La sala del Grechetto di Palazzo Sormani a Milano, sede della Biblioteca centrale ambrosiana, ha ospitato nei giorni scorsi la presentazione dei volumi della poetessa calabrese Carla Spinella “Il canto dell’assenza” (Leonida Editore, 2013) e “Di nuovo in volo” (La Vita Felice, 2014).
“Una iniziativa che considero un grande riconoscimento da parte della mia città adottiva – ha dichiarato con grande emozione Carla Spinella, che ha fortemente voluto che la “sua Calabria non fosse esclusa da questo onore”, invitando all’incontro il Segretario Questore del Consiglio regionale della Calabria on. Giovanni Nucera. “Sono davvero contenta della sua presenza qui a Milano – ha dichiarato la Spinella rivolgendosi all’on. Giovanni Nucera – a dimostrazione del rapporto vivo della nostra regione con una figlia degna della buona tradizione calabrese”.
Attraverso la poesia di Carla Spinella è risuonata nella Sala del Ghechetto di Palazzo Sormani, tutta la musicalità, la dolcezza e lo spirito poetico dei suoi versi. Ha fatto gli onori di casa il Direttore della Biblioteca Stefano Parise.
Le ultime due pubblicazioni di Carla Spinella fanno seguito ad un cinquantennio di attività di scrittura e critica letteraria della poetessa calabrese, originaria di Bova, ma milanese di adozione. Già insegnante di latino ed italiano nei Licei di Stato, insegna da cinque anni scrittura creativa e recitazione teatrale presso l’Università della Terza Età a Milano.
Un raffinato parterre composto da critici e professionisti e appassionati di poesia ha fatto da cornice all’incontro che ha permesso, ancora una volta, di far apprezzare il valore e la profondità della poesia di Carla Spinella.
L’on. Giovanni Nucera, Segretario Questore del Consiglio regionale della Calabria, nel corso del suo intervento ha sottolineato l’importanza del legame che l’istituzione regionale deve tenere con i suoi figli sparsi per il mondo, “proprio perché attraverso questi calabresi illustri e costretti per vari motivi ad emigrare – ha aggiunto l’on. Nucera – si tiene alto il nome e la dignità della nostra terra”.
“Pasquino Crupi, tra i più grandi studiosi contemporanei di letteratura calabrese, nel suo ultimo convegno a Bova Marina, prima della sua prematura scomparsa – ha ricordato il Segretario Questore del Consiglio regionale – ebbe a dire che Carla Spinella con le sue poesie in italiano e quelle in lingua calabor-greca merita un posto nell’Olimpo dei grandi della letteratura italiana, perché ha tutte le caratteristiche, nessuna esclusa, per essere tramandata ai posteri, non solo per la sua capacità di pensare poeticamente, ma soprattutto per il grande lavoro di ricerca personale e linguistico da cui traevano origine le sue poesie”.
Affermazioni confermate e sviluppate dal saggista e critico letterario Luciano Aguzzi, che ha affiancato e seguito in questi anni Carla Spinella nella sua ricca e prolifica produzione letteraria. La Spinella, infatti, sta lavorando a tre nuove sillogi poetiche, una delle quali già consegnata per la stampa, e ad un raccolta di racconti e ad un romanzo, in via di revisione per la consegna all’editore.
Un articolato e partecipato dibattito ha completato l’incontro dal quale sono scaturiti nuovi elementi e spunti critici sull’arte poetica di Carla Spinella, evidenziando, ancora una volta, che nell’animo dell’autrice arde ancora la fiamma di una calabresità che non solo illumina quando scrive versi in greco, ma riscalda quando tocca sentimenti e sensazioni che solo una tradizione ed una cultura antica sanno dare.