Caro Tito, vorrei qui fare sèguito ad un punto importante contenuto nella precedente << https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-538-a-soverato-il-prof-giulio-de-loiro-esalta-il-libro-calabria-la-prima-italia-dellamericana-gertrude-slaughter/ >> quando al paragrafo 2 ho scritto: << Prima di iniziare il suo dotto ed efficace intervento, il prof. De Loiro ha fatto leggere alla professoressa Sina Pugliese Montebello (che aveva aperto la conferenza, in qualità di presidente dell’Università della Terza Età) una interessante proposta di Vincenzo Serrao (nella foto, ex Dirigente Servizi Demografici del Comune di Badolato): cambiare nell’antico borgo badolatese due ben precise denominazioni topografiche, ritenute ormai obsolete e antistoriche. Cioè Corso Umberto I (ex Via Maggiore) in “Corso Calabria Prima Italia” e Corso Vittorio Emanuele III in “Via Re Italo” >>.

 

Ritengo che siano strategiche quanto importanti (anche pedagogicamente) le intitolazioni di vie, piazze, scuole, esercizi pubblici, attività di vario genere, ecc. a Re Italo, alla Calabria Prima Italia e a tutti quei personaggi che (come Gertrude Slaughter) hanno contribuito alla migliore e maggiore consapevolezza delle nostre più lontane origini storiche e culturali.

Infatti ho insistito più volte, ad esempio, a erigere una statua a Re Italo da collocare in punti altamente significativi come la Cittadella Regionale di Germaneto di Catanzaro o l’aeroporto internazionale di Lamezia. I simboli sono importanti per l’identità di un qualsiasi popolo.

E, quindi, bene ha fatto Vincenzo Serrao (nato a Badolato il 17 marzo 1948) a proporre al sindaco Giuseppe Nicola Parretta il cambio (o aggiornamento) di due citate denominazioni topografiche del borgo antico.

Ma, è meglio leggere per intero le motivazioni della proposta per come riportate nella sua lettera di domenica 28 gennaio 2024 che qui trascrivo integralmente al seguente paragrafo 1.

1 – LA LETTERA DI VINCENZO SERRAO

Al Signor Sindaco Giuseppe Nicola Parretta di BADOLATO da portare a conoscenza della Giunta e del Consiglio Comunale.  Oggetto: RICHIESTA DI CAMBIO DENOMINAZIONE DEL “CORSO UMBERO I°” AD UNA NUOVA INTESTAZIONE “CORSO CALABRIA LA PRIMA ITALIA” E VITTORIO EMANUELE IN “VIA RE ITALO.”

 

Il nome “Italia” è nato in Calabria, da una antica denominazione dell’istmo che va dal Golfo di Squillace al Golfo di Santa Eufemia, per come acclarato storicamente, nonché, da più parti, in questi ultimi anni, sia da manifestazioni ufficiali, da studi, convegni, articoli di stampa e da pubblicazioni librarie (vedi “Calabria  the first Italy”, anno 1939, della scrittrice statunitense Gertrude Slaughter, che, per sollecitazioni del nostro compaesano dottor Domenico Lanciano, è stato tradotto da Sara Cervadoro e pubblicato in Italia, novembre 2023, con il titolo “Calabria la prima Italia” (editore Meligrana di Tropea).  Mi pregio, pertanto, di portare alla sua attenzione e proporre a Lei Signor Sindaco, alla sua Giunta ed al Consiglio Comunale, a che l’attuale “Corso Umberto I°” venga rinominato “Corso Calabria la Prima Italia”. Nella considerazione, d’altronde, che re Umberto I° di Savoia e Re d’Italia, di tendenze autoritarie, nessun valore aggiunto ha dato al Sud Italia, alla Calabria e al popolo di Badolato. Così come, nessuno apporto migliorativo ha apportato suo padre, il re d’Italia Vittorio Emanuele II°. Anzi, i Savoia, hanno peggiorato, e depredato, le condizioni di questi territori e con l’annessione del Regno delle due Sicilie, al Regno Sabaudo, è nata la questione meridionale… mai risolta! Ma non si vuole, qui, affrontare le ragioni storico-sociali di un tale fallimento.

 

