Singolare il modo nuovo dell’Amministrazione nell’annunciare le negatività per i lavoratori, a tavolo di contrattazione aperto e senza alcun confronto con le Organizzazioni Sindacali. Questa la riflessione del Segretario Generale Calogero Emanuele e dl coordinamento dei precari della Cisl Funzione Pubblica..
Purtroppo al Comune di Messina non c’è pace ed ogni giorno che passa scoprono le carte proprio perché non si vuol parlare chiaro. Con cadenza quasi programmata vengono tirate fuori le varie problematiche, dalla vertenza dei servizi sociali che non lascia sperare niente di buono, ai contrattisti che oggi si vedono negati un diritti acquisiti.
Le interpretazioni date dall’Amministrazione ed i pareri dei revisori dei conti- dichiara della Cisl Funzione Pubblica – ci convincono poco proprio perchè la nuova normativa lascia serie dubbi e spazi di interpretazione proprio sul lavoro flessibile.
Il riferimento è al novellato comma 28 dell’art. 9 del DL 78/2010 che recita “gli enti possono avvalersi di personale a tempo determinato” ove noi “per avvalersi” riteniamo che trattasi di assunzioni e non certamente di personale già stabilmente in servizio.
Altra questione riguarda l’integrazione oraria ed il riconoscimento della produttività che ad avviso della Cisl, possono essere riconosciute in quanto la legge Renzi abbroga il vincolo del 50% per la spesa di personale e che comunque il Comune di Messina rispetta pienamente.
Sul salario accessorio, oggi ancor più di prima, sosteniamo che va fatta la costituzione del fondo unico per il personale a tempo indeterminato e determinato, proprio per rispettare le previsioni dei contratti collettivi nazionali di lavoro, tuttora vigenti.
Ma disquisizioni a parte, anche di parte sindacale, non possiamo restare passivi alla solita dichiarazione di circostanza che “l’obiettivo resta sempre quello della stabilizzazione”. Bisogna fare chiarezza o si rischia seriamente il posto di lavoro per 300 persone. Bisogna definire il percorso presto e subito in quanto, come ormai noto, ogni spesa ed ogni decisione dell’amministrazione è soggetta al controllo della Commissione per la Stabilità Finanziaria presso il Ministero dell’Interno.
Gli stessi lavoratori, di fronte ad una chiara e netta posizione, sapranno valutare e giudicare, ma purtroppo in ogni incontro ed in ogni occasione l’Amministrazione ha rimandato risposte e chiarimenti di parte sindacali a sedute successive puntualmente rinviate.
Non vorremmo essere costretti ad attivare contenziosi, conclude Calogero Emanuele – perché non gioverebbero ad un Ente già malato, ma pretendiamo chiarezza.
Per fare questo è necessario che tutti i lavoratori prendano coscienza della situazione di stallo cui ci si è cacciati e quindi con forza e con determinazione devono partecipare attivamente alle iniziative sindacali che, nel dichiarare sin da subito lo stato di agitazione, la prima sarà tenuta mercoledì 24, per pretendere chiarezza e fatti concreti.