Caro Tito, è risaputo come e quanto Badolato Superiore sia la scenografia ideale per realizzare per le vie e i vari luoghi del borgo sia la Natività (curata molto bene ormai da anni dall’Associazione Nicola Caporale in questo incantevole “paese-presepe”) sia le manifestazioni religiose della Settimana Santa (a cura delle tre Congreghe locali) in particolare la Via Crucis vivente del Sabato Santo, ritenuta la più lunga e suggestiva d’Italia. Solitamente, a distanza di molti anni l’una dall’altra, viene realizzata un’altra assai impegnativa e spettacolare rappresentazione religiosa << ‘A PIGGHIATA >> ovvero LA CATTURA di Gesù dopo il tradimento di Giuda Iscariota, uno dei suoi dodici apostoli. Si è tanto scritto e favoleggiato su tale orrendo episodio e su questo contraddittorio personaggio che, in pratica, pare che (a detta di molti) abbia cambiato addirittura la Storia.

L’occasione può essere utile per riflettere un po’ proprio sui TRADITORI, i quali sono tanto di più di quanto si possa pensare sia nella Storia, appunto, che nel quotidiano. Ne vorrei accennare, adesso, nell’imminenza della Pasqua 2025, come ti avevo anticipato il trascorso martedì 18 marzo 2025 alla fine del paragrafo 7 della << https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-600-valorizzare-gli-ulivi-secolari-e-millenari-della-calabria-creando-una-rete-mediterranea-e-mondiale-unesco/ >>.

1-‘A PIGGHJATA del 2000 e quella del 2025

Che io ricordi ho assistito finora soltanto a due rappresentazioni de << ‘A PIGGHJATA >> badolatese. Della prima ho un vago ricordo e probabilmente ero bambino o molto molto giovane. Della seconda (quella della primavera dell’anno giubilare 2000) ho tutto bene impresso in mente e vorrei raccomandare chi ci legge di non mancare all’appuntamento dell’ormai prossimo 12 aprile 2025 (sabato) dalle ore 17.00 fino a sera. Infatti, avrà luogo in Piazza Castello e dintorni, un’altra edizione di questa PIGGHJATA, che vede protagonisti numerosi attori sotto la regia di Totò Scoppa, un personaggio assai prezioso per Badolato. ‘A pigghjata dell’anno giubilare 2025 organizzata dalla Pro Loco, patrocinata dal Comune e da varie altre associazioni. Visti i risultati prodotti negli anni e il loro valore, bisognerebbe sostenere meglio e di più le Associazioni culturali e le Congreghe che si impegnano ogni anno nel mantenere vive le tradizioni secolari o nuove della Comunità badolatese.

Prima raccomandazione da fare è quella di andare ben vestiti (non tanto come eleganza quando come equipaggiamento) almeno per due motivi: prima di tutto Piazza Castello (essendo ampia ed aperta) potrebbe essere ventosa (come nell’edizione dell’aprile 2000) e poi perché la manifestazione si protrae fino a sera. Sarebbe utile avere scarpe comode (dovendo stare all’impiedi per qualche ora) e portarsi dietro un panino e una bottiglietta d’acqua. E poi bisognerebbe andare preparati a vivere una molteplicità di emozioni che possono mettere alla prova persino il più rodato animo. Ti assicuro che (nella Pigghjata del 2000) è stato assai impegnativo seguire i dialoghi degli attori, le varie scene e le commozioni che si alternavano ai turbamenti. Impegnativo è pure mantenere la concentrazione, poiché la piazza dovrebbe essere assai affollata e il sole che volge al tramonto potrebbe disturbare la visione (forse è meglio essere muniti di occhiali adeguati).

2 – I TRADIMENTI CHE FANNO STORIA

Quasi certamente il tradimento (in tutte le sue forme e gravità) esiste dalla notte dei tempi (come si suole dire). E c’è però tradimento e tradimento, ovviamente. I più gravi sono certamente quelli che incidono nella Storia, sia nel bene che nel male. Ne abbiamo saputi, letti e studiati tantissimi. Quelli attuali ed evidenti (a livelli anche internazionali) ci procurano maggiore sofferenza ed apprensione, quasi angoscia, perché non possiamo nemmeno immaginare dove possano portare il mondo, specialmente per ciò che ci riguarda più direttamente. Il tradimento è normale prassi e non a caso la raffigurazione artistica (in tutte le sue forme) del tradimento di Giuda è una delle più diffuse. Per evidenziarla qui di sèguito ho scelto quella dipinta dal Caravaggio nel 1602 e ben nota.

Un tradimento che interessa noi del Sud Italia è quello che ha permesso Garibaldi di conquistare addirittura il Regno delle Due Sicilie, con appena mille baldi giovani (che si sono rivelati assai feroci, oltre ogni immaginazione, al di là della idea di “guerra”). Senza traditori interni non avrebbe potuto assolutamente essere piegato uno dei più potenti e bene armati eserciti d’Europa.

