Caro Tito, non si finisce mai di scoprire quanto sia ricca la Calabria! Così come non si finisce mai di constatare quanto, purtroppo, non sappiamo ancora conoscere tutte queste ricchezze e non le sappiamo valorizzare. Ricca di quella cultura e di quel pensiero che hanno contribuito notevolmente alla civiltà e al progresso del mondo, come sta evidenziando da alcuni decenni il filosofo di Soverato Salvatore Mongiardo, scolarca della Nuova Scuola Pitagorica, attraverso i suoi numerosi libri e le tante conferenze in giro per l’Italia.
1 – STUDIARE LA CALABRIA A SCUOLA O IN PROPRIO
Per l’accenno che ho appena fatto e per ciò che andrò descrivendo in questa “Lettera n. 290” l’invito tutti a studiare e scoprire, sempre meglio e sempre più, il proprio territorio e questa nostra regione di appartenenza, che contengono il substrato di tutto ciò che siamo e che respiriamo. Sarebbe ottimale studiare tutto ciò a scuola, ma i tempi delle Istituzioni (se mai avessero veramente la volontà e i mezzi) sono troppo lunghi e burocratici. Forse pure troppo demotivati e quindi mediocri, salvo qualche lodevole eccezione. Con capacità complessive assai limitate e comunque tortuose.
Se non ci aiutano le Istituzioni, allora è necessario studiare e ricercare in proprio, magari appoggiandosi di volta in volta a volontari locali particolarmente appassionati, ad associazioni o ad organizzazioni specializzate in quel settore della nostra ricerca. Non sempre è facile, ma non abbiamo alternativa. E, comunque, qualsiasi ricercatore (se ha un orgoglioso anèlito, la giusta passione e una forte tenacia) riesce a soddisfare le proprie curiosità o, se più seriamente impegnato, a soddisfare i grandi desideri e i perché, anche scientifici con l’aiuto di qualche università italiana o estera.
2 – LE ORCHIDEE SPONTANEE
Adesso, cerchiamo di iniziare a conoscere un settore noto a pochi, ma pieno di opportunità anche turistiche oltre che scientifiche. E’ il mondo delle orchidee spontanee di cui i territori italiani e calabrese, in particolare, sono assai ricchi, come testimonia il G.I.R.O.S. (Gruppo Italiano per le Ricerche sulle Orchidee Spontanee – www.giros.it) di cui è presidente nazionale Mauro Biagioli. Come ho scoperto tutto ciò? Grazie all’ottimo amico Antonio Rapa, abruzzese di Lombardia.
Costui è un mio simpatico vicino di casa, al mare di Vasto in Abruzzo. Originario di Paléna (bellissimo borgo del massiccio della Maiella in provincia di Chieti), mi tiene al corrente delle iniziative locali fin da quando nel 2008 mi ha detto che il patrono del suo paese, San Falco (800-900 circa dopo Cristo) era di Taverna (CZ), Comune silano con cui adesso quello di Palena è utilmente gemellato.
Dieci anni dopo, mi ha dato il volantino del Raduno Nazionale GIROS sulle orchidee spontanee avvenuto proprio a Palena con grande successo, venerdì 1 e sabato 2 giugno 2018. Tanto che Palena ha ormai acquisito la qualifica distintiva di “paese delle orchidee” (aggiungendo bellezza a bellezza) e i numerosi amanti di questo fiore (provenienti da ogni dove) contribuiscono significativamente, con i loro frequenti soggiorni, alla cultura e all’economia del magnifico borgo.
Nell’estate 2018, dopo aver telefonato a Mauro Biagioli presidente GIROS, ho immediatamente allertato Nazareno Circosta, un altro simpatico e pregevole amico naturalista di Badolato, chiedendogli se poteva impegnarsi per portare nelle nostre zone un Raduno Nazionale di questa associazione che ha il culto delle orchidee spontanee, di cui sapevo essere assai ricca tutta la nostra costa jonica.
Adesso Nazareno vive di pane ed orchidee, ma era già un grande e fervente estimatore di tutto ciò che ci regala la Natura la quale ha elargito alla nostra Calabria ricchezze tante e tali che nemmeno noi ancora le conosciamo bene e del tutto.
Ne sa qualcosa la dottorezza Rosalba Petrilli, fondatrice e direttrice dell’Orto botanico di Girifalco (CZ), nell’istmo di Catanzaro-Squillace-Lamezia. Così, si è costituito un piccolo gruppo di ricercatori di orchidee per preparare il Raduno Nazionale del GIROS in Calabria, probabilmente a Badolato (CZ) e dintorni.
