Caro Tito, volendoti dire della Biblioteca Pubblica di Davoli (magnifica Opera di volontariato dei Vincenziani locali) mi chiedo ancora, a 73 anni, cosa sia la vera “cultura” in un mondo in cui il dolore è un gigantesco, drammatico e spesso troppo tragico elemento planetario che grida dal cuore dei popoli e della terra!? … Mi chiedo ancora, infatti, se la vera “cultura” non debba (pure come assoluta priorità etica) occuparsi principalmente di eliminare o almeno ridurre tale dolore del mondo e poi, magari, rivolgersi alla conoscenza dell’esistente, all’arte e a tutto ciò che l’anima desidera. Oppure se debba – come io penso e sostengo – utilizzare la conoscenza proprio e in primo luogo per tentare almeno di lenìre le sofferenze degli esseri umani e degli altri esseri viventi (animali, ambiente, ecologia, ecc.). Quale è lo scopo primario della cultura in generale e della cultura etica o etica culturale in questo nostro mondo fin troppo sofferente, ingiusto e travagliato? …
Me lo chiedevo da molto tempo … già dagli anni adolescenziali ed universitari … ma soprattutto quando, da bibliotecario incaricato (nelle due distinte fasi del 1982 e del 1986), avrei dovuto (senza mezzi) realizzare (quasi dal nulla) la Biblioteca Comunale di Badolato che avrei voluto fosse una “Biblioteca Etica” oltre che struttura di supporto territoriale (con Archivio, Museo pure archeologico, Pinacoteca, Ufficio Turistico-promozionale, ecc. ecc). E me lo sono richiesto, in particolare, nei primi anni di questo nostro 21° secolo nello scrivere il capitolo “Quale Cultura?” dalla pagina 17 alla 44 del sesto volume del “Libro-Monumento per i miei Genitori” dato alle stampe nel maggio 2007, ma anche presentando nella medesima collana editoriale la poetessa italo-svizzera Lidia Cervellini che la pensava come me. In Calabria se l’era chiesto molto tempo prima pure Francesco Tassone (Spadola 1926 – Vibo Valentia 2022) tanto da fondare nel 1971 la casa editrice “Quale Cultura” che ha avuto un ruolo particolarmente importante negli ultimi cinquant’anni, soprattutto nel nostro meridione (con “I quaderni calabresi e del sud”) e, naturalmente, nella nostra regione.
1 – VOLONTARI VINCENZIANI DI DAVOLI (CZ)
In parte la risposta mi proviene proprio dai Volontari Vincenziani di Davoli, i quali, ispirandosi a San Vincenzo De Paoli (Francia 1581 – 1660), cercano proprio di lenìre il dolore della loro parte di mondo con numerose iniziative di solidarietà e carità. Pure io, nel mio piccolo, dal settembre 1967 cerco di “fecondare in questo infinito il metro del mio deserto (come ribadisco, a paradigma e a promemoria, dopo la firma alla fine di ognuna di queste nostre corrispondenze). Ho sempre ammirato e sostenuto la “Chiesa missionaria” (quella vera che si fa ultima tra gli ultimi, così come ha dimostrato il laico Biagio Conte di Palermo entrato in Paradiso lo scorso 12 gennaio 2023 a 59 anni dopo una vita spesa per coloro che avevano bisogno di pane e sorriso).
Nel sito <<www.vincenzianidavoli.it>> è scritto: “Il volontariato Vincenziano di Davoli opera secondo i principi di San Vincenzo de’ Paoli, affrontando e lottando contro tutte le povertà spirituali, materiali e culturali. Con la sua biblioteca offre un servizio gratuito agli studenti, ai ricercatori e ai lettori in genere. Collabora con Associazioni, Ministero di Grazie a Giustizia, Scuole e CSM”. In altra pagina di tale sito web è scritto: “La biblioteca vincenziana di Davoli mette a disposizione dei lettori 75.000 volumi, organizza convegni, presenta libri, collabora con la scuola. Sono aperte le iscrizioni di lezioni gratuite di computer per adulti. Aiutateci per aiutarvi con il 5×1000, donazioni di libri e volontari…Grazie”.