Eppure il miracolo è avvenuto. Grazie ai MIRACOLI DEI TRADITORI. Questa della cosiddetta “Conquista del Sud” è una vicenda emblematica dell’invasione di uno Stato pacifico, realizzata da una congiura internazionale; e poi con risultati di sterminio quali abbiamo visto anche più recentemente nella nostra stessa Europa, in Medioriente ed in altri luoghi della Terra. Stante tutto ciò … che l’Umanità possa salvarsi o redimersi è un tema assai difficile da proporre e da trattare. Inoltre, non mancano assolutamente esempi simili nel nostro stesso quotidiano, con le dovute proporzioni. Qui si sèguito, voglio accennare a qualche esempio emblematico, tratto da nostri ambienti paesani. Ogni mondo è paese (si dice).

3 – I TRADIMENTI NEL QUOTIDIANO – L’AMICO FURBO

Nel paese TAL DEI TALI, qualche decennio fa c’erano due amici d’infanzia e vicini di casa che hanno condiviso sempre la loro vita fino a quando hanno raggiunto i trenta anni circa. Dalle nostre parti si diceva “Si dividono persino il sonno”. Amici per la pelle e per la vita, si suole pure dire. Sempre insieme, si aiutavano in tutto. Chiamiamo GENEROSO l’amico che poi si è rivelato buono e altruista; FURBO quello traditore. Quando si è trattato della sistemazione di FURBO, il nostro GENEROSO non si è risparmiato ed ha fatto i salti mortali per aiutare l’amico. Gli ha trovato pure il contatto politico per fargli vincere un prestigioso concorso nella carriera dirigenziale ministeriale statale. C’era un patto tra i due: chi prima fosse riuscito a sistemarsi avrebbe aiutato l’altro. Ma FURBO, una volta arrivato alla sua meta, non ha fatto proprio nulla per aiutare GENEROSO. Aiutato in tale assenza e disinteressarsi dal fatto che lavorava lontano, in Lombardia. Tanto è che lo stesso padre di FURBO rimproverava il figlio di non fare nulla per GENEROSO, come era nei patti.  Passavano gli anni. GENEROSO, per vari motivi, non riusciva a sistemarsi. FURBO, ormai inserito bene nell’amministrazione ministeriale dello Stato con incarichi importanti, prima in Lombardia poi a Roma, non ha fatto nulla a favore del vecchio amico GENEROSO, il quale ha poi chiuso ogni contatto. Ecco, una bella storia d’amicizia finita però nel peggiore dei modi. E, da quel che so, non è l’unica storia d’ingratitudine capace di cambiare (spesso in peggio) la vita delle persone.

L’epilogo. FURBO non ha voluto (o potuto sposarsi, fare una propria famiglia). Quasi sicuramente si è dato alla bella vita. Alla soglia della pensione, temendo la solitudine, ha sposato una vecchia fiamma (vedova e senza figli) e va a vivere nella Comunità d’origine. Invece, GENEROSO, non trovando lavoro in Italia, è emigrato in Germania, dove ha fatto famiglia, aiutando come poteva amici e paesani ad inserirsi in quella società.

Poiché tutti in paese sapevano dello sgarbo perpetrato ai danni di GENEROSO e pure del fatto che (da egoista quale era) non aveva aiutato nessuno dei compaesani, il dottore FURBO non riceveva alcun vero rispetto dai suoi concittadini.

Era un pensionato ricco, elegante però senza amici che lo avvicinassero. Sì, qualcuno lo ossequiava formalmente, ma senza alcuna vera considerazione. Ma a lui pare che andasse bene così. Una solitudine ricca e dorata ma senza onore né amici. Da “traditore”.

4 – I TRADIMENTI DEL QUOTIDIANO – IL LADRO ENEL

L’altra storia che ti dico adesso sembra avere dell’incredibile. Risale a oltre trenta anni fa. Eppure, con altre varianti, pare che sia assai frequente: il ladro di corrente elettrica. Due fraterni amici, BUONO e CATTIVO (definiamoli così), proprio in nome della loro forte e consolidata amicizia, decidono di costruire insieme una casa bifamiliare, una attaccata all’altra. Insieme comprano il terreno, insieme ricorrono allo stesso architetto, insieme utilizzano i servizi di una impresa edile.

CATTIVO lavora come operaio all’ENEL (l’ente fornitore unico, allora, di energia elettrica). BUONO affida all’amico CATTIVO di eseguire l’impianto elettrico della propria casa multilivello. Finalmente, entrambi vanno ad abitare nella nuova casa con le proprie famiglie. Grande festa di fine lavori.

Dopo pochi mesi, puntualmente alle 6 di mattina, si toglieva la corrente elettrica nella casa di BUONO. Il quale si rivolse a CATTIVO che aveva fatto l’impianto. Pare che non ci fosse nulla di anomalo. Passano i mesi e BUONO chiama addirittura un ingegnere elettrotecnico per una consulenza con sopralluogo. Nulla di anomalo. Intanto alle 6 di mattina, puntualmente si toglieva la corrente. BUONO non riusciva a capacitarsi di tale sistematica interruzione che spesso gli interrompeva pure il sonno. Chiamava altri esperti. Nulla. La cosa era alquanto strana. Intano passavano gli anni.

