Caro Tito, più vado avanti e più mi accorgo che nella nostra Calabria si manifesta una maggiore e migliore voglia di etica e di identità antica. Fondativa. Anzi rifondativa!…L’ho notato da tante piccole cose e dal ricorso alle più salde origini, quelle che resistono da millenni, nonostante l’inquinamento portato da numerose invasioni militari, politiche e persino religiose. Una di queste piccole grandi cose è la riscoperta di re Italo e del suo significato valoriale. Purtroppo, tale riscoperta non ha ancora il sostegno delle Istituzioni, che viaggiano su altre strade con differenti e lontane motivazioni. Viaggia per conto suo persino la Scuola che deve rispondere a indirizzi ministeriali troppo lontani dalla nostra realtà regionale, al netto dei programmi dell’istruzione di massa.
Con questa “Lettera n. 391” ti vorrei portare alcuni emblematici esempi, applicati da aziende private ad un marketing territoriale sempre più caratterizzato dall’identità, maturata dalle generazioni e soprattutto dalla consapevolezza dei valori più autentici del nostro popolo, ripresi dopo l’alienazione imposta dalla dannosa ubriacatura della società industriale poco sensibile alla persona e alle comunità. E’ un buon segno. Spero soltanto che gli avvenimenti della Storia e della globalizzazione non tornino a disperdere tale patrimonio.
Gli esempi che qui di sèguito ti vado a descrivere sono legàti alla figura del nostro progenitore Italo, il re del popolo degli Enotri che (circa 3500 anni fa) si è stabilito proprio qui, in Calabria, trovando il luogo ideale per realizzare la sua etica umana, sociale e politica; fondando con i sissizi la prima democrazia partecipativa e l’Italia nel nome e nella sostanza, punto di riferimento nel Mediterraneo di quei tempi. Una democrazia etica e solidale, certamente non competitiva come quella nata poi in Atene, mille anni dopo e adesso fatta propria della globalizzazione non sempre utile. Vediamo nel dettaglio questi esempi.
1 – ENZO SERRA DI COSENZA VALORIZZA IL TERRITORIO CON I LIQUORI
Enzo Serra è un giovane imprenditore cosentino che produce liquori con i sapori tipici della Natura di Calabria, una terra di cui è profondamente e convintamente innamorato. Ci siamo sentiti per telefono mercoledì 09 marzo 2022 dalle ore 11.58 per 19 minuti e 27 secondi. Mi dice: << Questa terra la ami solo quando vai via, sei lontano o quando qualcuno viene da fuori e resta stupìto dalla bellezza dei nostri posti e allo stesso tempo dall’incuria con cui li trattiamo>>. Ed Enzo è irrimediabilmente innamorato della sua terra. E quando uno è innamorato diventa un sognatore di per sé stesso e, nella realtà, rasenta l’inimmaginabile. L’utopia. Non a caso la Calabria è terra di Utopie e di Utopisti, proprio perché è un popolo di entusiasti (Dio dentro, ricordi?), di sognatori … ma non sognatori normali, no, i calabresi sono sognatori straordinari poiché aspirano ad un’etica dell’Armonia. Amano la triade filosofica per eccellenza: il bello, il buono, l’utile.
Ed Enzo Serra ha l’ambizione di ricreare l’Armonia con i suoi prodotti, che traggono dalla ricca biodiversità calabrese quel “nettare degli Dei” utile a portare il benessere alla persona, specialmente quando si sta in compagnia, nell’amicizia e nella gioia, nell’intimità e nella festa. In pratica vuole ricreare quell’Armonia che noi calabresi pensiamo esserci stata (attorno a 3500 anni fa) quando re Italo, in questa terra dell’attuale Calabria, ha inventato i “sissizi” cioè quei pasti comuni che sono stati il germoglio della prima vera democrazia e della prima Italia.
Questa nostra terra è sempre stata una “terra di pace”. E di bellezze tali da influire sulla bontà d’animo dei suoi abitanti a tal punto da diventare “etica” quotidiana. Terra di pace e di accoglienza, la Calabria, che ancora oggi porta i segni tangibili dei tanti popoli che qui hanno trovato asilo nel corso dei secoli. Ecco pure perché alcuni ci definiscono “le Calabrie” perché siamo un’amalgama di popoli provenienti da Est e da Ovest, da Nord e da Sud. Calabria punto d’incontro e intreccio di mondi e culture. Mondi e culture che vengono cibati da quella infinita e instancabile “Mamma Calabria”.
Tutto ciò Enzo Serra intende tradurre nei suoi liquori che prendono nomi storici evocativi del territorio: RE ITALO (fondatore dell’Italia),DONNA BRETTIA (ritenuta la prima donna guerriera d’Occidente per aver guidato il popolo dei Bretti contro l’esercito di Dionigi di Siracusa, diventandone il simbolo),ALARICUM (il nome del re dei Visigoti, morto nel 410 dopo Cristo a Cosenza, sepolto con tutto il suo tesoro). A ciò si aggiunge “Amareggio” un liquore al sapore di bergamotto, l’originale eccellenza che fruttifica unicamente nella provincia di Reggio Calabria e soltanto lungo la costa jonica da Punta Stilo a Capo Sud. Caratteristica del tutto eccezionale nello scenario mondiale per un particolare microclima, come per altri prodotti calabresi non replicabili altrove, tipo il cedro dell’alto cosentino o il pomodoro di Belmonte, la cipolla rossa di Tropea o la liquirizia di Corigliano-Rossano.
