Caro Tito, tutte le iniziative promozionali finora da me realizzate o proposte (specialmente quelle inerenti il “marketing territoriale” e la sana aggregazione) hanno avuto e continuano ad avere tra le altre finalità (sociali, culturali, civili, turistiche, economiche, ecc.) quella primaria di tentare di procurare qualche posto di lavoro ai giovani (tema e problema che mi inquieta tanto il cuore e la mente!). Purtroppo nella maggior parte dei casi non ci sono ancora riuscito bene. E non sempre per causa mia. Qualcuno mi ha detto che se avessi proposto le stesse idee o iniziative negli Stati Uniti d’America o in altri Paesi industriali più ricettivi … a quest’ora avrei sicuramente visto maggiori e migliori risultati… poiché molto spesso in tali Paesi… “un’idea può diventare subito industria”!
Così per la “Festa dei Neo-Maggiorenni” comunemente detta “Festa dei 18 anni” (cioè degli adolescenti che entrano nella maggiore età) … evento che ho lanciato a livello nazionale dalla trasmissione TV di Rai Uno “Italia sera” il 18 novembre 1983 e realizzato in Agnone del Molise qualche settimana dopo, come edizione prototipo, il 10 dicembre 1983, con l’aiuto del Comune. Ne ho pure depositato due marchi. C’è tutta una industria attorno alle feste dei 18 anni o della maggiore età o dei debuttanti in società, nel rimarcare questo passaggio all’età adulta o, almeno, legalmente responsabile. Bisogna considerare che nella sola Italia i diciottenni che potrebbero festeggiare questo “passaggio” sono ogni anno, mediamente, mezzo milione (cifra considerevole)… ma quanti sono nel mondo?! Oltre agli effetti economici (che potrebbero essere proprio tanti), ci sono gli effetti e gli affetti inter-familiari e pedagogici (maggior consapevolezza civica su ciò che cambia legalmente allo scoccare della mezzanotte nel diventare maggiorenni … consapevolezza che non possiamo dare per scontata, vista la generalizzata latitanza di famiglie e di istituzioni a riguardo).
Adesso, mi voglio soffermare su una iniziativa che (già nella sua edizione prototipo del “Lanciano Day” nel 2003) aveva dato davvero risultati buoni, assai promettenti per il futuro come dimostra il video che qui unisco e che, voluto e finanziato da me, è stato girato molto affettuosamente dalla documentarista veneta Imelda Bonato, che torno a ringraziare anche qui. Il video ha una durata di 54 minuti e documenta esaustivamente il primo (e finora unico) raduno di alcune centinaia di signor Lanciano nella città di Lanciano (in provincia di Chieti). Tale idea (su mia proposta) è ben continuata dal 2004 ad oggi dal “Reggio Calabria Day” evento giunto alla sua 12ma edizione per opera del presidente della Pro Loco della città dello Stretto, l’infaticabile Giuseppe Tripodi. Come sono giunto ad elaborare un simile Progetto?…
Nella mia famiglia si è sempre saputo che il nostro cognome Lanciano fosse eguale alla denominazione della città di Lanciano che si trova in Abruzzo. Quindi, appena stampata il 13 dicembre 1967 la mia prima raccolta di poesie “Gemme di Giovinezza”, ne ho inviato una copia con dedica al sindaco di quella Città, fondata prima di Roma nel 1181 circa e divenuta capoluogo degli antichi Frentàni. E il sindaco mi ha risposto con una lettera-espresso, ringraziandomi del gentile pensiero ed invitandomi a partecipare ad un noto concorso di poesia che si teneva in quella città. Poi, nella primavera del 1976, ho voluto trascorrere nel centro storico di Lanciano la mia licenza militare per la Pasqua e, in quell’occasione, ho pensato che sarebbe stato bello incontrarsi tutti i Lanciano nella città di cui portavamo il cognome. Ma, si sa, impegni e pensieri (specialmente quando si è troppo giovani) si intrecciano e si accavallano e lasciano il posto a problemi più necessari o ritenuti più urgenti. Fino all’autunno del 2002, quando (all’età di 52 anni) ho preso carta e penna ed ho scritto al sindaco di Lanciano per formulargli la proposta del primo raduno nella città di Lanciano di coloro che hanno cognome Lanciano.
