Caro Tito, che io sappia, dal Sabato Santo 03 fino a stamattina venerdì 09 aprile 2021, tu ed altri 8 siti web avete pubblicato la mia “Lettera di Pasqua” (https://www.costajonicaweb.it/lettera-di-pasqua-2021-ai-cittadini-dei-borghi-spopolati-deuropa/) con un appello ad organizzarsi politicamente per portare nei centri nevralgici e decisionali del potere (dai quartieri ai comuni, dalle province alle regioni, dai governi nazionali fino a Strasburgo e Bruxelles) la salvezza dei nostri borghi spopolati e delle nostre campagne desertificate per difendere un’intera “civiltà basale” nel millenario rapporto metropoli – periferie, città – ruralità.
1 – GRAZIE !!!
Voglio ringraziare espressamente, oltre te, i direttore dei seguenti siti web per avermi pubblicato:
- https://www.altomolise.net/notizie/varie/32508/lettera-di-pasqua-2021-ai-cittadini-dei-borghi-deuropa –
- https://www.reggiotv.it/notizie/attualita/72077/lettera-pasqua-2021-ai-cittadini-dei-borghi-spopolati-d-europa
- https://www.ilreventino.it/lettera-di-pasqua-2021-ai-cittadini-dei-borghi-spopolati-deuropa/
- https://www.soveratoweb.com/lettera-di-pasqua-2021-ai-cittadini-dei-borghi-spopolati-deuropa/
- https://it.geosnews.com/p/it/sicilia/lettera-di-pasqua-2021-ai-cittadini-dei-borghi-spopolati-d-europa_33374300
- https://www.senzafine.info/2021/04/borghi-spopolati-deuropa-di-domenico.html
- https://www.primapaginanews.it/articoli/calabria-badolato-cz-paese-in-vendita.-lettera-di-pasqua-ai-cittadini-dei-borghi-pi-spopolati-d-europa-489856
- https://www.agenziacalabrianotizie.com/62427-2/.
Voglio altresì ringraziare tutti i profili “facebook” che hanno riportato, rilanciandola, tale lettera e tutti coloro che (via whatsapp, email o altro mezzo anche dall’estero) l’hanno condivisa, apprezzata e diffusa. Un grazie particolare a coloro che (specialmente alcuni miei amici) me ne hanno dato riscontro e/o apprezzamento e chi ha dato la propria disponibilità ad un’auspicabile “cordata” nell’organizzare un vero e proprio partito politico che porti il dramma delle campagne e dei paesi spopolati dentro i centri decisionali amministrativi e governativi. Sono convinto che è giunto il momento di agire molto molto seriamente!
2 – DALL’8 GENNAIO 1987
E’ dall’8 gennaio 1987 che cerco di spronare (invano finora) sindaci, partiti, gruppi e associazioni, personaggi o singole persone di impegnarsi ad organizzare un movimento o un partito politico per portare dentro i centri decisionali amministrativi-governativi l’indispensabile riequilibrio territoriale, demografico, democratico di una civiltà sostenibile. Da che mondo è mondo, le città hanno sempre cercato di accentrare potere ed economia a scapito delle periferie e delle ruralità. Qualche volta c’è stato un reflusso a favore della campagna, ma il più delle volte è sempre il “centro direzionale” che, sfruttando il resto dei territori di una nazione, assorbe tutte o quasi le energie disponibili, provocando drammatici squilibri sociali.
Da quando è nata trecento e più anni fa, la cosiddetta “civiltà industriale” ha attratto a sé quasi tutte le energie disponibili, ma ha progressivamente inquinato o danneggiato i territori delle periferie e delle ruralità, colonizzandone altri e provocando quelle “dittature” o “monopoli” di vario genere che hanno depredato persino zone e popoli lontanissimi. Nonostante i tanti benefici apportati (costati comunque a caro prezzo per popoli e territori), la civiltà industriale ha prodotto tanti di quegli squilibri da rendere insostenibile ogni cosa e a tal punto da stravolgere la salute dei popoli e del pianeta. Ed ecco perché oggi (specialmente con la tanto sofferta pandemia del Covid-19) si parla sempre più di “sostenibilità” e di ambiente da salvaguardare. Cercando di ripristinare il più possibile i valori umani e quelli della Natura.