2 – QUAL’ITALY
Enzo Serra si ritiene un artigiano e, nella specie, un “sarto dei liquori” specializzato nella produzione di liquori per infusione. Ha creato a Cosenza “Qual’Italy” (www.qualitalystore.it) un’azienda che si propone di valorizzare la biodiversità delle erbe e delle piante, i profumi e gli aromi propri della Calabria. Liquori esclusivi, quindi, limitati dalle materie prime utilizzate nelle loro creazione. Un produttore di nicchia, la cui missione è quella di emozionare solo i palati più esigenti. Emozionare e rievocare. Come solo un Poeta può e sa fare.
Così, attraverso i suoi liquori vuole raccontare, come abbiamo visto, personaggi e momenti storici importanti, sicuramente evocativi, a volte anche determinanti per la nostra terra calabra e per l’Italia. Territorio e Storia nella missione di Enzo Serra. Ma, oltre la Storia e il Territorio, c’è la Persona. Come un vero sarto e un provetto artigiano cuce su misura, così Enzo riesce pure a “personalizzare” un liquore con una speciale ed esclusiva linea di “Quintessenza”. Da tutti questi particolari si evince l’amore e la dedizione non solo al proprio lavoro-missione ma anche verso i valori espressi dalla propria terra nel corso dei secoli, specialmente quelli più fondativi. Ma, adesso, soffermiamoci sull’Amaro Re Italo.
3 – AMARO RE ITALO
Così, Enzo Serra ha creato l’Amaro Re Italo, il suo primo liquore che ha dato anche il nome alla sua azienda. Infatti QUAL’ITALY vuole rappresentare<< QUAL E’ L’ITALIA ed è QUA LA QUALITA’>>. Un liquore agli agrumi più tipici della Calabria (arance, mandarini clementine, limoni) e alcuni introvabili altrove come il cedro, il bergamotto e il piretto o limetta calabrese (sintesi di limone e cedro con evocazioni di bergamotto). Questo perché gli agrumi rappresentano una originale opportunità territoriale dal nord al sud della Calabria e l’Amaro Re Italo li ha saputo unire e consolidare. Ovviamente, la ricetta completa è un segreto, come si conviene in questi casi. E i liquori, si sa, in particolare gli amari, si avvalgono pure di erbe che, magari, si trovano soltanto in parti del territorio sconosciute ai più.
E’ risaputo che la biodiversità trova il Calabria la propria apoteosi, tanto da essere ritenuta anticamente l’Eden. E, non a caso, insisto da anni affinché si crei il marchio internazionale “EDEN CALABRIA” ( rivedi <<https://www.costajonicaweb.it/universita-delle-generazioni-eden-calabria/ >> del 25 giugno 2020) per la conoscenza e la valorizzazione delle realtà regionali (<<https://www.lanuovacalabria.it/dallalba-al-tramonto-la-calabria-in-un-click-lidea-delluniversita-delle-generazioni-di-badolato>>del 18 luglio 2020 ore 07.29 ) o come la più recente proposta del marchio “Sirene di Calabria” (<<https://www.citynow.it/sirene-calabria-marchio-industriale-lanciano-princi/>> del 05 marzo 2022 ore 10.33).
Caro Tito, come già sai, la riscoperta sociale di Re Italo e della Prima Italia sono un mio “cavallo di battaglia” ormai da ben 40 anni, proprio fin dalla primavera 1982. Quindi ero curioso di sapere come mai Enzo Serra avesse pensato a Re Italo cui intitolare un liquore tipico proprio della nostra terra che è stata la sua stessa terra. Ed Enzo mi ha detto che ha conosciuto la storia di re Italo qualche anno fa e l’ha così tanto interessato come personaggio da pensare di rendergli omaggio pure come fondatore dell’Italia. Mi dice …
<< Un imprenditore che si rispetti sogna di costruire un prodotto vincente che parli alla gente e racconti la propria storia in cui identificarsi. Parlare di Re Italo è come parlare degli antenati di famiglia, poiché in fondo è il padre dell’Italia, un’idea di nazione che ha passato millenni e per la quale innumerevoli eroi hanno speso la propria vita. Bevendo l’Amaro Re Italo è come bere ed assimilare il sapore della propria storia, una identificazione che si fa immediatamente identità e corpo. >> E aggiunge: << Un imprenditore sogna non soltanto di creare un prodotto memorabile e di eccellenza che possa entrare nelle case, ma sogna anche di creare dei posti di lavoro per far rimanere nel territorio più persone possibile. Una soddisfazione che non ha pari, nemmeno come il successo stesso del proprio prodotto >>.
