Caro Tito, noi giornalisti, che apparteniamo al mondo della stampa e della comunicazione, sappiamo bene come e quanto sia importante, anzi essenziale, la grafica. Specialmente la grafica editoriale e pubblicitaria, in particolare quella turistica. Lo ha dimostrato pure il giovane badolatese Nicola Criniti, con la sua tesi di laurea triennale in Grafica Editoriale sulla promozione turistica della Regione Calabria, che ha discusso all’Accademia di Belle Arti di Roma nella sessione estiva dell’anno in corso 2020, ottenendo il massimo dei voti.
1 – UN “BRAND BOOK” SULLA CALABRIA
La tesi di Nicola Criniti ha il seguente titolo: << Calabria tra arte, saperi, sapori, natura e tradizione – Linee guida di progettazione >> ed è suddivisa in due volumi, una parte teorica ed una parte dimostrativa di questo che è un “brand book” ovvero uno strumento per l’utilizzo di un marchio e per l’applicazione della sua immagine coordinata.
Infatti, alla pagina 4 così scrive in premessa:
<< Questo progetto è uno studio per la creazione di un’unica e distintiva identità della Regione Calabria, culla della Magna Grecia, unica per diversità di paesaggi, territorio dove attrazioni naturali, arte, avventura, folclore, gastronomia si coniugano perfettamente con la tradizionale millenaria ospitalità della gente.
In questo progetto cercherò di unire tutti questi fattori con una nuova campagna di comunicazione turistica inquadrata in chiave moderna ed al passo con i tempi, non trascurando affatto le antiche radici e tradizioni di questa terra >>
In altro contesto leggiamo: << Da quando ho iniziato i miei studi come graphic designer, ho sempre desiderato creare qualcosa che rappresentasse la mia terra. Ho deciso di affrontare questo lavoro di “place branding” (posizionamento del marchio) con decisione e tanta voglia di fare, vista la quasi totale perdita di identità e reputazione da parte della Regione Calabria in termini grafico – comunicativi. Questo è stato l’elemento trainante per me per sfidare me stesso, espandere la mia conoscenza e spingere le mie abilità oltre ogni limite. L’obiettivo è quello di aiutare la mia terra nel miglior modo che posso, introducendo una nuova identità visiva per la Regione Calabria >>.
2 – CHI E’ IL NEO-DOTTORE NICOLA CRINITI
Nato a Soverato (CZ) nel 1990, Nicola Criniti vive a Badolato (prediletto paese della sua famiglia per molte generazioni) e rinnova il nome del nonno paterno che è stato sindaco di Badolato dal 1956 al 1961 ricordato ancora come colui che in Badolato Marina ha accolto la fiamma olimpica che dalla Grecia veniva portata a Roma nell’agosto 1960 (vedi foto). E, non a caso, c’è in lui, più che in tanti altri badolatesi, un grande amore per il proprio paese, in particolare per il borgo, dove (in Corso Umberto al n. 156) nel 2016 ha creato (e porta avanti con vero successo) “TIPICO” un punto di ristoro che offre soltanto prodotti “tipici” (appunto) a “km zero” molti dei quali (come il buon pane, i saporiti salumi, i rarissimi carciofini campestri sott’olio ed altre locali squisitezze) sono preparati in casa, in particolare da sua nonna. Proprio come una volta! Antichi sapori!
E fare qualcosa di buono e di bello per il proprio paese, per il proprio ambiente è un’ambizione comune a parecchi ragazzi, ma non a tutti riesce (come è riuscito a lui) di realizzare i propri sogni, i propri desideri sociali.
Così Nicola è diventato un esempio cui fare riferimento per la migliore promozione locale.
E lui si dimostra disponibile al confronto e ai suggerimenti, così come alla collaborazione per fare di Badolato e dell’interzona un prototipo di attrazione e di elaborazione comunitaria. Pure per questo, chi volesse contattarlo può utilizzare i seguenti suoi recapiti: tel. 320-1867990 (nico.criniti@gmail.com) e per l’attività turistico-gastronomica questo è il riferimento: https://www.facebook.com/tipicogastromania/.
