1-rosario-mirigliano-direttore-dorchestraCaro Tito, è giunto il momento di parlarti del compositore Maestro Rosario Mirigliano (Sarino per familiari, parenti ed amici), un vanto per tutti noi calabresi e, in particolare, per la parte jonica della provincia di Catanzaro, dove è nato e dove si sono svolte infanzia, adolescenza e prima giovinezza fino al suo trasferimento definitivo a Roma per gli studi universitari e di conservatorio musicale. Nella Capitale risiede con la famiglia, formata da Rosella D’Agostino (pure lei catanzarese e, adesso, ex docente di Lettere nelle scuole), dai figli Cristina (protagonista nel Corpo di ballo dell’Opera di Roma) e Matteo (politologo attualmente operante in Spagna, a Barcellona).

1 – OMAGGIO AI 70 ANNI DEL MAESTRO MIRIGLIANO

Perché dico “è giunto il momento”?… Essenzialmente perché, fra poco più di cinque mesi, il 21 novembre 2020, Rosario Mirigliano compirà 70 anni, un’età di bilanci ma anche di auspicabili rilanci e di ulteriori e più esaltanti prospettive professionali, sociali ed esistenziali. Questa “Lettera n. 284” è scritta tutta in suo onore. Come mio fraterno omaggio per i suoi primi 70 anni, ma pure per farlo conoscere ai nostri Lettori e, in particolare, a chi non ha ancora mai sentito parlare di lui, che pur rappresenta nel migliore dei modi tutti noi e la nostra Calabria nell’Olimpo musicale anche internazionale della Musica colta, quella con la M maiuscola.

2-conservatorio-santa-cecilia-roma-logoRosario Mirigliano, infatti, è una personalità nella “musica classica contemporanea”, in particolare uno dei più seri e rigorosi studiosi di semiotica musicale, molto conosciuto anche all’estero. Ha iniziato gli studi di pianoforte a Catanzaro Lido che era un bambino delle scuole elementari e poi a Napoli, da adolescente. Ha, quindi, compiuto gli studi musicali “universitari” al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, diplomandosi in Composizione nel 1976 con Irma Ravinale. Ha proseguito con il celebre Goffredo Petrassi e Franco Donatoni all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dove, nel 1979, ha conseguito il Diploma di Perfezionamento in Composizione. Come dire Laurea e Specialistica. Contemporaneamente, ha studiato Filosofia all’Università degli Studi di Roma (oggi “la Sapienza” o Roma 1), scegliendo un piano di studi più attinente all’estetica e alla teoretica.

Nel 1977 è stato finalista al Primo Concorso Internazionale per compositori “Gino Marinuzzi” (con Varianti, per orchestra) e nel 1978 tra i vincitori della Prima Rassegna Internazionale di Musica da Camera della Filarmonica Umbra (con Musica per voci e percussioni). Una sua composizione è stata scelta, nel 1982, per la rassegna Venezia Opera Prima.

3-concerto-conservatorio-romaHa ricevuto diverse commissioni: tra le altre, da RadioTre della RAI (Ancòra, per complesso da camera, 1980); dal Festival Pontino (Impromptu, per flauto in sol e chitarra, 1981); dal Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano (L’oiseau-lyre, per voci e strumenti, 1982); da I Pomeriggi Musicali di Milano (Largo, per orchestra, 1985); dalla Discoteca di Stato (Ein Hauch um nichts, per complesso da camera, 1990); da Nuova Consonanza (Preludio, per violino, fiati e contrabbasso, 1999).

Ha partecipato a diverse manifestazioni e rassegne di musica contemporanea, tra cui: RAI-Vie della nuova musica; Nuova Consonanza; Roma ‘900 Musica; Semaine de Musique Contemporaine dell’Accademia di Francia a Roma; Musica nel nostro tempo di Milano; Romaeuropa Festival. Sue composizioni sono state registrate e trasmesse da RadioTre della RAI, da Radio France e dalla Radio austriaca. La sua musica è pubblicata da Ricordi, da Edipan e da BMG.

