Caro Tito, io e te apparteniamo ad un’epoca (conclusasi il 10 marzo 1975) in cui la maggiore età si raggiungeva ancora a 21 anni. Nell’approssimarsi di questo importante passaggio, nessuno che io ricordi (a parte le solite raccomandazioni di buon senso) ci ha informati (veramente e sistematicamente) dei nuovi diritti e doveri che allora il diventare “maggiorenni” comportava. Né la famiglia, né la scuola, né la parrocchia, né il militare, né lo sport, né altra sede o stazione educativa. E meno male che a scuola si studiava almeno una parvenza di “educazione civica” la quale, tuttavia, non entrava nel merito del nostro stato giuridico e dei nostri nuovi diritti e doveri allo scoccare della mezzanotte del compimento del 21mo anno di età. A quel tempo, così come ancora adesso, era la patente di guida il primo sogno di noi adolescenti, una volta diventati “adulti” per legge! Nessuno, però, ci preparava a conseguire la necessaria anzi indispensabile “patente umana” (quella per la vita sociale e concreta) cui ho dedicato la lettera n. 169 del 06 marzo 2017 (https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-169-la-patente-umana/)!
Ed ho motivo di credere che pure all’estero la situazione deve essere, più o meno, la stessa! … Vista anche la forte disparità dell’età per diventare maggiorenni da Stato a Stato, tra Culture e Mentalità. Riporto qui di sèguito un link per informarsi come è attualmente la situazione orientativa in Italia e all’estero (https://it.wikipedia.org/wiki/Maggiore_et%C3%A0). Probabilmente si salvano soltanto le comunità cosiddette “etniche” (che io definisco “armoniche” poiché vivono, più o meno, ancora secondo Natura) le quali, attraverso appositi riti sociali di passaggio, rimarcano (pure attraverso il superamento di prove di abilità) l’entrata cosciente e competente nel mondo degli adulti, dopo una adeguata fase di preparazione e di apprendistato.
Studiavo all’Università di Roma, quando sono diventato maggiorenne il 4 marzo 1971 a 21 anni. Nessuna festa si usava allora, alle mie latitudini. Era un giorno come un altro. Un giorno che ho voluto, però, evidenziare scrivendo io, paradossalmente, una lettera ai miei Genitori per rassicurarli e dire loro che ormai ero diventato “adulto” e che, almeno giuridicamente, non dipendevo più da loro tutela. Non avevano più alcuna responsabilità dei miei atti. Li tranquillizzavo e li ringraziavo per quanto avevano fatto fino ad allora ma li ringraziavo pure per ciò che stavano ancora facendo per me. Ho sentito quella mia maggiore età così tanto che, dopo alcuni anni nell’estate del 1983, ho voluto scrivere qualcosa proprio sull’importanza di tale decisivo passaggio in un romanzo intitolato “RAGAZZA IN FUGA – 18 ANNI” (che purtroppo è ancora inedito, ma che spero di pubblicare prima possibile almeno sul questo sito web).
Ho pubblicato, però, il principale allegato a tale romanzo … “IL MANIFESTO DEI NEO-MAGGIORENNI” destinato ad avere un qualche clamore e sèguito nazionale. L’ho scritto e l’ho diffuso proprio per evidenziare quanto fosse ancora carente, almeno nel 1983, la preparazione dei giovani al conseguimento della maggiore età da parte della pedagogia di Stato e della pedagogia sociale in genere. E, questo, nonostante la legge n. 39 dell’8 marzo 1975 (pubblicata due giorni dopo nella Gazzetta Ufficiale n. 67 del 10 marzo) avesse abbassato l’età dai 21 ai 18 anni. Le precedenti lotte sessantottine per ottenere tale abbassamento rivendicavano quasi esclusivamente il diritto di voto ad un’età inferiore, mentre venivano ancora trascurate le informazioni circa tutti gli altri conseguenti diritti-doveri. Si facevano e si fanno ancora i corsi di preparazione alla prima comunione, alla cresima, al matrimonio e ad altri importanti appuntamenti sociali ma non di avvicinamento e conseguimento della maggiore età. Da qualche anno si parla addirittura di far vitare a 16 anni, ma senza accennare alla necessità di preparare i giovani elettori alla responsabilità del voto e a ciò che significa nell’economia generale di un’età. Purtroppo si tende a strumentalizzare piuttosto che a valorizzare!