Nicola sente di avere una missione: inventariare e mostrare le meraviglie del nostro multiforme territorio regionale, perché – scrive alla pagina 48 del secondo volume – <<La Calabria sembra essere stata creata da un Dio capriccioso che, dopo aver realizzato diversi mondi, si è divertito a mescolarli insieme >>. Quindi è necessario conoscere la propria terra per poterla mostrare al resto del mondo in tutta la sua splendente polivalenza e in tutto il suo suggestivo stupore. Una terra unica che egli vuole mostrare attraverso l’arte grafica, grondante di mito e di storia, e l’arte gastronomica.
3 – LEADER PER CARATTERE E VOCAZIONE
Ma, a parte la sua originale attività di ristoratore, qui a noi interessa descrivere la sua passione per la grafica, di cui la tesi di laurea è solo una necessaria parentesi e un conseguente traguardo a conclusione dei suoi studi universitari. Dal suo “Curriculum Vitae” traggo una frase che è visibilmente posta in bella evidenza e rilievo.
<< PIÙ IMPARO SUL DESIGN, PIÙ MI RENDO CONTO CHE C’È MOLTO DI PIÙ DA IMPARARE. Prediligo il lavoro di gruppo e tutte le soddisfazioni che un team ben organizzato riesce a dare. Penso che il rapporto diretto con le persone sia la via migliore per raggiungere gli obbiettivi prefissati, pertanto mi piace discutere di ogni problematica in modo aperto, propositivo e sempre con un occhio di riguardo ai possibili sviluppi futuri. Apprezzo le diversità dalle quali credo si possa trarre sempre qualcosa di positivo e costruttivo >>.
Così afferma e così si presenta. E questo mi sembra sia il profilo personale di un giovane che, per carattere e vocazione, tende ad essere “leader”. D’altra parte, è già assai impegnativo dirigere un complesso punto di ristorazione “atipico” come TIPICO, che (tra fornitori e fruitori) ha a che fare con un’infinità di persone, tra cui parecchi stranieri multilingue e multigusti. E così sarà pure dirigere un progetto grafico; altrettanto complesso, specialmente nella fase di elaborazione, dopo aver istruito temi e motivazioni, scavando nella cultura dove viene poggiato il messaggio destinato ad una molteplicità di persone dai gusti variegati e spesso pretenziosi.
4 – PRIMO “SLOGANISTA” BADOLATESE PER LA CALABRIA
Caro Tito, comprendo molto bene gli aneliti e gli sforzi di Nicola, soprattutto perché (come già sai) fin da adolescente ho dimostrato di avere una particolare passione e propensione nel comporre “slogans” utili ed efficaci … per ogni evenienza … tanto che nel 1989 ho “fondato” una piccola attività editrice intitolata proprio “Edizioni Slogans”, convinto che la Storia (quotidiana e quella con la S maiuscola) va avanti (ancora e bene o male) a suon di slogans. Tanto più nella politica e nel commercio, nel cui settore è da inserire il turismo, cioè la capacità di attrarre utilmente e sedurre efficacemente più persone possibile per “indurle” a scegliere un luogo piuttosto che un altro per i viaggi e le vacanze.
Come ricorderai, in talune mie precedenti “Lettere a Tito” ho evidenziato le mie più fortunate campagne pubblicitarie a favore di Badolato (a parte il più noto slogan di “Badolato paese in vendita in Calabria” nel 1986 che tanto clamore ed emulazioni ha avuto anche all’estero). Ecco qualche esempio. La istituzione “Regione Calabria” è nata ufficialmente nel 1970 ed io già un anno dopo (nel 1971 fino al 1973) già lanciavo, a proposito di seduzione turistica, il progetto promozionale “Riviera degli Angeli” un consorzio tra tutti i comuni della costa e dell’entroterra jonico-serrese (in unione mare-montagna) da Riace a Squillace … slogan identitario ripreso pure dalla scuola locale e recentemente rilanciato pure come “Costa degli Angeli” (per una immobiliare www.costadegliangeli) e poi come associazione di operatori turistici “Costa e Borghi degli Angeli” (www.rivieradegliangeli.it) per la stessa zona indicata da me circa 50 anni fa.