Per questo il tuo prodotto può dirsi “etico” proprio perché mira a realizzare un’eccellenza produttiva che valorizzi il territorio, un ambasciatore della propria terra nel mondo, ma anche sapere che ci sono partenze in meno, persone, specialmente giovani, tolte all’emigrazione. Risponde: << Esattamene. E sono queste le principali motivazioni che mi portano a superare numerosi ostacoli e condizionamenti ambientali, invidie, pregiudizi, burocrazia, che spesso portano allo scoraggiamento. Certo, per fare imprenditoria seria in Calabria ci vuole tanta passione ed entusiasmo, determinazione e lungimiranza. Comunque, amo la mia terra con tutte le sue contraddizioni e vorrei portare avanti “Qual’Italy” … un progetto importante per parlare delle cose belle della nostra terra! >>.
Non posso nascondere che mi commuove tutta questa caparbietà e la veemenza con cui si esprime Enzo Serra, al quale auguriamo veramente di cuore un forte e convinto “Admajorasemper!”. Personalmente tifo per lui e per Italo, il cui liquore può rappresentare un ulteriore mezzo e motivo di maggiore e migliore conoscenza della nostra identità regionale e nazionale. Penso, in particolare, ai tanti calabresi che vivono fuori i confini regionali e che sorseggiando l’Amaro Re Italo effettuano un viaggio culturale e sentimentale che li aiuta nella lontananza e a non allentare le radici delle origini, più vicine e più antiche. Infatti, il sottotitolo che c’è sull’etichetta della bottiglia esorta a fare <<Un sorso di Calabria – un sorso d’Italia >>.
4 – IL VINO RE ITALO TRA CALABRIA E BASILICATA
Caro Tito, ricorderai sicuramente quando esistevano le Ferrovie Calabro-Lucane (1882-1989) e la banca “Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania” o Carical (1861-1998). Entrambe avevano sede centrale in Cosenza ed erano operativamente presenti pure in Soverato, centro del nostro Comprensorio. Questo per dire che ci fu un tempo in cui le nostre due regioni Calabria e Lucania (oggi Basilicata) erano molto legate, come lo erano un tempo (circa 3500 anni fa) quando ad abitare buona parte di questa vasta area appenninica c’era il popolo degli Enotri, cui apparteneva quel Re Italo che oggi celebriamo in vari modi.
E lo celebriamo soprattutto perché è nostro progenitore e nell’Istmo Lamezia-Squillace ha dato nome all’Italia e inoltre, attraverso i sissizi e le leggi, ha ben governato e fondato quella “democrazia etica” (partecipativa, collaborativa, cooperativa, condivisa, fraterna, ecc.) che è vera alternativa all’attuale democrazia competitiva, nata in Atene tra il 594 (con Solone) e il 429 a.C. (con Pericle) e confluita adesso nella più spietata globalizzazione, mentre in ogni nazione assume una propria e spesso distinta forma.
Ebbene, a Nova Siri (in provincia di Matera), vicina alla strada statale 106 jonica, è molto attiva l’azienda di produzione e commercializzazione di vini pregiati della “Cantina dei Sirìti” condotta con molta dedizione ed entusiasmo dai coniugi Ciro Pinto e Antonella Latronico assieme alla loro unica figlia Giada. Questa famiglia è molto presente pure nel settore turistico. Infatti, con vera classe e particolare successo, hanno avviato da tempo “l’Eco Resort dei Siriti” (villaggio turistico a 4 stelle con 264 camere) proprio sul confine con la Calabria. In effetti, tutte le proprietà e le attività che fanno capo a questa famiglia sono letteralmente tra Calabria e Basilicata, in terre di confine (come si può constatare dalla mappa Google). D’altra parte la signora Latronico è nata nel vicino comune calabrese di Rocca Imperiale, per cui un po’ calabrese si sente, se non altro per motivi anagrafici.
Nella conversazione telefonica avuta con i coniugi Pinto-Latronico (24 minuti e 11 secondi dalle ore 15.13 di mercoledì 09 marzo 2022) ho avuto la piacevole sorpresa di una cordialità che va al di là dei rapporti interpersonali o di lavoro, ma che affondano nell’etica jonica e della Prima Italia. In particolare, la signora Antonella Latronico mi ha parlato dell’etica comportamentale altruista di suo padre, celebrandolo come io potrei celebrare mio padre, facendo pure riferimento a quella saggezza millenaria che caratterizza chi è allievo della Terra Madre e adotta la convinta condivisione e gli amicali sentimenti di solidarietà.
Quindi, non mi sono affatto meravigliato che nella loro “Cantina dei Sirìti” sia nato il vino “Re Italo”. L’idea di dedicare un vino a Re Italo è venuta al signor Pinto, appassionato cultore di storia antica e ammiratore di questo personaggio che ha dato nome all’Italia e sagge leggi al suo popolo degli Enòtri che poi da lui hanno preso nome di Itali. Sicuramente Ciro Pinto avrà conosciuto il suocero ed ammirato in lui quelle doti che sono a base dell’umanesimo jonico di cui, caro Tito, tante volte ti ho scritto e parlato. Cosa c’è meglio di un buon vino come elemento della serena convivialità attorno a cui nascono idee e progetti, lavoro e amicizia!
