Caro Tito, è giunta l’ora che noi calabresi dobbiamo assolutamente conoscere meglio e di più la nostra Calabria. A partire da questa estate 2022. Conoscerla attraverso le gite organizzate oppure attraverso viaggi fatti da soli o in compagnia di piccoli gruppi per meglio gustare ciò che si va a visitare. Sarebbe più opportuno preparare prima e studiare bene l’itinerario da fare, le cose d vedere, capire quel determinato territorio e la sua gente. Un appello vorrei lanciare alle tante associazioni di qualsiasi categoria esistenti nella nostra regione. Ma l’appello va fatto anche e soprattutto ai calabresi residenti fuori dai confini, sia nel resto d’Italia che all’estero. L’imperativo è, appunto, conoscere meglio e di più la Calabria, dal Pollino a Capo Sud di Reggio, dal Tirreno allo Jonio, dalle montagne alle città e ai paesi.

Da metà degli anni sessanta non faccio altro che sollecitare la valorizzazione degli scrittori e di altre importanti categorie calabresi attraverso dedicate associazioni regionali, coordinate dalle Autorità territoriali, le quali dovrebbero dare loro la possibilità di una sede per incontro periodici regionali. Ho cercato di far incontrare scrittori, storici, artisti e quant’altro (coloro che hanno vissuto la storia locale) con alunni di tutte le scuole di ogni ordine e grado. E recentemente ho esultato della proposta della scrittrice di Briatico (VV), Giusy Staropoli Calafati, di far studiare gli Autori calabresi nelle scuole! Anzi, dirò di più, concordo con il filosofo di Soverato, Salvatore Mongiardo, il quale da molto tempo va dicendo che la Calabria ha un giacimento culturale di immense dimensioni e in massima parte sconosciuto. Spetta a tutti noi (calabresi residenti dentro e fuori i confini regionali) darci da fare per scoprire quanto ancora sommerso, nascosto e sconosciuto. Insomma, dobbiamo andare … A TUTTA CALABRIA !!!…

1 – A TUTTA CALABRIA

Caro Tito, tu ormai mi conosci bene e sai che non mi sazio mai di Calabria. Vorrei tanto poter trasmettere tutto questo mio Amore principalmente ai calabresi tiepidi o distratti, ma anche a tutti coloro che dicono di odiarLa perché la ritengono una matrigna. Se solo cominciassero a conoscerLa, farebbero pure loro di tutto per diffonderne le meraviglie che da sempre elargisce, nonostante i suoi e i nostri personali troppi martirii. Dovremmo andare A TUTTA CALABRIA e sicuramente questa Terra ne avrebbe enorme sollievo e quel po’ di giustizia sociale, storica e culturale che Le viene negata persino da alcuni suoi figli migliori. Giorno per giorno gioisco di ogni pur minima scoperta su questa nostra comune MAMMA CALABRIA (come L’ho definita già nel 1968 sul quindicinale di Soverato “Sentiero Calabro” fondato e diretto da Gianni Pitingolo di Isca sullo Ionio, uno dei miei più importanti maestri di calabresità assieme allo scrittore Nicola Caporale).

Infatti, non ti dico quanto sia stata grande la mia felicità quando per caso, un mesetto fa, ho scoperto l’esistenza di Benedetto Musolino (Pizzo Calabro 1809 – 1885). Patriota e poi Deputato nel Parlamento del Regno d’Italia per sei legislature consecutive (1861-1876), fu anche senatore nella 14ma legislatura. A parte tutto (vita, opere e significati), ai miei occhi il suo più grande merito fu quello di essere stato così tanto lungimirante da sollecitare e preconizzare il ritorno del popolo ebreo in terra di Palestina, scrivendo “Gerusalemme e il popolo ebreo” un libro rimasto inedito per cento anni, fino a quando nel 1951 è stato riscoperto e pubblicato proprio dall’Unione delle Comunità Israelitiche in Italia e curato da Gino Luzzatto per la “Collana di opere ebraiche e sionistiche” (n. 4) ed edito dalla Rassegna Mensile d’Israel in Roma. Come primo allegato ne propongo la lettura delle iniziali 32 pagine, per come mi sono state inviate recentemente dal collega giornalista prof. Raffaele Spada di Lamezia Terme.

 

Vorrei che la tua attenzione si soffermasse molto acutamente alla pagina 11, dove inizia la Prefazione che Gino Luzzatto ha scritto 71 anni fa, nel 1951. Sembra scritta due minuti fa, tanto è attuale per l’aggressione alla Crimea da parte della Russia del 24 febbraio 2022. Oggi martedì 28 giugno siamo al 125° giorno di aggressione, di distruzioni e di morti, di lacrime e sangue.