La sede è in Davoli Marina, Viale Kennedy 63 (tel. 0967-63077 e 393-9161418) ed il codice fiscale è il <<97059630794 >>per sottoscrivere il 5×1000 nella dichiarazione annuale dei redditi e questo è l’IBAN per bonifici a sostegno delle attività sociali <<IT36N0538742850000000944913 Banca Popolare dell’Emilia>>.
Si avvale del profilo Facebook
<<https://www.facebook.com/AssociazioneVolontariatoVincenzianoDavoli/>>
e dell’indirizzo email <<vincenzianidavoli@libero.it>> per i contatti più veloci.
Leggo dal sito web che il Direttivo è formato dal presidente Aldo Marcellino, dalla vice-presidente Angela Moraca, dalla tesoriera Giuliana Abbruzzo, dalla segretaria Maria Rosaria Ruocco, Vittoria Corasaniti e Angela Pace. I Revisori sono Caterina Di Paolo e Delia Diaco. Don Gregorio Montillo è il padre spirituale. I Volontari del Gruppo Incontro sono (in ordine alfabetico): Abbruzzo Giuliana in Lo Giacco, Adonisio Cristina, Caponegro Lucia, Cento Mariella in Giordano, Citraro Maria in Abbruzzo, Corasaniti Vittoria, Diaco Delia in Samà, Di Paolo Caterina in Scicchitano, Malaspina Annunziata in Ciccone, Marcellino Aldo, Monteverde Giuliano, Moraca Angela in Catarisano, Mussari Drusiana in Gualtieri, Pace Angela in Vono, Ruocco Maria Rosaria in Marchio, Sinopoli Caterina, Talarico Antonia in Virgilio. Tra i maggiori sostenitori ci sono, Altamura Corrado, Andreoli Roberta, Carvelli Carla, Finocchiaro Pina, Lo Giacco Palmiro, Procopio Gaia, Vono Nicola, mentre i benefattori più assidui sono le famiglie Noto e Marcellino.
2 – LA BIBLIOTECA VINCENZIANA DI DAVOLI
Caro Tito, sai bene che, purtroppo, sono lontano dal nostro comprensorio jonico da alcuni decenni, per cui ignoro parecchie realtà, specialmente quelle sopravvenute dopo il primo novembre 1988 quando è iniziato il mio esilio agnonese. Perciò non sapevo dell’esistenza della Biblioteca Vincenziana di Davoli. Ne ho avuto notizia visitando il sito web della Biblioteca Nazionale di Firenze che, tra l’altro, elenca in quali biblioteche siano collocati taluni libri di cui si ricercano gli Autori. Così, ricercando dove fossero collocate le mie pubblicazioni a stampa, ho notato che tale Biblioteca di Davoli ne aveva due (chissà come giunte). Sinceramente pensavo fosse una piccola biblioteca e non ho approfondito … fino a quando, qualche giorno prima dell’appena trascorso Natale 2022, un amico mi ha inviato il video di Auguri dalla durata di due minuti <<https://www.youtube.com/watch?v=RYlV7F8VC-4&feature=youtu.be>>proprio della Biblioteca Pubblica Vincenziana che, in estrema sintesi, si descrive in modo assai efficace.
