Giornata intensa quella trascorsa ieri dagli Architetti messinesi che si sono riuniti al Palacultura, a partire dalle 10,00 fino a tarda serata, per celebrare il Quarantennale di fondazione. Si è iniziato con l’incontro con l’Arch. Maurizio Meossi, Lead Architect dello studio “Zaha Hadid Architects”.
A coordinare l’incontro, nella saletta al I piano, il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina Arch. Giovanni Lazzari. Fra i presenti: il Presidente della Fondazione Architetti nel Mediterraneo Arch. Pino Falzea; il Segretario Nazionale INARCH Arch. Franco Porto; il Presidente uscente dell’Ordine di Catania Arch. Luigi Longhitano; tantissimi architetti e alcune aule dell’Istituto D’arte Basile.
Meossi ha parlato del suo percorso post laurea e del suo master a Londra, ma soprattutto della sua esperienza di “Lead Architect” nello studio di Zaha Hadid, con circa trecento addetti nelle varie parti del mondo, del fascino della persona, dell’amore e della dedizione che egli ha per la sua professione, della dimensione internazionale dello studio, del processo di elaborazione del progetto che naturalmente non è paragonabile a quello di uno studio di provincia.
Ha illustrato, fra gli altri, il progetto che lo sta impegnando in questo momento: la costruzione del City Life a Milano. 45 mila metri quadrati di rivestimento in alluminio verniciato e legno, più di 2 milioni e mezzo di pezzi singoli assemblati in opera e realizzati in officina. Ecco in sintesi le cifre record della tecnologica facciata.
Dibattito ricco di domande interessanti fra il pubblico degli attenti architetti messinesi, da cui è emerso un dato interessante: quanto un lavoro affidato ad un’archistar possa incidere sul costo di vendita. Se per costruire il City Life di Milano occorrono 1.500 €/mq, per comprare ci vogliono da 6.000 a 8.000 €/mq. Ma i costi di manutenzione, assicura Meossi, sono pari quasi a zero, perchè la logica dei “componenti per parte” paga.
Nel pomeriggio incontro con: il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina Arch. Giovanni Lazzari; il Vice Presidente del Consiglio Nazionale APPC Arch. Rino La Mendola e il Presidente della Consulta Regionale APPC Arch. Giuseppe Cucuzzella.
Dopo l’intervento del Comandante Santo Giacomo Legrottaglie del distaccamento e del Presidio della Marina Militare di Messina, ha preso la parola il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina Arch. Giovanni Lazzari, che non ha potuto non introdurre i lavori evidenziando lo stato di disagio sociale, da lui stesso fatto notare in varie occasioni durante gli incontri con l’amministrazione cittadina, in cui si trovano tutti i professionisti, con particolare riferimento alle categorie tecniche, stante la grave crisi economica e lavorativa in cui la maggior parte di essi si trova. Ma lo stesso ha anche evidenziato come esista un progetto che gli architetti italiani hanno per uscirne, che è quello del RIUSO. Progetto che prevede interventi di “rigenerazione sostenibile” e che, dal congresso di Taormina nel giugno 2012, è ormai partito anche in Sicilia.
Tutti temi condivisi dall’Arch. Giuseppe Cucuzzella che ha anche aggiunto come la Consulta Regionale stia operando per mettere in rete le provincie siciliane e per avere una facile interlocuzione con la Regione, spiegando come un comitato scientifico si sia da poco insediato in Assessorato per collaborare con i funzionari nella semplificazione delle pratiche edilizie e per arrivare soprattutto a un Modello Unico per tutti i comuni siciliani.
Tanti i temi trattati anche dall’Arch. Rino La Mendola che, nel ruolo di Vice Presidente del Consiglio Nazionale APPC, ha seguito da vicino l’evoluzione normativa sulle professioni.