4-conservatorio-firenze-logoE’ stato docente di composizione ai Conservatori “Gioacchino Rossini” di Pesaro, “Luigi Cherubini” di Firenze e al “Santa Cecilia” di Roma. Ha insegnato pure a Pistoia e, nella Capitale, alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio. Autore di saggi sulla teoria della composizione e sulla semiotica della musica, continua i suoi studi in modo assai tenace, tenendosi in contatto con le maggiori personalità artistiche del settore.

2 – BILANCI E RILANCI

Rosario Mirigliano è nato nel 1950 alla Roccelletta di Borgia, altrimenti detta “Roccelletta del Vescovo di Squillace”, un gruppo di antiche case attorno e davanti all’ancor più antica piccola chiesa fortificata Monisciano di stile post-bizantino di Santa Maria, situata lungo l’originario tracciato della strada statale jonica 106, attigua all’estesa area archeologica della importante città di Skylletion greca poi divenuta Scolacium romana, di cui recentemente sono stati portati alla luce foro, teatro e anfiteatro e dove si erge la maestosa basilica di stile normanno-arabo-bizantino di Santa Maria della Roccella, in mezzo ai secolari uliveti dei baroni Mazza ora acquisiti dallo Stato poiché sito di interesse nazionale (e mondiale).

5-roccelletta-veduta-aereaI genitori, Salvatore Mirigliano e Rosa Zaccone, fino al 1968 hanno gestito un negozio in cui c’era di tutto (un piccolo “bazar rurale” per i passanti e per gli abitanti delle campagne attorno), dai generi alimentari ai tabacchi, proprio in una palazzina ch’era anche abitazione della famiglia, composta dai figli Anna e da Rosario. Ma questa casa era (anche e soprattutto) un centro di ritrovo e di convergenza di tutti i loro parenti ed amici. Ne ho descritto persone e situazioni alle pagine 96-100 del sesto volume del “Libro-Monumento per i miei Genitori” (2007) dove ricreo il clima dei favolosi anni sessanta per come li ho vissuti io alla Roccelletta e, in particolare, a casa Mirigliano, dove c’era pure la “terrazza della poesia” per noi giovani adolescenti e ricchi di ideali culturali, umanitari ed universalistici.

E a casa Mirigliano la musica è stata, appunto, sempre di casa, pure perché papà Salvatore ha suonato fin da ragazzo nella banda musicale del paese ed ha sempre sognato di vedere il figlio Sarino tutto dedito alla musica massima, quella colta, la comunemente detta “musica classica”. Sogno che si è realizzato compiutamente e alla grande. Inoltre, la Roccelletta, dove Sarino è nato e cresciuto, è un luogo altamente evocativo, fortemente magnetico e profondamente suggestivo. Proprio in questa zona è nato il nome Italia (16 generazioni prima della guerra di Troia, come attestano prestigiosi antichi scrittori) e si sono sviluppate molteplici civiltà (sintetizzate nella “civiltà dell’Istmo”) che tanto hanno contribuito alla visione occidentale della vita.

6-casa-miriglianoA sua volta, ai tempi della nostra incipiente adolescenza, già nel 1961, quando frequentavamo la prima media e ancora il sito archeologico era semi-sconosciuto e quasi tutto era sotto terra nell’immenso, quieto e ultra-secolare uliveto Mazza, lo stesso Sarino mi confidava il sogno di vedere un’orchestra suonare all’interno dei ruderi della basilica rimasta sovrana e magnifica per mille anni a ricordare le antiche civiltà di questi luoghi dell’Istmo di Catanzaro sul versante jonico. Così è stato dopo alcuni decenni. Ma allora sembrava un’utopia. Oggi il Parco archeologico della Roccelletta è una felice realtà istituzionale e sociale con incontri musicali, teatrali e tanti altri eventi culturali destinati ad avere un’importanza sempre più internazionale.