E’ stata perciò una grande e bella sorpresa apprendere che tale Biblioteca possiede addirittura oltre 75mila volumi e che offre una così vasta opportunità di iniziative socio-culturali. Non credevo ai miei occhi e alle mie orecchie!… La nostra povera zona ha un gioiello simile, che non ha nemmeno una città come Soverato pur in presenza di una notevole popolazione scolastica comprensoriale e l’ambizione di essere al centro del nostro territorio! La mia gioia è stata immensa. Una gioia che volevo condividere con più persone possibile, perciò ho inviato tale video di due minuti a tutti i miei contatti internet, accompagnandolo con un interrogativo: “Perché a Davoli sì e a Badolato no?” … cioè, perché una simile Biblioteca è sorta e funziona a Davoli mentre a Badolato, nonostante tutti gli sforzi e i tentativi fatti dal settembre 1976, non si riesce a concretizzarla?…
Ho inviato il video e l’interrogativo pure all’attuale sindaco di Badolato, Giuseppe Nicola Parretta, il quale però non mi ha risposto (mentre solitamente mi riscontra quando gli mando un qualsiasi messaggio). Mi hanno risposto però molti dei miei destinatari, con una vasta gamma di salaci commenti che qui sarebbe troppo lungo riportare ma che tu puoi immaginare, conoscendo il comportamento che solitamente hanno gli amministratori locali riguardo la Cultura in generale e in quella territoriale in particolare. Insomma, Davoli, come Società civile appoggiata dall’Amministrazione comunale, ha dato un prezioso esempio di civiltà nella Cultura condivisa con tale notevole Biblioteca Vincenziana, nel contesto di un forte impegno nella crescita socio-economica avuta da parecchi decenni nella pur caotica espansione urbanistica (che sta inibendo la strada statale 106 la quale non ha dove passare nel suo ammodernamento), nel porsi quasi in alternativa o corollario alla vicina Soverato in alcuni settori merceologici e del terziario.
Invece a Badolato (non realizzando una sempre invocata e dignitosa biblioteca pubblica pure a beneficio di studenti, professionisti e persino turisti) il Comune, la classe dirigente storica e la popolazione hanno perso il confronto con paesi simili dell’interzona … come, ad esempio, lo stesso Davolioppure Soriano Calabro (che addirittura è riuscito a concretizzare la prestigiosa Biblioteca Calabrese). Soriano e Davoli sono Comuni che, in principio, avevano (più o meno) il medesimo numero di abitanti ed erano capoluogo di mandamento con una Pretura; Soriano persino sede di un piccolo ospedale pubblico e, anticamente, sede principale dei Padri Domenicani (come Badolato lo fu per i francescani, pur avendo anche un convento domenicano). Insomma, la decadenza di Badolato (con Amministrazioni comunali di ogni colore, ma a maggiore responsabilità comunista) è fin troppo evidente nel confronto con gli altri Comuni calabresi equivalenti con sede di Mandamento e di Pretura (come, ad esempio, Borgia).
E, purtroppo, non noto tuttora nemmeno alcun vero e decisivo sentimento di orgoglio e di amore paesano! Inoltre, quando a quando aveva trovato in me un fortemente appassionato “apostolo” per il progresso di Badolato a 360 gradi, la comunità badolatese mi ha mandato in esilio a 38 anni e dopo aver dato tanto, forse addirittura troppo per una sola persona !!!… Infatti, a detta di tante persone e (senza falsa modestia) pure a mio parere, Badolato ha perso proprio tanto non utilizzandomi stabilmente per il “bene comune”. Ed avevo dimostrato di quale e quanto disinteressato vero Amore ero capace per esaltare la mia gente e il mio paese natìo. Resta l’indelebile oltraggio storico, anche perché avevo già cominciato a coordinare le migliori potenzialità di tutti coloro che potevano essere utili non soltanto a Badolato ma all’intera interzona da Riace a Squillace, specie con la “Riviera degli Angeli” già dal 1971. L’esperienza ci dimostra come e quanto siano maggiormente i cosiddetti “apostoli” (cioè coloro che ci mettono tutta la loro passione e tutto il loro impegno in prima persona) a portare avanti e a sostenere una qualsiasi impresa umana e sociale, con sentimenti e non per denaro (anzi, ci rimettono danaro proprio, tempo e salute).
3 – L’APOSTOLO ALDO MARCELLINO
Visto il brevissimo filmato di quei due minuti, volevo sapere di più sulla Biblioteca Vincenziana di Davoli. Così, lasciate passare le principali Festività natalizie, alle ore 15,49 di mercoledì 04 gennaio 2023, ho telefonato al numero di cellulare presente nel sito (393-9161418). Mi ha risposto il prof. Aldo Marcellino, presidente dell’associazione dei Vincenziani di Davoli che nel 2010 ha fondato la Biblioteca, cresciuta tanto, al di là di ogni previsione. Abbiamo parlato per 7 minuti e 41 secondi. Poi, sabato 07 gennaio, la conversazione è stata più lunga, dalle ore 11.41 per 42 minuti e 43 secondi.
