Caro Tito, sono numerose e qualificate le persone e le famiglie che finora hanno ripopolato almeno un po’ Badolato borgo e dintorni, rispondendo al mio accorato appello del “paese in vendita” che la stampa italiana ed estera (dal 7 ottobre 1986 in poi) ha rilanciato in tutto il mondo, proprio come era mia intenzione, preciso e ragionato “Progetto”. Altre persone ed altre famiglie hanno poi acquistato casa con uno spontaneo ed utile “passa-parola” oppure sentendo parlare, prevalentemente in televisione, dell’amenissimo paese medievale collinare durante altre note vicende, come ad esempio quella dell’accoglienza ai profughi curdi della nave Ararat nel Natale 1997. Alcune di queste persone e di queste famiglie hanno deciso di abitarci addirittura tutto l’anno, scegliendo Badolato come il “paese della loro vita”… come “luogo dell’anima” o semplicemente come luogo di vacanza.
Ad esempio, la signora Margot Ivonne Almond, giramondo di origine austriaca, è stata una delle persone che dal 1988 ha voluto vivere qui da noi per parecchio tempo, scegliendo l’aperta campagna tra Badolato e Santa Caterina dello Jonio, sull’assolata collina dove ha coltivato fiori e piante, abitando da sola. Soleva dire che il clima jonico era tra i migliori che avesse potuto conoscere, pur avendo viaggiato o vissuto in tante parti del mondo, nei due distinti emisferi. Margot ha dimostrato grande amore per questa nostra terra … tanto da segnalarla a numerosi suoi amici (soprattutto austriaci) alcuni dei quali sono venuti a Santa Caterina Jonio e hanno acquistato case da abitare e terreni da coltivare, pure raccogliendo e molendo olive proprio come i nostri contadini. Dopo oltre sedici anni di permanenza, sentendo sempre più pesanti gli anni, ha deciso di tornare in Austria, dove l’aspettava una figlia. A Margot ho doverosamente dedicato alcune pagine nel volume de “I miei VIP” (contenuto nel “Libro-Monumento per i miei Genitori”) soprattutto per la tenacia dimostrata e il coraggio avuto a stare da sola, sulle nostre deserte colline, ma anche per la gentilezza, la signorilità, l’ottimo esempio e la sincera amicizia che ci ha portato.
Tutte le persone e tutte le famiglie hanno una interessantissima storia da raccontarci sul come e sul perché hanno scelto Badolato borgo per avere la casa delle vacanze o una casa per viverci a lungo o addirittura per sempre. Si potrebbero raccogliere tutte queste storie in un libro o in un sito internet oppure raccontarle in un’apposita trasmissione televisiva, visto e considerato che in Calabria come in altre regioni italiane (specialmente in Toscana e in Piemonte) ci sono innumerevoli ed emblematici esempi. Come già sai per averlo pubblicato il 28 dicembre 2014, ho proposto a Rai Tre (ma lo proporrò anche alle altre due maggiori reti televisive italiane Mediaset e La 7) di realizzare una simile rubrica televisiva che potrebbe essere assai interessante così come sta diventando sempre più interessante la trasmissione di Rai Tre “Community Italia” che narra e intervista alcuni italiani (figli anche di terza, di quarta o di quinta generazione di nostri emigrati) che hanno fatto successo all’estero o che interagiscono bene con il paese di origine della famiglia. Va in onda la domenica mattina.
Come altra faccia di questa medaglia televisiva di Rai Tre ci potrebbe essere “Community World” ovvero la narrazione e l’intervista di persone e famiglie estere che da ogni parte del mondo hanno scelto l’Italia per viverci sempre o semplicemente per periodiche, cadenzate vacanze … proprio come ha fatto e continua a fare, dopo quasi 28 anni, il primario medico svizzero Peter Zentner, il quale nella primavera del 1987 è stato uno dei primi ad acquistare casa a Badolato, dimostrando, nel tempo, di essere tra i più fedeli frequentatori di questo borgo, dove, peraltro, ha acquisito tutto un isolato di case destinate anche ai suoi figli. Quando l’ho intervistato nell’ottobre 2011, mi ha detto che ormai si sente orgogliosamente anche italiano e che ogni volta è una grande emozione tornare a Badolato (dove villeggia quattro o cinque volte l’anno) e s’innamora di più di questa gente, di questo paese, di questa regione. Ci sarebbe quindi tutta una “letteratura” da narrare circa i neo-badolatesi o i neo-italiani che spesso dimostrano di amare Badolato o l’Italia più di noi badolatesi, più di noi stessi italiani. Prima o poi le Università e le TV dovranno trattare adeguatamente e anche “scientificamente” questa crescente benefica situazione! Personalmente, ritengo che qualche Università italiana dovrebbe istituire (se ancora non c’è) una vera e propria cattedra di studi sui viaggi e sulla presenza di cittadini esteri in Italia (cosa che ha una lunga e proficua tradizione). Un interesse particolare verso tale importante e significativo fenomeno dovrebbero averlo (anche a futura memoria) gli Archivi di Stato, ma pure archivi ed altre istituzioni socio-culturali territoriali, pubblici e privati.