Nel 1981 ho lanciato lo slogan “Badolato 4 dimensioni: mare, collina, montagna e mare” concretizzato nel luglio 1982 in due omonimi depliant a colori da me redatti come bibliotecario civico e fatti stampare (in 60 pagine l’uno e in 8 pagine l’altro e in 20mila copie a colori) dal Comune e dalla Pro Loco di Badolato. Spot che, poi, ho suggerito come valido per l’intera Calabria, dal momento che la nostra regione ha la possibilità di avere nel raggio di pochi chilometri e ovunque per intero queste 4 meravigliose dimensioni.
Come dimenticare un altro slogan che ha dietro di sé una storia lunga ben 4mila anni … quello di “Calabria Prima Italia”. Slogan che forse per primo ho lanciato nel 1983 (facendo pure un’indagine nazionale) e che costituisce ancora uno dei miei principali ed irrinunciabili cavalli di battaglia tanto da esortare da decenni le istituzioni a denominare ufficialmente l’ente-top proprio come “Regione Calabria Prima Italia” evidenziando che questo territorio ha il privilegio e l’onore di avere dato il nome a tutta l’Italia! Dopo tante insistenze a tutte le istituzioni calabresi a valorizzare ciò, finalmente il Comune di Catanzaro ha realizzato tempo fa un cartellone di metri 6 x 3 con la scritta: << Benvenuti a Catanzaro. Qui nacque il nome ITALIA >>. Il fatto che Nicola Criniti ignori o non tenga conto di questo immenso e fondante valore della Prima Italia, che cioè, la Calabria (in particolare la fascia di territorio tra il golfo di Lamezia e il golfo di Squillace, l’odierna provincia di Catanzaro) abbia dato il nome all’intera penisola (isole comprese), mi rattrista, poiché (tra tanto altro) vuol dire che purtroppo le nuove generazioni non sono entrati nella giusta visione della loro regione, la cui civiltà fanno iniziare erroneamente con la “Magna Grecia” quando invece è ancora più antica di oltre 1000 anni! Pure Nicola, infatti, afferma che la Calabria è culla della Magna Grecia come se tutto sia iniziato da lì, mentre è esattamente l’opposto, poiché sono stati i Greci a bearsi della civiltà derivata da re Italo, il quale per quanto mitico ha una dimensione di profonda verità storico-scientifica.
Figurati perciò, caro Tito, quanto mi abbia fatto gioire l’appurare. Comunque, che il giovane Nicola Criniti si sia dedicato ad arricchire lo studio e l’offerta di slogan turistici per l’intera Calabria, con la sua tesi di laurea che apre la porta a tutto un utile discorso di costruzione, sviluppo e valorizzazione dell’immagine migliore e più adatta a fare da massimo attrattore socio-turistico, culturale ed economico per l’intera nostra stupenda regione.