“Siamo parzialmente soddisfatti di una riforma, che ha introdotto una serie di elementi positivi, ma anche qualche elemento che suscita notevoli perplessità – ha detto La Mendola – Positivo, per esempio, il recupero dei riferimenti tariffari, almeno per quanto riguarda i lavori pubblici, a garanzia di trasparenza negli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria, che seguono procedure diverse, in ragione dell’importo stimato dei compensi. Tra gli elementi che rischiano di risultare pesanti per i professionisti, invece, l’obbligo della formazione permanente e del POS. Tali elementi comporteranno costi aggiuntivi alle attività degli studi professionali, già fortemente provati da una profonda crisi economica e da una insostenibile pressione fiscale”
La Mendola ha spiegato come in Italia esistano oltre 29 milioni di abitazioni, delle quali 16,5 milioni sono da considerarsi inadeguate a garantire la sicurezza dei cittadini in caso di evento sismico, anche di modesta entità. Questi sono numeri allarmanti che imporrebbero oggi l’adozione di nuovi strumenti per il monitoraggio delle condizioni di stabilità del patrimonio edilizio esistente, come quel “fascicolo fabbricato” che il CNAPPC invoca da anni: una sorta di libretto sull’efficienza delle strutture, da aggiornare periodicamente, ad opera di tecnici regolarmente abilitati.
Dal dibattito è anche emerso come, con la recente introduzione del Piano Nazionale per le Città, siano state stanziate importanti risorse da destinare alla rigenerazione e riqualificazione delle aree urbane quali elementi strategici per la crescita del Paese. L’ottimizzazione dell’uso di queste risorse e l’individuazione di iniziative e progetti specifici per sostenere e sviluppare le politiche di rilancio delle città e dei sistemi economici territoriali sono i cardini del progetto “Urban Pro” previsto dal “Patto per le città” sottoscritto dal Consiglio Nazionale APPC, Confcommercio, ANCE e Unioncamere.
In serata, nell’Auditorium si è svolta la serata di gala offerta agli iscritti ed alla città con ingresso libero. Originale è stata l’adesione dell’Ordine alla campagna di sensibilizzazione verso la raccolta differenziata promossa dall’Associazione Rifiuti zero, con l’iniziativa di invitare i partecipanti alla serata di portare un oggetto di rifiuto presso la mini isola ecologica dell’ATO, presente sul piazzale antistante il “Pala Antonello”, con lo slogan “Porta un rifiuto… Baratta l’ingresso”.
Durante la serata, presentata da Letizia Lucca, sono state consegnate le targhe ai professionisti che hanno compiuto i 40 anni di iscrizione all’Ordine ed ai Consiglieri degli ultimi dieci anni. In quest’occasione, il Presidente dell’Ordine Arch. Giovanni Lazzari ha tenuto a rimarcare il ruolo importante degli architetti nei processi di trasformazione urbana e territoriale e la continuità tra le generazioni, rimarcato dalla consegna delle targhe agli anziani da parte dei giovani iscritti.
Da parte dell’Associazione Civis Mondonuovo, il Presidente dell’associazione, Giovanni Frazzica, ha consegnato il Premio Città di Messina alla memoria dell’Architetto messinese Giuseppe Sindoni per la sua prestigiosa attività professionale anche oltre i confini nazionali.
Fra i vari momenti celebrativi si sono alternati sul palcoscenico importanti gruppi canori e musicali, in uno spettacolo che ha visto protagonisti sul palco il duo di arpe celtiche delle, ormai celebri, gemelle messinesi Sabrina e Simona Palazzolo. Poi il coro “Gospel and Jazz Family Choir”, diretto da Rosalba Lazzarotto, jazz vocalist, con un tributo all’Africa, esplorando le origini della musica afro-americana dallo Spiritual al jazz .
In linea con altri eventi firmati dal Direttore Artistico della manifestazione, Arch. Antonello Longo, sono stati proposti al pubblico giovani promesse artistiche della città. Per la prima volta sulla scena il duo canoro Alice Longo e Valentino Bitocchi, allievi della soprano Enza Fiumanò, si sono esibiti con due
brani tratti dai musical Il Fantasma dell’Opera e Notre Dame de Paris ed altri del repertorio di musica leggera italiana.
A conclusione della serata, il momento più atteso, è stato il quartetto strumentale e vocale di Giancarlo Parisi, noto musicista messinese, che si è esibito con il suo “quartet” nell’ultimo progetto musicale dal titolo “Tarocchi Siciliani”: “una riproposizione della musica siciliana, uno spettacolo di canti tradizionali, con strumenti tradizionali tra cui la sua celebre zampogna a paro cromatica, con performance musicali che vanno ben oltre lo strumento tradizionale. Un concerto di musiche della tradizione siciliana, rivisitato e portato sulla scena con lo studio, con il gusto e la modernità del nostro vivere contemporaneo”.