Caro Tito, come esempio davvero bello ed emblematico di questi nostri nuovi compaesani e concittadini, ti voglio raccontare la storia di due coniugi assai simpatici, appena sessantenni e assai giovanili, che ho avuto il piacere di conoscere in occasione della “Prima Marcia di Badolato a favore dei paesi spopolati” svoltasi con grandi emozioni e successo il 7 ottobre 2011 nel 25° anniversario dell’inizio dell’operazione “paese in vendita”. Sono Nicholas Iannone e Catherine Rosinski, i quali, provenienti dagli Stati Uniti d’America, hanno scelto di vivere proprio nel centro di Badolato borgo, dove hanno acquistato una delle case più maestose e panoramiche con ampia e suggestiva vista sul mare e sul intero Golfo di Squillace. Nicholas ha un bisnonno molisano (originario del paese di Montàgano vicino Campobasso), mentre Catherine ha bisnonni polacchi e vari parenti provenienti da Germania, Francia, Irlanda e fa bene a sentirsi semplicemente “americana” essendo gli USA un crogiuolo di popoli che si identificano però in una sola bandiera e in una missione planetaria e … interplanetaria. Personalmente, la ritengo “cittadina del mondo” per la sua grande apertura mentale e per il suo grande amore per la bellezza comunque e ovunque si possa esprimere!
Catherine e Nicholas hanno due figli maschi di 32 e 30 anni, non ancora sposati. Il maggiore vive ad Hong Kong, dove insegna in una scuola Montessori (1870-1952, la grande pedagogista italiana conosciuta in tutto il mondo), mentre l’altro vive negli USA. I nostri splendidi coniugi hanno sentito parlare di Badolato per la prima volta nel 2004. Incuriositi, sono venuti sullo Jonio ed, estasiati dal paese e dal paesaggio, hanno deciso che avrebbero potuto trascorrere qui e il più lungamente possibile il periodo della loro pensione. Nel 2005 hanno acquistato casa dove abitano dal febbraio 2008 dopo un accurato restauro urbanisticamente assai rispettoso. Oggi affermano che Badolato è il posto più bello del mondo! Ci possiamo davvero credere dopo 7 anni di permanenza continua. Infatti, abitano al borgo tutto l’anno anche se a volte vanno negli USA per rivedere familiari, parenti ed amici, con i quali, comunque, si sentono continuamente tramite i vari mezzi di telecomunicazione.
Ci stanno tanto bene che hanno comprato pure un terreno con numerosi alberi da frutta e con uliveto composto da 60 piante, di cui almeno metà sono ultrasecolari. Sono assai orgogliosi di fare, tra l’altro, soprattutto l’olio d’oliva, un prodotto che, assieme al vino, affascina quasi tutti i neo-italiani provenienti da zone dove l’ulivo e la vite sono piante semi-sconosciute. Catherine e Nicholas hanno un ottimo rapporto con i badolatesi, con alcuni dei quali hanno stretto amicizia e collaborazione. Li affascina la “slow life” la vita lenta e i ritmi tranquilli e confidenziali del borgo, che a loro sembra un “alveare” ma assai dissimile dagli anonimi alveari delle grandi città americane dove si vive quasi sempre di corsa (“fast life”), mentre invece a Badolato si ha il tempo di salutarsi con tutte le persone, di sorseggiare un caffè insieme, di aiutarsi e di solidarizzare quotidianamente. Si sa che la cultura umanistica è la migliore e maggiore risorsa di tutti i borghi in genere, specialmente di quelli mediterranei, in particolare dei nostri italiani, soprattutto al profondo Sud!
