Foto n. 1 – Raffaele Cardamone

Caro Tito, la stagione autunnale è già entrata ufficialmente, come da calendario … un po’ anche metereologicamente con i primi spifferi, ma soprattutto con la ripresa piena dell’anno lavorativo dopo le vacanze estive. Infatti i ritmi delle nostre giornate sono ormai più cadenzati e, settimana dopo settimana, cercheremo di stare sempre di più al calduccio di casa. Un motivo in più, questo, per mettersi a lèggere qualche buon libro. Per i nostri amici lettori più sensibili alle pagine cartacee vorrei segnalare e suggerire tre tascabili che si leggono tutto d’un fiato nel relax di un pomeriggio o nella quiete delle ore serali o notturne.

Il loro autore è Raffaele Cardamone, scrittore di Soveria Mannelli (CZ) che già conosciamo pure come giornalista e, in particolare, per la sua vena poetica: NON OLTRE (https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-301-ecco-la-inedita-trilogia-della-negazione-del-poeta-raffaele-cardamone-calabrese-di-soveria-mannelli-cz/ – pubblicata l’08 ottobre 2020) e NESSUNO LEGGE LE POESIE DEGLI ALTRI  (https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-331-raffaele-cardamone-afferma-che-nessuno-legge-le-poesie-degli-altri/ – pubblicata lo scorso primo luglio).

Ecco, adesso, con questa lettera n. 348 vorrei tentare di offrire a te e ai nostri lettori un altro aspetto della scrittura del nostro collega giornalista Raffaele Cardamone il quale si cimenta anche nel Romanzo, oltre che nella Poesia. Finora ha dato alle stampe tre piccoli libri (formato cm 10,4 x 17,0): 1 – SINDROME DA CONTATTO (pagine 92 del 2016); 2 – ERA DI MAGGIO (pag. 108 del 2016); 3 – CAMBIAMENTI E ALTRI RACCONTI (scritti dal 1990 al 1999 – pagine 136 del 2019). Per la pubblicazione a stampa si è affidato al GEDI Gruppo Editoriale SPA tramite il sito << www.ilmiolibro.it >> che, più o meno, usa il medesimo metodo di Amazon e che è utilizzato da tanti scrittori, tra cui alcuni nostri amici.

Da Raffaele ho ricevuto le copie cartacee di questi suoi tre libri venerdì 20 novembre 2020 e lo tenevo aggiornato sul proseguimento delle mie letture. Alle ore 06.47 di giovedì 07 gennaio 2021 gli ho scritto una email che iniziava così: “Carissimo Raffaele, grande Scrittore! Ho finito di leggere pure il terzo libro, SINDROME DA CONTATTO. L’ho trovato di un’architettura assai raffinata e complessa, pur nella sua semplicità narrativa”.

Non sono bravo a recensire i libri che leggo, pure perché punto molto sulle emozioni che mi dà seguire le narrazioni. Quasi sempre prendo appunti e annoto le frasi o i passaggi che mi hanno colpito di più. Così, adesso, riporto qui di sèguito le impressioni avute per ognuno dei tre libri letti praticamente di un fiato.

1 – SINDROME DA CONTATTO

Vagamente ispirato al racconto “Riunione di famiglia” di James G. Ballard (che ha di certo lasciato un’impronta profonda nell’immaginato dell’Autore) “Sindrome da contatto” è un romanzo che esplora il rapporto tra gli esseri umani e le reti virtuali, con cui intrecciano relazioni sempre più strette e a volte anche intime. Tutto sta nel mettersi dalla parte del più debole e capire che il desiderio di creare un equilibrio che non c’è mai stato può portare a determinazioni inattese e perfino sorprendenti (https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/fantascienza/182158/sindrome-da-contatto/).

La lettura è facilitata da brevi paragrafi intitolati, proprio come piace a me e come faccio quasi sempre io (ne è dimostrazione pure questa Lettera 348). In particolare mi è piaciuto tanto il discorso che fa l’Autore attorno allo “stato di grazia” alla pagina 14 così come nel corso della narrazione che, ambientata in gran parte in Giappone, ruota attorno alla storia d’amore di Yoshimòto sempre in cerca della sua innamorata Reiko e alle vicissitudini della “Grande Rete” informatica. Temi attualissimi, anche se conditi con un po’ di fantascienza. Il che, comunque, non guasta. Anzi!… A volte la fantascienza diventa profezia!…

Letto in piena clausura pandemica per Covid-19 (seconda fase autunno 2020 – inverno 2021), il titolo “Sindrome da contatto” si presta ancora (forse non a torto, per vari motivi) e coerentemente alle altre epidemie della società industriale, consumistica e informatica. E, pure per questo, le considerazioni di Cardamone sono da seguire attentamente perché sono o possono essere davvero assai “profetiche”.