A parte la considerazione che il signor Pinto ha per la figura storica ed umana di Re Italo, ho notato tempo fa che, in terra lucana, c’è una forte consapevolezza di essere appartenuti al suo popolo, dopo che ho letto questi due interessanti articoli<<https://www.lavocenews.it/editoriale/italo-un-re-da-cui-italia/>> e <<https://matera.italiani.it/scopricitta/italo-il-mitico-re-che-ha-dato-il-nome-all-italia/?cn-reloaded=1>>.Ho motivo di ipotizzare la possibilità che, paradossalmente, Re Italo (come storia e personaggio) venga valorizzato maggiormente in Basilicata piuttosto che in Calabria sua terra di elezione e di missione!!!…
Caro Tito, ti devo dire sinceramente che, appena ho finito di lèggeretali articoli, ho avuto la sensazione di essere noi calabresi quasi “sorpassati” dai Lucani nella valorizzazione della figura di Italo. E non sapevo ancora dell’esistenza di questo vino Re Italo delle “Cantine dei Siriti”. Non che non sia contento, anzi!… Era solo per dirti che noi in Calabria siano ancora indietro nella valorizzazione di questa enorme risorsa che è la Prima Italia e Re Italo (specialmente se consideri che ne sto parlando molto diffusamente fin dalla primavera del 1982, esortando specialmente le Istituzioni con idee e proposte assai fattibili e auspicabili).
Ma torniamo al vino “Re Italo” in terra calabro-lucana. Tale “nettare degli Dei” è ottenuto da uve Primitivo, coltivate nel territorio dell’antica Siri, su quel piano di San Nicola che si estende nella confinante terra di Calabria a pochi passi dal mare Jonio. Tanto che, con una battura, i coniugi Ciro ed Antonella mi hanno detto che hanno una casa con un soggiorno in Basilicata e la camera da letto in Calabria. Tale situazione è un classico in parecchie realtà di confine!
Come afferma il sito <<www.cantinadeisiriti.it>> tale vino Re Italo ha una gradazione alcolica del 13,5% e un colore rosso rubino con riflessi violacei, aromi intensi di frutta rossa con sentori di confettura, abbastanza morbido, tannico e persistente, ideale con piatti tradizionali, grigliate di carni rosse e formaggi. Un vino che è meglio servire alla temperatura di 16-18 gradi. Allora, alla salute! Ed evviva Re Italo!
Eccellenza vinicola della Basilicata, la “Cantina dei Sirìti” ha come primario e lodevole obiettivo la valorizzazione dei vitigni autoctoni come l’Aglianico, il Primitivo, il Greco Bianco … tutti vini che raccontano, come altri in Calabria e in tutto il profondo Sud, una suggestiva e prelibata storia ultra-millenaria … come questa stessa “Terra del Vino” (Enotria) di Re Italo. Infatti, oltre al vino dedicato e intitolato al primo vero Re fondatore dell’Italia, la famiglia Pinto-Latronico produce pure il rosso “Ellenikon”, il bianco “Siri Greco” e il rosato “Rosa dei Siri”.
5 – LE TERRE DI ITALO
Caro Tito, nel preparare questa “Lettera n. 391”, ho sfogliato molte pagine di Google alla ricerca di altre iniziative su “Re Italo” finché non ho trovato <<www.terredireitalo.it>> un sito molto promettente ed ambizioso per i programmi che ìndica ma ancora totalmente incompleto. Infatti, così esordisce: <<Terre di Re Italo è una corrente di pensiero, è un luogo ideale, un terreno dove coltivare idee, le Terre di Re Italo, là dove Enotro, nato 17 generazioni prima della guerra di Troia, arrivò occupando l’Ausonia che successivamente fu chiamata Enotria e poi Italia dal nome del suo Re, RE ITALO>> .
Dopo questa “Home page” c’è lo spazio per “Re Italo” dove, avvisando che il sito è ancora in allestimento, si può leggere soltanto quanto segue: << il Re Italo – esistono varie leggende sul personaggio di Italo, vissuto, secondo il mito, 16 generazioni prima della guerra di Troia. Da lui deriverebbe il nome Italia, dato prima alla regione corrispondente al suo regno, ovvero quasi tutta la Calabria, ad esclusione della zona settentrionale, poi esteso a tutta la penisola, come riporta Tucidide: “ …quella regione fu chiamata Italia da Italo, Re Arcade”.Narra Aristotele: “Divenne re dell’Enotria un certo Italo, del quale si sarebbero chiamati, cambiando nome, Itali invece che Enotri. Dicono che questo Italo abbia trasformato gli Enotri, da nomadi che erano, in agricoltori e che abbia anche dato ad essi altre leggi, e per primo istituito i sissizi. Per questa ragione ancora oggi alcune popolazioni che discendono da lui praticano i sissizi e osservano alcune sue leggi >>. (Aristotele, Politica, VII, 9, 2).
