Intervento del sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, a seguito delle dichiarazioni televisive sul programma di Rai1 “L’Arena” del Commissario Scura e sull’interrogazione parlamentare del deputato perugino di Forza italia Pietro Laffranco in merito ai titoli del Direttore sanitario, Vincenzo Schirripa.
In più occasioni ho avuto modo di manifestare la mia personale insoddisfazione sui risultati ottenuti sull’Ospedale di Locri che, da anni, è soggetto ad una involuzione che non si riesce, o non si vuole, arrestare in nessun modo.
Ieri il Commissario Scura, intervenendo nel programma televisivo “L’Arena” condotto da Massimo Giletti, parlando di sanità calabrese, ha evidenziato, ancora una volta, un “problema culturale” che, sicuramente, esiste, ma che lo stesso Commissario non è stato in grado di contrastare in nessun modo.
Parlando genericamente del problema culturale ha poi esaltato il “caso dell’Ospedale di Locri” facendo credere che l’orologio marcatempo non era stato mai installato per resistenza del personale ospedaliero e che addirittura era stato necessario l’intervento del Carabinieri e del sottoscritto Sindaco della Città di Locri al quale ha rivolto un ringraziamento.
Alcuni chiarimenti sono, pertanto, necessari.
Non risulta che il nosocomio locrese fosse sprovvisto di orologio marcatempo per “ostilità” del personale ospedaliero, come non risulta nessuno un intervento dell’Arma dei Carabinieri nell’installazione della relativa strumentazione. C’è, a tal punto, da chiedersi perché in modo premeditato il Commissario riferisce eventi e circostanze mai verificatesi.
Il sottoscritto ha sempre invitato il Commissario a denunciare alle competenti Autorità tutte le situazioni di illegalità riscontrate trovando in ciò il sostegno dell’Amministrazione comunale, mentre oggi, ascoltiamo in televisione una sua denuncia inesistente.
Il popolo calabrese è sicuramente un popolo strano, con tanti difetti, come ogni popolo ha le sue peculiarità, ma non si può far credere a tutta la Nazione, attraverso una rete televisiva pubblica, che ci stata una rivolta dei dipendenti e che sia stato addirittura necessario l’intervento delle Forze dell’Ordine. Tutto ciò è falso e molto tendenzioso.
Viceversa i Carabinieri sono intervenuti e continuano ad intervenire, sollecitati dai cittadini e dal personale ospedaliero, per verificare continue e costanti situazioni di disagio ed illegalità davanti alle quali regna il silenzio della struttura commissariale e della politica. L’ultimo intervento in ordine di tempo è dei NAS che, in questi giorni, stanno verificando le criticità gestionali del Pronto Soccorso e di altri reparti che hanno purtroppo portato in più occasioni ad estreme conseguenze.
Questo il Commissario lo sa, ma ovviamente fa finta di non saperlo.
In merito alla situazione dell’orologio marcatempo che c’è e c’era, è doveroso precisare che, come riferito da addetti, nell’ASP di Reggio Calabria, quindi non solo a Locri, fino a qualche mese addietro non era obbligatorio timbrare. La presenza degli imboscati, l’eccessivo presenza di dipendenti con limitazioni lavorative – per il reparto, ma non per gli uffici!!!! – l’abuso dell’astensione per 104, non le ha certamente create il Commissario Scura, ma non è riuscito certamente a risolverle nei quasi due anni di “sacrificio” in Calabria. L’ultima astensione concessa ad un sanitario “solo da prestazioni operative” è di qualche giorno addietro con un ulteriore carico di lavoro in reparto per i colleghi “sani”, professionisti che devono sacrificarsi ad ore di lavoro in condizioni davvero critiche.
Tutte queste problematiche sono sicuramente culturali, che accomunano l’Italia da nord a sud, ma sono, soprattutto, gestionali e spesso chi è stato chiamato a trovare soluzione non l’ha fatto perché non immune a tale sistema voluto e garantito dalla politica di cui anche lo stesso Commissario Scura ne è espressione.
E a proposito di politica scopriamo, oggi, di avere un “novello” deputato calabrese, tale Pietro Laffranco , eletto a Perugia.
Stupisce che davanti al disastro ospedaliero, davanti ad una rivolta popolare, davanti a denunce e processi per presunti casi di malasanità, il “novello” deputato umbro- calabro non si sia mai accorto di tutto ciò, piuttosto, interviene, oggi, per colpire e screditare il Direttore sanitario, dott. Vincenzo Schirripa, ignorando invece che proprio la magistratura di Locri ha effettuato controlli e verifiche sui titoli di altri incaricati che continuano a rimanere al proprio posto malgrado un procedimento in corso dove ASP e Regione Calabria sono state invitate a costituirsi parte civile.
Ma la domanda sorge spontanea: per conto di chi ha “firmato” l’interrogazione parlamentare il deputato Laffranco? Chi rappresenta nella Locride? Per nome e conto di chi agisce? Chi si cela dietro l’ombra dell’Onorevole Laffranco? Il Direttore Sanitario non ha veramente i titoli per ricoprire quel ruolo ed il “suggeritore” lo svela a distanza di quasi tre anni? Oppure lo si vuole colpire perché non ha assecondato l’ “esigenza” del tardivo suggeritore, di qualche suo familiare, di qualche suo compare o di qualche dipendente scontento e non più garantito?
Proprio questa mattina il sottoscritto ha richiesto, telefonicamente, urgenti chiarimenti al Commissario del’ASP al fine di comprendere se il contenuto dell’interrogazione del deputato Laffranco sia fondato o meno.
Tutto ciò, purtroppo, avviene sulla pelle dei malcapitati cittadini che stanchi delle promesse non hanno più la forza di reagire davanti allo scempio sanitario voluto e creato dalla politica e che nessuno vuole e riesce a risolvere con iniziative concrete.
Come già fatto con il Ministro Lorenzin, rinnoviamo, pertanto, la nostra forte preoccupazione, lo sconcerto e la nostra rabbia per l’ormai irreversibile situazione in cui è stato ridotto l’Ospedale della Locride.
Continuiamo, inoltre, ad assistere all’incredibile “corto circuito” istituzionale tra la Regione Calabria e il Governo Nazionale in materia “sanità” con ricadute negative solo per i cittadini calabresi e non si vuole comprendere l’importanza di un settore che incide sulla vita dei calabresi in quanto rappresenta la salute, incide sulla vita dei cittadini che necessitano quotidianamente dei servizi erogati dall’azienda sanitaria, servizi che oggi non sono adeguati sia dal punto di vista qualitativo sia da quello quantitativo.
Mentre assistiamo al teatrino quotidiano del rimbalzo delle responsabilità, mentre gli italiani ascoltano inesattezze a causa di disinformazione in una rete che dovrebbe fare servizio pubblico, mentre i calabresi onesti soffrono e ci rimettono la propria vita a causa della malasanità, mentre molti professionisti ( che rappresentano anche una eccellenza dal punto di vista sanitario), personale medico e infermieristico lavorano in condizioni precarie, mentre la politica “gioca” ad accaparrarsi, ancora, ruoli e primati, i cittadini della Locride, sofferenti e stanchi, nonostante tutto, continuano a sperare che quei timidi segnali di buona volontà diano inizio ad un reale percorso di cambiamento richiesto a gran voce.