5 – I PRINCIPALI TEMI DELLA TESI DI LAUREA
Il primo volume della tesi di laurea del neo-dottore Nicola Criniti, dopo aver individuato gli scopi e gli obiettivi (pagine 9-15), si suddivide in cinque parti. Comincia con il descrivere (pagine 16-36) la natura del << BRAND>> (marchio, della immagine) che la Regione Calabria ha offerto all’Italia e al resto del mondo fin dal 1970, quando le Regioni sono diventate operative ed hanno avuto autonomia nel gestire il turismo anche come promozione. Infatti, in questa prima parte Criniti passa in rassegna (pure critica) alcune note campagne pubblicitarie regionali (prevalentemente cartacee e televisive) come quella del 2004 … “Gira e rigira, la Calabria ti stupisce sempre” – slogan sostenuto con la potenza evocativa delle due statue dei Bronzi di Riace. O come quella del 2009 … “Calabria, noi ci mettiamo il cuore” … slogan che puntava sulla notorietà di Rino Gattuso, calciatore e campione mondiale della nazionale di calcio. Nel 2016 la promozione ha puntato sulle bellezze naturalistiche (mare e scogliere) con lo slogan “Calabria … un altro paradiso”. Inoltre, Criniti ha fatto un enorme ed interessante lavoro di rivisitazione (anche tecnica), ovvero un accurato “restyling” dello stemma istituzionale, logo rappresentativo della Regione Calabria, anche per come rappresentato nel gonfalone. E lo ha fatto in modo altamente scientifico, utilizzando addirittura la “sezione aurea”.
La seconda parte (pagine 37-72) è dedicata al << MARCHIO >> per come concepito ed elaborato dallo stesso Nicola Criniti. Un marchio che parte dal significato etimologico di “Calabria” dei termini greci “kalòs” (bello) – “bryon” (terra) ovvero “la terra del bello” o “il bello della terra”. Un marchio che faccia riferimento al << SORGERE DEL BELLO >> con l’esortazione “Segui il sole” – Follow the sun. Mi ha colpito l’elenco della denominazione turistica delle coste calabresi e mi ha sorpreso apprendere che le rive joniche da Capo Stilo a Catanzaro Lido prendono il nome di “Costa degli Aranci” cosa che, finora, mi risultava essere (un po’ forzatamente e debolmente, in verità) il tratto di costa davanti a Montauro e Montepaone. Ed è come se 50 anni di promozione di “Costa degli Angeli” non fossero mai esistiti. Il che dimostra come ognuno va per conto suo senza una omologazione almeno regionale se non addirittura nazionale della denominazione di taluni tratti turistico dei quasi 8 mila km di coste italiane.
Secondo l’elenco presente alla pagina 49 della tesi di laurea di Nicola Criniti, sembrano essere 8 le coste con una denominazione turistica. Sul lato del mare Tirreno abbiamo nel nord cosentino la “Costa dei Cedri”. A scendere non ha denominazione la costa catanzarese. Poi nel vibonese c’è la “Costa degli Dei”, quindi la “Costa Viola” a Palmi e dintorni. Sul lato del mare Jonio resta ufficialmente senza nome il tratto di costa tra Scilla e Capo Spartivento, ovvero quella zona di Capo Sud che vado promuovendo fin dall’estate 1999 proprio come “Capo Sud” (la terza zona più a sud dell’Europa continentale). A salire la Locride si identifica ormai da tanti decenni come la “Costa dei Gelsomini”. Quindi da Stilo a Catanzaro Lido c’è questa fantomatica, mai condivisa e per me novità assoluta “Costa degli Aranci”. Resta senza denominazione la zona da Catanzaro Lido fin verso Isola Capo Rizzuto quando troviamo la “Costa dei Saraceni” nel basso crotonese. Dopo di che dovrebbe esserci la “Costa degli Achei” nell’alto cosentino. Caro Tito, va da sé che questa della denominazione turistica delle coste sarebbe da rivedere e codificare ufficialmente con decreto regionale, se non addirittura con una legge dello Stato. Giusto per essere seri.
