Caro Tito, tu sai che sono solito alzarmi presto e prendere il mio primo buon caffè tra Aurora e Alba. E stamattina mi sento, stranamente, come “caduto da un sogno”. Penso che, più o meno, capita a tutti noi di sentirsi cadere o già caduti da sogno notturno o fatto ad occhi aperti (bello o brutto che sia). Devo dire che è stato un sogno assai emozionante. Forse è stato a motivo della bella “Luna di Badolato” o “Luna jonica” che ieri sera (alle ore 21.23) mi ha inviato “in diretta” un carissimo mio amico, quasi coetaneo, ed ex vicino di casa di Badolato Marina. O forse è stato motivo della “Luna di Soverato” che un altro carissimo amico mi ha inviato, più o meno alla stessa ora. Immediatamente dopo, alle ore 22.09, su mia richiesta, il mio vicino di casa a Vasto Paradiso mi ha inviato quella “Luna adriatica” che spesso accompagna le mie serate o parte delle mie notti insonni, mentre inseguo le sfuggenti Utopie.

1 – DALLA CADUTA DALL’EDEN ALL’UCRAINA

E, poiché la mia mente vola sempre (dicono che faccio “voli pindarici”), ho pensato da quanti sogni la nostra Umanità si è sentita cadere o è caduta nel corso dei secoli, dei millenni o delle lunghe epoche pure preistoriche. A cominciare dal mitico Eden o Paradiso terrestre, luogo di felicità e di Armonia. Ed è un sogno che stiamo inseguendo o rimpiangendo dall’inizio del cosiddetto “peccato originale”. Ah, la felicità perduta!… Così il mio pensiero ha percorso molto velocemente le tante felicità perse nel corso della Storia da questa Umanità che annaspa, alquanto disorientata e bramosa di quella pace, di quell’armonia e di quel benessere assoluto che (forse) non torneranno più … se mai ci sono stati e non è stato davvero un sogno o un’utopia!

 

Quanti “angeli caduti in volo” (per dirla con Mogol-Battisti) abbiamo incontrato nel corso dei nostri anni! Gli “Angeli caduti” non sono soltanto quelli “ribelli” a Dio … sono pure quei bambini uccisi addirittura dalle loro stesse madri. La cronaca è frequente e sempre impietosa. Come i bambini falciati da fame, malattie, guerre e mille altre violenze. Come nella tragedia dell’Ucraina. Non so come il popolo russo sopporti le atrocità che avvengono in una terra sorella. Infatti, quella russo-ucraina è una guerra fratricida, alla Caino ed Abele. I millenni sono trascorsi invano. Inutili sono stati tutti i nostri sforzi di Europei (dopo la seconda guerra mondiale) per non ricadere nel “buco nero” della Storia, ma anche della Religione (se dobbiamo dare ascolto a Kirill primo, attuale e filo-putiniano patriarca di Mosca e di tutte le Russie).

2 – DA ATTILA A PUTIN

Così, con il pensiero, non potevo non arrivare a considerare la martoriata Ucraina, violentata dalla Grande Madre Russia e rasa al suolo con una ferocia così tanto antica e ricorrente che il mio pensiero è andato ad Attila, il quale (ovunque passasse) non faceva più crescere nemmeno un filo d’erba. Da Attila a Putin il passo è breve. Allora (nell’anno 452) quell’Attila pare sia stato fermato da un Papa (Leone primo Magno). Chissà se l’attuale Papa Francesco riuscirà a fermare Putin!?… Fin dal primo giorno di guerra, quasi tutti, sgomenti, abbiamo cercato di sostenere il Paese dissacrato, quest’Ucraina che pare sia stata la culla della stessa Russia. Ma, così come il figlicidio,  il fratricidio, il matricidio e il patricidio sono all’ordine della Storia, così, come a volte accade, nella società attuale. Dopo 111 giorni di guerra e di devastazioni sembra che oggi le sorti dell’Ucraina (rasa al suolo alla maniera di Attila) volgano al peggio. Così, nonostante la strenua resistenza e difesa nazionale, pare che stia scemando e cadendo il sogno di libertà e di democrazia di questo popolo (già così tanto e più volte oltraggiato nel corso dei secoli, ancora dalla solita Russia imperiale ed imperialista).

 

Nonostante le leggi o le autoregolamentazioni del “Diritto internazionale” i predatori, i prepotenti e i sanguinari l’hanno ancora vinta e ci hanno riportati all’anno Zero. Forse questo significava la Z degli invasori russi. Una Zeta che mi fatto ricordare di quel drammatico film della nostra prima giovinezza (1969) ambientato nella Grecia degli anni sessanta che poi ha portato alla dittatura dei Colonnelli (fascisti) tra il 21 aprile 1967 e il 24 luglio 1974:  << Zeta, l’orgia del potere! >>. Che strana coincidenza quella Zeta greca con quella russa di oggi!…