Ti riporto le prime righe di esordio che fanno riferimento all’imperialismo russo già e ancora presente e minaccioso a metà dell’Ottocento: << Il “progetto” di Benedetto Musolino … era indirizzato effettivamente ad un duplice scopo: da un lato la ricostituzione di uno Stato ebraico nella terra degli avi dall’altro di una riorganizzazione della carta politica del Levante e del Medio Oriente che salvasse l’Europa e l’Asia dalla minaccia dell’imperialismo russo … >>.

Quindi, Russia incallita che non merita la fiducia dei popoli confinanti!… Se vuoi saperne di può consulta il sito << http://www.benedettomusolino.it/ >>. Si può acquistare, pure tramite web, il libro ”Gerusalemme ed il popolo ebreo” di B. Musolino, poiché è stato riproposto dall’editrice “Libri Liberi” nel 2014  (prezzo euro 25,00) ma pare sia reperibile pure qualche copia usata dell’edizione originale del 1951.

2 –  PORTARE LA CULTURA DOVE E’ LA GENTE

Caro Tito, sono sempre stato dell’idea che la “cultura” vada servita ovunque ci sia la gente … nelle loro case, nei posti di lavoro o di vacanza. Ed ovviamente anche attraverso punti fissi e ben organizzati come Biblioteche, Archivi, Musei e via dicendo. Adesso con i mezzi di comunicazione sociale si può addirittura entrare nella vita quotidiana delle persone! … Ti ricordo che nell’estate 1982 (nel mio primo incarico di “bibliotecario comunale”) portavo i libri sulle spiagge badolatesi per incentivare la lettura dei vacanzieri; così come consegnavo i libri a domicilio alla più diversa utenza. E nell’autunno 1986 ho portato casa per casa il primo libro di Antonio Gesualdo sulla “Storia di Badolato”. Tra tanto altro, pure qui in Agnone del Molise, nel 1995 ho presentato un autore locale (il collega giornalista veterano Costantino Mastronardi, maestro elementare in pensione) addirittura davanti agli operai della fabbrica di pantaloni “Stil Coop” dove ho distribuito pure il tascabile “Maschio sesso debole” (1995) della psichiatra badolatese Maria Carnuccio.

3 – LA BIBLIOTECA CALABRESE

Caro Tito, per la lungimiranza e l’amore verso la Cultura del preside Nicola Provenzano (1926-2012), la nostra regione ha la “Biblioteca Calabrese” a Soriano (Vibo Valentia), tutta dedicata unicamente alle opere (libri, stampe, periodici, foto-fono-videoteca, ecc.) sulla Calabria e/o realizzate da calabresi. Non tutte le regioni hanno una simile altamente benemerita istituzione. Nemmeno una piccola realtà come il Molise, che ho cercato di sollecitare ad avere una Biblioteca Regionale Centrale fin dal dicembre 1989 quando ho organizzato e realizzato (quasi tutta a mie spese) la << Prima Festa del Libro Molisano e della Comunicazione Sociale >>. A ben vedere, noi calabresi siamo dei fortunati, anzi dei privilegiati ad avere una simile struttura socio-culturale che produce pure la bella ed interessante rivista bibliografica “Rogerius”. Peccato che le Autorità territoriali costringono tale meravigliosa realtà a vivere continuamente nel precariato e spesso con rischio di chiusura! … Noi calabresi siamo obbligati a sostenerla e a difenderla il più possibile sia con il 5×1000 nella dichiarazione dei redditi, sia con le donazioni librarie ed economiche (comunque detraibili fiscalmente), sia con un fattivo contributo personale nel diffonderne l’importanza e l’utilità e nel farne la migliore diffusione ed opinione pubblica. Utilizza pure il ccp n. 1031653866 intestato a Istituto della Biblioteca Calabrese – Soriano Calabro (VV) anche per abbonarti a Rogerius. Per ulteriori informazioni questo è il telefono (0963-352363) e questa è la mail (bibliotecacalabrese@libero.it).

 

I libri, ormai, si possono avere a casa anche con il “prestito interbibliotecario”. Purtroppo, non tutti gli Autori, le Tipografie e gli Editori sanno che è loro interesse inviare le proprie opere creative ed intellettuali alla Biblioteca Calabrese ma anche alle maggiori Biblioteche Nazionali (Roma, Firenze, Napoli, ecc.) pure come “copie d’obbligo” (la cui legge purtroppo non viene né osservata né fatta osservare).