Poi in un mese di settembre, nel pomeriggio, si interrompe di nuovo la corrente. La moglie di BUONO scende giù verificare il contatore centrale, che era messo accanto al contatore della casa di CATTIVO e trova costui che manipolava il contatore di BUONO. Finalmente è stato scoperto l’inganno. In pratica, per anni CATTIVO usufruiva della corrente elettrica di BUONO per i lavori del garage e della cantina, dove quel pomeriggio la moglie di CATTIVO stava facendo le bottiglie della salsa di pomodoro, usando una macchinetta con l’elettricità di BUONO. Il quale reagì da signore e da antico amico: non denunciò il continuo furto di elettricità, ma tolse l’amicizia all’ex-amico. Fatto sta che la cosa si è risaputa in paese e, per la vergogna, CATTIVO vendette quella casa ed andò ad abitare in una cittadina alquanto distante. E, quel che più conta, torna in paese soltanto per le cose più necessarie, ma generalmente “toccata e fuga”. Da traditore. Da chi ormai ha perso la faccia. Ho sintetizzato molto, ma questa è la triste storia.

5 – SALUTISSIMI

Caro Tito, trenta denari sono bastati a Giuda Iscariota per tradire “vendendo” il suo Maestro. In mezzo c’è quasi sempre il vile denaro o altri benefici (spesso effimeri) e la corruzione che ormai si è fatta “sistema” e persino “arte”. Avrei potuto dilungarmi, elencando altri fatti di “tradimenti” molto più gravi. Ma la sostanza non cambia poiché il vero problema è l’etica. E l’etica sembra essere sparita dai radar (come si suole dire). Come l’onorabilità che, fino a qualche tempo fa, aveva precedenza nei rapporti familiari e sociali. Sacra era la “parola data”. Per non dire del “tradimento” perpetrato dai politici verso i cittadini in generale e il proprio elettorale in particolare (fatti salvi familiari e clienti più stretti). Oggi viviamo in una baraonda etica e morale davvero eccessiva.

Non meravigliamoci che ognuno di noi potrebbe essere complice non soltanto del negativo andamento sociale e quotidiano, ma anche della guerra che si sta preparando e che verrà quasi sicuramente. Ne ho trattato frequentemente nei miei scritti (resi pubblici, come queste Lettere, nei sette volumi del “Libro-Monumento per i miei Genitori” e in altri ancora inediti).

Mio padre, fin da bambino mi aveva messo in guardia da ladri, truffe e traditori di ogni risma. Ed aveva proprio ragione. Così pure mia madre. Purtroppo, specie quando si è onesti ed altruisti o in buona fede, non sempre è possibile evitare i tradimenti, nonostante la prudenza e le accortezze.

Ad esempio, non ho potuto evitare il tradimento sociale di Badolato che mi ha portato all’esilio (dal primo novembre 1988) cambiando radicalmente la mia storia personale e familiare; mentre i traditori non pagano quasi mai alcunché. Infatti, spesso è facile fare i traditori perché solitamente non pagano pegno.

Così sono diventati troppi e sempre più frequenti i tradimenti, di ogni specie e gravità. Ringrazio, comunque, entrambi i miei Genitori che, con la loro educazione ed intransigente etica, mi hanno fortificato anche nel caso di mi fossi trovato vittima di “tradimenti” come, purtroppo e paradossalmente, spesso è avvenuto pure per Loro.

Morale della favola: probabilmente è impossibile evitare i tradimenti, perciò bisogna equipaggiarsi sia psicologicamente che economicamente per fronteggiarli. Come, ad esempio, il gravissimo tradimento del Servizio Sanitario Nazionale. E, se possibile nonostante tutto, cerchiamo di mantenerci sempre (o il più possibile) leali e corretti con noi stessi e con gli altri. Traditori mai!…

Qui, ho appena riportato il ricco calendario delle manifestazioni che avranno luogo a Badolato dal 29 marzo al 4 maggio 2025.

A parte ciò, vorrei raccomandare di visitare e fotografare i prati con fiori multicolori … il trionfo della primavera jonica. Se non provocata, irrisa e maltrattata, la Natura non tradisce mai!…

E, adesso, augurandoci di subire tradimenti il meno possibile, ci salutiamo con il senso di speranza che, appunto,  ci riporta la primavera ormai inoltrata. Allora, alla prossima “Lettera 603”! Grazie e affettuosa cordialità a te e ai nostri cari lettori. Si avvicina la Pasqua.

Cerchiamo di pensare più ai valori e meno alla merceologia di qualsiasi genere.

Anzi, come ho proposto per Natale lo “sciopero del panettone” così proporrei per la imminente Pasqua lo “sciopero della colomba”.

E giusto fra nove mesi tornerà pure il Natale. Riflettiamo e agevoliamo i buoni propositi e le buone opere. C’è proprio tanto bisogno. A presto!

Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)

ITER-City, domenica 23 marzo 2025 ore 16.49 – Da 57 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto” (con Amore). Le foto: una è mia le altre sono state prese dal web.