E’ risaputo, ripeto. Una qualsiasi grande impresa riesce bene e dura se a spingerla è un “apostolo” cioè una persona che ci crede a tal punto da impegnare la propria vita per un tale ideale. Così è stato per la Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro che ha trovato nel preside Nicola Provenzano (1926-2012) il suo fondatore ed apostolo. Così è per l’associazione culturale badolatese “La Radice” e per l’omonimo periodico cartaceo, che, a più valenza persino interregionale, trovano ancora e sempre dai primi anni novanta nel prof. Vincenzo Squillacioti l’apostolo più appropriato per tale davvero eccezionale esperienza sociale (che, si badi bene, ha compreso pure la gestione della Biblioteca Comunale di Badolato per alcuni anni).
E’ da notare che questi “apostoli” provengono dal mondo della scuola: docente e preside il prof. Nicola Provenzano, insegnante il prof. Vincenzo Squillacioti. E proviene pure dal mondo della scuola l’apostolo della Biblioteca Vincenziana di Davoli, il prof. Aldo Marcellino, con il quale è stato assai interessante conversare per telefono. Originario di Catanzaro, Egli è legato a Davoli per via del matrimonio con la moglie, ora defunta. Nel 1989 è tra i soci fondatori del locale Gruppo Vincenziano, composto in maggioranza da donne assai sensibili al sociale, molto volenterose e davvero intraprendenti se riescono a gestire una Biblioteca generalista che adesso conta oltre 75mila volumi.
“Non solo libri” è il caso di dire. Infatti, la Biblioteca Vincenziana ha ottenuto una importante donazione archivistica (oltre che libraria) da parte del noto Prefetto Alessandro Voci, originario del vicino paese di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, dove è nato il 19 febbraio 1928. Noto ai più come Prefetto di Roma, è stato anche direttore del SISDE (servizi di sicurezza nazionale) e vice capo della Polizia. Nel corso della prima conversazione di mercoledì pomeriggio 04 gennaio, io stesso ho promesso al prof. Marcellino la donazione di libri e documenti riguardanti la nostra zona. Altro significativo donatore è il filosofo Salvatore Mongiardo (andreolese di Soverato) il quale continua a riversare sulla Biblioteca di Davoli centinaia e centinaia di volumi (come mi ha confermato nella nostra telefonata intercorsa giovedì 12 gennaio 2023 alle ore 09.59 per 9 minuti e due secondi). Sabato pomeriggio 21 ottobre 2017 ha pure presentato il libro “Mi dimetto da maschio” e resta sempre grande amico della Biblioteca Vincenziana come altri donatori e sostenitori.
4 – FESTA ED ARCHIVIO DEL NOME ITALIA
Nella seconda conversazione di sabato mattina 07 gennaio, ho proposto al presidente Aldo Marcellino di realizzare la prima “Festa del Nome Italia” e di dedicare tutto uno scaffale alla “Prima Italia” promettendo che avrei dato io stesso una iniziale e significativa documentazione a riguardo, segnalando altresì tutto ciò che è di mia conoscenza su tale tema. Speriamo, così, di concretizzare quanto da me sognato fin dall’aprile 1982 quando ho “scoperto” che il nome Italia era nato tra il nostro Golfo di Squillace e quello di Lamezia ben 3500 anni fa. Spero inoltre che la Biblioteca Vincenziana possa collaborare strettamente con il “Centro Studi e ricerche sulla prima Italia” fondato con i miei auspici dal Comune di Squillace, nella persona dell’assessore al turismo e alla programmazione Franco Caccia con la collaborazione del filosofo Salvatore Mongiardo, il quale – come dicevo prima – è ben conosciuto alla Biblioteca Vincenziana.
Sai bene quanto tenga sia alla CALABRIA PRIMA ITALIA e sia alla FESTA DEL NOME ITALIA. Come dimostrano pure in questa rubrica le tante corrispondenze a riguardo, invano finora ho inviato fin dal 1982 richieste ed appelli (effettuati pure tramite lettere aperte sulla stampa locale e nazionale) al Presidente della Repubblica fino ai Sindaci dell’Istmo affinché il “nome Italia” avesse una adeguata considerazione, presentando una vasta gamma di proposte ed iniziative. Speriamo che qualcosa si possa concretizzare con la Biblioteca Vincenziana di Davoli. Ovviamente ti terrò aggiornato. Intanto, faccio appello ai nostri lettori di sostenere, in vari modi, tale Biblioteca; in particolare con libri e documenti sulla PRIMA ITALIA, di modo da costituire uno scaffale specializzato sulla nascita e sul nome Italia avvenuti in Calabria 3500 anni fa e proprio dalle nostre parti.