Certo la Storia non si può cambiare, il passato è passato, ma si deve prendere atto, per onestà intellettuale, delle storture e dei danni che alcuni eventi hanno generato. Posso, pure, comprendere e capire il perché la Via Maggiore, così come era chiamata la strada principale del nostro paese (al tempo), poi sia stata rinominata “Corso Umberto I°”. Certamente per compiacere il Re, ma bisogna pur prendere atto, alla luce dei fatti storici, secondo il mio modesto parere, che ciò non sia stata una scelta felice e adeguatamente corretta. Anche per la storia della nostra terra… Badolato. E mi meraviglio del fatto che questo cambiamento non sia avvenuto subito dopo la seconda guerra mondiale, subito dopo l’elezione del primo Sindaco comunista, che alla luce, anche, delle lotte partigiane, della fuga del re, lasciando allo sbando l’Italia, non ha provveduto, unitamente alla sua amministrazione, a proporre/apportare questo cambio d’intestazione, per dell’anzidetta strada, così come per quella che dal “girone” porta alla chiesa di San Nicola, ora Vittorio Emanuele, per la quale proporrei: Via Re Italo, dal quale, pare abbia preso (3.500 anni fa) il nome Italia il suo regno, l’Enotria “terra del vino”, estesosi, a più fasi successive, a tutta la Calabria. Quel nome “Italia” che, dalla Calabria, fu esteso, poi, dai Romani (nel 42 d.C.) a tutta la penisola italica, dall’estremo Sud alle Alpi, Sicilia, Sardegna e Corsica compresi.  Ora, io, non so se un tale provvedimento sia già stato adottato in altri comuni, o se possa essere considerato una prima assoluta, o, ancora, se alle SS.LL. sia stata inoltrata, da altri, una richiesta analoga, penso, però, che sarebbe, in ogni caso, l’adozione di un tale atto, un ottimo valore aggiunto il riconoscimento istituzionale delle nostre radici socio-culturali e storiche! Con stima… Vincenzo Serrao.

 

2 – IL SINDACO PARRETTA E’ FAVOREVOLE

 Per curiosità (anche giornalistica) lo scorso sabato 18 maggio 2024 (per 7 minuti e 15 secondi) ho telefonato al sindaco Parretta per sapere cosa ne pensasse. Mi ha confermato di avere ricevuto la lettera e di avere dato immediatamente ai suoi uffici il compito di preparare quanto necessario per la ridenominazione di Corso Umberto (già Via Maggiore) e di Corso Vittorio Emanuele III rispettivamente in Corso Calabria Prima Italia e Re Italo. E, poiché non c’è due senza tre, aggiungerei di intitolare una via o almeno un’aula dell’Istituto comprensivo “Tommaso Campanella” a Gertrude Slaughter che tanto onore ha apportato al popolo calabrese a all’Italia intera con il suo prezioso libro “Calabria la prima Italia”.

 

Venerdì 21 giugno 2024 (solstizio d’estate), nel corso della seconda edizione della FESTA DEL NOME ITALIA, l’associazione culturale “Calabria Prima Italia” assegnerà a Vincenzo Serrao il PREMIO CALABRIA PRIMA ITALIA con le seguenti motivazioni: 1 – Per aver dimostrato di credere nella Calabria Prima Italia avendo acquistato il prezioso quanto costoso volme “Calabria la prima Italia” (edizione rara, esemplare n. 358 su 1499 di Editalia 1999); 2- Per aver proposto, in data 28 gennaio 2024, al sindaco del Comune di Badolato, di cambiare la denominazione di “Corso Umberto I” in “Corso Calabria la Prima Italia” e Corso Vittorio Emanuele III” in “Via Re Italo”; 3- Per avere acquistato copia del libro di Gertrude Slaughter “Calabria la prima Italia” nella edizione italiana Meligrana del novembre 2023.

 

3 – IL PRIMATO DI BADOLATO SULLA PRIMA ITALIA

 

Caro Tito, se avvenissero – come spero ardentemente – le intitolazioni sollecitate da Vincenzo Serrao, il Comune di Badolato consoliderebbe il primato nel sostenere ufficialmente (fin dal luglio 1982) la diffusione del fatto che in Calabria sia nato il nome ITALIA con il documento presente alle pagine 3 e 7 del depliant “Badolato 4 Dimensioni: mare, collina, montagna e mare” edito dalla locale Associazione turistica Pro Loco e curato da me come Bibliotecario incaricato. Infatti, qualche mese prima, nell’aprile 1982 avevo già fondato in Badolato l’associazione culturale CALABRA PRIMA ITALIA.

 

Nella millenaria “Badolato dei primati” questo del nome ITALIA e di CALABRIA PRIMA ITALIA è un vanto non soltanto mio ma di tutta la Comunità, che il 21 giugno 2023 ho esteso alla vicina Davoli con la realizzazione (a mie esclusive spese) della Prima Festa del nome ITALIA … quell’evento che per il 18 giugno 2022 avevo proposto alla Città di Lamezia Terme, la cui Amministrazione comunale si è defilata proprio a poche settimane di distanza dall’evento già pubblicizzato al massimo possibile ed organizzato (mobilitando pure numerose istituzioni locali e nazionali).

Altro primato che ho dato a Badolato è quello della lotta contro lo spopolamento, con la nota vicenda di “Badolato paese in vendita” del 7 ottobre 1986 quando ho pubblicato sul quotidiano “Il Tempo” di Roma l’articolo “Badolato paese in vendita in Calabria”. Concludendo quell’articolo, precisavo: << … questo paese (Badolato) ricco di arte, tradizioni e storia e che affonda le sue origini in quell’antico popolo preellenico dei Vituli che per primi diedero il nome alla nostra Italia >>.