Infatti, il clima dolce, la tranquillità e la bellezza di un paesaggio, l’ospitalità e il calore umano della gente, l’aria, l’acqua e i cibi ancora genuini, molteplici e variegati, un territorio incontaminato e lussureggiante … sono questi gli elementi che prevalentemente (assieme alla cultura e alle tradizioni) attraggono in Italia gli “stranieri” provenienti dalle città industriali e dalle metropoli e che li convincono ad acquistare casa per risiedervi stabilmente o soltanto per il tempo di rigenerarsi durante vacanze più o meno lunghe. Infatti, intervistati recentemente dal giovane Andrea Cirulli, hanno confermato tale tendenza pure i coniugi inglesi Nigel Burch e Jessica Mycroft i quali hanno scelto come “luogo dell’anima” Civitanova del Sannio, un caratteristico borgo di appena 900 residenti anagrafici tra le montagne dell’Alto Molise. I nostri Nicholas e Catherine oltre alle montagne delle Serre (con lo splendido lago Lacina) proprio alle spalle di Badolato, hanno davanti agli occhi sempre il mare, un importantissimo elemento in più che non è da poco nell’economia delle attrazioni e delle suggestioni di chi cerca il proprio “luogo dell’anima” da prediligere e gustare a lungo. L’orizzonte infinito tra azzurro di cielo e azzurro più azzurro di mare gioca sempre un ruolo determinante assieme alla luce e alla solarità moltiplicata dalla vasta superficie marina!
E Nicholas e Catherine sono assai attratti dal mare, dove d’estate trascorrono gran parte della giornata, pur frequentando le montagne badolatesi e quelle delle Serre, dell’Aspromonte e della Sila dove possono godere di atmosfere quasi “nordiche” e lacustri di grande suggestione. Catherine mi racconta che ha imparato pure a cucinare il pesce appena pescato che è ben diverso e più saporito di quello che solitamente mangiava negli USA. I suoi vicini di casa, Clara e Lello (pure loro neo-badolatesi provenienti da Genova) le stanno insegnando l’infinita e gustosa cucina italiana e Catherine è sempre più lieta di avere a che fare sempre con prodotti genuini, anche se, in verità, le manca il cibo messicano. In compenso, si rallegra del dolce clima jonico che, dice, è veramente meraviglioso (“una eterna primavera” … ad eccezione di qualche giorno di freddo) ed è assai adatto anche a coltivare fiori e piante, come amava fare Margot. Si è accorta, Catherine, che Badolato gode del primato della “eliofanìa” (una maggiore e prevalente presenza del sole nell’arco dell’anno anche rispetto ad altre zone dello stesso sud) e il sole, si sa, dà molta allegria, serenità e ottimismo.
Questa dei fiori è una storia sulla quale vale la pena soffermarci un po’. Catherine, nei primi tempi della sua residenza badolatese, ha osservato che, nonostante ci fosse un clima assai adatto e favorevole, il “salotto” o il “luogo-vetrina” e centrale del borgo, piazza Castello, aveva unicamente alberi e niente fiori o piante ornamentali. Allora, ha acquistato tante varietà di fiori che ha messo a dimora negli appositi spazi predisposti, lasciati però vuoti dall’Amministrazione comunale o da chi avrebbe dovuto occuparsene istituzionalmente. Altre donne che abitano attorno alla piazza, come Francesca Mantello, l’hanno incoraggiata non soltanto a proseguire ma a fare di più, mentre alcuni volenterosi (tra cui gli impiegati comunali) hanno provveduto a fare una colletta per contribuire all’abbellimento della grande piazza da parte di Catherine, la quale, così, almeno con le spese alleggerite, può prendersi cura di questo importante verde pubblico cittadino con maggiore slancio, costanza ed amore (come dimostrano le foto che ti evidenzio).
“Negli Stati Uniti avevo sempre un giardino attorno alla casa. Qui a Badolato ho un ampio terrazzo, però non mi basta. Sono quindi assai felice di potermi prendere cura dei fiori e delle piante di Piazza Castello. Per me è essenziale sentire le mie mani nella terra!”. Ovviamente, tale volontariato ha suscitato in paese vari commenti ma anche tantissimi apprezzamenti e sperticati elogi. Comunque, questa è una bella lezione di amore e di civiltà!… Piazza Castello è pur sempre il più grande spazio pubblico del borgo, di cui è primo “biglietto da visita” poiché accoglie chiunque venga da fuori paese, essendo “passaggio obbligato” per entrare nel centro storico. Il “pollice verde” della neo-badolatese d’America offre, in tal modo, un lodevolissimo esempio sociale e civile. Grazie, Catherine!
Un altro “grazie” a Catherine dobbiamo dire perché si sta occupando da parecchio tempo dei numerosi gatti che frequentano la zona dove abita. E’ riuscita a creare un’associazione di fatto tra gli abitanti della “ruga” (rione), i quali hanno contribuito con soldi, cibo, cure, ecc. per mantenere in modo decoroso i gatti e pulito l’ambiente circostante. Per prima cosa hanno sterilizzato le femmine e poi hanno addirittura postato un’apposita pagina su “facebook” intitolata proprio “I gatti di Badolato”. Una cittadina davvero brava e benemerita, questa Catherine Rosinski!… Complimenti!