5 – LA CONSISTENZA DELLA BIBLIOTECA VINCENZIANA
Il prof. Aldo Marcellino mi ha inviato poi un video di 15 minuti e 35 secondi realizzato e trasmesso nel 2021 dal telegiornale di Tele Jonio di Chiaravalle Centrale <<https://www.youtube.com/watch?v=xcbLe7Fc3PQ>>riguardante la celebrazione dei primi dieci anni di esistenza e di efficienza della Biblioteca Vincenziana (2011-2021) e l’inaugurazione di nuovi locali messi a disposizione (come gli altri in uso) dall’Amministrazione comunale di Davoli, alla presenza del sindaco Giuseppe Papaleo e della Vice Presidente della Giunta Regionale calabrese, Giusy Princi. In teleconferenza ha partecipato pure la deputata Wanda Ferro (politica di lungo corso nata a Catanzaro il 24 marzo 1968), già presidente della Provincia di Catanzaro (2008-2014) e attualmente Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno nel Governo Meloni.
Quando è stata inaugurata il 18 gennaio 2011, la Biblioteca Vincenziana di Davoli Marina aveva in dotazione appena 6.000 volumi, mentre oggi supera i 75 mila. Offre all’utenza, in modo del tutto gratuito, oltre alla sala di lettura, una postazione per ipovedenti, l’utilizzo di computer e internet, una sala convegni, uno spazio riservato a bambini e ragazzi, una ludoteca, un ampio spazio verde all’esterno, ma anche una accurata consulenza per ricerche, per tesi di laurea e per qualsiasi esigenza di indirizzo socio-culturale. Tra l’altro adotta il prestito inter-bibliotecario, per cui il richiedente può ottenere in visione e in lettura per un mese (il più delle volte gratuitamente) un libro presente in qualsiasi biblioteca italiana che fa parte del sistema.
Essendo l’unica Biblioteca di una certa consistenza del nostro comprensorio di Soverato, questa di Davoli rappresenta il fiore all’occhiello del nostro territorio. Ovviamente è interesse di ognuno di noi poterla potenziare al massimo possibile con donazioni culturali ed economiche affinché sia sempre più efficace ed utile. Molto apprezzato sarebbe pure un servizio di volontariato. In particolare, è interesse di chi ha dato alle stampe un qualsiasi libro, poiché la Biblioteca Vincenziana, acquisendolo, è abilitata ad inserirlo nel Sistema bibliotecario nazionale, in modo tale da essere conosciuto o richiesto da tutti gli interessati, rimanendo comunque almeno nella memoria pubblica e non soltanto nel cassetto dell’Autore o delle persone che lo hanno in possesso. E questo è assai assai importante. Spero che prima o poi, con l’aiuto degli interessati, la Biblioteca Vincenziana di Davoli possa effettuare un censimento degli Autori locali, cosa essenziale per conoscere meglio i protagonisti della cultura in un determinato territorio. Magari, potrà pure fare un apposito raduno di Scrittori e/o di Artisti ma pure di Giornalisti e Intellettuali vari, affinché si possano conoscere tra di loro e, si spera, collaborare meglio e di più per il “bene comune” delle nostre zone. E, adesso, passo la parola al presidente del Gruppo Vincenziani di Davoli, prof. Aldo Marcellino, per tutto il seguente paragrafo 6.
6 – IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE MARCELLINO
Il Gruppo di Volontariato da me presieduto, senza scopo di lucro, segue le orme di San Vincenzo de’ Paoli e i suoi insegnamenti sono la linfa vitale del lavoro che svolge con amore disinteressato, umiltà e accoglienza dell’”altro” con l’intento precipuo di combattere tutte le povertà economiche, spirituali e intellettive favorendo l’autopromozione della persona. Per il conseguimento di tali obbiettivi si avvale della collaborazione del Comune, della Regione Calabria e delle Associazioni socio culturali del comprensorio e di altre Istituzioni.