3 – LA TRIADE DELLE ORCHIDEE
La “banda dei cercatori di orchidee” (come la chiama simpaticamente la dottoressa Petrilli) è sostituita in forma fissa e costante da lei stessa, da Giuseppe Liberti (detto Pino) e da Nazareno Circosta. Collaborano, in modo episodico, anche Giuseppe Caruso (botanico di Catanzaro), Pino Tallarico e Francesco Santòpolo.
La loro area di ricerca va dall’Istmo di Squillace-Lamezia alle Serre, dal mare alla montagna. Tutti e tre si dicono assai felici di fare tali escursioni e di scoprire sempre nuove tipologie di orchidee, ma anche di tante altre particolarità che la Natura offre in abbondanza in questi nostri lussureggianti territori. Un vero e proprio EDEN CALABRIA come da anni vado “proclamando” affinché se ne registri un marchio regionale, così come quello di “CALABRIA PRIMA ITALIA” mio cavallo di battaglia fin dal 1983, fondato sull’incontestabile fatto storico che il nome ITALIA sia nato proprio nell’Istmo di Catanzaro e che, quindi, la Calabria è stata davvero la “prima Italia” già quasi 4 mila anni fa. Un privilegio della fortuna e della Storia. Come la lussureggiate Natura che proprio qui, con le sue numerosissime varietà, è davvero unica al mondo.
4 – GIUSEPPE LIBERTI
E’ nato in Puglia e precisamente a Deliceto (FG) ed è stato un dipendente dell’Arma dei Carabinieri. E’ esperto micologo con la passione delle orchidee di cui si occupa fin dal 1990.
Oltre ad essere socio del GIROS dal 2005, è consigliere nazionale dell’Associazione Micologica Bresàdola di Trento, la più prestigiosa a livello internazionale. Componente della Confederazione micologica calabrese e rappresentante dei gruppi micologici della Calabria, Segretario del Gruppo micologico di Roccella Jonica (RC), è anche docente di micologia nei corsi per il rilascio dei tesserini professionali. Tra l’altro, è membro effettivo del Comitato scientifico micologico nazionale ed ha al suo attivo alcune pubblicazioni ed articoli di micologia su riviste scientifiche e sulla rivista GIROS. E’ lui il più esperto, in materia, della Triade. Dice che in Calabria c’è tutto. Dice la verità! E non è il solo a confermarlo, sia in Italia che all’estero!…
5 – ROSALBA PETRILLI
Si è laureata in Biologia all’Università di Bologna con una tesi di antropologia molecolare ed è appassionata di piante. Vive a Girifalco, suo paese natìo, dove attualmente è la responsabile dell’Orto botanico comunale il cui impianto è di impronta etno-botanica.
Recentemente ho letto con molto interesse la sua tesi di laurea svolta sui marcatori molecolari e il popolamento dell’Europa e sulle minoranze etnico-linguistiche in Calabria, nonché un esaltante studio su Bova e la zona grecanica della provincia di Reggio Calabria, cioè quella zona che nel 1999 ho individuato come “Capo Sud” ovvero punta estrema della Calabria, dell’Italia e terza punta estrema dell’Europa continentale (tridente mediterraneo) assieme a punta Tarìfa in Spagna e a Capo Matapàn in Grecia.
6 – NAZARENO CIRCOSTA
Caro Tito, su Nazareno Circosta ho scritto già per questo sito web. Come, ad esempio, il 24 aprile 2019 quando dall’Università delle Generazioni gli è stato assegnato il “Premio Gigante della Calabria” per i suoi grandi meriti nell’agricoltura autenticamente biologica, nell’apicoltura, nel turismo etico ed educativo, nella sensibilizzazione e pedagogia sulle erbe medicinali, commestibili e nocive. E come nella “Lettera n. 276” del 30 marzo 2020 sulla salvaguardia e valorizzazione delle api indispensabili per la qualità della vita umana e vegetale nel pianeta.
Ormai Nazareno Circosta è diventato un “agristar” ovvero una “star dell’agricoltura super-biologica”, il punto di riferimento imprescindibile in questa parte dello Jonio e delle Serre per tutto ciò che è Natura autentica ed originale. Numerosi siti web si occupano di lui, con ammirazione e rispetto. Ecco, ad esempio, cosa scrive https://www.ilcalendariodellorto.com/copia-di-about presentandolo come “Contadino e sciamano delle api”: << Contadino e filosofo, ama la terra come fosse una donna e una madre da proteggere. Da sempre contro i pesticidi e i diserbanti e contro tutto ciò che può indebolire il suolo, è stato uno dei precursori della coltivazione biodinamica. Nazareno è un grande conoscitore dei prodotti della terra e delle loro proprietà>>.