1 – LA PRIMA FESTA DEI NEO-MAGGIORENNI 1983
Tale “Manifesto dei Neo-Maggiorenni” (che, dall’ottobre 1983, ho cercato di pubblicizzare il più possibile a livello nazionale, pure tramite l’Agenzia Giornalistica Italia – AGI) ha avuto l’interesse immediato ed entusiasta di Pietro Pacchioni, giornalista della redazione romana del Corriere della Sera, il quale ha pubblicato con molto rilievo le mie rivendicazioni a favore dei diciottenni. L’articolo venne letto dalla redazione del programma televisivo di Rai Uno “Italia Sera” (che allora era collocata al primo piano di una palazzina di civili abitazioni in Via Carso 69 a Roma). Se ne occupò in particolare il giovane giornalista Leandro Palestini (poi passato al quotidiano nazionale “la Repubblica”), il quale propose agli Autori e ai Conduttori (Mino Damato e Enrica Bonaccorti) di trattarne in trasmissione.
Cosa che avvenne in diretta per circa 10 minuti alle ore 18 di mercoledì 18 novembre 1983 (33° compleanno della Bonaccorti), evento che rappresentò, tra l’altro, anche il mio battesimo televisivo. Oltre me, parteciparono alla popolare trasmissione il sindaco di Agnone del Molise (il deputato Bruno Vecchiarelli), un ragazzo (Vincenzo Mendozzi) e una ragazza (Cristina Di Lollo) neo-diciottenni nati nel 1965. Infatti, nel frattempo, la Biblioteca Comunale di Agnone (retta dal lungimirante ed attivissimo prof. Antonio Arduino) aveva accettato di realizzare la prima edizione assoluta in anteprima nazionale della “FESTA DEI NEO-MAGGIORENNI” che ebbe poi luogo il 10 dicembre 1983 con grande successo, segnando l’inizio della consuetudine di festeggiare in tutta Italia i 18 anni a livelli istituzionali, sociali, familiari ed individuali.
Avevo provveduto ad inserire tale Festa nell’ambito delle celebrazioni del “1985 – Anno internazionale della gioventù” voluto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) ed anche per questo, come realizzazione, avevo indicato il 10 dicembre 1983 in quanto 35° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo firmata a Parigi nel 1948 (tema divenuto fin dal 1967 una mia passione sociale e civile). E il logo di questo 1985 Anno della gioventù è stato evidenziato in rilievo sopra “la campana dei diciottenni” poi donata al Sindaco di New York in diretta televisiva nella trasmissione “Italia Sera” di Rai Uno nel febbraio 1984, dopo tre mesi dalla nostra partecipazione, quando era stata chiesta da Enrica Bonaccorti al sindaco di Agnone.
Una copia di tale artistico manufatto è ancora esposta nella cittadina altomolisana, al Museo Internazionale della Campana che i Marinelli hanno voluto intitolare al Papa (ora Santo) Giovanni Paolo 2° il quale (nel tardo pomeriggio di domenica 19 marzo 1995) aveva visitato e benedetto questa storica fonderia, ritenuta la più antica del mondo (dall’anno mille) per come appartenente ancora alla stessa famiglia-dinastia di fonditori.