Tali strutture non soltanto garantiscono la buona conservazione delle donazioni nel tempo ma anche la migliore valorizzazione, come eventi, consultazione ed utilizzo. Sarebbe opportuno che pure tu donassi alle predette Biblioteche documentazioni pure magnetiche che, in un futuro remoto, testimoniassero la tua presenza, il tuo lavoro ed il tuo significato nel contesto della nostra società di appartenenza.

Pensaci bene e dona!…

4 – LA LETTERATURA CALABRESE E I PERSONAGGI FAMOSI

Caro Tito, se si vuole cominciare a conoscere meglio la Calabria degli Scrittori (almeno quelli più ufficiali o che si sono resi più visibili), uno strumento indispensabile è “La Letteratura Calabrese” del professore Antonio Piromalli (Maròpati 1920 – Polistena 2003) che Luigi Pellegrini di Cosenza ha diffuso in due volumi nel 1996 in terza edizione. Personalmente ne ho tratto grande giovamento, poiché ho potuto godere di un buon panorama (anche se non proprio il più completo possibile … io, ad esempio, non ci sono … ahahahahah…). Fare la Storia della letteratura (così come ogni altro tipo di Storia) non è assolutamente facile, però ne resta un utilissimo orientamento, che può essere base per ulteriori approfondimenti. Dopo ben 26 anni, tale Opera di Piromalli, può apparire “superata” (nel senso che andrebbe aggiornata) … tuttavia resta una pietra miliare per noi calabresi e per chi si vuole avvicinare e conoscere letterariamente al nostro popolo.  Un altro metodo per tenersi aggiornati è quello di consultare i cataloghi degli Editori, calabresi in particolare; così come seguire le pagine culturali di quotidiani e riviste, specialmente le recensioni e, adesso, pure i blog internet. Accade sempre più spesso che gli Autori pubblichino gratis le loro Opere attraverso il web. Ad esempio, noi ne abbiamo già pubblicate parecchie e con lusinghiero successo, poiché internet permette di avere più lettori del cartaceo (solitamente mille copie stampate in media) e in ogni parte del mondo!… Tuttavia il cartaceo è necessario sia come gusto tangibile personale e sia come documentazione nelle biblioteche pubbliche e private.

 

Pasquino Crupi è autore di “Lezioni di Letteratura Calabrese dalle origini i nostri giorni” e tante sono le monografie su singoli scrittori calabresi o che della Calabria si sono via via innamorati, come il veneto Giuseppe Berto (1914-1978) che ha voluto fosse sepolto nel piccolo cimitero di San Nicolò di Ricadi, sul promontorio di Capo Vaticano in provincia di Vibo Valentia, dove ha trascorso l’ultima parte della sua esistenza. Ricordo che, nel 1982, alla SIAE di Viale della Letteratura a Roma, una funzionaria di quegli uffici, la signora Romeo Toscano, accortasi dai miei documenti che ero calabrese, mi parlò del padre Giuseppe Romeo Toscano (1895-1981), originario di un paese del reggino e mi diede in omaggio un suo libro, in cui elencava i personaggi calabresi più famosi fin dalle epoche greco-romane.

Una rassegna che  – ho pensato immediatamente – avrebbe dovuto essere conosciuta da tutti. Per tale motivo ho chiesto all’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria di acquistarne tante copie quante erano allora le Biblioteche pubbliche.

Così avvenne. Come vedi, caro Tito, non mancano gli strumenti per capire come e quanto la nostra Calabria sia importante per sé stessa e per il contesto anche internazionale.

5 – ALL’ESTERO PERSONAGGI FAMOSI DI ORIGINE CALABRESE 

Sono ormai quasi cinquanta anni che esorto i giornali calabresi (come la “Gazzetta del Sud” o il “Giornale di Calabria”) e anche nazionali (specialmente i più diffusi come il “Corriere della Sera” o “la Repubblica” o “La Stampa” ecc.) di avere al meno una delle loro pagine dedicate, rispettivamente, ai calabresi e agli italiani fuori confine. Pensa, caro Tito, che nel mondo ci sono tra 25 e 30 milioni di italiani … un’altra Italia!… Per non dire di quanti calabresi ci son nel resto d’Italia e all’estero … con i quali è nostro dovere mantenersi in contatto, cercando di conoscere la loro vita e i loro successi, ma anche per cercare di avere da loro adeguati investimenti socio-economici-culturali nella nostra regione. Per continuare a colloquiare con i badolatesi “fuori dai confini comunali” nel 1986 ho presentato al Comune il progetto della rivista “Chi resta” … la cui lacuna è stata poi colmata, per fortuna, dal 1994 dal trimestrale “La Radice” diretta da Vincenzo Squillacioti.