La terza parte (pagine 73-87) contiene il ragionamento sul “Place branding” (il posizionamento, la collocazione, la valorizzazione del marchio) ovvero il processo di comunicazione di un’immagine ad un mercato di riferimento, dal momento che “un luogo” deve essere trattato come un qualsiasi prodotto di consumo. Intatti, ogni città ha un logo ed un marchio tutelato e distinguibile a livello mondiale. Il dottore Criniti presenta, come esempio, alcuni marchi di città molto note come la francese Bordeaux, la olandese Amsterdam, l’italiana Bologna, la portoghese Porto. Ritorna qui la proposta dello stesso Criniti di incentrare la campagna pubblicitaria della Regione Calabria nel “Il sorgere del bello”…. Definizione con la quale si vuole indicare la fertilità del territorio calabrese in tutte le sue forme. << Parte proprio dall’etimologia della parola Calabria la nostra campagna pubblicitaria turistica la quale, mediante differenti declinazioni, deve promuovere questa magnifica terra >> afferma l’Autore.
La quarta parte (pagine 151 – 164) tratta della SEGNALETICA. La quale è in gran parte “grafica” ed è così importante, specie quando è direzionale, per condurre il viaggiatore, il turista verso i luoghi desiderati, indicandoli con la caratteristica differenzazione. Ma ci sono altri tipi di segnaletica, specialmente urbana, per indicare i monumenti ed altre importanti destinazioni, pure commerciali o enograstronomiche. Spesso nei nostri territori la segnaletica giusta manca oppure è insufficiente o inadeguata. Ne sappiamo tutti qualcosa. E questo crea non pochi problemi di disorientamento, nervosismo e di perdite di tempo. La quinta ed ultima parte (da pagine 165) è dedicata al WEB. Possiamo ben dire che oggi è tutto web! Computer, telefonini, social e quanto altro. Come utilizzarli nella promozione e nel marketing territoriale?…. Nicola Criniti ci spiega tutto.
6 – CONCLUSIONI
Caro Tito, una delle trattazioni di Nicola Criniti che mi hanno colpito di più è stata quella del concetto di “SORGERE” … cioè una terra dove sorge non soltanto la luce, il sole, ma dove c’è il SORGERE DEL BELLO, IL SORGERE DEL SILENZIO, IL SORGERE DEL PASSATO, IL SORGERE DEL PIACERE, IL SOLGERE DEL MITO. Inoltre, il cosiddetto “Marketing sensoriale” è per me una bella novità (che cosa non ci si inventa di suggestivo per promuovere il proprio territorio!!!). Infatti alla pagina 100 del secondo volume, il dottore Criniti tratta del paesaggio inteso come olfatto, del territorio inteso come udito, dell’arte e della cultura intese come vista, l’enogastronomia intesa come gusto e il folclore inteso come tatto. Manca, forse, il sesto senso che è quello più importante per mettersi in sintonia con la magia e i misteri di questa regione tanto antica quanto segreta, manifesta quanto introversa (con giacimenti culturali ancora da scoprire ma di cui si sa già la notevole valenza per tutto l’universo-mondo). Un territorio ritenuto nel più remoto passato l’Eden primigenio ed anche per questo più volte ho proposto di realizzare il marchio di EDEN CALABRIA, dopo aver proposto per la nostra zona jonica nel 1971-73 il marchio di RIVIERA DEGLI ANGELI (quella idea ripresa qualche anno fa da alcuni giovani come RIVIERA E BORGHI DEGLI ANGELI).
E per tali due aspetti ringrazio in modo particolare Nicola per avermi fatto leggere la sua tesi di laurea sulla promozione socio-turistica della Calabria. Mi ha fatto ricordare di quando ho cercato di convincere calabresi e molisani (e altre genti con territori simili) che il silenzio delle nostre contrate è un grande valore da “VENDERE”. O comunque da valorizzare (https://www.altomolise.net/notizie/attualita/2718/lalto-molise-venda-il-silenzio). E, mentre io invitavo a “vendere silenzio”, l’amica Anna Giannuzzi (signora pugliese-genovese che, agli inizi di questi secolo, ha comprato casa a Badolato dove ha fondato un’associazione ed un B&B “L’Elicriso” – fiore del sole) invitava a realizzare a Badolato e in Calabria le “CASE DEL SONNO” ovvero strutture ricettive dove lo stressato cittadino potesse ben rilassarsi, dormire profondamente e tranquillamente, ritrovando pure così le energie per un nuovo anno di lavoro e di impegni. E di immancabile stress. Ma la Calabria si presta a innumerevoli iniziative. Ed anche per questo ho proposto di fare un Centro di Coordinamento per il Concorso di idee per la Calabria, tra le quali scegliere quelle più adatte a valorizzare una delle regioni senza alcun dubbio tra le più belle del mondo. In assoluto.