Nicholas e Catherine sono soliti frequentare anche altri componenti la comunità dei neo-badolatesi, facendo amicizia e collaborando con chi, da ogni parte del mondo, ha acquistato casa a Badolato, che ormai è un borgo sempre più internazionale e, direi, globale. Ma la cosa che più mi è piaciuta di questi coniugi è che sono soci del “Gruppo Archeologico Paolo Orsi” di Soverato, animato assai accoratamente dalla davvero grande combattente ambientale Angela Maida (mia amica di lunga data “studiomaida@virgilio.it”). Tale partecipazione ad un’associazione culturale di carattere archeologico-ambientalista significa che questi nostri neo-concittadini badolatesi sono davvero entrati nella cultura locale e, in particolare, nella mentalità italiana della valorizzazione dei beni culturali, che sono alla base dell’identità nazionale e del patrimonio dell’Umanità. E’ una cosa che fa loro tanto onore!
Che siano due persone assai sensibili e vocazionalmente portati verso la cultura è dimostrato anche dal fatto che Nicholas e Catherine (d’ora in poi, essendo veri neo-badolatesi, possiamo chiamarli Nicola e Caterina, alla nostra maniera) si dedicano alla pittura e al disegno (lei) e ai lavoretti di casa (lui) … ovviamente nel tempo lasciato libero dai sempre impegnativi lavori di campagna, dal permanente volontariato sociale e da frequenti escursioni in ogni parte della Calabria e d’Italia (adesso stanno programmando un viaggio a Venezia). Insieme sono amanti della lettura e dello stare a contatto con gli amici di tutto il mondo tramite computer.
Personalmente sono assai lieto che Caterina condivida con me la bellezza e la suggestione della tradizione di Gesù Bambino che gira per le case il primo dell’anno, tema che ho svolto nella precedente “Lettera n. 95” del 30 dicembre 2014. Infatti mi ha detto che le piace molto questa usanza. Quando le ho chiesto (qualche giorno prima di Capodanno) “Farai entrare il Bambinello nella tua casa?” … lei mi ha risposto sorprendendomi “Certo che lascio entrare Gesù Bambino e sono pure brava a lasciando andare, poiché preferirei tenerlo sempre con me!”. Ormai, Caterina è proprio una vera “badolatese” e … in effetti l’indirizzo che ha scelto per la sua mail è proprio “badolatesa@…...”! Cosa possiamo volere di più?… E’ proprio una donna eccezionale, davvero unica, no?… Le dobbiamo davvero immensa riconoscenza e tanta tanta gratitudine!… Grazie di amare così profondamente Badolato!
E Badolato e tutti i borghi spopolati italiani e mediterranei, secondo me, hanno assai bisogno (anzi urgenza, dico io) di persone qualificate e sensibili come Nicola e Caterina i quali, assai motivati e volenterosi, condividono a pieno la nostra cultura e valorizzano i nostri paesi, la nostra società, il nostro territorio e contribuiscono a renderci tutti migliori, principalmente con il loro buon esempio. Ti ricordi di Joop, il direttore di banca olandese che è sceso dall’Olanda con un grosso trattore con cui coltiva il suo ampio appezzamento di terreno in Castelverrino, qui in Alto Molise, curando un uliveto che egli ha incrementato con altre cento e più piante?… Mi hai pubblicato la sua storia il 30 aprile 2014 con la “Lettera a Tito n. 79”. Joop si è fatto le mani callose proprio come i nostri più atavici contadini e si mostra sempre più entusiasta di questa sua scelta italiana, agricola in particolare! Bisogna capire la terra per amarla e, in gran parte, i cosiddetti “stranieri” che acquistano case e terreni in Italia capiscono e amano la gente ed il luogo che abitano. Spesso lo esaltano! Il futuro è tendenzialmente sempre questo e per questo mi sto battendo ormai da quasi 30 anni … è necessario, indispensabile ed urgente attrarre qualificati ed amorevoli “cittadini del mondo” per rivitalizzare nel migliore dei modi borghi spopolati, agricoltura abbandonata, incentivando anche altre attività produttive e socio-culturali.
D’ora in poi faremo a gara con loro a chi ama di più Badolato e il resto d’Italia! Realizzando una storica osmòsi!… Saluti e baci, Domenico Lanciano (Agnone, venerdì 02 gennaio 2015 ore 10,16)