La pagina dedicata a “The excellence” (La Calabria in vetrina) contiene soltanto la dizione “work in progress (stay tuned)” – Lavori in corso (stai sintonizzato). L’ultima pagina “Main partner” contiene la pubblicità della AGEAR.IT sistemi di illuminazione Led – Alberto Paolo Salerno light division – Vendita, Progettazione, Installazione. – Showroom in Contrada Scalo ferroviario – 87040 Mongrassano (CS) agearshop@gmail.com; la data riportata in ogni pagina (con il copyright) risale al 2018. Mi è parso chiaro che tale sito internet appartenesse a qualcuno che ha tante belle intenzioni ma nonancora l’occasione, la motivazione o la forza di realizzarle. Capita pure a me. Tuttavia è una testimonianza di grande e splendido amore verso la Calabria e la sua più antica Storia, proprio a partire da Re Italo. Sono da ammirare costoro.Avranno speso pure un po’ di soldi e di tempo, poiché tale sito si mostra abbastanza curato e di grande stile. Ma chi sono?….
Poi, ho notato (scritto in piccolo nella “Home page”) un numero di telefono mobile che pensavo si riferisse alla pubblicità della Agear presente in tutte le pagine. In alternativa avrei potuto chiedere informazioni all’indirizzo email di tale “main partner”. Così, telefonando a quel numero ho saputo come stanno effettivamente le cose del sito e della intenzione dell’Autore, rimasta ferma dal 2018, di fare ancora qualcosa di utile alla Calabria. Sì, come per quasi tutti i calabresi, pure per il generoso Autore di questo sito <<www.terredireitalo.it>>, l’ambizione massima è contribuire alla rinascita della Calabria … di Mamma Calabria come ti ho raccontato nella precedente “Lettera n. 390” che hai pubblicato alle ore 13.33 di lunedì 07 marzo 2022.
L’Autore delle “Terre di Italo” è Alberico Paolo Salerno (nella foto), un quasi cinquantenne di Mongrassano, piccolo paese montano a pochi km da Cosenza, il cui territorio è attraversato comunque da una ferrovia e dall’Autostrada del Mediterraneo (ex A3 Salerno-Reggio Calabria). Abbiamo parlato al telefono per 28 minuti e 30 secondi dalle ore 12.00 di giovedì 10 marzo 2022. Alberico Paolo è uno di quelli che, come me, è affetto da calabresìte acuta, cronica e inguaribile.
E’ d’accordo con me che bisogna fare rete tra tutti noi che siamo curiosi di Re Italo e della Prima Italia. L’ho informato, grosso modo, sulle mie iniziative a riguardo, su Salvatore Mongiardo e la Nuova Scuola Pitagorica, sul Centro Studi e Ricerche sulla Prima Italia di Squillace, sull’assessore Franco Caccia, su Giovanni Balletta (e l’Associazione “Calabria Prima Italia”), su Sara Cervadoro e tanti altri, nonché sul previsto appuntamento del prossimo sabato 04 giugno a Lamezia Terme per la Prima Festa del Nome Italia, con la presentazione del numero di aprile 2022 della rivista quadrimestrale Lamezia Storica che il suo direttore Vincenzo Villella e il suo editore Antonio Perri hanno accettato di dedicare per un buon 30% alla Calabria Prima Italia. Speriamo bene!
Ho informato Alberico che ci sono anche altri imprenditori che hanno intitolato propri prodotti con il nome di “Re Italo” (tra cui un Amaro e un Vino, come sopra riportato). Il giorno seguente, venerdì 11 marzo, con messaggio whatsappdelle ore 15.11 così mi ha scritto, dopo aver riflettuto su tutto ciò: << Sono tutte bellissime iniziative! Mi è venuta voglia di rimettere mano al mio sito “Terre di Italo” che può diventare un contenitore di idee per dare lustro alla nostra Calabria e soprattutto può diventare punto di incontro di chiunque voglia dare energia a questo concetto! >>.
Alberico Paolo Salerno è nato il 30 giugno 1973 a Cosenza da padre di Mongrassano e da madre di Bisignano (CS); è coniugato; ha conseguito il diploma di maturità scientifica e vari altri diplomi di formazione tecnica su “Leadership e gestione venditori” con vasta esperienza professionale in campo manageriale e con responsabilità per tutta la Calabria. Dal 2016 è titolare di un avviato “showroom” in Mongrassano Scalo (accanto all’Autostrada del Mediterraneo ex A-3) dedicato alla progettazione e vendita di sistemi di illuminazione a led e illuminotecnica, nonché alla progettazione di mobili e componenti. Chi volesse partecipare al sito <<www.terredireitalo.it>> può contattarlo ai seguenti recapiti:e-mail <<saalp.info@gmail.com>> oppure ai numeri telefonici 371-4590951 (mobile) e 0984-524035 (fisso).