 

Ricordo che negli anni ottanta la Regione Calabria almeno pubblicava un mensile sui nostri emigrati e la bella rivista “Calabria” del Consiglio Regionale. Poi non ne ho avuto alcuna notizia sulla continuazione di questi due importanti strumenti di conoscenza della nostra emigrazione e della cultura calabrese. Con queste riviste, di buona fattura, si poteva venire a sapere pure dei calabresi che si facevano e ci facevano onore ovunque nel mondo. Giorni fa ho letto quanto scritto d Domenico Canino proprio su alcuni personaggi di origine calabrese che all’estero hanno significato tanto nell’arte e nelle professioni. Te ne trascrivo il link << https://www.facebook.com/100005169582925/posts/calabria-heritageritrovare-personaggi-famosi-di-origine-calabrese-%C3%A8-forse-un-ese/2108449159337383/ >>. Certo è che bisogna lavorare ancora molto, troppo nel dialogo (il più possibile costruttivo) tra residenti dentro e fuori i confini!…

6 – VINCENZO VILLELLA

In questi ormai dieci anni di “Lettere” ti ho scritto di parecchi Autori calabresi degni di attenzione, a cominciare da Salvatore Mongiardo che sulla cultura e l’eredità della Calabria ha fondato la seconda parte della sua vita, aprendo dimensioni tanto interessanti quanto suggestive e di perfetto orgoglio identitario. Adesso ti voglio dire del prof. Vincenzo Villella (Conflenti 1947), giornalista e narratore di tanti aspetti storici della Calabria, in particolare della << www.lameziastorica.it >>. Te ne ho accennato in varie nostre puntate, specialmente perché anche lui è un appassionato cultore della “Calabria Prima Italia”. Ha scritto e pubblicato davvero tanto (“eroicamente” direi) e sempre su temi di grande interesse, specialmente per noi calabresi. L’elenco della maggior parte delle sue opere, con evidenziata la copertina di ogni libro, può essere consultato nel link << http://www.lameziastorica.it/biblio.html >>. Tutte le sue Opere farebbero da corona non soltanto a questa estate 2022 (al mare o in montagna, in pianura, in collina o ai laghi) ma anche per i mesi invernali, più adatti a stare in casa e a riflettere meglio. Comunque sia, te ne do le coordinate, almeno trascrivendoti i titoli in ordine di anno di stampa. Sicuramente, tra tutti questi libri, ce ne sarà più di uno di tuo interesse!…

 

Ecco, per anno, le principali pubblicazioni a stampa di Vincenzo Villella. Anno 1984 – La Calabria della rassegnazione (volume 1) * 1985 – La Calabria della rassegnazione (volume 2) * 1986 – La Calabria della rassegnazione (volume 3) * 1986 – Platania (tre secoli di storia sociale di un paese del Reventino) * 1987 – L’albero della libertà * 1988 – Lotte per la terra e il lavoro in Calabria * 1990 – Chiesa, società e comunismo in Calabria nel secondo dopoguerra * 1992 – Mezzogiorno, lotte contadine e riforma agraria nella strategia del PCI dal 1944 l 1950 * 1992 – La piana di S. Eufemia nel piano generale per la bonifica dei comprensori * 1997 – Trono altare e sette nella Calabria risorgimentale * 1998 – Conflenti (volume 1) * 1999 – Conflenti (volume 2) * 1999 – Giovanni Nicotera nella storia italiana dell’Ottocento * 1999 – Per ricordare Melissa nel quarantesimo anniversario (1949-1999) * 2004 – Scherìa, la terra dei Feaci * 2004 – Lo straordinario caso letterario di Antonio Porchia * 2005 – La Judeca di Nicastro * 2005 – Camminare pregando (prima raccolta di poesie) * 2006 – I briganti del Reventino * 2007 – La chiesa di San Domenico a Nicastro * 2011 – Le reliquie di Santa Eufemia * 2013 – Labirinti della vita, labirinti del sacro (seconda raccolta di poesie) * 2014 – Figli di nessuno, figli della colpa * 2014 – Giudecche di Calabria * 2015 – I vescovi calabresi e il “Fronte Rosso” * 2018 – Lamezia Terme nella storia del Mezzogiorno * 2019 – Joachim Murat (la vera storia della morte violenta del Re di Napoli) * 2020 – Le vittime di Giovanni Calvino (Valentino Gentile, eretico calabrese antitrinitario, decapitato a Berna nel 1566) * 2021 – Arturo Perugini e la nascita di Lamezia Terme * 2022 – Ho fame dunque sono (diario di un internato … Francesco Graziano di Vena di Maida).

