Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Messina Gazzi e quelli del Nucleo Radiomobile di Messina hanno tratto in arresto in flagranza per “rapina in concorso” Alberto A., pregiudicato messinese classe 1980, sottoposto alla misura dell’affidamento in prova al servizio sociale.
Pensavano di aver messo a segno con successo un facile e brillante colpo, ma il finale è stato decisamente diverso dalle loro aspettative: adesso uno di loro dovrà rispondere del reato di rapina in concorso, mentre l’altro – per la cui identificazione sono in corso serrate indagini – potrebbe avere le ore contate. I due giovani, mercoledì sera poco prima della chiusura hanno assaltato la pasticcieria “Freni” di Contesse e, impugnando un grosso coltello, hanno seminato il terrore tra i presenti, impossessandosi del registratore di cassa, contenente l’incasso dell’intera giornata.
Tutto si è svolto in una manciata di minuti: uno di loro è rimasto fuori, a bordo di un ciclomotore con il motore acceso e pronto ad una rapida fuga, mentre l’altro, copertosi il viso, ha fatto irruzione nella pasticcieria dirigendosi di corsa verso il bancone ed agguantando il cassetto del registratore di cassa, davanti ad alcuni clienti attoniti ed ai dipendenti paralizzati dalla minaccia dell’arma. Una volta fuori, il malvivente è salito sullo scooter condotto dal complice, che lo stava aspettando poco distante, partendo a tutta velocità in direzione sud.
Immediata la reazione dei carabinieri, che giunto l’allarme si sono messi sulle tracce dei fuggitivi schierando in tempi brevissimi due pattuglie della Stazione di Messina Gazzi e tre del Nucleo Radiomobile di Messina, coordinate dalle indicazioni fornite dalla Centrale Operativa.
I militari hanno messo in atto un dispositivo che ha consentito di interdire ai due ogni possibile via di fuga e di intercettare – a Santa Lucia Sopra Contesse – l’ALOISI, il quale aveva appena abbandonato il ciclomotore segnalato dalla Centrale Operativa ed indossava ancora gli abiti utilizzati per la rapina.
Inutile tentare di sottrarsi alla cattura: il giovane, bloccato e perquisito, si è subito reso conto di non avere via di scampo ed ha ammesso le proprie responsabilità, indicando ai carabinieri il sito in cui aveva occultato il registratore di cassa, al cui interno era ancora contenuta parte della refurtiva, riconsegnata poi al legittimo proprietario.
Alberto A. è stato così tratto in arresto e, dopo le formalità di rito, è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Sono tutt’ora in corso ulteriori indagini finalizzate all’individuazione del complice.