2 – DAL 1983 LA FESTA DEI DICIOTTO ANNI
Aver lanciato la “Festa dei Neo-Maggiorenni” dalla TV di Stato (in una trasmissione popolare assai seguita a livello nazionale ed anche estero via satellite o via cavo) ha contribuito notevolmente (assieme alla diffusione avutasi con la carta stampata in quasi tutte le regioni italiane) a instaurare la consuetudine di festeggiare i 18 anni con eventi familiari e sociali che a volte giungevano alla realizzazioni di ricevimenti molto ampi o persino sontuosi, tipici dei fidanzamenti o addirittura dei matrimoni. Speriamo che oltre all’aspetto del divertimento e della gastronomia, giovani e famiglie abbiano l’occasione di riflettere sull’importanza di questo strategico passaggio nella maggiore età.
Uno degli tanti scopi per cui avevo promosso la “Festa dei Neo-Maggiorenni” era quello di far diventare Agnone “la capitale dei Diciottenni” con tutte le possibilità organizzative, artigianali ed industriali conseguenti. Pure per questo avevo depositato al Ministero dell’Industria due marchi raffiguranti il numero diciotto in doppia versione, la prima con l’otto a forma di due cuori e l’altra con due margheritine. Purtroppo Agnone (che pur già versava in condizioni socio-economiche piuttosto critiche, soprattutto per via del forte spopolamento) non ha saputo approfittare di questa preziosa occasione, così come di tantissime altre da me create e da altri durante la mia permanenza lunga quasi 40 anni in Alto Molise.
3 – DAL LANCIANO DAY ALLO SQUILLACE DAY
Nell’aprile 2020, in piena clausura domestica (o “lockdown”) per via del Covid-19, ho diffuso (tramite www.costajonicaweb.it ed altri siti internet, tra cui www.soveratoweb.com e www.ilreventino.it) il primo volume della trilogia su IL SOBILLATORE. Il sociologo Franco Caccia è stato tra coloro che hanno letto ed apprezzato tale volume a tal punto da sentire l’esigenza di contattarmi. Oltre ad essere sociologo e collega giornalista, il dottore Francesco Guerino Caccia (nato a Stalettì il 23 dicembre 1963) è anche Assessore alla Programmazione e al Turismo del Comune di Squillace dal 28 maggio 2019. Cosicché ho avuto modo di parlargli pure delle tante iniziative sociali realizzate con alcune Amministrazioni comunali, tra cui il LANCIANO DAY (il raduno del cognome Lanciano nella Città di Lanciano, in Abruzzo nel 2003), LA FESTA DEL LIBRO MOLISANO E DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE (1989) e, appunto, la FESTA DEI NEO-MAGGIORENNI (1983) nella Città di Agnone del Molise.
Così, l’assessore Caccia ha dimostrato molto interesse e, partendo dalle idee iniziali, è scaturito con lui un utile confronto che ha portato allo sviluppo ed alla concretizzazione del progetto SQUILLACE-DAY (approvato con delibera di giunta comunale n. 88 del 7 agosto 2020). Tale progetto ha avuto immediata attuazione in quanto sono stati già realizzati ben 2 eventi nel corso dell’anno 2020: il 14 agosto ha avuto luogo lo Squillace-Day come “Festa delle radici e dell’identità” (rivolta agli squillacesi emigrati in altri contesti territoriali) ed il 29 dicembre la “Festa dei Neo-Maggiorenni”. Mi piace sottolineare l’operosità e la creatività dell’assessore Franco Caccia perché il suo impegno e la sua proiezione verso progetti ambiziosi sono la dimostrazione di come il ruolo degli amministratori locali possa diventare una vera e propria leva per il cambiamento ed il miglioramento dei nostri territori. Proprio in virtù di questa unità d’intenti con l’assessore Franco Caccia sono fiducioso sulla possibilità di realizzare, entro il periodo di legislatura della sua Amministrazione, altre belle iniziative tra cui l’originale ed ancora inedita FESTA DEL GOLFO in quanto Squillace da ben 4 millenni dà il nome all’omonima insenatura ricca di miti e di leggende, ma anche di storia e di futuro.
