Il Centro Operativo D.I.A. di Reggio Calabria rende noto che ha appena eseguito un provvedimento di confisca emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione di quel Tribunale, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti dell’imprenditore reggino Mangiola Edoardo, di 35 anni, in atto detenuto.
Mangiola Edoardo è stato arrestato, nel 2012, nell’ambito della cosiddetta operazione “COSMOS”, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. reggino ed eseguita da personale del Centro Operativo D.I.A. di Reggio Calabria, in quanto gravemente indiziato dei reati di cui agli artt. 416 bis (associazione mafiosa), 629 e 513 c.p. (estorsione e illecita concorrenza con minaccia o violenza), con l’aggravante di cui all’art. 7 della L. 203/91 (c.d. agevolazione mafiosa).
Nello specifico, l’operazione “COSMOS” ha fatto luce sull’infiltrazione della cosca Libri nei lavori per la realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria.
La vicenda giudiziaria si è conclusa con una sentenza di condanna alla pena di anni quindici di reclusione, emessa in data 03 novembre 2014 dal Tribunale di Reggio Calabria, essendo stato ritenuto, lo stesso, colpevole del solo reato di partecipazione ad associazione mafiosa.
L’odierna attività ha, invece, preso le mosse dall’approfondimento del profilo patrimoniale del Mangiola, ritenuto frutto di proventi di attività illecite, nonché caratterizzato da un’evidente sproporzione con i redditi dichiarati dal medesimo e dal proprio nucleo familiare.
Con il provvedimento in trattazione, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto la confisca dei seguenti beni:
– il patrimonio aziendale dell’impresa individuale di un bar – con sede in Reggio Calabria, avente come oggetto la “ristorazione con preparazione cibi da asporto, bar, tavola calda, pizzeria”;
– il patrimonio aziendale dell’impresa individuale di una parente, con attività di “produzione di prodotti di panetteria freschi”, ubicata in Reggio Calabria;
– un appartamento, sito in Reggio Calabria;
– due autovetture, un’Alfa Romeo modello Spider ed un Fiat Doblò;
– rapporti finanziari.
Il valore dei beni sottoposti a confisca è quantificabile in un milione e 140mila euro.
Lo stesso Tribunale ha disposto, altresì, che al Mangiola sia applicata anche la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, per la durata di 3 anni e 6 mesi.