Caro Tito, ricorderai sicuramente il fatto di Vanessa Lanciano (classe 1986, avvocato come il marito e anche giornalista) quella mia cugina australiana di Perth la quale, nel giugno 2022, ha voluto chiamare la sua primogenita “Milania” in onore di Milano città per quanto è innamorata dell’Italia. Ed ha avuto pure una lettera di saluto, auguri, complimenti e ringraziamenti dal sindaco del capoluogo metropolitano lombardo Beppe Sala (https://milano.repubblica.it/cronaca/2022/11/11/news/milania_scerri_bambina_australia_genitori_milano_beppe_sala-374034359/). Inoltre, ha tanto desiderato diventare “cittadina italiana” e qualche anno fa ha pure voluto sposarsi a Roma, nella basilica dei Santi Cosmo e Daniano (del sesto secolo dopo Cristo) ai Fori Imperiali, come mostra la foto di copertina. Appena può, viene in Italia con il simpaticissimo marito Nick Scerri e, nel giugno 2023, pure con la bellissima Milania. Ama follemente la nostra Calabria e già pensa di trasferirsi qui, una volta andata in pensione. Si sente profondamente calabrese, pure perché suo nonno paterno, Vincenzo Lanciano (mio cugino primo), le ha travasato tutta la sua nostalgia per Badolato e la Calabria. Da parte mia, cerco di descriverle anche le bellezze storico-culturali della nostra regione (in particolare della “Calabria Prima Italia”) rispondendo di ogni sua curiosità e tenendola informata su tutti i nostri parenti. Per questo suo grande amore ed attaccamento alla Calabria, nel giugno 2023 ha ricevuto il Premio Prima Italia (come dimostra la seguente foto che la ritrae assieme a me e al marito).
Ovviamente, è stata la prima ad acquistare e leggere l’edizione originale inglese del libro “Calabria the first Italy” scritto dalla docente americana Gertrude Slaughter e pubblicato nel luglio 1939 dall’Università del Wisconin in Medison (USA). Le ho chiesto di scriverne una piccola recensione. Cosa che ha fatto prontamente. La riporto qui di sèguito sia nella sua traduzione in italiano e sia nel testo inglese. Ti ricordo che nello scorso mese di novembre 2023 è stata stampata a Fano (PU) l’edizione italiana di “Calabria la prima Italia” dall’editore Giuseppe Meligrana di Tropea con la traduzione di Sara Cervadoro (docente calabro-romana), ancora disponibile per l’acquisto nei circuiti web. Ma ecco la recensione di Vanessa.
1 – Rassegna
Quando si pensa all’Italia, spesso non si pensa ad altro che alla pizza, alla pasta o a monumenti come lo spettacolare Colosseo. Quando si pensa alla Calabria, soprattutto chi non ha visitato la regione, spesso l’associa alla famigerata ‘Ndrangheta. Forse perché la percezione degli stranieri è influenzata dai film hollywoodiani ispirati alla mafia o forse perché si conosce poco o nulla della Calabria. Ma come un iceberg, c’è tanta grandezza che giace sotto la superficie e che non è stata ancora rivelata del tutto.
Nei suoi scritti sulla Calabria, la Slaughter riesce a cogliere magnificamente come la regione abbia dato origine al nome “Italia”. Tale nome le fu dato dal re Italo 3500 anni fa; ed è quello con cui oggi chiamiamo l’intero Paese a forma di stivale. È interessante notare che, leggendo questo libro 85 anni dopo la sua pubblicazione, sembra che il tempo si sia fermato. Una capsula del tempo, se vogliamo, un diario di viaggio. Se avete mai avuto il piacere di visitare la Calabria, vi sentirete in sintonia con l’esperienza di Slaughter con la gente del posto, che è molto gentile e generosa.
Slaughter descrive cronologicamente come la Calabria si sia poi evoluta con le colonie greche, note anche come Magna Grecia. Questa regione fu ampiamente abitata da coloni greci e, di conseguenza, la zona costiera della Calabria fu principalmente di lingua greca. Slaughter ripercorre il ricco e antico passato della Calabria, dal dominio di Bisanzio alla conquista normanna dell’XI secolo; racconta anche le numerose e affascinanti figure chiave che si sono avvicendate per dare forma alla cultura calabrese.
“Calabria la prima Italia” è un classico della letteratura che dovrebbe essere presente in ogni casa e scuola calabrese. La Slaughter, autrice americana che non aveva legami di sangue con la Calabria (che noi conosciamo), non solo ha abbracciato la cultura, la lingua e la storia di tale regione meridionale, ma è chiaro che vi si è sentita profondamente legata, così da renderle un meraviglioso omaggio attraverso il suo libro e per questo le siamo grati.