2 – ERA DI MAGGIO

Una metamorfosi dapprima interrotta e poi ricondotta su un’apparente retta via è l’esile filo conduttore di questa storia. La storia di una rinascita artistica e umana al tempo stesso, che si conclude in un modo sorprendente per il completamento di quella trasformazione troppo a lungo rimandata. (https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/115569/era-di-maggio/). Protagonista della narrazione è una rock-star di provincia, Jim Di Maggio. Grazie all’amicizia-amore per Marta, una giornalista locale, riprende a fare musica (CD “Era di Maggio”) dopo parecchi anni di silenzio e con la sua band riesce persino ad esibirsi a Roma, Piazza San Giovanni, sul palco del Concertone del primo maggio, organizzato ogni anno fin dal 1990 dalla storica triplice sindacale CGIL-CISL-UIL.

Qui di sèguito annoto le frasi che più mi hanno colpito, nella prima lettùra: Pagina 14 – Quando resto solo, mi chiedo cosa volevo dalla vita, cosa chiedevo veramente alla musica. Pagina 14 – Non è forse quello a cui aspirano tutti gli artisti? Di qualunque tipo: pittori e scultori, registi, scrittori, musicisti. Se sono veri artisti, tutti fanno quel che fanno per essere ricordati. Pagina 17 – Ogni cosa che muore non muore per sempre. Pagina 18 – Canto per vivere e questo mi rende un privilegiato a confronto di chi deve spaccarsi la schiena in fabbrica o in un cantiere edile con la morte bianca in continuo e inesauribile agguato.

Pagina 41 – Penso che l’umanità, invece di sperperare soldi in cose inutili e dannose come le bombe o i sottosegretari, avrebbe potuto provare a guarire qualsiasi malattia. Se solo avessero pensato a questo, i grandi capi delle nazioni del mondo, invece di arricchirsi di fama, soldi e potere, oggi non ci sarebbero quasi più malattie e quelle poche non ancora definitivamente sconfitte sarebbero comunque curabili, come la malaria col chinino o come la bronchite con gli antibiotici.  Pagina 65 – Beh, certo il mondo è cambiato, la cortesia quasi totalmente scomparsa, l’empatia tra gli esseri umani un ricordo quasi preistorico.

3 – CAMBIAMENTI E ALTRI RACCONTI 

Questo libro mi è sembrato contenere un evidente “significato filosofico” per la profondità delle tante considerazioni (https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/ 119076/cambiamenti-e-altri-racconti/). Tale racconto è suddiviso da cinque grossi paragrafi, che l’Autore stesso spiega nel seguente modo….

1)- Cambiamenti pag. 2 – 57 (Il desiderio di dare una svolta alla propria vita: in ogni modo, a ogni costo. C’è un momento particolare, difficile da preconizzare, in cui il desiderio diventa necessità. In questo momento siamo disposti a tutto; e tutto, sotto il dominio del caso, sembra disposto ad assecondarci). 2) – Libertà e basta 58-73 (La fuga dalla libertà vigilata è un modo per ripercorrere, oltre allo spazio, il tempo che ha prodotto questa insolita situazione di partenza. L’incontro, apparentemente fortuito, con chi quel tempo ha condiviso è un’occasione per ricominciare a sperare in una possibilità di futuro); 3) – Notte note not 74 – 86 (Un momento di crisi esistenziale produce riflessioni a più riprese in una società in lenta ma inesorabile disgregazione. Sono pensieri che scaturiscono a volte da relazioni con persone speciali e a volte da immagini fugaci che non passano più inosservate). 4) – Racconti dall’oltre video 88-116 (Una fuga dal successo, da una vita comoda ma competitiva fino all’inverosimile. La presa di coscienza dell’esistenza di un altro mondo, di un altro modo di vivere e magari di soffrire… Il passaggio inevitabile dall’altra parte di uno schermo che non riesce più a trasfigurare la realtà).  5) – Tutto qui 118 – 133 (Un viaggio di lavoro, forzato e occasionale, apre le porte a un universo fatto di piccole cose, vicine ma sconosciute, scoperte attraverso il filtro illuminante di una telecamera). 