Quando si parla di “povertà” s’intende non solo la mera mancanza di denaro, ma soprattutto, la mancanza di salute, di lavoro, la solitudine affettiva, gli handicap fisici e mentali e la povertà intellettiva che spesso e concausa, o comunque, aggrava tutte le altre. In oltre trent’anni di attività sul territorio, lavorando sodo con impegno e abnegazione abbiamo elaborato e realizzato diversificati progetti: visite domiciliari agli ammalati e persone sole, aiuti alle famiglie bisognose, corsi di cucito e ricamo, corsi di computer per analfabeti tecnologici e tant’altro. Poi la nostra più bella e imponete avventura: la biblioteca. Nel 2010 una socia fondatrice del Gruppo manifestò il suo sogno – che era anche io mio- di istituire una biblioteca pubblica. Accettai di buon grado e mi misi subito all’opera. Il comune di Davoli ci concesse in comodato gratuito due locali di una ex scuola, il resto era tutto da inventare. Era il luglio del 2010 quando si formò una squadra operativa formata da me, la professoressa Maria Rosaria Ruocco e l’insegnante Giulia Abbruzzo. Il 18 gennaio 2011, appena sei mesi dopo (mirabile dictu!) alla presenza delle autorità politiche, civili e religiose, fu inaugurata la Biblioteca Vincenziana di Davoli.
L’obbiettivo della iniziativa era ed è quello di portare la lettura il più vicino possibile alla vita quotidiana della persona, ma non solo nei luoghi canonici della fruizione ma anche in scenari e ambienti insospettati. In altre parole insediarsi nel tessuto periferico del comprensorio perché consapevoli che la cultura avrebbe potuto contrastare il degrado socio-economico. La biblioteca è anche uno spazio simbolico che rappresenta l’impegno educativo che la comunità si assume nei confronti delle nuove generazioni. In 12 anni, la biblioteca, ha promosso numerosi e lusinghieri progetti nel suo interno e anche all’esterno passando nei templi della cultura: le scuole. Un modo efficace per “seminare” in zone marginali, dove la povertà intellettuali si unisce alle altre povertà formando un grumo capace di fermare lo sviluppo economico e sociale del territorio. Il gruppo della biblioteca nel tempo si è rinvigorito con nuovi volontari o collaboratori: Angela Pace, Angela Moraca, Silvestra Procopio, Maria Lodato, Vittoria Corasaniti, Palmiro Lo Giacco ecc., mentre il resto dei volontari era sempre impegnato nelle altre attività caritatevoli.
Alcune altre iniziative: Protocollo d’intesa con il Ministero di Grazia e Giustizia per percorsi di inserimento di giovani che hanno commesso reati; protocollo d’intesa con il Presidente del Tribunale di Catanzaro per percorsi alternativi alla carcerazione; protocollo d’intesa con l’istituto comprensivo di Davoli per varie iniziative culturali ecc. Nel 2016, con fondi regionali, si è provveduto all’installazione di una stazione per ipovedenti e non vedenti. Nel 2015 inizia un percorso di collaborazione con l’associazione di russofoni della Calabria ha realizzato molteplici progetti in comune e il 19 luglio 2019, si festeggiò il gemellaggio con il Ministero della Cultura di Minsk capitale della Bielorussia. Una festa eccezionale con l’intervento dell’Ambasciatore e del Console Bielorusso e la partecipazione di un gruppo folkloristico appositamente venuto da Minsk.
L’associazione è da sempre vicina agli immigrati in particolare, Indiani, Pakistani e Senegalesi, con aiuti personalizzati per l’apprendimento della lingua, sostegno economico e solidarietà umana. Ogni anno, fino al 2020, nel mese di gennaio presso i locali della Parrocchia di Davoli, si organizzava una cena con le varie etnie del posto. Una festa! Un tripudio di colori, musiche e scambio di idee. Nel 2024, covid permettendo, riprenderemo questa bella tradizione. I Senegalesi, ci hanno dimostrato il loro affetto organizzando un’assemblea nei nostri locali con la visita dell’Ambasciatore e il Console del Senegal. Dalla collaborazione attiva e fattiva con l’Istituto comprensivo di Davoli abbiamo realizzato progetti culturali di alto livello … ad esempio la ricorrenza del centenario della prima guerra mondiale. Un vero successo!