Alle ore 12.25 di oggi, domenica 13 marzo 2022, Alberico mi ha comunicato che ha attivato una pagina che era “offline” perché non ancora completa. Si tratta di “LUOGHI” calabresi di particolare interesse storico, archeologico, simbolico ed ambientale. Al momento, ci sono le seguenti pagine con foto e didascalia di: Megaliti di Nardo di Pace, Ascia votiva di Artemisia, Castiglione di Paludi, Fiumefreddo Bruzio – Castello della Valle, I Giganti della Sila (alberi alti oltre 45 metri, piantati all’inizio dl 1600), La Cattolica di Stilo (RC). In fondo alle pagine c’è un invito (Hai un luogo da segnalarmi?) e i suoi contatti. Le foto sono di ottima fattura, perciò chi intende partecipare alla galleria dovrà inviare foto altrettanto belle e tecnicamente perfette. Nel frattempo la pagina dedicata alle “Excellence” è stata tolta dal sito in attesa di essere riempita di contenuti. Di sicuro, vedendo le stupende foto di Alberico e leggendo le didascalie viene proprio una gran voglia di visitare e conoscere in modo più particolareggiato la nostra Calabria … cioè … LE TERRE DI ITALO.
7 – RE ITALO CALABRESEE’ UN VINO FANTASMA?
Caro Tito, ho trascorso buona parte della settimana precedente a rintracciare la casa vinicola che produce o produceva il vino RE ITALO “Alta Qualità Calabrese”. Sembra essere diventato un vino fantasma! Infatti, al momento ha pochissime tracce su Internet. Ho telefonato a tutte le case vinicole di Cirò (Crotone) e anche al Presidente del Consorzio Vini Cirò ma senza alcun esito. Ho telefonato a “Qualitalia” una società nazionale (con sedi regionali e locali) che si occupa istituzionalmente proprio di case vinicole, ma pure qui senza alcun esito.
Sul web c’è solo <<www.vivino.com>>(un sito di San Francisco – California – USA) che pare lo tratti (ancora) per la vendita, evidenziando che l’annata del 2016 è stata fenomenale. Lo stesso sito californiano evidenzia tale vino RE ITALO con una foto però non adatta (come puoi constatare tu stesso) per un’adeguata ed accattivante presentazione commerciale, macon la seguente scheda-prodotto: <<Vino Re Italo – Calabria; imballaggio primario: flacone da 750 ml; uve Gaglioppo 60% e Merlot 40%; gradazione alcolica 13%; informazione: servire con carni rosse e selvaggina, ad una temperatura di 18-20 gradi; formato: 750 ml; unità per caso: 6; cassa per pallet: 125; tipo di imballaggio: scatola cartone; codice prodotto: RW0067; codice a barre: 8010878031008 >>. In un’altra pagina, tale sito informa che la casa vinicola RE ITALO si trova in Via Roma 11 a San Costantino Calabro, in provincia di Vibo Valentia. Ma su internet non si trova nulla di tale recapito.
Così ho telefonato a tanti negozi, fattorie agricole e vinicole, ristoranti, pizzerie, persino ad un tabaccaio della stessa Via Roma 74 e persino alle Poste di San Costantino Calabro, ma nessuno sa niente di tale casa vinicola “Re Italo”. Per scrupolo, numerose telefonate ho fatto al paese di San Costantino di Briatico e ad altri produttori del Vibonese; pure qui proprio niente. Anzi un giovane produttore di vini da esportazione mi ha detto di non aver mai sentito tale cantina o tale etichetta “Re Italo”. Mistero. Eppure, oltre alle bottiglie di rosso, esistono bottiglie di vino bianco e di rosato. Incredibile! Una storia alquanto strana!…
Qualche anno fa, un amico di Soverato me ne aveva segnalato l’esistenza inviandomi la foto della bottiglia che, a mia volta, avevo segnalato ad altri amici; lo stesso Salvatore Mongiardo mi ha appena confermato che ha bevuto tale vino, abbastanza buono e che ne aveva dato bottiglie in omaggio a suoi ospiti di passaggio. Addirittura, nel giugno 2018 avevo rintracciato un distributore di Soverato del quale, poi, ho smarrito nome e numero telefonico. Mi spiace tanto, dal momento che si era dimostrato interessato al discorso di Re Italo e della Prima Italia e avrebbe voluto darmi sostegno nella diffusione di tali tematiche.
Ho provato pure ad acquistare una bottiglia chiedendo a numerosi “negozi on line” ma tutti quelli consultati mi hanno dato esito negativo. Così pure un rappresentante calabro-lucano di vini della Magna Grecia. Staremo a vedere, personalmente proseguirò, pure per curiosità, nella ricerca di tale casa vinicola “fantasma”. E, nel caso di esito positivo, ti farò sapere.
8 – VINO DI SCOGLIO DI BADOLATO PER LA PRIMA ITALIA
Caro Tito, a Badolato e dintorni saranno ormai cinquanta anni che cerco di convincere Istituzioni e produttori del“vino di scoglio” di imbottigliarlo e lanciarlo nel mercato proprio con l’originale marchio <<VINO DI SCOGLIO>> … che ha qualità superiori ad altri vini, poiché il vitigno ci ciba dallo scoglio della collina più prossima alla montagna. Sarebbe un vino di “nicchia” ma darebbe un contributo enorme alla immagine di Badolato e dei comuni vicini che hanno una tale particolarità che caratterizza un territorio assai limitato.
