata perquisizione ha permesso di appurare come i due fossero entrambi armati di pistola con matricola abrasa, carica e con colpo in canna. Solo la bravura e la tempestività dell’intervento dei militari ha evitato eventuali reazioni rendendo impossibile l’utilizzo delle armi. Nella successiva perquisizione a bordo dell’auto sono stati trovati 60 proiettili dello stesso calibro delle armi sequestrate, ovvero una beretta calibro 22 ed una sig sauer calibro 9, numerosi telefoni cellulari, documenti falsi ed altro materiale adesso al vaglio degli inquirenti.
Per la coppia si sono spalancate le porte del carcere: i due sono stati infatti arrestati in flagranza di reato con la pesante accusa di porto abusivo di armi clandestine e munizioni . Nei confronti del Ceccio, inoltre, è stata data esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare che pendeva sul suo conto ed alla quale per quasi un anno era riuscito a sottrarsi.
Dopo le formalità di rito, Ceccio è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi mentre la donna presso quella di Catania Piazza Lanza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.