4 – ANTONIO ARDUINO, GUERINO CAPORALE E FRANCO CACCIA
Nel corso della mia vita, fin da ragazzino, ho proposto numerosissime iniziative sociali ad istituzioni, associazioni e privati, realizzandone parecchie. Ma, tra le tantissime persone con cui ho avuto a che fare, sono tre i personaggi che sento oggi il dovere di ringraziare pubblicamente e in modo particolare per avermi offerto la preziosa possibilità di concretizzare alcuni miei importanti sogni socio-culturali … il professore Antonio ARDUINO (direttore della Biblioteca Comunale di Agnone, classe 1938, ora in pensione, scrittore e storico), l’on.le Guerino CAPORALE (ex consigliere regionale della Regione Abruzzo ed ex Assessore al Turismo del Comune di Lanciano, classe 1944, ora in pensione) e, appunto, il dottore Franco CACCIA (sociologo in attività presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro) con il quale spero di poter collaborare ancora nella realizzazione di utili iniziative promozionali a favore del nostro territorio jonico, calabrese e, speriamo, pure meridionale e nazionale e persino europeo (se la fortuna ci assisterà).
Le idee ci sono. Pure la volontà. Così come ci sarebbero davvero tantissime cose da fare nel nostro territorio per qualificarlo meglio o addirittura specializzarlo e in tutto ciò Squillace potrebbe giocare un ruolo importante. Franco Caccia è ancora giovane e pieno di energie e sicuramente potrà dare ancora molto alla sua società di appartenenza, poiché mi appare tanto competente quanto ben motivato. Da quando, nel maggio 2020, l’ho conosciuto, solo telefonicamente, ho notato che il suo impegno amministrativo è costante e amoroso. Ad esempio, in pieno giorno di festa, a Capodanno 2021, era presente ed operativo al Lido di Squillace, dove la popolazione aveva problemi idrici per un momentaneo guasto all’acquedotto.
5 – LA FESTA PER I NEO-MAGGIORENNI DI SQUILLACE
Martedì 29 dicembre 2020 nel tardo pomeriggio, nonostante il periodo assai difficile a causa delle restrizioni per la pandemia del Covid-19, l’Amministrazione comunale è riuscita a realizzare un’ottima prima edizione del saluto istituzionale e sociale ai giovani che a Squillace nel corso del 2020 hanno raggiunto lo strategico e tanto ambìto traguardo della maggiore età. In Italia (dalle Alpi alla Sicilia) sono tanti i Comuni che festeggiano i propri neo-maggiorenni e si spera che tale appuntamento venga adottato da tutte o quasi le Amministrazioni locali per quanto necessario ed importante sia una simile manifestazione di attenzione verso i giovani… specialmente se l’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) si deciderà di prendere in mano tale iniziativa o di patrocinarla bene, come più volte l’ho sollecitata fin dal 1983.
Ai Neo-Maggiorenni di Squillace (molti dei quali presenti nell’ampia sala della Casa delle Culture) è stata riservata una festa assai significativa. Nel corso del 2020 hanno compiuto 18 anni ben 43 squillacesi: 24 maschietti e 19 le femminucce (di cui 7 rifugiate estere del locale Sprar). Oltre al saluto ufficiale di “Benvenuti nella maggiore età” dato loro, il sindaco, dottore Pasquale Mùccari, e l’assessore Franco Caccia, hanno consegnato il cosiddetto “Certificato di Neo-Maggiorenne” personalizzato, una copia della Costituzione italiana e la Carta dei diritti dell’Unione Europea. Non sono mancati altri “souvenirs” dell’evento, tra cui un portachiavi che riporta il logo della manifestazione (il numero 18 iridato, tenuto insieme da una stretta fascia tricolore, con una corona regale sull’8), libri ed altri doni, grazie anche alla collaborazione del Centro di documentazione europea dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e del consigliere regionale Pietro Raso.