Come si può constatare dal video qui allegato, tale raduno si è ottimamente realizzato il 30 e il 31 agosto 2003 con grande gioia di tutti. Ne hanno scritto e parlato ampiamente tutti i quotidiani regionali e le radio-tv di Abruzzo, Calabria, Molise, Puglia ed anche alcune importanti testate nazionali come l’Avvenire, il giornale dei vescovi italiani, il quale ha evidenziato un titolo di grande effetto ed affetto “Va’ dove ti porta il cognome”. Ho dedicato a tale raduno dei Lanciano a Lanciano quasi tutto il quarto volume del “Libro-Monumento per i miei Genitori” con una cronaca ricca e minuziosa. Purtroppo (probabilmente per motivi politici all’interno dell’Amministrazione comunale di Lanciano) non si è realizzata la seconda edizione del 2004, benché fosse già stata finanziata in buona parte anche dalla Regione Abruzzo, per interessamento di quel Guerino Caporale che, da assessore al turismo del comune di Lanciano nel 2003, aveva avuto il maggior merito della realizzazione del primo Lanciano Day. Forse la città di Lanciano, essendo già famosa e ricca di suo (ha 36 mila abitanti, il Miracolo Eucaristico, quasi 40 sportelli bancari e una zona industriale considerevole), non aveva certo bisogno del pur simpatico ma microscopico movimento turistico apportato dalle famiglie con cognome Lanciano, le quali (come asserito dallo stesso sindaco di allora, Filippo Paolini, che lo ribadisce a conclusione del video) avrebbero potuto essere “ambasciatrici” della città di Lanciano ovunque nel mondo. E abbiamo stimato che, nei cinque continenti, i signor Lanciano sono oltre 25mila. Comunque, nell’esperienza del 2003, tante famiglie Lanciano hanno portato con sé altre famiglie, per cui la festa di un cognome diventa pure festa degli amici della famiglie Lanciano … cosa non trascurabile nell’economia di un qualsiasi evento pubblico, poiché quasi che se ne raddoppia la presenza! Vieni tu che vengo pure io!… E così l’esistenza di una città denominata Lanciano è entrata nella testa e nel cuore anche di tanti che (venuti in quella città o appurandone i resoconti giornalistici e radio-televisivi) non ne sapevano ancora l’esistenza!… Una festa del cognome (come ha ben dimostrato il Lanciano Day) apporta benefici, materiali e immateriali, molto oltre la semplice ed immediata economia turistica!… Fare la festa dei cognomi significa ottimi risultati immediati ma soprattutto concreta lungimiranza!…
Ecco, il cognome di una città o di un paese può essere, per prima cosa “ambasciatore” di quella città o di quel paese nel mondo. E sono davvero tantissime le denominazioni di città e di paesi che si sono fatte “cognome” nel corso dei secoli. E, allora, perché queste città e questi paesi, che hanno generato cognomi, non organizzano il raduno di coloro che portano proprio quel cognome?… Sarebbe un piccolo ma simpatico e significativo contributo non soltanto al turismo ma pure alla rivitalizzazione delle radici (specialmente dei paesi spopolati come Badolato o Agnone). Infatti, con il “Lanciano Day” abbiamo scoperto come, quando, quanto e perché si è diffuso tale cognome nel corso dei secoli, non soltanto in territorio italiano ed anche all’estero con antiche e recenti migrazioni, incentivando le ricerche genealogiche (esse stesse una industria a sé stante). Inoltre, dal 2003, tutti i Lanciano ci chiamiamo “cugini” proprio perché con il medesimo cognome e le medesime lontane origini siamo diventati una grande famiglia e ancora adesso, a distanza di quasi 12 anni, si mantengono davvero molto forti, belle e sincere le amicizie nate in occasione del primo “Lanciano Day”.
