Oggi in 500 in piazza a Cosenza come in altre 40 città d’Italia. Gli studenti sono scesi in piazza per manifestare contro le politiche antipopolari e repressive che sta portando avanti il Governo Meloni, per condannare fermamente la complicità del Governo con il genocidio in Palestina e per denunciare i rapporti sempre più stretti che si sviluppano tra scuola e guerra. In piazza per ribadire la contrarietà alla guerra e per rivendicare investimenti sull’istruzione.

«Gli studenti sono al fianco del popolo palestinese» – dichiara  Cristina Gaudio responsabile scuola di Cosenza e militante del FGC – «da oltre un anno Israele sta portando avanti un vero e proprio massacro che ha già causato più di 40.000 morti, di cui la maggior parte sono donne e bambini e che ora rischia di trascinare tutto il Medio-Oriente in un’escalation bellica senza fine.

Il Governo Meloni è complice di tutto questo, continuando a favorire gli interessi di aziende belliche italiane come Eni e Leonardo al costo della vita di migliaia di persone. Dalle scuole abbiamo deciso di dare una risposta forte e compatta contro il governo della guerra: fermiamo il genocidio!»

«Mentre il governo italiano continua ad essere complice del genocidio in Medioriente aumentando le spese militari taglia su altri settori, tra cui l’istruzione. Le scuole, in Italia e anche a Cosenza, crollano a pezzi.» -sostiene Gaudio, che continua- «È inaccettabile che ci siano scuole con palestre inagibili, che si siano verificati dei crolli, e che ci siano finestre ed infissi rotti.
Oggi diciamo basta alla scuola della guerra e dei padroni!»