horcynusMartedì 24 settembre ha inizio l’Horcynus Lab Festival, iniziativa culturale caratterizzata da una serie di eventi coinvolgenti le reti centrali dell’economia sociale. Fulcro degli incontri è l’incessante mutamento che sta subendo il pianeta, con originali riflessioni apportate da alcuni artisti contemporanei. Arte e ambiente sono sempre stati tra gli interessi principali del Parco Horcynus Orca, che organizza l’evento insieme a Fondazione di Comunità di Messina, come dimostra tra l’altro il Museo d’Arte Contemporanea (MACHO) sito a Capo Peloro appartenente alla fondazione. Quest’anno l’iniziativa ha ricevuto il contributo dell’Ambasciata di Spagna in Italia e della Fondazione Con il sud, che hanno collaborato attivamente alla riuscita del progetto.

Cinque giornate intense, a partire dall’inaugurazione di martedì 24 alle ore 18,00 presso il Museo MACHO: vi attende l’installazione-performance ideata dall’artista Giovanna Giachetti ed incentrata sul personaggio di Penelope, il cui paziente ricamo vuol prendersi cura del mondo, riattualizzandone la figura e correlandola all’umanità a rischio nel passaggio tra Scilla e Cariddi. L’incontro fa parte di “Incontri mediterranei/Il quinto punto cardinale”, sezione d’arte contemporanea a cura della critica d’arte Martina Corgnati.

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I successivi incontri avranno luogo nella Sala Consolo del Parco Horcynus a Torre Faro, nell’edificio “ex tiro a volo”. Mercoledì 25 vi saranno numerosi eventi: la consegna del Premio Horcynus Orca alle ore 10,00; il seminario “L’uomo e la farfalla, scenari globali e cambiamento climatico” alle ore 10,30; vari workshop internazionali dalle ore 15,00; alle 18,00 un seminario di Caretto e Spagna, due artisti che da tempo esaminano scientificamente e poeticamente il rapporto tra uomo e natura; alle 19,30 l’inaugurazione di “Incontri mediterranei/Il quinto punto cardinale” da parte di Corgnati e Giunta; infine la performance teatrale di Fidalgo “Qualcosa nascerà da noi”.

Pertanto, la giornata avrà inizio con la consegna del Premio Horcynus Orca, riconoscimento che prende il nome dall’omonima fondazione attenta alle tematiche ambientali e al ricorso ad energie alternative, come dimostra la produzione energetica proveniente da correnti marine attraverso la piattaforma marina Kobold, inserita tra i primi prototipi al mondo avente questa finalità. Destinatario del suddetto premio è Filippo Giorgi, fisico e climatologo abruzzese di fama internazionale, ex membro del Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici e vincitore della medaglia Alexander von Humboldt per il contributo apportato al progresso scientifico nei paesi in via di sviluppo.

Giovedì 26 settembre Sala Consolo ospiterà il seminario “Migrazioni e conseguenze socio-economiche dei mutamenti climatici” alle ore 9:00, seguito da workshop e seminari internazionali Semèr alle 15:00. Alle 18:00 vi sarà il seminario della fotografa, regista ed artista Anne de Carbuccia, con la proiezione del suo cortometraggio “One ocean” relativo alle condizioni del mare, in virtù del suo progetto ecologico supportato dalla fondazione One Planet One Future.

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Il pomeriggio di venerdì 27 sarà dedicato alla presentazione dei “Parchi della Bellezza e della Scienza” curata da Marco Lo Curzio, a partire dalle ore 17:00, per poi procedere alle 18:00 con il seminario dell’artista e giornalista Ananda Banerjee e di Massimo Spadon, ricercatore del CNR nell’Ambasciata italiana in India. Infine, verrà proiettato il film “In questo mondo” in presenza della sua regista Anna Kauber, per discutere della trama della pellicola relativa alle donne pastore italiane.

La giornata conclusiva di sabato 28 avrà inizio alle 18,00 con il seminario della fotografa ambientalista Begoña Zubero Apodaca e successive proiezioni attinenti. L’obiettivo dell’intera iniziativa risiede nella riflessione e diffusione di nuovi paradigmi economici sostenibili, inserendosi nelle reti euro-mediterranee di organizzazioni fondate sui principi di filantropia strategica e di finanza etica.

Il festival, dunque, estrinseca pienamente lo spirito del Parco Horcynus Orca, che si contraddistingue come luogo di congiunzione tra ricerca scientifica, innovazione tecnologica, scambio interculturale, nuove economie solidali, linguaggi creativi e divulgazione partecipata. Progetti ambiziosi e lodevoli che è giusto promuovere, rispecchiando pienamente l’ambiente in cui la fondazione ha luogo: il confine della Riserva naturale di Capo Peloro, area protetta e simbolo di una natura da tutelare.

Cristina Trimarchi

 

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