In tale contesto di riequilibrio si inserisce la necessità di organizzare una forza politica che, lottando per la salvezza dei borghi spopolati e delle ruralità desertificate, cerchi di contribuire anche ad un riequilibrio generale dell’ambiente, della vivibilità sociale nel suo complesso il più possibile armonico. Infatti, quello dell’Armonia è un valore fondante per qualsiasi azione politica, senza scomodare l’utopia ma l’urgenza!
In questi 35 anni, dal 1987 mi sono appellato ai Partiti tradizionali a venire fattivamente in soccorso dei borghi spopolati e delle campagne desertificate. Ma ho constatato che tali Partiti tradizionali hanno concesso soltanto palliativi di facciata o contentini elettorali, perciò resto convinto che i territori periferici e rurali devono prendere in prima persona la lotta per il riequilibrio, altrimenti non ci sarà alcun vero risultato concreto o risolutivo. Bisogna realizzare un Partito Salva-Borghi per aiutare tutta l’Umanità, non soltanto il cosiddetto “centro” direzionale o produttivo. Qui c’è in gioco l’esistenza di tutti gli esseri viventi.
3 – PRIMI TRAGUARDI ELETTORALI
Caro Tito, traducendo nel concreto la necessità di un impegno politico per il riequilibrio (cosa che ovviamente – ribadisco – può durare generazioni!), ritengo che i primi traguardi dovrebbero essere le prossime elezioni di primo autunno 2021 per la Regione Calabria, per il Comune di Badolato e per altri luoghi e momenti elettivi. Il movimento o il partito salva-borghi non è e non dovrà mai essere un’aggregazione ideologica ma esclusivamente operativa, per cui dovrà cercare di essere il più efficace possibile nelle realtà in cui opera, sempre tenendo necessariamente presente il contesto generale. Infatti, nel riequilibrare i territori e le popolazioni, la Politica (possibilmente con la P maiuscola) dovrebbe emergere in tutta la sua completezza e Armonia! L’assenza potrebbe essere codardìa, al punto in cui siamo giunti. Ognuno dovrebbe dare il proprio contributo di idee, di impegno, di voto. Altrimenti inutile sarà piangere o lamentarsi!
Convinto come sempre sono stato che una campagna elettorale non dura soltanto i due mesi che precedono le urne, bisognerebbe lavorare fin da adesso (ad esempio) per essere presenti alle prossime Elezioni Europee del 2024, possibilmente in tutte le circoscrizioni intanto italiane e poi, se possibile, anche in qualcuna estera. E poiché almeno metà degli abitanti delle città hanno un’origine rurale e dei borghi oggi spopolati proprio come conseguenza del loro inurbamento, ci dovremmo aspettare buona parte di voti pure nelle aree metropolitane. Ma, a parte l’origine più o meno lontana dei “rural-borghigiani”, si troveranno pur sempre elettori sensibili al riequilibrio sociale e territoriale anche nelle città.
4 – VEDRO’ MAI UN ELETTO P.S.B. ???
Caro Tito, non mi illudo affatto che sarà facile giungere a fare una lista “salva-borghi” per partecipare a una qualche elezione anche comunale, mentre sono in vita. Forse non si concretizzerà mai questo mio sogno. Però, sento ed ho l’obbligo etico e civile di indicare una tale via come necessaria, anzi indispensabile.
Sarebbe assai significativo che già nel prossimo autunno ci fosse una presenza del Partito Salva-Borghi alle elezioni comunali di Badolato, nel paese cioè dove per prima (con la vicenda del “paese in vendita” nel 1986) è partita la necessità di lottare per salvare i borghi spopolati dell’area euro-mediterranea! Chissà se vedrò mai un simile “miracolo”?!?… Badolato dovrebbe poter reagire al continuo spopolamento, che è addirittura peggiorato rispetto all’allarme del “paese in vendita” del 1986, nonostante tutti gli sforzi.