E, adesso, ti trascrivo le frasi sulle quali mi sono maggiormente soffermato: Pagina 4 – Perché la vita è come il fiume di Eraclito: non ci si può immergere per due volte nella stessa acqua. Ecco un concetto scolastico che non è finito dritto nel cestino della carta straccia. La filosofia non è, come diceva qualcuno, “quella cosa con o senza la quale rimani tale e quale”. In me ha prodotto modificazioni. Ha indotto riflessioni. Ha polverizzato certezze o insinuato dubbi. Cosa poteva fare di più? – Pagina 9 – Futuro è la parola che sto cercando. Come quando nella pittura fu introdotta la prospettiva. Ciò che sulla tela era piatto divenne, come per miracolo, tridimensionale. Alla mia vita piatta si potrebbe aggiungere una terza dimensione. – Pagina 11 – Questa maledetta voglia di umanità che mi perseguita. – Pagina 17 – Ho come l’impressione che questa casa catalizzi l’energia universale. – Pagina 45 – Penso che farebbe bene un po’ a tutti provare la fame, di tanto in tanto. Almeno per condividere, per una frazione infinitesima, la sofferenza dei due terzi della popolazione mondiale.

Pagina 46 – sarebbe meglio se la scienza del secolo fosse quella dell’alimentazione… – Pagina 60 – UFO di provincia – Pagina 62 – le idee non uccidono … – Pagina 91 “…le persone non escono quasi più di casa. Tranne che per le cose indispensabili, tipo andare a lavorare o comprare cibo per i cani nei supermercati…”(parole profetiche, dico io, adesso, vista pure l’attuale pandemia del Covid-19 che ci ha imposto quarantene, clausure, lockdown, restrizioni, green-pass, ecc. fin dal marzo 2020 ed evidenziato che tale libro è stato stampato un anno prima, nel 2019)  – Pagina 95 – Il progresso non è irreversibile … – Pagina 96 – Trovare le risposte che nessuno mi vuole dare, penetrare il magma in ebollizione dell’umanità in carne e ossa… – Pagina 99 – In definitiva ha un aspetto da intellettuale e qualcuno starà già pensando… brutta razza …

Non ricordo chi sosteneva che uno che scrive può considerarsi “scrittore” soltanto quando “chi legge annota”, cioé estrapola e/o condivide con altri alcune frasi dal racconto per farle proprie mettendole al servizio della propria vita, in particolare della propria crescita umana e sociale. In base a tale teoria, Raffaele Cardamone è scrittore a pieno titolo, poiché ho annotato parecchie sue frasi, le ho estrapolate e adesso le condivido con te e con i nostri lettori.

5 – ALTRE OPERE PUBBLICATE O NEL CASSETTO

Come accade spesso, hanno opere inedite nel cassetto tutti coloro che sono dotati di grande fantasia e si danno alla scrittura come professionisti (cioè càmpano con ciò che scrivono e pubblicano) oppure come amatori o dilettanti (nel senso che “si dilettano” nello scrivere, ma càmpano con altro lavoro). E tante opere ancora inedite ha pure Raffaele Cardamone (che si diletta a scrivere ma fa altro lavoro per campàre). Gli auguriamo di darle tutte alla luce e alle stampe, per la sua gioia e l’utilità di noi lettori ed estimatori “dilettanti” (cioè, che ci dilettiamo a leggere, ma non siamo lettòri professionisti). Grazie, Raffaele!…

Intanto mi sembra giusto segnalare che il suo nome compare come Autore dei testi in alcune importanti opere collettive o istituzionali. Come ad esempio, nell’opuscolo CALABRIA: LONGEVITY TREND LAND (Calabria: terra tendente alla longevità) presentato e distribuito prevalentemente per il pubblico anche estero partecipante ad alcuni eventi di rappresentanza o in manifestazioni promozionali di grande spessore (tipo l’inaugurazione di FICO Eataly World a Bologna il 15 novembre 2017, l’annuale BIT –  Borsa internazionale del Turismo a Milano, ecc. ecc.).

Caro Tito, ti ricordo che Raffaele Cardamone ha firmato i suggestivi e poetici testi del libro fotografico di cui abbiamo dato conto ai nostri lettori con la lettera << https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-270-la-calabria-spiegata-con-i-colori-nel-libro-del-touring-club-ditalia/ >> pubblicata da te l’08 febbraio 2020. Inoltre ha dato alle stampe molti libri tecnici sulla formazione e qualcosa, come curatore, per il Comune di Soveria Mannelli, il paese dove è nato e abita.