3 – QUANTI ALTRI SOGNI INFRANTI

Dal sogno coraggioso dell’Ucraina, che sta per essere infranto dal perfido gioco dalle grandi Potenze, il mio pensiero è andato a tanti altri popoli caduti dal sogno della libertà nelle più repressive e sanguinarie dittature. Come la Birmania o Myanmar della super-coraggiosa Aung San Suu Kyi (nata nel 1946, già rivoluzionaria, Premio Nobel per la Pace e Presidente del suo Paese, ma adesso deposta e in prigione). O come il sogno delle recenti “Primavere Arabe” represse nel sangue. Dalla seconda guerra mondiale in poi, abbiamo assistito al sogno caduto e frantumato di tanti altri popoli che cercavano libertà, dignità e pace. Avevo sei anni quando la Russia sovietica ha spezzato il sogno dell’Ungheria. Ma ne avevo 18 ed ho reagito manifestando (per come e per quanto potevo) quando Praga è stata massacrata nell’estate 1968. E ne avevo 23 quando il Cile ha subìto la stessa sorte nel 1973 (questa volta in campo d’influenza U.S.A.); ed ho preso posizione per come e per quanto potevo. E così per ogni guerra imperialista (dal Vietnam via via fino ai giorni nostri). Quanti sogni infranti, quanti aneliti spezzati! … Che fatica essere uomini (come cantava Sergio Endrigo)… !!! …

 

Infranto e spezzato come il sogno del nostro Sud Italia, ingabbiato e massacrato dalla sedicente “Unità” del 1860-61 e così tanto avvilito e prostrato da non avere più alcuna speranza di risollevarci almeno ai livelli di prima o alla stessa dignità del resto degli italiani. Anzi, lo spopolamento dissangua sempre di più il già salassato corpo meridionale che non ha più nemmeno la forza di pronunciare parole di libertà e di orgoglio storico. Ormai, dopo ben 162 dall’invasione e dallo stupro del Sud da parte del Piemonte savoiardo e dei suoi complici, è sancito definitivamente il fatto che siamo una “colonia” tra le più ìnfime al mondo (nonostante le apparenze perverse).

4 – UNA VIA O UNA PIAZZA AI “CADUTI DAL SOGNO”

Caro Tito, pur avendo ricercato molto in internet tra le immagini di Google, non ho trovato alcuna “Via del sogno” o, meglio, Via/piazza/viale “Caduti dal sogno”. Un motivo in più, questo, per proporre alle metropoli, alle città, ai paesi, ai villaggi, alle contrade di intitolare una toponomastica proprio ai “Caduti dal sogno”. Ci sono i Caduti in guerra, i Caduti sul lavoro, i Martiri delle religioni o di altri ideali … ebbene, penso che dobbiamo abituarci a considerare pure i “Caduti dal sogno”. Cioè tutti coloro che avevano un qualsiasi sogno di libertà personale o sociale, di realizzazione della propria vita o di quello della propria famiglia. Ogni categoria di persone e di comunità che si sente offesa, violata, menomata, distrutta nella dignità esistenziale o costituzionale.

 

Ritengo che attorno al sogno appaia necessario, anzi urgente, costituire tutta una rete di riflessione e possibilmente pure di impegno che porti sia ad una maggiore consapevolezza del proprio stare al mondo e sia a tutta una serie di iniziative che ci portino a realizzarne il più possibile. Essendo un assiduo ricercatore di felicità e di Armonia, quando (nel settembre 1995) ho trascorso circa venti giorni in Australia, ad Adelaide e dintorni, ho avuto la gioia di conoscere meglio la cultura dei Natìvi di quella grande isola-continente, così come tra agosto e settembre 1994 in Canada ho avuto la possibilità di capire meglio l’Armonia dei Nativi del nord America, visitando la “Riserva indiana di Montreal”. Mi manca molto non aver potuto visitare la Foresta Amazzonica con i suoi residenti nativi, messi in pericolo da una politica scellerata e a volte criminale. Poiché ritengo che non siano troppo diversi dai nativi di altre culture simili, per il momento mi faccio bastare l’approccio con i nativi australiani e nord-americani. Ho sentito entrambi sostanzialmente molto vicini alla nostra più antica cultura calabrese, i Nativi della Prima Italia (tanto per intenderci). SIAMO TUTTI CUSTODI DEL SOGNO … ma non di un sogno qualsiasi …. bensì il sogno semplice ed essenziale della vera Wita. Etica ed armoniosa.

5 – FESTIVAL DEI SOGNI

Sto cercando (pure come “Università delle Generazioni”) una località che intenda ospitare e portare avanti il FESTIVAL DEI SOGNI, declinati a 360 gradi. Sappiamo bene, guardando la storia dell’Umanità e gli studi su tale materia scientifica, che i sogni non sono affatto una banalità, ma costituiscono una parte essenziale delle persone e dei popoli. Tanto è che esiste una “Giornata mondiale dei sogni” su iniziativa della Columbia University di New York (USA) e in particolare della fondatrice Ozioma Egwuonwu. In questo anno 2022 cade domenica 25 settembre. Il “Dream Day” ha lo scopo di incoraggiare l’autostima, le idee e gli obiettivi ispirati al futuro. Esistono varie feste dei sogni, generalmente organizzati come eventi di animazione sociale e pedagogica. Ma, a quanto pare, non esiste un vero e proprio FESTIVAL DEI SOGNI del tipo “Festival della scienza” o “Festival dell’economia” e via dicendo.