Qualche tempo fa ho proposto ad alcuni produttori di intitolare tale vino proprio <<VINO DI SCOGLIO – PRIMA ITALIA>>purtroppo senza esito. Così come senza esito sono state tutte le mie proposte per l’olio badolatese: da un proprio marchio alla sagra della bruschetta per promuoverlo; nonché l’iscrizione alla rete nazionale “Città dell’Olio” (ed anche “Città del Vino” o “Vie del Vino”). Oggi come oggi è necessario fare rete e circuito anche per questi prodotti che soffrono una forte (e molto spesso poco onesta) concorrenza.
9 – LAMEZIA TERME 4 GIUGNO FESTA DEL NOME ITALIA
Caro Tito, tu ed altri siti giornalistici calabresi (e qualcuno pure di altra regione come il fedelissimo <<www.gazzettadellemilia.it>>di Lamberto Colla) avete pubblicato la mia ennesima esortazione a realizzare la “Festa del Nome Italia” in uno dei tanti comuni dell’Istmo di Squillace-Lamezia (detto anche di Catanzaro o di Marcellinara, ma che io denominerei molto più semplicemente ISTMO PRIMA ITALIA, pure per evitare inutili e dannosi campanilismi). Tanto è che mi sono trovato a parlarne con l’assessore al turismo del Comune di Cortale, con la quale ero in contatto per un’altra bella iniziativa socio-culturale, quella delle Calabrotte. Rivedi <<https://www.costajonicaweb.it/urge-realizzare-la-festa-del-nome-italia-e-delle-istituzioni-nellistmo-di-catanzaro/>> del 23 febbraio 2022.
Poi, dopo qualche giorno, il prof. Vincenzo Villella (direttore dell’interessante sito <<www.lameziastorica.it>> e della bella rivista “Lamezia Storica” in cartaceo, edita da Graphiché di Antonio Perri) mi ha comunicato che avrebbe dedicato il 30% circa delle pagine del primo numero (aprile 2022) della rivista proprio alla “Calabria Prima Italia” come gli avevo suggerito tempo fa. Allora, mi è venuto del tutto spontaneo proporgli di realizzare nel lametino la “Festa del Nome Italia” presentando così pure ufficialmente la rivista cartacea “Lamezia Storica” contenente proprio lo speciale sulla “Calabria Prima Italia”. Il prof. Villella ha accettato la proposta e, adesso, da qualche settimana stiamo lavorando alla realizzazione per SABATO 04 GIUGNO 2022 dell’evento che celebri il nome ITALIA, così come a Reggio Emilia, ogni 7 gennaio, viene fatta la Festa del Tricolore, con la partecipazione, ogni volta, di un alto rappresentante dello Stato. Fra qualche giorno noi proveremo ad invitare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e tutte le Autorità regionali e territoriali.
Tu sai bene, caro Tito, per avermi già pubblicato tutte queste proposte, che il mio sogno è quello di realizzare nell’Istmo della Prima Italia varie iniziative: dall’Italo Day (la giornata dedicata a coloro che hanno nome o cognome ITALO – ITALA – ITALIA – ITALIANO ecc.) alla Maratona della Prima Italia; dalla conurbazione Catanzaro-Lamezia da denominare “Città Italia” o “Italia Città” oppure “Città Calabria”. Ma il mio sogno – lo ribadisco sperando che si avveri – è sapere che il nostro ente regione si possa denominare CALABRIA PRIMA ITALIA, pure perché ciò significherebbe il raggiungimento della piena consapevolezza del valore di Re Italo, della sua eredità e dell’inimmaginabile significato-risorsa della “Prima Italia”.
10 – UNA STATUA-IDENTITARIA DI RE ITALO
Caro Tito, con il sostegno della Nuova Scuola Pitagorica dello scolarca Salvatore Mongiardo, lo scultore Gaspare Brescia sta ultimando i preparativi per la fusione in bronzo della statua che, dedicata al filosofo Pitagora, sarà alta circa m. 3,20 e verrà posizionata in un luogo centrale della città di Crotone. Tale opera si sta realizzando grazie a contributi volontari.
Stavo pensando se non fosse il caso di commissionare allo stesso scultore Gaspare Brescia una statua a Re Italo, più o meno di eguali caratteristiche, per essere posizionata a Germaneto di Catanzaro, proprio davanti alla Sede della Regione Calabria. In tale senso e quanto prima, farò un pubblico appello a tutte le Istituzioni, sperando che venga accolto.