 

Suoi articoli culturali (anche di analisi storica e politico-sociale) sono presenti nel quotidiano “Giornale di Calabria” (dal 1973 al 1985), sul quotidiano “Calabria” (dal 1979 al 1981) e sul trimestrale “Incontri Mediterranei (dal 1999 ad oggi).

Dal 1990 al 1996 è stato direttore del trimestrale culturale ”Il Corriere calabrese”. Dal 1999 è redattore della rivista trimestrale “Incontri mediterranei”. Dal 2001 è direttore del proprio sito web << www.lameziastorica.it >>  e dal 2021 è direttore della rivista quadrimestrale cartacea “Lamezia Storica”. E’ stato presidente della sezione lametina di “Italia Nostra” dal 2006 al 2011.

7 – LA GIUDECCA DI BADOLATO

Caro Tito, non avendolo saputo, Vincenzo Villella nel libro “Giudecche di Calabria” (edito sette anni fa, nel 2015) non ha riportato Badolato. Quando tra il 1973 e il 1976 ho effettuato le ricerche (negli Archivi e sul campo) per la mia tesi di laurea su Badolato, numerose persone da me intervistate mi hanno riferito che a Badolato esisteva una specie di Congrega o un Comitato impegnato nel riscatto degli schiavi, prevalentemente di origine islamica ed ebraica. Inoltre, è risaputo, nella parte mancusa (nord) del borgo esiste il cosiddetto “Chyanu de Brei” ovvero il pianoro degli Ebrei. E c’è un antico gruppo familiare conosciuto con il soprannome di “Brei” (ebrei).

Un altro gruppo familiare ha soprannome “Turchy” (turchi) con cognome “Menniti”. Mentre un altro gruppo ha proprio cognome islamico: Naimo da Najm (femminile Naima, come ancora oggi pronunciamo per indicare una donna Naimo). Probabilmente ci saranno altri gruppi ebraici o islamici che, convertiti al cattolicesimo, abbiano poi assunto cognomi locali (come, appunto, i Menniti che hanno comunque mantenuto il soprannome di “turchi”).

 

Quasi sicuramente tutti questi sono stati originati da quei riscatti oppure sono stati fatti prigionieri nelle frequenti incursioni islamiche sulla nostra costa. Per gli Ebrei c’è da ipotizzare pure che ci fosse a Badolato una vera e propria Giudecca, cioè una comunità ebraica con un centro di preghiera (sinagoga), magari una semplice casa e non una monumentale. Non ho notizia che ci fosse un “ghetto” come in altri paesi o città, pure dal momento che gli ebrei badolatesi erano meglio integrati nel tessuto sociale ed urbano. Forse bisognerebbe scavare nelle origini delle famiglie che in Badolato hanno esercitato i commerci o le professioni con maggiore successo.

D’altra parte, se si scorre l’elenco dei 130 luoghi della Calabria in cui si ha certezza dell’esistenza di “Giudecche” non vedo come proprio Badolato potesse essere esente da tale fenomeno, pure dal momento che è stato sempre un centro (politico – amministrativo – giurisdizionale – economico, religioso, ecc.) di un proprio influente comprensorio, insistente sui Comuni di Sant’Andrea Jonio, Isca sullo Jonio, Santa Caterina Jonio e Guardavalle. Se Sant’Andrea Jonio viene riportato come sede di Giudecca, non vedo perché Badolato ne fosse privo … Comunque sia, abbiamo adesso la possibilità di seguire un recente, interessante, video proprio sulle “Giudecche di Calabria” << https://www.facebook.com/irideproduzionitelevisiveecinematografiche/videos/le-130-giudecche-di-calabria/1074172449838084/ >> .

8 – L’ATTUALITA’ IN ENNIO SCANNAPIECO

Oggi il dottore Ennio Scannapieco è un tranquillo pensionato ancora e sempre appassionato ai suoi studi e ai suoi scritti, dopo una intensa vita professionale dedicata agli Archivi e alle Biblioteche pubbliche. In una parola alla “Cultura” di grande o particolare valore!… Ha al suo attivo diverse pubblicazioni a stampa, tra libri ed articoli di un certo spessore. Ne ho accennato all’interno della precedente lettera n. 404 pubblicata l’11 giugno 2022 e destinata alla commemorazione del Maestro Pietro Borraro (1927-1982), direttore della Biblioteca provinciale prima di Potenza (1967-73) e poi di Salerno (1974-82), nel quarantesimo anniversario della morte (15 giugno). Adesso, qui di sèguito allego, come lettura estiva, due temi di attualità, rimanendo sempre riconoscenti e grati alla sua penna.