2 – Il mio legame personale
A ogni pagina girata, sorridevo mentre imparavo qualcosa di nuovo sulla mia eredità di calabrese. La Calabria ha influenzato l’Italia come la conosciamo oggi, eppure stranamente sembra che la regione sia poco valorizzata o apprezzata. La Calabria è come il personaggio di Cenerentola. Questa bellissima regione, che è stata tenuta segreta, forse fino ad ora… Un ringraziamento speciale a mio cugino, Domenico Lanciano, dottore di ricerca e giornalista, che ha riscoperto il libro di Slaughter.
Una lettura facile anche per i viaggiatori in poltrona o per chi vuole saperne di più sul Sud Italia. Raccomando questo libro anche alla vecchia generazione di calabresi che sono emigrati in Australia dopo la guerra e che, a causa dell’età o della salute, non possono fare il viaggio di ritorno in Calabria. Questo libro li renderà sicuramente orgogliosi e forse li trasporterà anche ad alcuni dei bei ricordi che hanno della loro vita e delle loro tradizioni calabresi.
3 – Review
When people think of Italy, they often don’t think beyond pizza, pasta or landmarks such as the spectacular Colosseum. When people think of Calabria, especially those who have not visited the region, they often associate it with the infamous ‘Ndrangheta mafia. Perhaps the reason is because foreigners’ perception is influenced by Hollywood mafia inspired movies or perhaps it is because little is known about Calabria. But like an iceberg, there is so much greatness that lies below the surface which has not been revealed.
Slaughter manages to capture beautifully in her writings about Calabria how the region actually gave birth to the name “Italy”. The name was given by the Ancient Greeks in 8th century BC, which is what we now call the entire country shaped like a boot, today. Interestingly, while reading this book 85 years after its publishing, it seems as if time has stood still. A time capsule travelogue if you will. If you have ever had the pleasure of visiting Calabria, you will resonate with Slaughters’ experience with the locals which is nothing short of kindness and generosity.
Slaughter chronologically details how Calabria evolved with the Greek colonies, also known as the Magna Graecia. This region was extensively inhabited by Greek settlers and subsequently, the coastal area of Calabria was primarily Greek-spoken. Slaughter traces the rich and ancient past of Calabria inclusive of Byzantium dominion through to the Norman Conquest in the 11th century. Slaughter also accounts for the many fascinating key figures who have all come together to shape the culture of Calabria.
“Calabria The first Italy” is a literary classic that should be a staple in every Calabrian household. Slaughter, the American author who has no blood relation ties to Calabria (that we are aware) not only embraced the culture, language and history of the southern region but it’s clear she felt deeply connected. Slaughter has paid a wonderful tribute to Calabria through her book and for that, we are grateful.
4 – My personal connection
With every page turned, I smiled as I learned something new about my heritage as a Calabrese. Calabria has influenced Italy as we now know it, yet oddly there appears to be little accolades or appreciation given to the region. Calabria is like the character, Cinderella. This beautiful region, who has been kept in secrecy, perhaps until now… A special thank you to my cousin, Dr Domenico Lanciano, PhD and journalist, who has re-discovered Slaughter’s book.
Also an easy read for armchair travellers or those wanting to learn more about the south of Italy. I also recommend this book particularly the aging generation of Calabrese who migrated to Australia after the war and feel due to their age or health, they cannot take the journey back to Calabria. This book will certainly bring them pride and perhaps even transport their mind to some of the fond memories they hold of their Calabrian life and traditions.
5 – SALUTISSIMI
Caro Tito, dopo le belle ed interessanti recensioni del prof. Lorenzo Viscido (squillacese di New York), di Gaetano Drosi (ex sindaco di Davoli –CZ) e del filosofo andreolese Salvatore Mongiardo (scolarca della nuova Scuola Pitagorica di Crotone), ringrazio mia cugina Vanessa per questa sua bella testimonianza. E’ stata veramente assai gentile nel volerla condividere con noi. Adesso sono in attesa del commento di altri Amici sul grande ed affettuoso lavoro di Gertrude Slaughter, che – per quanto datato e forse condizionato da situazioni storiche ed esterne – può restare a base della migliore conoscenza sulla nostra Calabria. Pure per questo la stessa Vanessa raccomanda che ogni scuola ed ogni famiglia si doti di questo utilissimo strumento di cultura identitaria.
Spero che la preziosa Vanessa possa e voglia pubblicare la recensione in inglese in qualche giornale australiano e quella in italiano su qualche periodico della nostra emigrazione così da informare i nostri concittadini lì residenti e, in particolare, le loro più giovani generazioni. So che ha già inviato questo suo piccolo omaggio fatto alla Calabria e alla Slaughter pure ai suoi contatti più diretti per cercare di fare innamorare della nostra Terra quante più persone possibile. Passo ai ringraziamenti e ai saluti, in attesa di inviarti la “Lettera n. 515”. A presto,
Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)
ITER-City, lunedì 29 gennaio 2024 ore 19.23 – Da 56 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto” (con Amore). Le cinque foto personali mi sono state fornite da Vanessa Lanciano, due sono mie.