11 – ITALO TRENO ED ALTRO PER UNA “ITALIA EXPO” NELL’ISTMO
In Italia e all’estero ci sono una infinità di Istituti, Enti, Aziende, Associazioni e quanto altro, che si nominano “Italia” – “Italo” o loro varianti per indicarne l’italianità. Ebbene, un altro mio sogno è che tutte le presenze con denominazione “Italia” – “Italo” e così via possano contribuire a realizzare, prima o poi, nell’Istmo della Prima Italia una apposita “Italia Expo”. Magari permanente!…
A cominciare, ad esempio, da “Italo treno” eminente simbolo della attuale modernità. Un “Italo Day” o “Italia Day” anche per i nostri emigrati in tutte le parti del mondo. Infatti, attorno al nome di “Italia” e di “Italo” si potrebbero aggregare una infinità di iniziative che sarebbero sicuramente utili non soltanto alla unità ed identità nazionale ma anche ad un progresso sociale, culturale ed economico degno di una Nazione ricca di così tanto significativo passato. Perché, sì, il nome Italia è uno dei più antichi del mondo.
12 – ATTUALITA’ DI RE ITALO
Caro Tito, tutto il lavoro mio e di altri (che evidenzio per come dedicato a Re Italo in questa “Lettera n. 391”) intende essere pure un segno di speranza, in questi momenti assai difficili per la guerra in Ucraina che coinvolge pure il popolo italiano in tanti modi di impegno etico e solidale, ma anche per angosce e sacrifici.
Ed è proprio in queste situazioni di guerra che l’etica di Re Italo può essere utile per cercare di rinnovare l’urgenza di una intesa pacifica tra i popoli, nell’evidenza sempre sperimentata e spesso tradita che ognuno di noi può stare bene e sereno nella concordia e nella pace. I popoli del mondo dovrebbero riunirsi attorno al tavolo dei “sissizi” di Re Italo. Il che significa cibo e condivisione del benessere con tutti. Questa è la base della pace e del progresso. Le guerre servono soltanto a portare molto indietro l’orologio del tempo, con le loro distruzioni, divisioni, sofferenze e rancori che possono persistere addirittura per secoli.
La condivisione è la base per la serenità e la pace sociale. Questo è l’esempio etico che ci lascia Re Italo. Purtroppo, pure nei momenti più difficili, come le guerre, emergono sempre i soliti egoisti che si comportano da sciacalli. Come ha fatto capire lo stesso ministro alla transizione ecologica Roberto Cingolani, ieri, sabato 12 marzo 2022 affermando che i troppo forti ed improvvisi aumenti dei prezzi sono ingiustificati e costituiscono addirittura una colossale truffa. Caro Tito, a parte gli speculatori-sciacalli che non badano al dolore della gente, mi chiedo che ci sta a fare un Governo in Italia se è possibile che si attui una così grande, anzi “colossale” truffa ai danni dei cittadini tutti??? …
Come ti dicevo in altra lettera, dobbiamo davvero prepararci al peggio, in tutti i sensi. Intanto mi spiace veramente assai assai e sono molto addolorato per ciò che sta accadendo in Ucraina e dintorni, ma anche in parecchie altre aree di guerra e di crisi che altro non producono se non dolore doloredolore e inciviltà. Non a caso, da oltre 50 anni sono solito listare a lutto la mia esistenza così come il presepe di Natale, senza più fare nemmeno l’albero. Il mondo, in definitiva, sta così male che non ci possiamo permettere il lusso di perdere nemmeno un solo minuto di tempo o una pur piccola risorsa che non sia dedicata alla risoluzione della sofferenza umana. Tutte le mie iniziative, pure queste su Re Italo, sono indirizzate a tale consapevolezza e al bisogno, anzi l’urgenza di rivolgerci tutti tutti al bene comune. E Re Italo, con la sua etica, ha dato proprio tale indirizzo umano, sociale e politico.
13 – SALUTISSIMI
E non posso terminare tale lettera n. 391 e passare ai saluti, senza prima ricordare a tutti noi di aiutare in ogni modo il più possibileconcreto il popolo ucraino (tel. 45525), senza dimenticare gli altri popolie le altre emergenze, nonché il nostro “prossimo più prossimo” … a partire dai vicini di casa e di rione. Oggi come oggi ci vuole un po’ più di buona volontà per continuare nella solidarietà. Dobbiamo tutti insieme cercare di contribuire a spegnere gli incendi di tutte le guerre e a porre fine a morti e distruzioni e, nel nostro caso europeo, persino al malaugurato sconfinamento del già terrificante e disumano conflitto russo-ucraino. Basta guerre, basta questa guerra!
Caro Tito, se non accadrà l’irreparabile (si parla addirittura di minacciati attacchi nucleari), avremo modo di fare e pubblicare ancora queste corrispondenze di speranza per un mondo migliore. Altrimenti “restiamo salutati”. Ma ho fiducia che intervenga il buon senso e la ragionevolezza nei maggiori responsabili dei destini di questo nostro folle mondo. Intanto cordialissimi saluti. Speriamo pace per tutti.
Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)
ITER-City, domenica 13 marzo 2022 ore 20.22 – Dal settembre 1967 il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto”. Sono state prese dal libero web le foto che non mi sono state fornite dai diretti interessati.