 

L’allegato n. 2 è di triste attualità e s’intitola << Il male della guerra nella dottrina cattolica, nella prassi del Cristianesimo e nelle “profezie” dei veggenti: ingenuità e incongruenze >>. L’allegato n. 3 ci sottopone alcune interessanti << Riflessioni sull’inferno >>. Spero tanto di poterti presentare, fra qualche mese, il suo impegnativo libro quasi un “trattato” (ben 406 pagine) … << MAELSTROM, alla ricerca di un mito geografico >> che, a quanto pare, dovrebbe interessarci molto da vicino poiché sono riportati pure i miti dello Stretto di Messina, nonché noti Autori del nostro territorio calabro-siculo come Felice Vinci ed Armin Wolf.

9 – FONO-VIDEO LIBRI

Caro Tito, oggi come oggi, dovrebbe essere più facile lèggere pure perché non soltanto ci sono i libri tascabili in cartaceo ma possiamo avere la possibilità di inserire nel nostro telefonino numerosissimi libri oppure prenderli direttamente da internet. Le nuove generazioni (specialmente i nativi digitali) quasi che non usano più il cartaceo, cui noi siamo ancora abituati (pure perché preferiamo toccare la pagina e sentirne l’odore tipografico). Quindi ormi non ci sono più alibi, specialmente di carattere economico, per non lèggere … moltissimi libri sono gratis da leggere, da scaricare e conservare (come, ad esempio, quasi tutti quelli  di << www.salvatoremongiardo.it >>). Addirittura, mentre guidiamo l’automobile o stiamo seduti in treno o in aereo, specie sui lunghi percorsi, abbiamo la possibilità di ascoltare i fono-libri e persino, comodamente seduti sulla poltrona di casa, seguire i video-libri.   Insomma, non abbiamo davvero alcun alibi, poiché l’offerta culturale è vasta ed articolata, spesso fatta su misura di ognuno di noi!… E ci segue ovunque. Come pure i film, che sono altro tipo di libri narrati attraverso i personaggi; importante è scegliere quelli che ci aiutano a crescere, oltre che a intrattenerci e a farci divertire. Ormai, c’è pure l’offerta di suggestive narrazioni fono/video da parte di gente sconosciuta o di parenti ed amici che ci partecipano le loro creazioni video o letterarie. C’è chi prepara da sé i video-libri, specialmente con le proprie poesie commentate da musiche accattivanti. Insomma, la creatività è proprio tanta ed abbiamo l’imbarazzo della scelta. Possiamo optare per una lezione di filosofia oppure per un sopralluogo di archeologia o di storia dell’arte o di qualsiasi altra materia come per le Università a distanza.

10 – LETTURA DELL’HABITAT (omaggio a contadini e agricoltori scrittori sul terreno)

Personalmente, una delle letture che preferisco (e che raccomando a tutti) è quella che, in estrema sintesi, possiamo indicare come << LETTURA DELL’HABITAT >>. Generalmente e in estrema sintesi, per “habitat” s’intende l’ambiente in cui viviamo a 360 gradi. Ambiente fatto di esseri viventi ed esseri inanimati. Ambiente, in particolare, in cui si interagisce, più o meno tutti, creando la “cultura” sociale. Pure Ambiente come Natura. In senso più esteso … Ambiente, il più congeniale possibile al nostro benessere psico-fisico, alla nostra felicità e all’Armonia. Ovviamente l’habitat può presentare difficoltà di tanti o tutti i tipi, fino a diventare così “ostico” ed inospitale che siamo costretti a cercarne un altro. Abbiamo bisogno di conoscere il nostro habitat (fatto di persone, situazioni, orografia, topografia, toponomastica, ecc.) per meglio orientarci e starci bene.

 

Ciò premesso, a me piace leggere proprio assai volti e i comportamenti delle persone. Mi piace tantissimo leggere il lavoro di tutti, indistintamente di tutti. Mi soffermo spesso ad osservare e a bearmi del territorio, specialmente di quello contadino che presenta geometrie e colori davvero assai attraenti, variegati e addirittura commoventi per la bellezza ed il significato umano delle fatiche occorrenti per realizzare tutto ciò. Il territorio, così lavorato dai contadini e dagli agricoltori, diventa un’autentica opera d’arte. Con una sua sostanziale estetica ed anima. Cosa che ho voluto evidenziare un po’ ovunque nei miei scritti e nelle mie testimonianze d’Amore verso il mondo agropastorale, dal quale provengo forse da sempre o, comunque, da lunghe generazioni. Come alla pagina 76 dell’opuscolo “Villacanale il paese delle regine” (edito nel giugno 1996). Così, infatti, ho scritto ed evidenziato …

