Caro Tito, dopo aver letto ben sei lettere su Capo Sud, sono sicuro che ti sarai chiesto (come me e, quasi sicuramente, come i nostri gentili lettori) se questa iniziativa avrà un futuro e se tale futuro sarà adeguato alle sue speranze e potenzialità. Spero che le Istituzioni territoriali (che finora sono rimaste pressoché ferme e mute, salvo pochissime e purtroppo esilissime eccezioni) prendano a cuore un progetto che potrebbe contribuire al maggiore e migliore progresso socio-economico-culturale di tutta l’Area dello Stretto e, in particolare, della zona tra Brancaleone e Capo d’Armi (al momento, oggettivamente e visivamente, piuttosto ancora “depressa” come ho notato nella mia più recente visita del 25 febbraio 2012 e come mi riferiscono frequentemente cari amici che sanno di questo mio grande Amore per Capo Sud). Chi non vuole che Capo Sud si realizzi nel migliore dei modi possibili?… Da calabrese ho intuito qualcosa e questo qualcosa non dà alcuna speranza di vero e dignitoso futuro … e non solo a Capo Sud!

Io, catanzarese di Badolato, pur indotto alla diaspora, intellettuale esule dalla natìa Calabria, a 900 km da Capo Sud, ho voluto dare una ulteriore testimonianza di Amore per questa nostra Terra. L’ho fatto con le residue forze della mia maturità e completamente a mie spese (e, questo, non è poco, non avendo altre risorse economiche al di fuori di un misero e massacrato stipendio di “assistente amministrativo” in una povera ASL molisana, pur avendo “diritto-dovere” – come tutti – a migliore fortuna, complessivamente, essendo laureato, giornalista e dopo aver profuso l’intera mia esistenza per l’amata Comunità di appartenenza). Però viviamo in questa bella ma sciagurata Italia e dobbiamo pregare che non venga il peggio! E, adesso, che sono al limite di una ancora più misera pensione e degli anni che incombono più pesanti, mi trovo costretto (anche per problemi economici, oltre che esistenziali) a rassegnarmi su tutto il fronte delle mie iniziative, entrando in un “silenzio sociale” sempre più completo. Mi restano pochissime libere finestre di “dialogo” … come questa tua di “CostaJonicaWeb”, caro Tito!… sperando che le nuove generazioni possano prendere qualche filo del nostro più accorato discorso e possibilmente portarlo avanti. Andrebbe a loro vantaggio!

 Resta la più profonda amarezza, pensando che c’è chi gozzoviglia dentro e fuori le istituzioni con i soldi pubblici (come raccontano le cronache di sempre e come specialmente dimostrano le cronache di questi giorni), senza utilizzare le risorse per il vero benessere della gente (soprattutto dei più deboli) e per il miglior decoro della nazione. Anche Capo Sud potrebbe essere ed è, a mio parere, una preziosa risorsa… maggiormente adesso che attraversiamo una crisi più che drammatica.

 L’Italia tutta (in particolare il nostro profondo Sud) ha spesso stupìto il mondo con le sue meraviglie di civiltà. Spero che la nostra Calabria torni a stupìre il mondo, dopo un necessario ripensamento, puntando decisamente al più utile ed esaltante rinascimento, di cui possa fare parte pure Capo Sud.

 E alle nuove generazioni dedico questa speranza, con la prorompente giovinezza delle ragazze che, nella foto, esibiscono il recente CD “Capo Sud” di Angelo Laganà, che devo ringraziare poiché dal 1999 resta sempre tenace nel credere in Capo Sud, fornendomi spesso conforto e incoraggiamento. Ringrazio altresì, tanto e di vero cuore, tutti coloro che hanno dimostrato di crederci, specialmente quelli che hanno intitolato “Capo Sud” le proprie attività socio-economiche e persino sportive!

 Chiudo, così e per il momento, con un esile filo di sorriso e di speranza queste sette lettere sulla piccola-grande storia di Capo Sud e, dalla prossima, passo ad altro, spinto dall’ottimismo della volontà! Ovviamente, ti terrò informato se e quando ci saranno novità su Capo Sud. Cordialità,

  Domenico Lanciano

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