Caro Tito, sicuramente ricorderai la lettera  << https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-478-auspicabile-libro-fotografico-su-badolato-cz-e-per-ogni-altro-paese/ >> che hai pubblicato mercoledì 30 agosto 2023, quasi dieci mesi fa. Auspicavo, appunto, che qualcuno riuscisse a fare ciò che (per tanti motivi) dal 1977 non sono riuscito a fare io, nonostante ne avessi una grande voglia … UN LIBRO FOTOGRAFICO SU BADOLATO.  Ed ausoicavo che ogni paese, ogni comunità, ogni città avesse un proprio libro fotografico come “carta di identità” da tramandare alle presenti e alle future generazioni.

1 – UN LIBRO FOTOGRAFICO SU BADOLATO

Purtroppo quella lettera 478 non ha sortito alcun interesse, affetto ed effetto. Così, nonostante le forze (psico-fisiche ed economiche non fossero sufficienti per tale impresa), ho stretto i denti ed ho prodotto da me un opuscolo di 64 pagine con 107 fotografie d’epoca per come tratte dalle 428 presenti nel terzo volume della mia tesi di laurea del 1977 (che a loro volta erano state scelte tra circa 4 mila foto mie e di altri). Ovviamente, in gran parte le foto sono mie, ma ho utilizzato parecchie immagini d’epoca dei maestri Giocondo Rudi (qualcuna pure del padre e del fratello colonnello), di don Peppino Sgrò, del fotoamatore Antonio Loprete (capostazione per tanti decenni in Badolato). Il figlio di Giocondo Rudi, Massimo (erede dell’immenso archivio fraterno), mi ha appena concesso molto gentilmente la liberatoria per le foto del padre (amato e ammirato da tutti noi per la sua signorilità e disponibilità) di cui mi ha dato la foto qui a fianco riportata.

Quella sopra evidenziata in apertura è la foto di copertina dell’opuscolo BADOLATO IN FOTO. Adesso che ho preparato la bozza di un “facsimile” (finalizzata esclusivamente alla ricerca di un editore per un ipotetico libro fotografico) lancio (con la presente lettera) l’appello al Sindaco di Badolato, alle Associazioni culturali, a chi possa essere interessato, a qualche mecenate e così via affinché si possa esaminare la possibilità che Badolato abbia finalmente almeno un primo esempio di documentazione storica e sociologica. Chi vuole dovrebbe sapere come raggiungermi. Per scaramanzia e scrupolo, invierò tale appello (con una copia della bozza) pure a qualche editore sia calabrese che nazionale. Speriamo che qualcosa di positivo possa sortire.

2 – LA MOSTRA FOTOGRAFICA DI PINO CODISPOTI

In tema di fotografia sociale, voglio informare che il bravissimo Artista fotografo badolatese Pino Codispoti (che ho visto crescere perché mio vicino di casa) sta per realizzare una gran bella Mostra (di cui ho visto una significativa anticipazione). Tale Mostra intitolata << RUGHE – Memoria di una generazione >>, durerà dal 06 luglio al 30 settembre 2024 a Badolato borgo, negli ampi locali di Palazzo Gallelli al Mancuso (cento metri circa sotto la centrale Piazza Castello). Vista l’anticipazione, a mio modesto parere le RUGHE non sono da interpretare soltanto come pieghe della pelle negli anziani (e quindi degli anni), ma anche rughe come caseggiato, come vicinato o addirittura quartiere. Probabilmente l’ambivalenza è dovuta o comunque “provocata” (anche se incoscientemente).

 

Per chi ha conosciuto le persone anziane che vedrà nelle belle foto della Mostra, l’emozione è garantita.

Per gli altri visitatori (magari pensando agli anziani della propria famiglia o del  proprio paese) oltre all’emozione evocativa ci sarà da ammirare l’arte e l’affetto di Codispoti, il quale ha documentato un mondo che non c’è più ma che ha significato veramente tanto tanto per la civiltà di Badolato, come prototipo euro-mediterraneo.

Sono sicuro che l’Autore delle foto abbia avuto un grande affetto nel ricercarle … sono e rappresentano una amorosa carezza per quegli anziani, per tutti gli anziani del mondo.

Chiunque visiterà tale mostra aggiungerà una propria carezza, specialmente agli anziani che muoiono sotto le bombe e le armi in Palestina, in Israele, in Ucraina, persino in Russia e ovunque la follia umana si esercita ancora nella sua tragica rappresentazione. Noi siamo per la Wita, la felicità e l’Armonia e, ovviamente, per il disarmo più completo e totale!

 

Ringrazio il Maestro Pino Codispoti non soltanto per avermi partecipato l’interessante descrizione del suo meraviglioso e toccante “racconto fotografico” ma anche per permettermi di essere il primo ad annunciare l’evento che sicuramente sarà un immenso emozionante successo e che altrettanto certamente strapperà qualche lacrima palese o nascosta alla vista di personaggi, di situazioni e di un mondo che non esiste più. Un insieme di Sociologia e di Archeologia sociale ma anche una rassegna di sentimenti e di storie.

3 – SALUTISSIMI

Caro Tito, i sogni a volte si realizzano, a volte proprio no. Spero che questo mio sogno di donare tale foto-libro al mio paese, alla Calabria e a chi ama la foto sociologica si possa realizzare. Ci tento per quanto possibile. Ciò che non dipende da me non porta sofferenza. Grazie per pubblicare questo appello. Saluto, come al solito, te e i nostri lettori, mentre già penso alla 549. Non posso dimenticarmi di ringraziare la Tipografia di Antonio e Anna Litterio di Agnone del Molise per la pazienza avuta nella difficoltosa realizzazione della bozza (o edizione-prova) dell’opuscolo BADOLATO IN FOTO. Alla prossima! Cordialità,

ITER-City, giovedì 20 giugno 2024 ore 19.57 – Da 56 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto” (con Amore). Le foto, cui i diritti appartengono ai legittimi proprietari, mi sono state inviate da Antonio Litterio, Massimo Rudi e Pino Codispoti mentre l’altra è stata presa dal web.