<< OMAGGIO A TUTTI I CONTADINI DI KARDARA – (omissis) – L’omaggio, ovviamente, è esteso a tutti i Contadini della Terra, con particolare riguardo ai Contadini di Villacanale e dell’Alto Molise che quotidianamente ammiro nel loro difficile lavoro e nel loro particolare “mondo”. Grazie a tutti i contadini che in ogni arte del nostro Pianeta, oltre alla ovvia e insostituibile alimentazione umana e tutela del territorio, ci offrono sempre una vera e propria e permanente “mostra d’arte visiva collettiva” nelle forme e nei colori delle grandi distese dei latifondi così come nei piccoli campi ben coltivati negli ampi e commoventi scenari di ogni stagione, regalandoci altresì le innumerevoli fragranze del tempo e della Natura … che ci restituiscono ancora il gusto e il piacere di esistere. Grazie! >>.

In fondo, il turismo costituisce un modo di “leggere” l’habitat che viene visitato in quel momento, sia umano che urbano, sia culturale che multisettoriale. Non sempre riusciamo a leggere e capire ciò che guardiamo o ammiriamo, dal momento che spesso siamo impreparati nel nostro viaggiare o semplice visitare. Più avremo studiato e più riusciremo a leggere bene e, soprattutto, a capire. Capire è la parola chiave in tutti i tipi di letture. Oltre allo studio e alla preparazione, per capire sono necessari i migliori sentimenti e quella giusta predisposizione d’animo che tende a massimizzare e ad assimilare ogni fenomeno esistenziale. E, poiché l’estate è la stagione più adatta a uscire fuori casa nel proprio stesso habitat così come a viaggiare in altrui habitat lontani dai nostri, va da sé che per effettuare le più proficue letture dobbiamo prepararci e predisporci nel migliore modo possibile, giacché tutto è proporzionato al nostro impegno. E alla nostra sensibilità di umile ascolto, mentre invece, viaggiando i visitando, esponiamo la nostra supponenza e l’autoconvincimento che siamo superiori a ciò che vediamo o incontriamo. Non c’è nulla di più nocivo e controproducente in un simile atteggiamento tipicamente “imperialista”. Si viaggia anche e soprattutto per imparare, per sensibilizzarci e conoscere maggiormente. Umiltà, mi raccomando!

 

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La foto (delle ore 07.12 di domenica 26 giugno 2022, che inserisco in questo paragrafo 10) rappresenta la parte destra della Valle del fiume Verrino, prospicente la cittadina di Agnone del Molise. Come si può notare, le geometrie e i colori dei campi coltivati sono nel loro insieme quanto mai spettacolari, suggestivi e addirittura commoventi. E’ un modo, questo, di leggere ed ammirare il territorio, il paesaggio e il duro lavoro umano. Ed è anche un modo di dire “GRAZIE” a tutti questi artisti del nostro “habitat”. I contadini, gli agricoltori sono, tra tanto altro, coloro i quali “scrivono” sui terreni e con il territorio. Sono “scrittori” e “filosofi del tempo e dello spazio” … come ho evidenziato pure per mio padre nel secondo volume del “Libro-Monumento per i miei Genitori” (2007) al capitolo “Mio padre agricoltore”.

11 – AZIONI E LIBRI PER LA PACE

Come bisogna essere preparati per poter fare bene qualsiasi cosa, tanto più bisogna studiare ed essere preparati per conseguire la Pace, sia nel proprio habitat che nell’intero Pianeta. Le tante guerre in atto e, in particolare, la forse inattesa per i più e terrificante aggressione della Russia contro l’Ucraina (indipendentemente dalle ovvie considerazioni) sono pure frutto della nostra indifferenza e del nostro aver ceduto troppo ai consumismi, a tutti quegli atteggiamenti e lassismi ludici che ci hanno distratto (con la nostra compiacente o incosciente complicità) dai veri scopi della nostra esistenza, che sono proprio la Pace e l’Armonia. Entrambi devono essere costruite con dedizione, sacrificio, saggezza e lungimiranza!