Quindi, questa “Lettera n. 284” è fatta sì di “bilanci” soprattutto affettivi oltre che professionali, ma è anche fatta di “rilanci” dal momento che intendo inviarla innanzi tutto al Sindaco di Borgia (nei cui confini comunali insiste la Roccelletta e, quindi, la nascita di Rosario Mirigliano, vanto di questa terra) e poi a tutti i Responsabili possibili ed immaginabili del territorio e della intera Calabria affinché venga valorizzata già in vita l’opera ed il significato di questo illustre compositore che ha effettuato pure qualche direzione d’orchestra, ma che resta, sostanzialmente, un teorico della musica, strada che non tutti possono percorrere, essendo ancora più difficile della musica stessa.

7-borgia-stemmaIntanto ho anche io un sogno: che, pretendo a pretesto i suoi rimi 70 anni, il Maestro Rosario Mirigliano venga fatto conoscere ed omaggiato proprio nella sua terra, nell’area archeologica della sua Roccelletta (basilica, teatro, foro o altro raccolto luogo) dove sarà possibile pure ascoltare la sua musica e la sua parola oppure al Teatro Politeama di Catanzaro per avere vibrante l’affetto della nostra Gente, specialmente di coloro che nella musica sono impegnati sotto tutti gli aspetti.

Ottimo sarebbe che il Maestro Mirigliano possa tenere veri e propri seminari pure per sollecitare nelle nuove generazioni l’amore per la Musica con la M maiuscola. Seminari soprattutto estivi, approfittando della sua presenza in Catanzaro Lido nel periodo delle sue vacanze. E magari fargli tenere a battesimo un Conservatorio proprio nella parte jonica di Catanzaro, dove manca un simile alto riferimento formativo.

Pure per tale motivo, i Destinatari di questa “Lettera 284” saranno la Regione Calabria (Giunta e Consiglio) e a Catanzaro la Provincia, il Comune, l’Archivio di Stato, la Fondazione del Teatro Politeama, la Dirigenza Scolastica del Liceo Scientifico Luigi Siciliani (frequentato nella seconda parte degli anni Sessanta), nonché i Conservatori e le Scuole musicali della nostra regione e tutti gli altri enti ed associazioni che possano essere interessate ad incontrare l’esperienza umana e professionale del Maestro Mirigliano. Di cui mi onoro essere amico fin dai felici banchi della scuola media a Catanzaro Lido e degli utilissimi anni d’università a Roma.

3 – IL MIO AMICO SARINO

Sarino (che conosco, appunto fin dall’ottobre 1961 quando ci ritrovammo per caso compagni di banco in prima media) è però uomo molto riservato e schivo. Non ama parlare o far parlare di sé. E questa “Lettera n. 284” è da considerarsi una eccezionale concessione d’antica amicizia. Fin da bambino è continuamente tutto dedito alla musica la quale (essendo un universo a sé stante, pur avendo ovviamente correlazioni scientifiche e sociali) assorbe forse più di ogni altra attività umana chi vuole veramente conoscerla nel profondo. Il Maestro Marigliano, a parere mio, potrebbe essere una grande ed importante risorsa per la Calabria, non soltanto sotto l’aspetto musicale.

8-amici-estate-1967Infatti, ci sono poche persone al mondo così prese da questa affascinante avventura della conoscenza sonora e teoretica, poiché non è certo facile seguire le immense profondità, anche valoriali e filosofiche, di tale linguaggio tecnico ed espressivo. Qualcosa che, ad esempio, il filosofo Pitagora di Crotone legava alla matematica come espressione del firmamento, l’infinita frontiera del suono, delle mistiche vibrazioni e del mistero. E, vistane la caratura, ho sempre pensato che il Maestro Mirigliano sia destinato ad entrare nella “Storia della Musica”. E, comunque, resterà un “vanto calabrese”.