Un altro interessante progetto è il corso di informatica di base per over50 che si tiene nell’aula d’informatica dell’Istituto. Il progetto “ti leggo una favola …continuala tu“ (ormai giunto alla undicesima edizione) coinvolge gli alunni delle terze medie che trattano un tema prestabilito ad inizio anno. Poi ci sono le annuali giornate in biblioteca di tutte le classi delle primarie, ecc. La biblioteca organizza convegni su vari argomenti filosofici, letterari, artistici, musicali… e poi tanti Autori che presentano i loro libri. Nel 2020 l’organizzazione “Premio internazionale liber@mente”, durante una manifestazione pubblica, ci ha consegnato una targa al merito. Così pure l’Associazione Soroptimist di Soverato.
La biblioteca è stata riconosciuta con legge regionale ed è inserita nel sistema operativo nazionale SebinaNext. Oggi dispone di oltre 75.000, tutti nella piena disponibilità dei lettori. Possiede 6 postazioni con computer e collegamento a internet, due stanze per ricerche o studio ed effettua prestiti in loco o anche interbibliotecari. I libri riguardano tutti gli ambiti del sapere. Filosofia, psicologia, scienze, arte, letteratura tanto per citarne alcuni. Ultimante è stata potenziata con nuove scaffalature e abbellita. In particolare il 5 maggio alla presenza della vice presidente regionale, Giusy Princie l’on.leWanda Ferro sono state inaugurate altre tre stanze una delle quali dedicata a bambini e ragazzi. Altro lavoro di abbellimento è in itinere. Insomma il nostro è un lavoro continuo a favore di tutto il comprensorio.
7 – SALUTISSIMI
Caro Tito, è assai lodevole l’impegno missionario, etico e culturale dell’Associazione dei Vincenziani per il territorio di Davoli e dintorni. Specialmente per il lavoro costante ed esigente nella gestione di una biblioteca così importante a assai assai impegnativa. Sono davvero felice che ci sia questo loro impegno, che va sostenuto non soltanto per la sua utilità sociale ed etica ma anche perché è un evidente vanto civile per tutto il nostro territorio. Come accennato, farò pure io le mie donazioni che possano interessare la Calabria e, in particolare, il nostro Comprensorio jonico e delle Serre.
E, a proposito dell’entrata “condizionata” di Badolato nel Club dei borghi più belli d’Italia, nella precedente Lettera n. 443 al paragrafo 2 scrivo, tra l’altro: <<… ad esempio, non si può migliorare una Comunità senza avere, ad esempio, una Biblioteca Comunale efficiente che faccia pure da archivio della memoria sociale locale ed interzonale. E tutti sanno quanto sia stato un mio cavallo di battaglia la Biblioteca Comunale fin dal settembre 1976. Le generazioni hanno bisogno di un riferimento culturale ed ideale prestigioso e generoso … >> (https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-443-badolato-e-tra-i-borghi-piu-belli-ditalia-tra-festa-e-perplessita/ ).
Nel ringraziarti per la pubblicazione di questa “Lettera n. 444” (che diffonderò al massimo possibile) e nell’attendere il completamento della n. “445”, ti saluto molto cordialmente e spero che troverai il tempo di visitare e/o utilizzare la Biblioteca Vincenziana di Davoli una volta che, provenendo da Messina, ti troverai da queste parti. Alla prossima!
Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)
ITER-City, mercoledì 18 gennaio 2023 ore 22.44–Oggi ricorre il 12° compleanno della Biblioteca Pubblica Vincenziana di Davoli (CZ). Da oltre 55 anni (cioè dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto”. Le foto mi sono state fornite dal prof. Ando Marcellino che ringrazio anche qui per la gentile collaborazione; quella delle Frecce Tricolori è stata presa dal web.