Rombiolo (Vv). Nella tarda serata del 16 ottobre 2013, i Carabinieri della Stazione di Rombiolo vedono presentarsi presso la locale caserma una giovane donna, in evidente stato di agitazione e con i vestiti strappati. Prontamente soccorsa dai militari, la donna riferiva che pochi istanti prima, a seguito di una banale discussione con il proprio marito, lo stesso riusciva ad aggredirla fisicamente e verbalmente. Al fine di non far degenerare la situazione, la donna dapprima si rinchiudeva nel bagno della casa coniugale, per poi scappare dalla finestra dal momento che il marito stava tentando addirittura di sfondare la porta. Giunta a piedi fino alla Stazione di Rombiolo, la donna, di origini slovene ma residente in località Monteporo di Limbadi, dopo esser stata visitata dal 118 formalizzava la denuncia nei confronti del marito, ancora a casa unitamente alle due figlie minorenni della coppia. Giunti tempestivamente presso la casa di Monteporo, i militari della Compagnia di Tropea riscontravano la presenza del marito, R. E. classe 1975, soggetto originario di Limbadi noto alle Forze di Polizia e dopo essersi assicurati che le figlie minori della coppia stessero bene, accompagnavano il marito presso gli uffici del Comando Stazione di Rombiolo. Il soggetto oltre ad aggredire la moglie aveva messo a soqquadro la casa e non accennava a placarsi neanche alla presenza dei militari dell’Arma. Esperiti gli ultimi accertamenti i militari della Stazione Carabinieri di Rombiolo lo dichiaravano in stato di arresto con l’accusa di lesioni personali, maltrattamenti e minacce nei confronti della propria moglie ed espletate le formalità di rito lo sottoponevano al regime degli arresti domiciliari presso l’abitazione dei propri genitori, in attesa delle decisioni dell’Autorità Giudiziaria di Vibo Valentia. Un tempestivo ed importante risultato per gli uomini della Compagnia Carabinieri di Tropea, che hanno evitato eventuali più gravi conseguenze per la donna e le giovani figlie.