Si è svolta venerdi 1 marzo, nel Salone della Borsa della Camera di Commercio, la conferenza del prof. Vincenzo Melluso dal titolo “The luminous side of Messina’s modernity / Il lato luminoso della modernità di Messina”. Si è trattato dell’incontro conclusivo del ciclo “Opere e figure del secondo novecento a Messina” organizzato dalla Fondazione Architetti nel Mediterraneo e dall’Ordine degli Architetti di Messina.
Vincenzo Melluso, Professore Ordinario di Progettazione Architettonica e Urbana, ha parlato di Vincenzo Pantano e Filippo Rovigo, due architetti molto attivi nel secondo novecento a Messina. Sono intervenuti il Presidente dell’Ordine Caterina Sartori, il Presidente f.f. della Fondazione Sergio La Spina, il Presidente di Conf-Commercio Carmelo Picciotto e il promotore dell’iniziativa Franco Cardullo. “Questi momenti – ha detto Caterina Sartori – servono per il recupero e il mantenimento di una unità di intenti tra noi architetti. Ogni giorno della nostra vita siamo chiamati a dare un nostro contributo, piccolo o grande che sia, per l’affermazione della qualità dell’architettura in ogni suo aspetto e, poi, a passare il testimone a chi segue, perché la fiaccola dell’architettura non abbia mai a spegnersi”.
“Abbiamo voluto evidenziare – ha detto La Spina – l’importanza che la nostra città ha rivestito nel panorama della storia dell’architettura contemporanea; sono stati chiamati ad esprimersi i migliori maestri dell’architettura del ‘900 in questo nostro giovane territorio, già al tempo proiettato verso un modello di città ‘pilota’”. Ed è su questo territorio che hanno dato un grande contributo di “architettura di qualità”, come ha detto lo stesso Melluso, proprio Vincenzo Pantano e Filippo Rovigo. Due ciascuno i progetti esaminati: alberghi per Pantano (tra questi quello alle “Quattro Strade”); cinema per Rovigo (l’Apollo e l’Olimpia).
Per concludere le due opere esemplari: la Cittadella Fieristica (1947/1952), che ha visto entrambi coinvolti; il Lido di Mortelle, che ha visto coinvolto il solo Rovigo (1955/1957). “Impegno, curiosità, voglia di confronto, passione, capacità critica, senso civile”, sono queste le lezioni che, secondo Melluso, hanno lasciato Pantano e Rovigo a Messina, e di cui gli architetti dovrebbero giovarsi.