6 – COLLABORAZIONE CON RUBBETTINO ED ALTRI

Un particolare ruolo e peso nella vita di Raffaele ha la sua collaborazione con la Rubbettino che tanto lustro dà all’editoria nazionale, ma anche alla nostra Calabria e, principalmente, a Soveria Mannelli e dintorni. A tale proposito, così mi ha scritto Raffaele, tra l’altro, nella email di giovedì 07 gennaio 2021 alle ore 15.27: “Negli ultimi tre anni, mi sono dovuto dedicare più ai libri degli altri che ai miei. Pensa che per Rubbettino (faccio il correttore di bozze) ho lavorato su oltre 50 testi, compreso un librone che non finiva mai. Altra collaborazione ai testi sto facendo per la Cineteca della Calabria su una materia che mi interessa molto, il cinema. Il volume in uscita è sul noto regista siculo-calabrese Vittorio De Seta >>.

Tale volume è, adesso, fresco di stampa, s’intitola VITTORIO DE SETA / LETTERE DAL SUD ed è stato curato da Eugenio Attanasio, regista catanzarese e fraterno amico del grande cineasta del 900 italiano, vissuto in Sellia (CZ) nell’ultimo periodo di vita fino al 28 novembre 2011 quando ci ha lasciati a 88 anni. Tale libro è attualmente presentato in vari festival cinematografici italiani e, martedì 14 settembre 2021 alle ore 19, se ne è parlato pure nella trasmissione di Rai Radio Tre “Hollywood party”. Tutti gli italiani d’autentico orgoglio dovrebbero conoscere l’Opera Vittorio De Seta, specialmente noi calabresi (essendo un nostro celebre conterraneo). Ti ricordo che l’Università delle Generazioni ha assegnato a De Seta il Premio “Gigante della Calabria” nell’edizione del 2010. In quell’occasione ho avuto modo di avere alcuni importanti dialoghi telefonici con il Maestro.

7 – SALUTISSIMI

Caro Tito, di tanto in tanto seguo gli “Editoriali” che Raffaele Cardamone scrive e pubblica per il sito <<www.ilreventino.it>>. Breve ma tagliente e memorabile è quello sugli scandalosi vitalizi dei consiglieri ed assessori della Regione Calabria ( https://www.ilreventino.it/chi-custodira-i-custodi/ )  che è stato pubblicato (neanche a farlo apposta) il 02 giugno 2020 nel giorno commemorativo della fondazione della Repubblica Italiana e che ho letto anche per come riportato su altri siti web. Ammiro tanto Raffaele per il coraggio, la veemenza, la lucidità civile e l’impegno sociale a favore dell’etica che dovrebbe animare specialmente chi ha assunto un ruolo pubblico che (come si dice dalle nostre parti) è un impegno volontario e non è stato prescritto dal medico come “salvavita”!…  

Spero che, prima o poi, Raffaele Cardamone possa e voglia (troppi suoi impegni permettendo) pubblicare questi accorati EDITORIALI in una apposita raccolta, poiché – a mio parere – sarebbero assai utili pure alla “formazione” di una più sana e salda coscienza civile e anche politica specialmente delle giovani generazioni. In fondo, si è sempre occupato di “formazione” e tutti questi suoi EDITORIALI potrebbero assolvere proprio a tale necessario “input” pedagogico. Oltre tutto, rappresenterebbero un chiaro documento storico-sociologico sulle nostre classi dirigenti che, spesso, dimostrano di non avere affatto affatto il senso delle proporzioni territoriali ed antropologiche ed anche per questo si rendono invisi alla popolazione nonostante vengano eletti pur in presenza di alte percentuali di astensioni. La disaffezione politica è nemica della democrazia e della partecipazione sociale. Ma loro non se ne curano. AFFATTO.

Caro Tito, seguiremo con attenzione ed affetto la scrittura di Raffaele Cardamone (giornalismo, poesie, narrativa ed altro) non soltanto per il fraterno affetto che Gli portiamo ma anche perché Egli è uno dei più significativi intellettuali calabresi ed è giusto che la Calabria sappia, mentre noi non vorremo peccare di omissione. Un conto è non conoscere, un conto è venirne a conoscenza e non divulgare. Intanto, grazie per la pubblicazione di questa “Lettera n. 348” in attesa di poterti proporre la n. 348. Con tanta cordialità,

Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)

Iter City, giovedì 23 ottobre 2021 ore 16.36 (le foto sono state prese dal web). Oggi ricorre il 53mo anniversario della morte o entrata in Paradiso di Padre (oggi Santo) Pio da Pietrelcina (23 settembre 1968 in San Giovanni Rotondo – FG). Personaggio ammirato pure da noi laici, almeno per aver fondato l’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza”. Uno schiaffo alla povertà francescana ci risulta la sfarzosa tomba che i suoi indegni frati hanno realizzato così tanto ricca di ori per Lui che era umile, frugale, defilato e penitente!!!

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