Pubblichiamo la nota diffusa stamani dell’Area Civati di Messina: <<Il ruolo e le funzioni dell’Autorità Portuale sono tornati prepotentemente alla ribalta nel dibattito politico cittadino di questi giorni.
Il motivo è semplice: l’Autorità portuale condiziona e determina la vita di uno scalo cittadino che rappresenta uno dei principali terminal crocieristici del mediterraneo e fra i più importanti porti commerciali della Sicilia ed al contempo decide e orienta senza controllo e verifiche da parte dell’Amministrazione comunale, aree di grande pregio fra le quali è bene ricordare la ex Fiera di Messina, l’ex Teatro in Fiera e la rada San Francesco (area già destinata dal PRG del Porto a porto turistico), proseguendo a Nord fino alla Foce del torrente Annunziata (Villa Sabin).
Alla luce di questi dati è facile comprendere come le scelte dell’Authority, condizionino pesantemente la vita quotidiana dei cittadini, incidendo negativamente sulla qualità di vita degli stessi. Finora ogni tentativo di trovare una soluzione al problema dell’attraversamento dello stretto per rispondere al principio della continuità territoriale è sembrato vano e forse anche grazie alla stessa Autorità portuale, il cui fine sembra in effetti diverso da quello per cui è stata costituita e per i cui fini gli è stata conferita non solo un autonomia gestionale e finanziaria ma anche la titolarità di non solo vaste, ma sopratutto vitali aree, del nostro territorio comunale.
Per essere più chiari, evidenziamo quelle che sono le principali criticità da noi rilevate:
– la negazione per i cittadini dell’affaccio mare e della vocazione marinara della città;
– i gravi ritardi riscontrati nella realizzazione del 2° approdo e nel ripristino del primo;
le modalità di affido dei lavori di dragaggio volti al ripristino della funzionalità dell’Approdo di Tremestieri;
– la consuetudine dello stesso Affido, ripetuta anche per lo scalo di Milazzo;
– la Manutenzione e la gestione degli Approdi;
– il palese conflitto d’interesse di alcuni componenti del comitato portuale ( organo di governo della stessa Autorità), in cui siedono indistintamente, dirigenti delle Società armatoriali che contestualmente rappresentano i lavoratori condizionando pesantemente le scelte e determinando un evidente vantaggio), per il vettore monopolista locale;
– gli stessi vettori privati, che risultano oggi ancora inadempienti per la corresponsione degli importi incassati in nome e conto della stessa Amministrazione comunale di Messina alla voce ECOPASS. Importi sul cui incasso ad oggi la stessa Amministrazione Accorinti non ha reso i chiarimenti più volte richiesti e sollecitati e per i quali è ipotizzabile a carico da parte degli armatori/esattori coinvolti, il reato la commissione di reato per Appropriazione indebita e Truffa.
Nella fattispecie rileviamo, l’inconsistente azione politica ed amministrativa, testimoniata dalla mancata attività di verifica, proposta ed analisi, da parte dell’Amministrazione Comunale che non riesce a comprendere l’importanza dell’Authority e del Comitato portuale che ne è l’Organo esecutivo. Il ruolo ricoperto dal Delegato del Sindaco all’interno dell’Autorità Portuale è insignificante a tal punto che non prende atto, neanche del ricorso della stessa Authority presentato al Tar di Catania avverso l’ordinanza Anti-tir.
Riteniamo sia importante evidenziare la contraddizione che vede il sindaco ricorrere a provvedimenti estemporanei e di dubbia efficacia (Delibere dirigenziali Anti-Tir), per poi mostrarsi acquiescente e silente davanti a scelte operate in senso contrario da parte di un organismo di cui il Comune di Messina, è componente.
Ad ulteriore riprova, della commistione pubblico-privato, la stessa ordinanza Anti tir di fatto precludeva agli automezzi pesanti il porto storico penalizzando il vettore a partecipazione pubblica “ Blue Ferries” e di conseguenza favorendo implicitamente l’attività di Tourist&Caronte, presso lo scalo della Rada S. Francesco.
Segnaliamo inoltre l’apertura di un Istruttoria da parte dell’Antitrust (nr. 1763 del 26 Giugno 2013), in relazione alla posizione dominante da parte di un vettore, di fatto monopolista, e l’ipotesi di un cartello economico che condiziona il settore dei Trasporti nello Stretto di Messina.
Alla luce di quanto evidenziato, e stante il progetto di riforma della Legge 84/94 istituiva delle Autorità Portuali, (c.d. Piano LUPI), tutt’ora oggetto di modifiche in Parlamento e della paventata creazione di una area portuale di Gioia Tauro e Messina, chiediamo sia fatta luce sull’utilità per la nostra città, della stessa Authority cosi per come ad oggi realizzata.
Riteniamo che Il “sistema portuale”, evidentemente inquinato da forti interessi privati, vada assolutamente ripensato e azzerato, i membri in carica rassegnino opportunamente le dimissioni. Invitiamo il Sindaco a prendere tempestivamente atto della gravissima situazione avviando tutti gli interventi nelle sue facoltà, per rispondere concretamente ai rilievi che sono oggetto di questo comunicato.>>