Per quanto riguarda l’intensità di emozioni, l’entusiasmo e la gioia che offre scoprire queste meraviglie, Nazareno Circosta mi dà l’idea del “Nuovo Adamo” che vive in un vero e proprio Paradiso Terrestre … quello che io definisco EDEN CALABRIA. Spesso mi telefona per comunicarmi l’euforia, anzi la felicità, di aver trovato delle orchidee che nemmeno lui, da esperto contadino e montanaro, aveva notato prima così belle. Come per dimostrare che, con un occhio più attento nel saper leggere più intelligentemente il nostro territorio, si possono scoprire non soltanto delle presenze e delle situazioni che ci stupiscono ma possiamo constatare che la Natura ci riserva delle sorprese che possiamo utilizzare pure per la nostra sopravvivenza socio-economica, ma anche per arricchire il nostro patrimonio socio-culturale e persino turistico.
7 – IL MONITORAGGIO DELLE ORCHIDEE JONICHE
La nostra “Triade delle orchidee” ha iniziato il monitoraggio dal marzo dell’anno scorso 2019. A tal proposito così ci dice la dottoressa Petrilli: << Attualmente è in corso di stampa una check-list delle specie riscontrate, nella quale si evidenzia che pure di questi piccoli tesori la Calabria abbonda: ben 61 taxa e molto è ancora da esplorare. Di particolare interesse sono le popolazioni di “Epipactis”, soprattutto nella zona di Serra San Bruno e in Aspromonte dove è possibile imbattersi nella “Epipactis greuteri” subsp. “sancti bruni” Bongiorni, De Vivo, Fiori & Pisani, “Epipactis shubertiorum” Bartolo, Pulv. & Robatsch; “Epipactis aspromontana” Bartolo, Pulv. & Robatsch, “Epipactis calabrica” U. Grabner, S. Hertel & Presser >>.
E continua: << Molto importante dal punto di vista fitogeografico è la presenza della “Orchis brancifortii” Biv. essendo l’unica stazione continentale di questo sub-endemismo della Sardegna orientale e della Sicilia settentrionale. Importantissima è anche la presenza della “Epipactis palustris” (L.) Crantz essendo segnalata nella Lista Rossa italiana IUCN, categoria NT (quasi minacciata). Tutte le orchidee sono comunque piante protette sul nostro territorio nazionale >>.
8 – PINO PISANI DI SERRA SAN BRUNO
L’architetto Salvatore Regio (originario di Serra San Bruno, mio compagno di classe dal primo ottobre 1965 e poi amico di lungo corso) mi ha indicato il suo compaesano professore Giuseppe Pisani (detto Pino) come persona molto attenta al territorio e, quindi, micologo e anche ricercatore di orchidee. Costui è stato così bravo e fortunato, da trovare, sulle montagne delle Serre, un tipo di orchidea non ancora classificata scientificamente e che ha preso pure il suo nome (“Epipactis greuteri” subsp. “sancti bruni” Bongiorni, De Vivo, Fiori & Pisani). Una soddisfazione enorme, pure perché il ritrovamento è stato riconosciuto dagli scienziati del settore a livello internazionale.
Pino Pisani, che ho sentito più volte per telefono, mi ha detto che ogni anno un gruppo di ricercatori tedeschi percorre in lungo e in largo le nostre Serre calabre proprio alla ricerca di orchidee, per scoprirne di nuove, vista e considerata l’enorme varietà che si nasconde nella vegetazione. E’, questo, il classico esempio di come noi non conosciamo bene il nostro territorio ma, paradossalmente, lo conoscono gli “stranieri”. E, tra tanto altro, non a caso è stato un tedesco di Germania, il prof. Gerhard Rohlfs (1892-1986), il maggiore ricercatore e studioso dei nostri dialetti. E giustamente, su input dello storico Giovanni Balletta, il Comune di Badolato ha intitolato (alla presenza dei figli Ellen ed Eckart) la piazza della scuola del nuovo quartiere di Cardarello il 14 luglio 2002, con la collaborazione dell’associazione LA RADICE.
Così come era tedesca d’Austria quella Margot Yvonne Almond (qui nella foto di Vittorio Conidi, anno 2000) la quale (a sèguito del mio appello internazionale di “Badolato paese in vendita”) ha comprato nel 1987 un piccolo casolare con molto terreno attorno dove per quasi 18 anni ha coltivato cactus e ogni altro genere di fiori da vendere a grossisti o ai fiorai del nostro comprensorio. Ed ha fatto acquistare nel nostro territorio case e terreni a tanti suoi amici austriaci, i quali coltivano la terra e producono pure il prelibato olio d’oliva.