Ad esempio, nelle scuole della città dove abito, Agnone del Molise, nei decenni passati, è stato fatto un ottimo e continuo lavoro di educazione alla frugalità e alla Pace, specialmente per iniziativa ed opera di due tra i pacifisti o “nonviolenti” più impegnati dei nostri territori meridionali, i professori Remo Nicola de Ciocchis e Francesco Mazziotta, sui quali si sono spesso soffermati i miei riflettori giornalistici ma anche bibliografici e promozionali. In particolare, il prof. de Ciocchis sta dedicando l’intera sua esistenza alla “nonviolenza” e alla “spiritualità nonviolenza” sia con le cosiddette “Edizioni dell’Amicizia” e sia con il “Centro di spiritualità nonviolenta” (www.centrodispiritualitanonviolenta.it).

 

La sua importante biblioteca e il suo prezioso archivio (entrambi specialistici sui tali temi) potrebbero essere il fulcro di un apposito << CENTRO DI EDUCAZIONE ALLA PACE>> che il Comune di Agnone potrebbe ospitare, curare e valorizzare al massimo possibile, assieme ad altre presenze e ad una dedicata manifestazione annuale che potrebbe essere realizzata a livelli internazionali e denominata << AGNONE LIBRI PER L PACE >>. Questo pure perché la Pace è la migliore lettura che si possa fare del mondo e dell’umanità.

12 – BENVENUTA MILANIA! PREPARIAMO PER LEI UN MONDO DI PACE!

Tutti ci dobbiamo impegnare per la Pace non soltanto per noi stessi ma anche e soprattutto per le future generazioni … come quella di Milania, una mia cuginetta di quarto grado nata in Australia domenica 5 giugno 2022. Pensa, caro Tito, che il suo bisnonno Vincenzo Lanciano è mio primo cugino. Intanto salutiamo questa splendida creatura con un gioioso augurio … “Benvenuta, Milania!” … un augurio che abbia il valore di un impegno solenne affinché il suo futuro e quello dei suoi coetanei sia il più possibile sereno e ricco di Pace. I suoi genitori Le hanno dato questo nome sia perché è bello e sia perché amano molto l’Italia, da cui provengono i genitori e tutti i parenti della mamma mentre il suo papà è di origini maltesi. E’ una magnifica testimonianza di attaccamento alle origini e all’identità inter-generazionale. In questa foto Milania è tra le braccia del bisnonno materno, il quale l’ha attesa come e forse più dei suoi genitori. Infatti, ha fatto in tempo in tempo a vederla nascere e a bearsene per poco tempo, poiché tale bisnonno Vincenzo è poi morto serenamente nel sonno dopo appena tre settimane. Te ne scriverò in altra data, pure come prototipo dell’emigrazione italiana in Australia dal 1945 in poi.

 

Intanto, domenica pomeriggio 26 giugno 2022 ho inviato una email al sindaco Beppe Sala e a tutti gli assessori del Comune di Milano per comunicare che in Australia è nata Milania, una bambina che riporta proprio il nome della Città di Milano e che sarebbe bello se potesse essere ricevuta a Palazzo Marino (Residenza Municipale ufficiale e principale) la prossima estate 2023 quando i genitori la porteranno in Italia per presentarla a tutti i parenti ed amici italiani. Una email del Comune di Milano (in data lunedì 27 giugno 2022 ore 08.28) attesta che il mio messaggio è stato ricevuto correttamente e che è stato assegnato all’ufficio competente con codice CAS-03648125-W1D7H0.

 

13 – SALUTISSIMI

Caro Tito, come abbiamo visto ci sono tanti modi per “lèggere”. Dobbiamo scegliere soltanto quello che ci è più congeniale, ma è necessario “lèggere” sempre ovunque e comunque, non soltanto per allenare la nostra mente, il nostro core e la nostra anima … ma, soprattutto, per essere e sentirci davvero vivi e partecipi della realtà e del nostro habitat, qualsiasi possano essere. In particolare, dovremmo sentire il piacere e l’obbligo di educarci ad amare meglio il nostro territorio di appartenenza e di più evidente o intima identità. Per noi è la Calabra, soprattutto, ma anche il resto d’Italia, l’Europa e, se possibile, l’intero Pianeta. Tutto ciò ci deve essere utile per costruire un mondo di Pace! Mai come adesso la Pace ci è vitale e necessaria come l’aria che respiriamo.

 

Spero tanto che questa “Lettera n. 409” possa essere gradita ed utile ai nostri gentili Lettori, non soltanto per l’estate in corso ma anche per il resto dell’anno e dell’esistenza. Con questa fiducia, ti ringrazio e ti saluto. Sempre con grande stima e fraterna cordialità. Alla prossima “410”.

Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)

ITER-City, martedì 28 giugno 2022 ore 06.06 – Dal settembre 1967 il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto”. Le foto sono donate dagli interessati oppure sono state prese dal web.

 

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