Depuratori in tilt e liquami amare. Da Botricello a Guardavalle, passando per Catanzaro Lido. Il copione si ripete. Con responsabilità a catena, che, nel corso degli anni, hanno portato alla devastazione del turismo calabrese. Ma, adesso, la Procura ha detto basta. E, per mano del sostituto procuratore Carlo Villani, ha dato il via ad un’offensiva mirata, con l’apertura di un’inchiesta, che si è appena conclusa a carico di cinque sindaci e cinque imprenditori, questi ultimi nella qualità di rappresentanti legali di altrettante ditte che si sono succedute, dal 2007 ad oggi, nella gestione degli impianti “incriminati” in undici comuni. Per i primi l’accusa è quella di violazione alle norme ambientali, per gli imprenditori di inadempimento delle pubbliche forniture, formulate dal magistrato sulla scia di quanto emerso dai sopralluoghi, effettuati, di volta in volta, dagli uomini del Corpo forestale, al comando del primo dirigente Salvatore Spanò. È stato quest’ultimo, infatti, a seguire ogni singolo accertamento, disposto dal magistrato nel corso di un’indagine che non ha tralasciato alcun dettaglio, al fine di delineare, con precisione, le singole responsabilità rispetto ad ogni singolo depuratore non funzionante. Capitolo per capitolo, tassello dopo tassello, il sostituto procuratore Carlo Villani ha così tirato le somme, procedendo con il provvedimento di conclusione delle indagini preliminari, che permetterà agli indagati di difendersi nelle sedi opportune, per tentare di dimostrare la propria estraneità ai fatti. Opportunità che sarà con tutta evidenza colta in particolar modo dai cinque sindaci (Amaroni, Vallefiorita, Stalettì, Palermiti e Squillace), che, essendo stati chiamati in causa a titolo colposo per diverse contravvenzioni ambientali, potranno dimostrare di aver fatto tutto il possibile per far fronte al rischio inquinamento, provocato in primis dal comportamento delle ditte che, stando alla ricostruzione accusatoria del magistrato, non avrebbero provveduto neanche alla manutenzione ordinaria degli impianti. Da qui, dunque, l’accusa di inadempienza agli obblighi previsti dal contratto che era stato stipulato a luglio del 2008 con l’Ato 2 Catanzaro, relativo al servizio di conduzione, manutenzione, controllo e custodia dell’impianto di depurazione ricadente nell’ambito territoriale di competenza. In particolare, secondo il pm, le ditte avrebbero “vio – lato l’obbligo di provvedere alla corretta conduzione dell’impianto per garantirne il continuo funzionamento, l’ottimale efficienza della depurazione e il rispetto dei limiti allo scarico, l’obbligo di impedire lo scarico irregolare di liquami e fanghi, e l’obbligo di svolgere attività di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti”. Una condotta, dunque, che avrebbe cagionato “un evidente danno biologico-funzionale alle acque defluenti nel corpo ricettore”, individuato, di volta in volta, nei torrenti o fiumi, in cui versavano gli scarichi provenienti dai depuratori attenzionati. Circostanza rispetto alla quale il magistrato, in alcuni casi, ha attribuito la colpa anche ai sindaci. GLI INDAGATI I Comuni interessati dall’inchiesta sono undici, tanti quanto gli impianti di depurazione, messi sotto accusa, insieme a cinque sindaci, cinque imprenditori e un tecnico comunale. Si parte dall’impianto di Catanzaro Lido, con i liquami scaricati sull’arenile a causa delle presunte responsabilità attribuite a Francesco Ferreri, rappresentante legale dell’“Ati Sige srl-Soteco spa-Meco srl”. E si continua con Soverato: Alberto Dondi e Giancarlo Mongiard dell’“Ati Dondi” e Francesco Ferreri dell’“Ati Sige srl- Soteco spa-Meco srl” (liquami a mare); Guardavalle: Francesco Ferreri e Salvatore Balletta (sull’arenile); Stalettì: Francesco Ferreri e il sindaco Pantaleone Narciso (torrente Alessi); Amaroni:Annarita Marzano della “Minieri King elettrica”(fiume Spinzio); Squillace: Francesco Ferreri e il sindacoGuidoRhodio (Alessi e affluenti); Vallefiorita: Francesco Ferreri e il sindaco Giovanni Antonio Bruno (torrente Alessi); Palermiti: Annarita Marzano della “Minieri King elettrica”, il sindaco Domenico Notaro e Ubaldo Valentino, dell’ufficio tecnico (fosso Cavallari); Botri – cello: Giancarlo Mongiard dell’“Ati Dondi” e Francesco Ferreri dell’“Ati Sige srl-Soteco spa-Meco srl” (fiume Arango). Cropani: Giancarlo Mongiard e Andrea Bertoncello dell’“Ati Dondi” (fiumi Scilotraco e Crocchio); Sellia Marina: Francesco Fererri (fiumi Uria e Scilotraco).
Il Quotidiano della Calabria – Stafania Papaleo