Nel saluto ai Neo-Maggiorenni si sono unite altre figure istituzionali, come il messaggio della vice-presidente della Camera dei Deputati, Mara Carfagna, e del deputato torinese Osvaldo Napoli (il quale nello scorso agosto ha ricevuto la cittadinanza onoraria poiché i genitori erano di Squillace, città adottiva pure del compianto fratello Vito, più volte deputato) e, in persona, del parroco don Vincenzo Iezzi. In particolare l’assessore Franco Caccia ha detto, tra l’altro: << Il raggiungimento della maggiore età è un traguardo di fondamentale importanza per la crescita dei giovani. Spesso il primo pensiero di quanti spengono la candelina del 18esimo anno è rivolto al conseguimento della patente di guida, considerato il principale lasciapassare verso l’età adulta. Con questo evento, che verrà riproposto ogni anno, intendiamo far riflettere i giovani e le famiglie sull’insieme dei diritti e dei doveri che sono collegati al raggiungimento dell’età adulta >>.
Soddisfazione è stata espressa pure dai familiari presenti a questa emozionante manifestazione, che rappresenta una buona e bella notizia, specialmente se consideriamo il panorama di questi ultimi 11 mesi in cui i bollettini quotidiani del Covid-19 intristiscono e addolorano tutti. Festeggiare e celebrare il futuro, attraverso i giovani, è quanto mai utile pure per rinvigorire la speranza in un tempo migliore. Lo ha evidenziato anche la signora Ginella Taverniti, mamma di una neo-maggiorenne, attirando l’attenzione dei giovani sull’importanza dei sogni e delle utili ambizioni: “Il mondo intero, e l’Italia in particolare, ha bisogno di tutta la vostra inventiva, del vostro coraggio, della vostra capacità di immaginare e costruire un futuro che ancora non esiste. Ne ha bisogno Squillace, la Calabria e tutto il nostro amato Mezzogiorno. Il riscatto di queste terre è fondamentale per lo sviluppo dell’intero Paese!”.
6 – SQUILLACE CAPITALE CULTURALE DELLA CALABRIA?
Adesso Squillace ha appena 3.641 abitanti, ma (per la sua Storia plurimillenaria e la sua posizione geografica) potrebbe avere un ruolo molto più rilevante e significativo. Considerato il tutto, sono del parere che questo “Luogo” ha le potenzialità per diventare la “Capitale” di qualcosa di importante anche a livello nazionale, oltre che regionale. Che io sappia, non c’è in Italia (in Europa e nel mondo) una città di riferimento per i Neo-Maggiorenni. Squillace lo potrebbe diventare, realizzando una industria ed un indotto che applichi tutte le fantasie e le esigenze della categoria.
Squillace, terra della nostra storia più antica, potrebbe diventare “Capitale della Prima Italia”, ovvero il centro di riferimento operativo e divulgativo del fatto che tra il Golfo di Squillace e il Golfo di Lamezia (come affermano i più antichi scrittori) è nato il nome ITALIA. Già, grazie allo stesso assessore Franco Caccia e al filosofo Salvatore Mongiardo, si intravede questa tendenza nell’aver realizzato la prima edizione del “Cammino della Prima Italia” nei giorni 4-5-6 settembre 2020, una passeggiata evocativa dal mare di Squillace sullo Jonio al mare di Curinga sul Tirreno. E pare che ci sia la volontà di realizzare un Centro Studi della Prima Italia con la guida del dottore Mongiardo e la supervisione dello storico tedesco Armin Wolf che ha casa proprio qui al borgo antico e che ha tanto scritto sulle antiche epopee della Prima Italia.