 

4 – APPELLO A TUTTI I COMUNI PER INTITOLARE PRIMA ITALIA

 

Caro Tito, fin dal 1982 ho più volte fatto appello (pure dal 2012 in queste nostre “Lettere” così come in altri contesti) a Comuni, Province, Regioni, Scuole ed altri Enti, ma anche a privati di intitolare (alla Prima Italia, alla Calabria Prima Italia, a Re Italo e a personaggi che si sono interessati a questa nostra originaria identità) luoghi, spazi, vie, piazze, edifici, persino semplici aule scolastiche, ecc. affinché, pure tramite la toponomastica, si sappia delle nostre più remote radici, ma anche per far sapere agli stessi calabresi e a tutti gli italiani (residenti dentro e fuori i confini) gli elementi base della nostra dignità e del nostro orgoglio. Ad esempio, nel 1993 ho chiesto a Libero Gatti di Copanello di Stalettì (fondatore del Museo Naturalistico a sé stesso intitolato) di realizzare un semplice piccolo cartello stradale che informasse “In questa zona è nato il nome Italia”. In contemporanea stessa proposta ho fatto a tutti gli enti territoriali della nostra Regione e della nostra provincia di appartenenza. Soltanto il Comune di Catanzaro ha realizzato (attorno al 2011) un grande cartellone “Benvenuti a Catanzaro. Qui nacque il nome Italia” sulla strada di ingresso alla Città capoluogo di Regione, davanti alla galleria del Sansinato sulla superstrada dei De Mari. Cartello poi rimosso senza farci sapere il vero motivo.

 

A metà degli anni ottanta, sul nome ITALIA ho condotto un sondaggio in 40 scuole secondarie superiori italiane, due per Regione, sulla consapevolezza del nome Italia tra alunni e docenti. I risultati furono sconcertanti. Tra gli alunni il 98% non sapeva nulla sulle origini del nome Italia e non lo sapeva nemmeno la stragrande maggioranza degli stessi docenti (95%). Un motivo in più (stante tale “ignoranza nazionale”) per impegnarsi maggiormente sulla sensibilizzazione di tali tematiche. Sono stato poi oltremodo felice quando ho scoperto che talune aziende stavano commercializzando prodotti come “Amaro Re Italo” (Qualitaly di Cosenza) oppure “Vino Re Italo” (Cantine dei Siriti a Nova Siri MT e Fratelli Zito a Cirò Marina KR) e così via.

E c’è persino dedicato a “Italo” un treno ad alta velocità. Mille e mille proposte ho avanzato ovunque per valorizzare la Prima Italia, Re Italo e tutto ciò che ci riconduce alle nostre origini che poi sono diventate patrimonio non solo nazionale.

 

5 – SALUTISSIMI

Caro Tito, mi ha fatto enorme piacere che, da comunista o ex-comunista,  il suddetto Vincenzo Serrao (1948) abbia quasi “rimproverato” agli Amministratori di Badolato il fatto che non siano riusciti o non abbiano voluto (forse per l’ancora ingombrante presenza socio-economica dei Baroni Paparo e degli altri feudatari del luogo) cambiare le denominazioni di alcune vie a regnanti che dal 1860 hanno “depredato” in tutti i modi e spogliato il Sud Italia, provocando – di fatto – povertà, emigrazione e spopolamento. Ritengo che questa sia per me una vittoria morale dal momento che negli anni settanta avevo cercato invano di convincere i Comunisti di Badolato (che hanno amministrato ininterrottamente il Comune dal 1946 al 1980 e poi in numerose altre seguenti legislature) di fare un “repulisti” culturale delle presenze antipopolari nel borgo, come, ad esempio, le varie frasi di Mussolini (con la sua caratteristica testa con l’elmetto da guerra) impresse in nero su parecchie pareti esterne di case private ed edifici pubblici del borgo (come quella gigantesca frase nei pressi di Piazza Santa Maria in Crignetto). Avevo proposto di fotografare tutto ciò come documento storico ma di eliminarle dal tessuto urbano. Adesso ci penseranno, comunque, i decenni a sbiadirle. Come tutte le cose.

E adesso ti ringrazio e ti saluto, sperando di vero cuore che i Comuni, le Province, le Regioni e lo Stato (ma anche i privati) vogliano intitolare al nome ITALIA, a RE ITALO, alla PRIMA ITALIA, alla CALABRIA PRIMA ITALIA (e ai più eminenti personaggi che li hanno valorizzati) tutto ciò che è intitolabile. Ad esempio, a Lamezia c’è una grande PIAZZA ITALIA (nella foto); però è sempre meglio essere più precisi, denominando i luoghi più chiaramente (in particolare “Calabria Prima Italia” e “Re Italo”) e soprattutto fare una campagna di sensibilizzazione nelle scuole sulla nascita e l’estensione nazionale del nome ITALIA (nato in Calabria). Tutto ciò – ribadisco – pure per rafforzare la conoscenza storica, la dignità e l’orgoglio (specialmente nei calabresi e negli italiani che abitano fuori-confine). Un arrivederci alla prossima “Lettera n. 540”. Cordialità!

Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)

ITER-City, mercoledì 22 maggio 2024 ore 06.37 – Da 56 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto” (con Amore). Le foto, cui i diritti appartengono ai legittimi proprietari, sono state prese dal web. La foto personale mi è stata data da Vincenzo Serrao.