Dunque, ogni città che ha generato cognomi può adottare assai efficacemente una specie di “turismo delle origini”. Ma io penso pure a quei cognomi che non hanno una città di riferimento … e allora cerco una città che diventi “la capitale dei cognomi” anche di quelli più generici (ad esempio, Di Nucci, Mastronardi, Sabelli, Gallelli, Paparo, Criniti, ecc.). E quale città potrebbe ospitare continui raduni dei cognomi?… forse una delle città che hanno un’antica e consolidata organizzazione aggregativa con strutture ricettive adatte anche ai mega-raduni. Città come Rimini, Roma, Napoli, Bologna, Firenze, ecc. oppure città e località di vacanza che da ottobre ad aprile hanno una disponibilità enorme nei villaggi turistici o negli alberghi non utilizzati in inverno e nella bassa stagione. Località, ad esempio, come Ostuni, Copanello, Soverato, Taormina, Tropea, Viareggio, Lignano Sabbia d’oro, Cesenatico, ecc. ecc. Ma la capitale potrebbe essere itinerante!… E, nel piccolo, ogni paese potrebbe festeggiare i propri cognomi generici, coma ad esempio, molto probabilmente, su mia proposta, l’amico prof. Domenico Di Nucci organizzerà entro il 2015 a Capracotta la festa o il raduno di tutti le famiglie “Di Nucci” cognome assai diffuso in questo paese dell’Alto Molise e nei luoghi della sua storica transumanza ed emigrazione.
Quella dei cognomi – ribadisco – potrebbe essere una vera e propria industria, ma anche quella dei nomi di persona. Sarebbe, ad esempio, utile organizzare (in un modo più massiccio e sistematico) raduni di coloro che si chiamano Giovanni il 24 giugno, Pietro e Paolo il 29 giugno oppure Francesco il 4 ottobre (o il 2 aprile per San Francesco di Paola, magari in Calabria), Antonio, Giuseppe, Anna, Rosa, Caterina, Ursula, Jessica e via dicendo (si pensi, ad esempio, a celebrare in una località patriottica coloro che si chiamano Italia o Italo … magari in Calabria, terra dov’è nato il nome Italia). In alcuni luoghi c’è qualche iniziativa del genere, ma sarebbe utile e bello incentivarla e diffonderla più capillarmente anche con un’offerta turistica adeguata. Infatti, una simile industria non soltanto potrebbe generare economia turistica ma anche benefici sociali ed aggregativi di particolare importanza, specie se sviluppata su larga scala. Potrebbe nascere una società (ad esempio la “Cognomi Italia” o “Nomitalia”) per gestire non soltanto i raduni dei cognomi delle città e dei paesi ma anche quelli generici, il raduno onomastico delle persone o altra sana aggregazione. Ecco …“Capitale dei cognomi cercasi”. Attorno all’idea del raduno dei cognomi e dei nomi può nascere un indotto non trascurabile dal punto di vista economico-turistico e, quindi, di nuovi posti di lavoro. Potrebbe addirittura nascere un apposito consorzio tra istituzioni, luoghi di villeggiatura, agenzie di viaggio e altre figure per gestire non soltanto i cognomi italiani ma anche cognomi esteri, per i quali, ad esempio, farsi una settimana in Italia potrebbe essere veramente assai allettante.
L’industria dei cognomi e dei nomi (assieme al turismo degli affezionati e della sana aggregazione più in generale), se fatta bene, potrebbe contribuire in modo significativo all’economia e alla società nazionale, anche perché suscita degli entusiasmi particolari, come ho potuto sperimentare con il primo Lanciano Day che ha generato in ciascuno dei partecipanti un incontenibile entusiasmo ed un esaltante affetto. Un entusiasmo ed un affetto che ancora (pur a distanza di quasi 12 anni) resistono immutati, tanto è che parecchi di quei Lanciano che sono stati presenti nella città di Lanciano nel 2003 mi esortano spesso a ripetere quella bellissima esperienza. Ed io la ripeterei con grande piacere se non fosse che devo assolutamente portare a termine e concludere (nel poco tempo che mi resta) altri antichi progetti intellettuali ed esistenziali (per non dire dell’anzianità che pizzica sempre di più togliendomi le energie necessarie per organizzare bene questo come altri impegnativi eventi). Da sempre sono tentato di ripetere il Lanciano Day, ma devo farei conti con la mia realtà. Largo ai giovani, quindi!… Largo ai giovani che cerco sempre di ben motivare e di esortare!