Squillace potrebbe avere un ruolo di riferimento territoriale molto importante pure in altri settori, dalla ceramica al turismo, dalla scrittura ai prodotti “Eden Calabria”. Qui, nelle sue pianure, potrebbe essere localizzato, ad esempio, il “Parco Mitolandia” (tipo Disneyland) ovvero un parco ludico-pedagogico per divertirsi imparando la storia dei miti mediterranei, che sono alla base della cultura internazionale. Tale progetto che avevo preparato 20 anni fa per Capo Sud Calabria (apprezzato nell’anno 2000 dall’assessore al turismo della Provincia di Reggio Calabria, avv. Silvana Nasso) potrebbe essere adattato e realizzato in questa zona. Inoltre, Squillace, proprio in onore della figura di Cassiodoro, potrebbe avere una Biblioteca Regionale Centrale e, con essa, l’annuale “Calabria-Cultura” o “Eden Cultura” una Mostra-Mercato permanente delle produzioni intellettuali calabresi e non (libri, DVD, film, teatro, arte e quanto altro).
Squillace potrebbe essere pure la Capitale della Stampa Calabrese, con una sede stabile d‘incontro per Scrittori, Editori, Giornalisti ed anche con per un annuale Premio di Scrittura (sia giornalistica che di diversa altra natura). Tale Premio potrebbe essere realizzato come edizione-prova, già nella prossima stagione estiva (giugno o luglio o agosto 2021), specialmente se incentrato su articoli, servizi radiofonici e/o televisivi e di altro genere di diffusione (web, “social”, bacheche, ecc.) che raccontino (anche turisticamente) lo stesso territorio di Squillace, della Calabria o delle singole località. Ho assicurato all’assessore Franco Caccia la mia gratuita e devota collaborazione, per quanto amore porto per la nostra zona e per l’intera Calabria. Pronto a travasare il mio tenace lavoro, entusiasmo, impegno, esperienza, idee, progetti che, tra i tanti e numerosi, potranno essere bene realizzati almeno alcuni nella più specifica realtà socio-politica-economica di Squillace e dintorni. Ma sarei disposto persino a fare di più, come a donare tutto il mio patrimonio socio-culturale di ben 60 metri cubi (finora) di preziosità. Come nell’antichità (italica, greca, romana, bizantina, normanna, ecc.) grande futuro ha la centralità geo-politica regionale di Squillace (pure come continuità dei centri direzionali, amministrativi, socio-sanitari, commerciali, turistici attuali e futuri) considerata pure nel rapporto strategico delle comunicazioni stradali, ferroviarie, aeree e marittime come collegamenti regionali, nazionali ed esteri.
7 – SALUTISSIMI
Caro Tito, da sempre cerco un luogo che sappia unire, valorizzare e, soprattutto, esportare la cultura calabrese in ogni sua forma. Abbiamo assolutamente bisogno ed urgenza di un … “centro di gravità permanente”! Quindi, per la sua primigenia antichità, per l’importanza epocale di Cassiodoro e per la sua centralità geo-politica e storica, forse Squillace potrebbe davvero diventare le auspicabili “3C” – Capitale Culturale Calabrese. Lo desidero con tutto il cuore! Ed è questo uno dei più importanti auguri che affido alla nostra Terra, in particolare agli Amministratori di Squillace, specialmente all’assessore Franco Caccia! Specialmente in proiezione europea e mediterranea! Ma (perché no?) anche in funzione globale.
Auguri pure a te, alla tua famiglia e ai nostri lettori per un anno 2021 che sia secondo i migliori desideri di ognuno e dell’intera comunità locale e globale, principalmente di pace, di salute principalmente e di serenità per tutta l’Umanità ancora afflitta da troppi dolorosi problemi.
Nel darti appuntamento alla prossima Lettera n. 316, ti saluto sempre con tanta cordialità e riconoscenza.
Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)
Agnone del Molise, mercoledì 06 gennaio 2021 (Epifania) ore 23.49 (Alcune foto sono state fornite dall’assessore Caccia, altre sono mie e in parte sono state prese dal web)