Caro Tito, io personalmente e la mia associazione culturale “Università delle Generazioni” siamo vicini a tutti Voi che, abitando a Messina, siete alle prese da troppo tempo con i gravissimi problemi della mancanza di acqua. Una cosa indegna sempre, specialmente in questo 21mo secolo! Speriamo che dietro a questa storia non ci siano situazioni diverse dai guasti dovuti a frane e cose simili (le sole cose che fanno vedere in TV al resto d’Italia e al mondo). Sappiamo che un po’ ovunque (e specialmente in Sicilia) l’acqua si presta a speculazioni piccole e grandi, locali ed internazionali. Sappiamo altresì che c’è un grande scontro sui tentativi di privatizzare un bene pubblico come l’acqua. Speriamo che il popolo di Messina non sia “martire” o “strumento” di un primo clamoroso episodio nella cosiddetta “guerra dell’acqua” che, prima o poi, infiammerà veramente il mondo se non si prendono seri provvedimenti. Intanto Messina e tutti i paesi e le città che soffrono di carenza idrica patiscono i grandi ritardi amministrativi e culturali di una classe politica che non riesce a gestire adeguatamente l’ordinario, specialmente nel sud Italia.
Quale sarebbe l’ordinario per quanto riguarda l’acqua?… L’ordinario sarebbe rendere questo bene prezioso ed indispensabile esattamente come l’energia elettrica, come il gas di città, come tutte le reti capillari indispensabili (strade, ferrovie, aerei, ponti radio, internet, commercio, scuole, ordine pubblico, ecc.) su cui si fonda uno Stato civile (che, oltre tutto, ha l’ambizione di essere competitivo a livelli globali). L’Italia è riuscita (molto lodevolmente) a portare il gas metano dall’Algeria persino nel paese più sperduto dell’Appeninno e il gas russo sulle Alpi … ma non riesce a realizzare una rete di acquedotti interconnessi a livello regionale (come la Sicilia) e nazionale … Se ci fosse stata una simile rete interconnessa, Messina avrebbe potuto avere l’acqua subito dopo il guasto al suo acquedotto, quasi in tempo reale o a distanza di poche ore. Per fortuna l’Italia ha ancora buone riserve idriche che, se ben razionalizzate, potrebbero rispondere adeguatamente al fabbisogno nazionale. Ad esempio, si pensa al ponte sullo Stretto ma non ad un sistema idrico Calabria-Sicilia. Nell’iconografia dello Stretto abbiamo sempre visto i grandi piloni dell’energia elettrica Calabria-Sicilia … cosa ostacolerebbe una rete idrica nazionale Calabria-Sicilia?…
Come ho scritto alle pagine 174-176 del secondo volume del “Libro-Monumento per i miei Genitori” (che i nostri lettori possono leggere digitando cliccando qui ), nell’agosto 1993 (visitando la Norvegia) mi chiedevo come mai non si parli nemmeno di realizzare una efficiente rete di acquedotti internazionali (magari ponendoli proprio accanto ai metanodotti), attingendo, ad esempio, alle grandi riserve idriche del centro-nord Europa. Probabilmente, con una simile rete idrica internazionale e intercontinentale, non soltanto si risolverebbe (quasi del tutto) il problema dell’acqua persino nelle zone desertiche, ma permetterebbe quella maggiore produttività, specialmente agro-alimentare, per sfamare il mondo. Industria e turismo avrebbero una marcia in più ovunque. Con quanto viene speso nelle guerre, si potrebbe interconnettere tutto il mondo e non soltanto di acqua!
Ricordo quando, nell’aprile 1971, il Maestro Marcello Giombini (il musicista di cui ti ho scritto, quello della Messa Beat e di tante colonne sonore cinematografiche) venne a trovarmi a Badolato. Tanto gli piacque il posto che avrebbe voluto trascorrere da noi con la famiglia le vacanze di luglio ed agosto, però poi, quando ha saputo che l’acqua nelle case veniva dispensata soltanto un’ora al giorno, dovette rinunciare, seppure a malincuore. Chiedemmo a tutti i paesi, da Monasterace a Squillace. Tutti avevano gravi problemi d’acqua. Non ti parlo di un altro secolo, ma di appena 44 anni fa. Perciò, penso che noi cittadini, dovremmo chiedere (anzi pretendere!) a chi ci governa di avere la soluzione dei problemi prioritari ed indispensabili. E spero tanto che l’episodio di Messina contribuisca ad una maggiore consapevolezza generale e, perché no?, alla civile indignazione per avere servizi non soltanto sempre presenti ma anche efficienti (con tutte le tasse che paghiamo ne avremmo diritto!). Come le strade, ad esempio. A proposito di strade, pensa, caro Tito, che le strade dell’Alto Molise (dove abito) e di gran parte del Molise sono talmente dissestate (frane, buche, crepe, avvallamenti, ecc.) che sono stato costretto a cambiare la mia automobile: da una Alfa Romeo 156 (piuttosto bassa verso il piano stradale) sono dovuto passare addirittura ad un “fuori-strada”!!! … Come vedi, siamo ai paradossi!… E questo, appunto, con tutte le tasse che paghiamo!…
Auguro al popolo di Messina che finiscano presto i troppi disagi sofferti per la mancanza di acqua e che venga risolto definitivamente un tale gravissimo e vitale problema. Così come auguro che abbiano prima possibile l’acqua tutti coloro che in varie parti del mondo non ne hanno nemmeno l’accesso. Su questi ed altri problemi prioritari dovremmo concentrarci tutti, evitando di cadere nella fatale trappola delle grandi “distrazioni di massa” che questa società ludica ci propina quotidianamente, narcotizzando mente e cuore!
Auguri Tito! Auguri Messina!
Cordialmente, Domenico Lanciano
(Agnone del Molise, domenica 08 novembre 2015 ore 09,36)