Insomma, caro Tito, la sana aggregazione potrebbe essere fonte di reddito e di maggiore civiltà sociale. Nel 1995 ho proposto qui in Molise il progetto “Agnone città dei raduni” … dei raduni di qualsiasi genere (almeno un raduno alla settimana, ad esempio, per le categorie professionali, religiose, sportive o del volontariato, ecc.). Raduni sistematici che potrebbero essere ospitati anche da altri luoghi più attrezzati. Tra tantissimi “raduni” che possiamo inventarci sarebbe utile ed originale aggregare pure tutti i segni zodiacali. Ad esempio, una città di mare, di lago o di fiume potrebbe ospitare il “raduno dei pesci” (che è un simbolo di acqua), cioè di coloro che sono nati, come me, sotto il segno dei pesci. Oppure si potrebbero fare raduni per data di nascita … ad esempio, i raduni di coloro che nel mondo sono nati il 4 marzo (come il 4 marzo 1943 evocativo della canzone di Lucio Dalla, che è poi la mia stessa “mitica” data di nascita, però del 1950). Già ci sono alcuni raduni per “classi di età” … come, ad esempio, quelli nati nel 1960 o quelli che compiono, in un dato anno, i 30, i 40 oppure i 50 o i 60 anni, ecc. Ci sono pure i raduni degli anniversari (familiari, militari, politici, civili o religiosi come anche i pellegrinaggi) e via dicendo.
Caro Tito, a dimostrazione che quella dei cognomi può essere un’industria vera e propria, seria e redditizia ci sono nel mondo migliaia di agenzie che si occupano di genealogie e di viaggi genealogici alla ricerca delle origini, delle proprie radici, visto e considerato che sono oltre tre miliardi nel mondo le persone (quasi il 40%) che vivono altrove da generazioni e le nuove generazioni vogliono sapere da dove provengono i loro antenati. Pure in Italia ci sono tante persone che lavorano per agenzie estere nella ricerca dei luoghi di origine e delle genealogie degli emigrati (con turismo attinente): ad esempio, a Badolato (sullo Jonio catanzarese, in Calabria) c’è il fotografo Franco Muià (tel. 0967-85147 francomuia@gmail.com) che è corrispondente di un’agenzia italo-americana che realizza queste ricerche e questi viaggi della memoria familiare.
E tanti altri hanno fiutato l’affare (economico, sociale, culturale, turistico), mettendosi in proprio, diventando “imprenditori dei cognomi”: tra questi c’è Michele Cartusciello (47 anni, originario di Tropea in Calabria). Costui si dedica da decenni alle ricerche genealogiche, attua il “turismo genealogico o delle origini” ed ha fondato a Padula (sua cittadina di residenza in provincia di Salerno) addirittura il “Museo del Cognome” (www.museodelcognome.it tel. 0975-778376 e 347-8295374). Ha realizzato alcune feste del cognome familiare a Padula e a Teggiano e prossimamente dal 12 al 14 febbraio sarà negli Stati Uniti, a Salt Lake City (Utah) dove ha luogo la “RootsTech” ovvero la più grande fiera del mondo inerente le radici familiari, la genealogia ed eventi attinenti (tra cui il turismo genealogico, la ricerca degli antenati, ecc,). Cartusciello avrà uno stand dove presenterà il suo progetto “Ancestorstours” ovvero “In cammino con gli antenati” che può essere di esempio per altre iniziative simili per giovani italiani che vogliano “inventarsi” un nuovo e redditizio lavoro (che, chiaramente, esige conoscenze di lingue moderne ed antiche ed altre doti attinenti agli studi genealogici applicati al turismo). Sarà Padula la capitale italiana dei cognomi?…
Intanto qui in Agnone del Molise, dove abito, la giovane signora Anna Cacciavillani (titolare dell’agenzia “www.annaeventi.it”) ha accettato il mio suggerimento di cominciare a proporre alle varie famiglie del territorio di realizzare la Festa del proprio cognome, ma anche di tentare la Festa dei segni zodiacali, mese per mese diversa, nonché le Feste onomastiche e tutto ciò che potrebbe intravedere e produrre la promettente “industria della sana aggregazione” (anche come “Agnone Città dei Raduni”). Sono sicuro che, aiutata dal marito Gerry Labbate (sommelier e barman professionista, creatore di nuovi ed originali prodotti di pasticceria noti anche alla famiglia reale inglese e animatore del “Café du soir” tel. 0865-77325 e 320-8830636), farà furore in questo campo, impegnativo ma ricco di reddito e di soddisfazioni. A pensarci bene forse … il passato è il nostro maggior futuro! Cordialità, Domenico Lanciano (lunedì 26 gennaio 2015 ore 08,20)
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