Il pubblico delle grandi occasioni, lunghi e calorosi applausi, e una bella atmosfera di festa hanno fatto da cornice al 24° Concerto di Natale del Coro Diocesano “Laetare” e orchestra diretti dal M° Natale Femia. Un atteso appuntamento, patrocinato dalla Diocesi di Locri-Gerace e dall’Amministrazione Comunale di Locri, a cui la Locride ha risposto con entusiasmo e partecipazione. Tutti esauriti i posti nell’Auditorium del Palazzo della Cultura di Locri per assistere ad uno spettacolo musicale dal vivo realizzato dai figli della stessa Locride che, grazie all’impegno costante e all’incrollabile volontà, hanno saputo proporre un programma originale e vario che ha incantato il numeroso pubblico presente. Ha aperto la serata la possente “Marcia n. 1 Pomp and Circumstance” di Sir Edward Elgar, presentata con il testo italiano “Santa Chiesa di Dio” di Domenico De Stefani per proseguire quindi con la dolcezza di una ninna nanna, “Away in a manger”. Non sono mancati brani che rappresentano la massima espressione della musica classica per coro ed orchestra: “Gloria in excelsis Deo” dalla “Messa in do minore” K 427 di W. A. Mozart e due movimenti dal celeberrimo Magnificat in re maggiore BWV 243 per coro a 5 voci diverse ed orchestra, una tra le opere più importanti di J. S. Bach. Inconsueti alcuni tra i canti eseguiti dai solisti: “Nada te turbe” di Marco Frisina, introspettivo e contemplativo, affidato alle voci di Clorinda Bumbaca ed Aurelio Caccamo; il “Canto di Natale del gatto e del topo” che narra della nascita del Bimbo Divino da un insolito punto di vista, presentato da Nicodemo Ferraro; “Los pastores a Belen” un villancico navidegno, allegra canzone popolare spagnola dalle sonorità brillanti cantata da Aurelio Caccamo; “The friendly beasts” melodia di origine antichissima che descrive i doni fatti a Gesù dagli animali del presepe attraverso le loro stesse voci, uno tra i brani più graditi dal pubblico per l’interpretazione spiritosa e poetica del baritono Giuseppe Tallarida che a grande richiesta ne ha concesso il bis. Apprezzati anche i pezzi strumentali eseguiti da Nicoletta Femia al sax alto con l’accompagnamento dell’orchestra: “Chega de Saudade”, bossa nova di A. C. Jobim e “Wonderful Sax”, un coinvolgente arrangiamento di “What a wonderful world”, “Over the rainbow” e “New York New York”. E così come alla fine di un viaggio si torna a casa, il concerto si è concluso con “E’ natu ‘u Signuri” medley che comprende “Allestimundi cari amici,” “Ch’è duci ‘stu figghju”, “Si la facimu la cammisella”, “Vitti ‘ncuntru ‘nu vecchjaredu” in dialetto calabrese, “Quanno nascette Ninno” in dialetto antico napoletano e l’intramontabile “Tu scendi dalle stelle”; tre dei brani in vernacolo sono tratti dal libro “Benidittu lu Signuri”, curato da Natale Femia e Michele Furfaro, che raccoglie oltre 750 melodie della tradizione religiosa diocesana, realizzato per mantenere vivi, fruibili ed attuali i canti che prima della pubblicazione dell’opera erano tramandati solo oralmente. In grande evidenza anche l’orchestra formata da giovani professionisti calabresi. I saluti del Vescovo Mons. Francesco Oliva, la presenza di Mons. Cornelio Femia, del Sindaco Giovanni Calabrese e dell’Assessore alla Cultura di Locri Anna Sofia, le parole della Presidente del Coro Laetare, Maria Marvelli, hanno arricchito ulteriormente la serata sottolineando l’importanza della musica, dell’arte e della cultura per la crescita dei singoli e delle comunità e di come la condivisione di una passione comune come la musica, veicolo di unione e di amicizia, sia utile e necessaria per migliorare il territorio in cui viviamo.