 

Un auspicabile “Festival dei sogni” dovrebbe organizzare lo studio e l’esposizione, in forma scientifico-culturale (ma anche “ludica” come i film, le canzoni, ecc.), di uno dei più antichi fenomeni esistenti al mondo che interessa, in modo costitutivo, la singola persona e l’intera Umanità.  Se ne potrebbe addirittura fare una dedicata trasmissione TV, tra scienza ed intrattenimento. Ognuno di noi ha dei sogni o delle aspirazioni che intende realizzare il più possibile. A volte, senza sogni (specie come obiettivi lungimiranti a breve, medio e lungo termine), manca la spinta propulsiva a realizzarsi e a significare nel proprio contesto esistenziale. Celebre, ad esempio, la frase di Martin Luther King “I have a dream” (io ho un sogno) che compendia il discorso pronunciato a Washington (USA) mercoledì 28 agosto 1963 davanti ad una oceanica folla. In forma di link lo unisco a questa “Lettera n. 406” come primo allegato << https://www.repubblica.it/esteri/2013/08/28/news/martin_luther-king-discorso-65443575/ >>.

6 – CADUTO DAL SOGNO

Caro Tito, ormai mi conosci bene (dopo quasi 10 anni di intensa collaborazione giornalistica) e sai che cerco (quasi sempre immediatamente) in internet la parola, la frase o l’idea che mi è venuta in mente. Così, stamattina, mi sono premurato di effettuare la ricerca su Google per verificare se la mia espressione “CADUTO DAL SOGNO” (pensata l notte scorsa) avesse un corrispettivo. Ho trovato soltanto l’esistenza di un libro (probabilmente una raccolta di poesie edita a Firenze nel 2006) di 72 pagine intitolato “CADUTO DA UN SOGNO” di Maurizio Brigantino di cui non si sa quasi niente, se non che dovrebbe abitare nelle Langhe piemontesi, in provincia di Cuneo (cap 12040), forse nel territorio del Comune di Santo Stefano Roero. Ne riporto l’unica copertina disponibile in internet, illeggibile però nel sottotitolo.

 

La << Luna di Badolato >> è piaciuta a molti dei miei contatti cui, a mia volta, l’ho inviata dopo averla ricevuta alle ore 21,23 di ieri sera. In particolare, una mia amica di lungo corso (che oggi ha 81 anni) mi ha mandato il seguente messaggio alle ore 02,16 << Scusami tanto, la luna di Badolato mi ha colpito assai assai. Ho visto qualcosa che non ti so spiegare! >>. Stregata dalla luna piena?… Suggestione?… Romanticismo?… Sta di fatto che la luna può giocare “strani” scherzi di diversa natura, alcuni dei quali non riusciamo, appunto, a spiegarci. Non siamo soltanto evidenza e corporeità.

7 – SALUTISSIMI

A proposito di sogni notturni. Circa 15 anni fa mi sono preso l’impegno di annotare, ogni mattina, per un periodo di sei mesi, tutti i sogni che hanno popolato le mie notti. Ne ho fatto un volume, soltanto a mio uso e consumo, e ho cercato di studiarne i segni ricorrenti, le variabili e quelli premonitori. Devo dirti che è stata una bella esperienza. Chi erediterà le mie sudate carte se ne potrà dilettare. Così come di tutti i miei sogni resi pubblici come proposte-progetti che ho pensato e poi avanzato oppure tenuto nel cassetto. Sono un’infinità. Alcuni di questi sogni-progetti si sono realizzati, con mia somma gioia; altri hanno avuto un destino meno piacevole; altri ancora non sono neanche usciti dal mio Archivio (chissà potrebbero avere valore in un futuro più o meno lontano, quando i tempi, forse, saranno più maturi). Ecco un altro sogno!

Sperando di avere suscitato la tua curiosità con questa “Lettera n. 406” … ti ringrazio per volerla pubblicare; mentre è già quasi in fase di completamento la successiva “407” che conterrà le suggerite e suggestive “Letture estive” da fare preferibilmente sotto l’ombrellone, pure per mantenere desta la mente (oltre ad altre scelte librarie e alla sempre pregevole Settimana Enigmistica). Cerca di fare pure per me un bel bagno nel nostro Mare Jonio. Sempre con tanta cordialità,

Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)

ITER-City, mercoledì 15 giugno 2022 ore 16.06 – Dal settembre 1967 il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto”. Le foto sono state in parte prese dal web e in parte inviatemi da amici.

 

1 – Allegato: https://www.repubblica.it/esteri/2013/08/28/news/martin_luther-king-discorso-65443575/

2 – Allegato: http://www.humantrainer.com/articoli/capannelli-linguaggio-inconscio-sogni.html

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