A completamento della sua originale e brillante idea di identificare i nostri cinque sensi con altrettante caratteristiche territoriali della Calabria, vorrei segnalare al dottore Nicola Criniti l’altrettanto originale e brillante idea contenuta nel volume edito nel gennaio 2020 dal Touring Club d’Italia: CALABRIA – Un racconto a colori tra bellezza e identità i cui tre Autori (Antonio Renda, Raffaele Cardamone e Guglielmo Sirianni) hanno abbinato un colore ad un evento, ad un personaggio o ad un paesaggio. La nostra regione si può conoscere e godere pure così! ( https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-270-la-calabria-spiegata-con-i-colori-nel-libro-del-touring-club-ditalia/ ).
7 – I LINK DI NICOLA CRINITI
Chi fosse interessato a leggere i due interessantissimi volumi della tesi di laurea di Nicola Criniti, ovvero ciò che egli stessi ha definito un << Manuale pratico per la creazione pubblicitaria di tipo turistico per la Regione Calabria >> può digitare i seguenti link: 1 – https://issuu.com/nicolacriniti/docs/calabria._tra_arte__saperi__sapori_e_tradizioni e 2 – https://documentcloud.adobe.com/link/review?uri=urn%3Aaaid%3Ascds%3AUS%3A7b89fc9e-3ec7-464f-aaa6-98a599652d36#pageNum=1 . Chi volesse saperne di più può consultare il sito https://www.behance.net/nicolacriniti oppure contattare direttamente, per le via brevi (telefono, whatsapp, email) questo giovane di belle premesse e promesse.
8 – SALUTISSIMI
Caro Tito, ti ricordi quando insistevo con le Istituzioni europee, nazionali, regionali e locali affinché venissero costituiti dei centri di raccolta e valorizzazione delle tesi di laurea? Riguarda uno dei tantissimi articoli emessi a riguardo: https://ecoaltomolise.net/lanciano-agnone-salvi-tesi-laurea-dal-cassonetto/ e ti accorgi che non è cambiato nulla da quel 2014 o dal 1977 quando ho lanciato il primo allarme sulla dispersione o inutilizzo delle tesi di laurea. Pure per questo, ho raccomandato a Nicola di inviare copia dei suoi due volumi almeno alla Biblioteca Calabrese, ma – se può e vuole – anche alle altre principali biblioteche calabresi e agli archivi di stato, di modo che non si perda questo suo prezioso lavoro. Sarebbe pure meglio inviarne copia alle Biblioteche Nazionali centrali di Milano, Firenze, Roma e Napoli.
Così, colgo l’occasione di questa Lettera n. 302 per rilanciare (per l’ennesima volta) l’appello a istituzioni e studenti affinché le copie cartacee o digitali delle tesi di laurea non vadano perse o dimenticate nel cassetto del neo-laureato ma date alle istituzioni culturali e scientifiche che possano valorizzarle, ma anche e soprattutto (come ha fatto Nicola Criniti) è assai utile postarle in diversi siti internet, pure a beneficio di altri studenti o ricercatori. Ti ringrazio ancora e sempre per il generoso spazio che mi concedi di volta in volta. E ti do appuntamento per la Lettera n. 303. Cordialità,
Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)
Azzurro Infinito di Vasto Paradiso, sabato 10 ottobre 2020 ore 16.34 (Le foto che non sono state prese dal web mi sono state fornite da Nicola Criniti).