Caro Tito, conto di soffermarmi sulle attività ecologiche e naturalistiche di Pino Pisani con una lettera a parte. Per il momento voglio soltanto evidenziare il “pericolo” che la Calabria venga troppo “colonizzata” da elementi esterni al nostro territorio senza che la gente possa giovarsene, almeno in parte. Ciò accade non soltanto con le orchidee, ma anche con i boschi, con il tartufo e con altre risorse naturali della nostra lussureggiante regione che ha sempre nutrito tanti altri popoli ma non è riuscita ad impedire quell’epocale emigrazione che l’ha però troppo impoverita della principale risorsa, quella umana, così tanto indispensabile per la sua migliore sopravvivenza e valorizzazione.
9 – MARGOT YVONNE ALMOND
Caro Tito, permettimi di inserire maggiormente in questo contesto floreale e di celebrare la signora Margot Yvonne Almond, originaria della riva austriaca del lago di Costanza. L’ho conosciuta nel febbraio 1988 che era in zona già da qualche mese. Avendo saputo della sua esistenza, l’avevo chiamata per farla intervistare, in Piazza Castello, dalla troupe giornalistica-televisiva di Linea Verde RAI (trasmissione di agricoltura) cui ha raccontato del come e del perché aveva deciso di vivere su queste colline joniche a coltivare fiori. Da sola!
In località Olivarella nel confinante Comune di Santa Caterina dello Jonio vicino al torrente Ponzo sulle colline di metà costa (ma più vicino a Badolato Marina), Margot (allora poco più che quarantenne) aveva infatti appena acquistato una piccola tenuta che in poco tempo ha trasformato in un autentico Eden. Dove è rimasta dal 1987 fino al 2004 per poi tornare in Austria, reclamata dalla figlia che non sopportava l’idea che la madre, ormai anziana, dovesse abitare ancora da sola e in apertissima campagna. Per rendere omaggio al suo tanto coraggio e al suo grande amore per la nostra Terra, Le ho dedicato 4 pagine (76-79) inserendola tra I MII VIP nel sesto volume del “Libro-Monumento per i miei Genitori” (2007).
Appena conosciuta, Margot mi disse che aveva girato mezzo mondo e che proprio qui da noi, sulle rive dello Jonio, aveva trovato le condizioni ideali per la coltivazione dei suoi più amati fiori (cactus in particolare) da ammirare e da fare ammirare vendendoli a fiorai e a vivaisti. Già sapevo che la nostra zona jonica era frequentata da cultori e da professionisti delle erbe medicinali per quanto fosse ricca di questo e di altri generi di piante. E tuttora il nostro Nazareno Circosta insegna a turisti e a piccoli gruppi come saper riconoscere le erbe aromatiche, terapeutiche, commestibili o nocive.
10 – RADUNO NAZIONALE ORCHIDEE A BADOLATO
Intanto la “Triade delle orchidee” (Circosta, Liberti, Petrilli) si sta preparando per la realizzazione dell’evento che prossimamente caratterizzerà Badolato e dintorni per la partecipazione di centinaia di ricercatori, provenienti da ogni parte d’Italia, al Raduno Nazionale del GIRUS in una data da decidere (maggio 2021 o 2022).
E’ questa della presente “Lettera n. 290” una preziosa occasione per allertare tutti gli amanti e i ricercatori delle orchidee spontanee a volersi attivare non soltanto nella collaborazione con la Triade ma anche a prepararsi al Raduno Nazionale, per partecipare e per collaborare alla sua migliore riuscita con un adeguato supporto logistico, ma pure economico ed organizzativo. Chiunque sia interessato può rivolgersi a Nazareno Circosta (tel. 330-643553 – nazarenocircosta@hotmail.it).
11 – ORCHIDEE DI THAILANDIA
Quando nel novembre 1977 ho trascorso come turista una settimana in Thailandia, questo meraviglioso Paese mi ha stupito per tantissime cose, ma principalmente per il sereno e splendente sorriso della gente e per la moltitudine dei fiori che si trovavano ovunque come ornamento. Già, all’arrivo in aeroporto, noi vacanzieri siano stati accolti (come si usa in quasi tutto l’estremo Oriente) con una ghirlanda di profumate e bellissime orchidee che graziose ragazze ci hanno appesa al collo come segno di benvenuto e di buoni auspici. In particolare, in Thailandia l’orchidea è considerata il più rappresentativo dei fiori, tanto è che la compagnia di bandiera nazionale THAI ha proprio il simbolo stilizzato dell’orchidea sui suoi aerei.