4 – UN VANTO CALABRESE

Dire vanto calabrese è forse riduttivo, ma lo dico per comodità di discorso, visto che i nostri Lettori sono principalmente jonici ed hanno diritto ad andare orgogliosi e fieri del nostro compaesano e corregionale. Però è riduttivo poiché Rosario Mirigliano appartiene ad una elevata categoria del tutto speciale di persone e di professionisti, dal carattere e dal significato universale. Egli è, infatti, compositore di musica colta che usiamo definire “classica” per essere legata ai difficili studi e alle articolate costruzioni della plurisecolare tradizione dei grandi Autori che, in estrema sintesi, vanno (tanto per intenderci) da Pierluigi da Palestrina (1525-1594) e Claudio Monteverdi (1567-1643) a Johann Sebastian Bach (1685-1750), da Antonio Vivaldi (1678-1741) a Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), da Ludwig van Beethoven (1770-1827) a Fryderyk Chopin (1810-1849) e poi alla grande tradizione operistica (Gioacchino Rossini, Vincenzo Bellini, Giuseppe Verdi, Richard Wagner, ecc.).

9-edgar-alandiaE da questi fino a giungere alle molteplici espressioni della musica post-tonale, alla musica “classica contemporanea” per come svolta, ad esempio, dagli italiani Luigi Nono (1924-1990), Luciano Berio (1925-2003) o dal boliviano Edgar Alandia (Oruro, 1950). Costui amico e collega di conservatorio e anche amico mio fin dai tempi della Roma formativa dei primi anni Settanta. Di Edgar Alandia spero di avere modo di parlartene nella prossima “Lettera n. 285” pure dal momento che ha soggiornato a Badolato dove ha scritto una “Sonatina concertante” di 15 minuti per violino, pianoforte ed archi. Pure lui compirà 70 anni nel 2020, il 12 agosto.

5 – IL RUOLO DELLA BIBLIOTECA CALABRESE

Quanti calabresi sanno (in Italia e all’estero) che a Soriano Calabro, alle pendici delle Serre, in provincia di Vibo Valentia, a pochi chilometri dall’Autostrada del Mediterraneo, esiste ormai da quattro decenni la cosiddetta BIBLIOTECA CALABRESE che, fondata nel 1979 dal preside Nicola Provenzano (1926-2012) è indispensabile ed utilissima per l’identità, la vita e la cultura del nostro popolo?…

Chi ancora non lo sa e non conosce come e quanto sia essenziale (anche più in generale alla cultura italiana ed internazionale) può visitare il suo sito web (http://www.bibliotecacalabresesoriano.it/) oppure telefonare per ulteriori informazioni allo 0963-352363 o, ancora meglio, andare direttamente (quasi un pellegrinaggio) al Palazzo della Cultura in Piazza Ferrari 7 al centro di Soriano Calabro per vedere e toccare con mano come e quanto la passione e la devozione alla Cultura di pochi volenterosi (attualmente diretti dall’ing. Francesco Paolo Bartone) sia riuscito a realizzare, pur con il sempre incerto sostegno delle Istituzioni territoriali. Lì possiamo conoscere di persona i veri ed arditi “Eroi della Cultura”.

10-palazzo-della-biblioteca-calabreseUn motivo in più, questo, per sostenere, anche economicamente, tale struttura che si occupa e si preoccupa di custodire e valorizzare “esclusivamente” tutto ciò che viene prodotto sulla Calabria e, in particolare, dai calabresi riguardo ogni espressione socio-culturale contenuta in libri cartacei o informatici, registrazioni video e sonore, carte geografiche, manifesti ed ogni altra documentazione (sociale e storica) facilmente fruibile. Finora la Biblioteca Calabrese ha in carico oltre 30mila titoli e dal 1998 pubblica la rivista semestrale “Rogerius” che, diretta adesso dal ex-preside Giacinto Nanìa, raccoglie scritti e studi sulle medesime tematiche ed informa sulle nuove acquisizioni e donazioni bibliografiche. Un prezioso strumento di memoria storica e culturale, diffuso nel resto d’Italia e anche all’estero. Una prezioso tassello della nostra carta d’identità regionale.