5 – UN P.C.I. DA RETROGUARDIA 1987
Caro Tito, le mie vicende personali, familiari e di esilio non hanno permesso di impegnarmi in prima persona nel dare vita ad un “Partito Salva-Borghi” o almeno ad un movimento trasversale e interpartitico per combattere lo spopolamento, come ho sempre sostenuto fin da quell’8 gennaio 1987 quando ho supplicato il Partito Comunista badolatese (che aveva il merito di avermi sostenuto nella missione del “paese in vendita”) a convincere la Federazione di Catanzaro a candidare qualcuno dei loro con il preciso mandato “salva-borghi” già alle Elezioni Europee del 1989. Se ciò si fosse realizzato, a quest’ora saremmo sicuramente a buon punto per Badolato, la Calabria, i borghi appenninici e alpini, delle isole e persino di altri Paesi euro-mediterranei! Badolato, la Calabria, l’Italia, lo stesso PCI (nelle sue varie declinazioni) hanno perso 35 anni preziosi e avrebbero potuto essere all’avanguardia in Europa e nel mondo contro lo spopolamento dei borghi e la desertificazione rurale!!!…
Purtroppo, il PCI catanzarese non soltanto non ha voluto proiettare a livello europeo la lotta iniziata a Badolato in modo così precoce e profetico, ma il 5 gennaio 1987 in un’assemblea popolare ha platealmente inibito, attraverso un suo importante rappresentante regionale, persino la vicenda del “paese in vendita” facendo una politica di retroguardia che gli è valso il sorpasso sociale e politico di altre forze e movimenti.
6 – ALLE NUOVE GENERAZIONI EUROPEE
Caro Tito, da qualche tempo sono in contatto con alcuni esponenti delle nuove generazioni di Badolato, di Agnone e di altre realtà territoriali, cui sto portando argomenti utili per convincerli ad impegnarsi in prima persona a portare elettivamente e democraticamente dentro i centri decisionali istituzionali locali, regionali, nazionali ed europei la difesa dei borghi, delle campagne e del riequilibrio anche socio-sanitario delle periferie e delle zone disagiate (come quelle montane o troppo periferiche). Speriamo bene. Nelle condizioni generali in cui sono non posso fare personalmente di più. Anzi, sto persino osando.
Pure per questo, con la “Lettera di Pasqua” mi sono rivolto alle vecchie e nuove generazioni europee affinché si impegnino a costituire un Partito Salva-Borghi (o similare) per la più decisiva coesione territoriale e per il riequilibrio etico e storico (il più possibile efficace ed armonico). Questa è la strada obbligata. Mi sa che ogni altro espediente perpetuerà le ingiustizie che esistono dalla notte dei tempi. Una nuova e più vera civiltà è possibile! Altrimenti si rischia l’insignificanza planetaria!…
7 – SALUTISSIMI
Caro Tito, molto probabilmente ci vorranno ancora chissà quali e quante generazioni per giungere all’auspicabile riequilibrio socio-territoriale tra città e campagna. Tuttavia non riesco ad intravedere altra soluzione. La civiltà industriale ha impiegato ben 3 secoli (1700-1800-1900) per distruggere l’equilibrio sociale e naturale del nostro pianeta fino a livelli ormai davvero troppo insostenibili. Adesso si tratta di riparare ai gravi danni provocati e, spesso, si tratta di dover ricostruire. Un partito salva-borghi (o similare) dovrebbe avere tale missione assieme a tanti altri movimenti e partiti che hanno, più o meno, le medesime finalità di rinascita del nostro pianeta e della nostra società. Una delle sedi per ricostruire può essere il Parlamento europeo di Strasburgo con tutti gli enti collegati anche a livelli più allargati nel nostro pianeta!
I centri decisionali (locali, regionali, nazionali, europei e globali) sono infatti le varie tappe di tale auspicabile riequilibrio, che ovviamente non si raggiungerà nel breve o medio periodo. La lungimiranza e la tenacia, in questi casi, sono essenziali. Le nostre attuali generazioni possono soltanto porre le basi di tale “missione”. Se lo vorranno (e non vedo alternative) le prossime generazioni dovranno impegnarsi per un mondo concretamente migliore, a cominciare dal nostro vecchio continente europeo. Personalmente e con tutta onestà non mi sento di dire nulla di meno. Anzi, ci sarebbe molto di più da dire, ma non vorrei scandalizzare. Intanto, ci salutiamo, pensando alla prossima “Lettera n. 326”. Ti ringrazio, sempre con tanta cordialità!
Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)
Iter Love City, venerdì 09 aprile 2021 ore 21.21 (Le foto sono state prese dal web)