In questo Paese asiatico le donne di tutte le età si adornano ancora adesso di fiori, pure nella vita di tutti i giorni. Nel 1977 ho visto donne in età fertile cingere di fiori grandi simboli fallici (in pietra, in legno o in metallo) posizionati anche lungo le strade e nei pressi dei templi, come rito di fertilità. Ed ho visto addirittura portare, in processione e a spalla, grandi “statue” falliche in un mare di fiori per altri riti della fertilità. Questi riti erano presenti pure in tutto il nostro mondo antico dei popoli italici fino a quando il cristianesimo non ha abolito tali usanze. Ne rimangono tracce in pietra pure qui in Alto Molise.
Ormai sono molti anni che in Italia le orchidee da vivaio e da vaso vanno di moda nelle case e nei luoghi pubblici. Oltre che simbolo di bellezza e di delicatezza, la loro presenza ispira quella purezza e quella raffinatezza cui ognuno di noi ambisce. Più che un fiore sembra essere una creatura spirituale.
Ed anche se ci proviene dal vivaio e dal fioraio sottocasa, pure questo tipo di orchidea è necessario per invitarci a ingentilirci l’animo e i modi della nostra vita quotidiana. E, a proposito di vivaisti e di fiorai, a loro va la nostra solidarietà per la tremenda crisi anche economica che stanno attraversando (come tutti i settori produttivi e del commercio) per il prolungato fermo causato dalla pandemia del Covid-19 che ha stravolto le nostre esistenze. Aiutiamoci a ricominciare e a rilanciare anche con il linguaggio dei fiori!
12 – SALUTISSIMI
Caro Tito, sono proprio da ammirare persone come Rosalba Petrilli, Giuseppe Liberti, Nazareno Circosta, Pino Pisani, Giuseppe Carùso, Pino Tallarico, Francesco Santòpolo e numerose altre che si impegnano, con passione e a proprie spese, a conoscere e valorizzare le bellezze naturalistiche del nostro territorio e ci invitano ad avvicinarci (con discrezione, stupore e rispetto) alle tante meraviglie botaniche di cui è ricca la Calabria. E non solo. Da questo amore per la Natura si ottiene conoscenza, ma anche tanta soddisfazione e felicità, come ci testimoniano questi stimatissimi e meritevolissimi amici. Ragazzi, grazie di esistere!
Mia moglie ed io abbiamo raccolto il loro invito. Adesso, nelle nostre passeggiate in piena natura, stiamo attenti ad osservare con più calma e gusto piante e fiori, alberi e ogni altra creatura vivente. Ad esempio, ieri sera, domenica 28 giugno 2020, verso le ore 19,45, ho fotografato questa bellissima orchidea che, inviata in foto via whatsapp, la dottoressa Petrilli mi ha assicurato essere denominata “orchidea Dactylorhiza”.
Non ti dico la soddisfazione e le emozioni che hanno accompagnato tale ritrovamento nel bosco di Montecastelbarone di Agnone del Molise, ad un’altitudine di circa 1100 metri!… E non ti dico lo stupore delle risposte che gli amici cui l’ho mandata in foto, via telefonino, hanno espresso nell’ammirarla da lontano … figurati da vicino, assieme alle tante altre presenti in quel prato sotto i secolari abeti!
Ho considerato come e quanto la Natura si adorni da sola e da milioni d’anni, da sé stessa e per sé stessa, di tali e tante meraviglie che magari occhio umano non vedrà mai!… Partecipare a cotanto stupore e a tutte queste meraviglie è un prezioso privilegio che non sappiamo ancora apprezzare bene ed adeguatamente. Così la Natura si celebra da sé stessa! E, dannatamente!, quante cose belle ci perdiamo, correndo dietro a troppe vanità ed insignificanze (e persino a mortali ostilità) invece di partecipare al canto e all’esaltazione permanente del “Creato”! Quanta felicità ed Armonia ci perdiamo! Possiamo essere più stupidi di così?…
E con queste belle immagini e queste ìntime emozioni (che mi auguro possa pure tu provare quanto prima, anche per insegnarle al tuo primo nipotino Leonardo, cui va sempre il nostro pensiero) saluto te e i nostri Lettori, con uno sguardo alla prossima Lettera n. 291. Tanta cordialità e BUONA ESTATE A TE E A TUTTI !!!
Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)
Azzurro Infinito, lunedì 29 giugno 2020 ore 15,37
(le foto che non mi sono state fornite dalla dottoressa Rosalba Petrilli sono state prese dal web).