Da molti anni non faccio altro che sollecitare le Istituzioni regionali a creare un attivo Centro di coordinamento degli Autori calabresi nel Mondo, pure al fine di valorizzare l’Opera e le Persone e con esse la crescita e lo sviluppo socio-economico-culturale delle presenti e future generazioni calabresi ovunque esse si trovino. E tale Centro di Coordinamento Autori Calabresi potrebbe essere gestito proprio dalla Biblioteca Calabrese, dotandola dei necessari supporti. Tale Centro sarebbe utile pure per attrarre nuovi investimenti economici in Calabria., poiché specialmente molti nostri emigrati non vedono l’ora di mettere al servizio del popolo calabrese la loro esperienza e, spesso, pure i loro capitali. Conosco tanti esempi, finora andati quasi tutti a vuoto, per l’insensibilità istituzionale di taluni Responsabili della cosa pubblica.

11-regione-calabriaE non manco occasione, nel pubblico e nel privato, di invitare gli Autori calabresi o che scrivono sulla Calabria di inviare in omaggio almeno una copia di ogni loro Opera edita innanzitutto alla Biblioteca Calabrese di Soriano (VV), ma pure, dove possibile, alle altre principali biblioteche del proprio territorio di appartenenza, oltre che alle Biblioteche nazionali indicate dalla Legge sulle “copie d’obbligo”. E’ interesse stesso dell’Autore (ma anche degli Editori) che una propria Opera possa avere maggiori garanzie di durata e di valorizzazione nel tempo (anche per secoli) del proprio lavoro e sudore intellettuale se affidata alle strutture bibliotecarie pubbliche o private riconosciute di interesse nazionale e territoriale.

Nel caso di Rosario Mirigliano, ad esempio, potrebbe svolgere un ruolo di incontro con l’Autore oltre che come sede di conservazione e valorizzazione degli scritti, degli spartiti, delle registrazioni sonore e di quanto prodotto dal Maestro.

6 – UN CONCERTO PER LA PRIMA ITALIA

Caro Tito, con email delle ore 15,59 di giovedì 28 maggio 2020, ho invitato il Maestro Mirigliano a valutare la possibilità di scrivere un “Poema musicale per la Prima Italia” dal momento che egli è nato proprio alla Roccelletta, un lembo importante della zona dove è nato il nome ITALIA e quelle civiltà che hanno reso la Calabria “Anima Mundi” (come ha affermato l’ex assessore regionale alla Cultura, prof. Mario Caligiuri, 2019) o “Mater Italiae” come scrive l’avv. Giovanni Balletta in tutti i suoi lavori storici. Entrambi Autori che vivono nell’area dell’Istmo di Catanzaro-Lamezia.

12-qui-nacque-il-nome-italiaL’auspicato “Poema per la Prima Italia” potrebbe essere eseguito proprio alla basilica normanna della Roccelletta, proprio là dove Rosario Mirigliano sognava da bambini e da adolescente i concerti della musica classica. L’invito a scrivere e ad eseguire un “Poema per la Prima Italia” può essere esteso a tutti coloro i quali amano la Calabria anche come luogo dove è nato non soltanto il nome ITALIA ma anche il più sostanzioso pensiero filosofico occidentale e, a Squillace con Cassiodoro, anche la prima Università prototipo d’Europa, il Vivarium (544 d.C.).

7 – IL RESPIRO DI UN FLAUTO …

Pur non essendo un editore, nel 1992, a mie spese, ho curato, commentato, dato alle stampe e promosso a livello nazionale il primo romanzo di Rosa Gallelli (nata in Badolato nel 1950) intitolato “Spiragli da una bocca di lupo” e incentrato sul racconto autobiografico di un tragico fatto di sangue realmente avvenuto nel febbraio 1965 e della conseguente lunga detenzione carceraria.

Data la delicatezza della storia di emancipazione da una cultura arcaica e tribale che sta alla base del delitto tra adolescenti, ho pensato di interpellare varie personalità italiane ed estere affinché “tenessero a battesimo” l’Autrice nel suo libro di esordio. Rosario Mirigliano è stato uno dei primi a rispondere tra coloro i quali hanno aderito al mio invito di solidarietà socio-culturale ed intergenerazionale.

