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Caro Tito, stamani un’idea indignata mi ha svegliato prestissimo, prima del solito. Il mio carissimo amico Tonino Squillacoti (1952-2019, deceduto prematuramente a Bologna il dieci settembre) è una delle tantissime vittime delle guerre che oggi si combattono in tutto il mondo, annientando persone, famiglie, città e territori che costati millenni di fatiche, amore e passione per renderli tanto belli e lussureggianti.

Sembra paradossale, ma è proprio così. Pensa a quante malattie (oggi ritenute incurabili o curabili con molta difficoltà) avrebbero già potuto essere debellate se fossero state indirizzate verso la ricerca biomedica le ingentissime risorse destinate alle innumerevoli guerre in atto, pur tralasciando nel computo quelle del passato immediato o remoto!

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Ecco perché ritengo che il mio amico Tonino avrebbe potuto essere ancora in vita e festeggiare la nascita del primo nipotino che adesso dovrà vedere nascere e crescere da lassù, da quel Cielo che, può esserci o non esserci, che ci è necessario farlo esistere per tenere in vita, nell’affetto e nel significato, le persone che ci hanno lasciato in questa difficile vita terrena.

La ricerca biomedica, incrementata dalle migliaia e migliaia di miliardi e miliardi di quei dollari oggi spesi per le guerre e le distruzioni, lo avrebbe salvato … come salverebbe ognuno di noi, quando attaccati da gravissime malattie di varia origine e natura. Quindi è nostro interesse personale e collettivo cercare di pacificare il mondo, debellando le guerre ed ogni altra iniquità che paghiamo, anche a distanza, con altre dolorose morti e atroci sofferenze.

Nel momento in cui scrivo, il mio amico Tonino Squillacioti è nella camera ardente allestita nella sala comunale di Badolato Marina per sostare e ricevere il saluto di chi gli ha sempre voluto bene e di chi lo ha rispettato come persona mite e generosa, come medico premuroso e sensibile anche nel condividere la sofferenza dei suoi pazienti.

davNel pomeriggio, poi, l’ultimo saluto nella vicina chiesa parrocchiale prima che vada a riposare nel luogo dove tutti i badolatesi, prima o poi, giusti o ingiusti che siano stati, andranno a far parte di quella comunità permanente pacifica e senza più gli inutili dissidi della vita terrena.

Caro Tito, ti scriverò ancora di Tonino poiché merita un ricordo più ampio e particolareggiato non soltanto per quanto ha significato per me e per tutti gli altri amici, ma anche per l’affetto che sparso per tutto il comprensorio di Soverato, dove ha esercitato la professione di medico psichiatra nelle strutture pubbliche del territorio, doventandone direttore.

La nostra più affettuosa vicinanza va alla famiglia tutta, ai parenti, agli amici e a chi lo ha amato e rispettato.

Alla prossima! Cordiali saluti,

Domenico Lanciano (www.costajonicaweb.it)

Azzurro Infinito, venerdì 13 settembre 2019 ore 11,00

 

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