Dopo i tagli alle linee arrivano i tagli agli stipendi. L’ATM, dopo l’annuncio del novembre scorso, ha comunicato ai sindacati lo scorso martedì “la disdetta di tutte le norme contenute in ogni fonte collettiva di secondo livello sottoscritta dall’azienda” in ragione “della impossibilità di sostenere l’attuale livello dei costi e stante la necessità di riallineare gli stessi ai corrispettivi effettivamente disponibili nonché di correlare tale necessità ad un necessario recupero di efficienza ed economicità della gestione”.
Ad affermarlo il Comitato CMdB – Cambiamo Messina dal Basso in una nota diffusa in data odierna.
Il documento continua:
<<La disdetta avrà effetto dal 1 maggio 2019, data a partire dalla quale nelle buste paga dei lavoratori ATM non vi saranno più i premi incentivanti concordati nel 2017, che variavano dai 100 ai 350 euro al mese, secondo le mansioni ricoperte in azienda.
Un altro duro colpo alle società partecipate ed ai lavoratori che smentisce il Salva Messina, firmato anche da alcune parti sindacali e sottoscritto dal Consiglio Comunale. Un provvedimento iniquo e grottesco se si pensa che per l’altra società partecipata, Messinaservizi Bene comune, l’Amministrazione Comunale promette invece per il 2019 un premio di risultato da record mondiale pari ad oltre 18mila euro per lavoratore.
Purtroppo avevamo intuito bene lo scorso anno quando, con i primi annunci di privatizzazione e/o di liquidazione delle società partecipate, veniva avviato il progetto dell’Amministrazione Comunale di smantellamento delle società pubbliche che gestiscono servizi pubblici essenziali, un progetto che continua e che sembra non conoscere soste. Per questo, la campagna “Partecipate” lanciata dal nostro Movimento, continua e chiederemo con forza che vengano prese in considerazione le proposte avanzate da migliaia di cittadini, con la petizione consegnata lo scorso novembre al Sindaco, al presidente del consiglio comunale ed ai presidenti di quartiere.>>