13-spiragli-1992Ha composto per Rosa Gallelli un brevissimo brano musicale intitolato “Il respiro di un flauto” la cui partitura ho evidenziato alla pagina 30 del libro. E’ stato, questo, un significativo gesto, molto apprezzato dall’Autrice e dai Lettori.

8 – A SARINO LE MIE GEMME DI GIOVINEZZA

Caro Tito, martedì mattina 31 marzo 2020 ho donato, con Atto legale, all’amico Rosario Mirigliano la piena proprietà (e quindi tutti i diritti d’autore per sé e per i propri eredi) della raccolta di poesie intitolata “Gemme di Giovinezza” sia come prima versione edita da Giuseppe D’Agostino in Catanzaro il 13 dicembre 1967, sia come seconda versione del giugno 1995 inserita nel mio libro “Prima del Silenzio” (Edizioni d’Iter – KardarArmonia) da pagina 169 a pagina 218.

E non potevo che donare a lui, Rosario Mirigliano, questa mia prima espressione poetica, dal momento che la mia poesia è nata proprio con lui, Sarino, sui banchi della prima media, quando, ispirati da una splendida giornata di maggio del 1962, abbiamo entrambi scritto i nostri rispettivi primi versi sul mare, che proprio sotto il balcone di scuola a Catanzaro Lido, luccicava così tanto da inondare ed abbagliare in modo accecante noi e tutta l’aula. Inoltre “Gemme di Giovinezza” (come raccolta editoriale) è nata proprio sulla “terrazza della poesia” di Casa Mirigliano alla Roccelletta. Quindi, non poteva che essere lui, Sarino, il destinatario di queste Gemme.

14-gemme-di-giovinezza-copertinaC’è pure qualche altro motivo. Come ad esempio, il fatto che, subito dopo la pubblicazione del 1967, Sarino si è preoccupato di far commentare le poesie contenute nel volumetto ad un giovane pittore napoletano. Ma anche perché lui stesso, nel 1972 ha composto “Silenzi” una musica per soprano e voce recitante sui versi della seguente mia poesia (la numero 1 della silloge “Momenti”): “Lunghi silenzi / stupiscono / angoli di stanze / remote. / La solitudine / mi frantuma / contro pietre logorate. / I miei occhi / cercano. / Vedo solo / avvoltoi / su carogne sgozzate. / Strepiti.” Tale musica ha esordito nella stessa stagione 1972 al Conservatorio di “Santa Cecilia” a Roma.

9 – SALUTISSIMI

Caro Tito, spero che inizi una grande e bella storia d’Amore tra la Calabria e il Maestro Rosario Mirigliano, così come con tutti gli altri calabresi che, in ogni parte del mondo si fanno onore e ci fanno onore. Il nostro principale compito di giornalisti è quello di segnalare all’attenzione delle persone e delle istituzioni tutto ciò di cui andare fieri ed orgogliosi. Ma questa “Lettera n. 284” è destinata essenzialmente alle nuove generazioni per una maggiore consapevolezza dell’alto valore storico-culturale della nostra Terra.

15-resti-basilica-roccellettaSpero, altresì, che nei prossimi mesi si possa realizzare una serie di incontri tra il Maestro Mirigliano e i calabresi i quali, sensibili alla musica e ai suoi valori di pace e di elevazione sociale, non vorranno sicuramente perdere una preziosa occasione di conoscere ed omaggiare un così prestigioso Autore, vanto del nostro popolo.

Alla prossima “Lettera n. 285” che avrà al centro la figura e la musica del Maestro boliviano Edgar Alandia il quale ha alcune belle e consolidate attinenze pure con Badolato e la Calabria. Cordialità,

Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it) Agnone del Molise (in attesa di Azzurro Infinito), sabato 30 maggio 2020 ore 07,59 (le foto sono state prese dal web)

 

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