24 dicembre 2013 – Caro Tito, il dr. Enrico Letta ha dichiarato recentemente che mangerà, come capo del governo italiano, il panettone dell’imminente Natale e anche di quello del 2014. Beato lui (al di là della ovvia battuta)! In Italia, invece, ci sono da sempre intere categorie di persone e di famiglie per le quali il Natale interviene da anni e anni “senza pane e senza panettone”.
Lo attesta l’ISTAT non io!… Io posso soltanto testimoniarlo per averlo constatato e scritto in vari tempi e modi. Ad esempio, la prima volta che l’ho denunciato che in tanti erano “senza pane e senza panettone” (proprio così, ho usato questa espressione) era il Natale 1982 a Badolato. La seconda denuncia l’ho diffusa sulla stampa molisana qui in Agnone nel 1992. E adesso, nel 2013, a distanza di oltre venti anni sono aumentati coloro i quali non hanno né pane né panettone.
Ma, oggi come oggi (se allarghiamo lo sguardo al resto d’Italia e al Mondo intero), essere “senza pane e senza panettone” può significare e significa essere senza alcuni diritti elementari (oltre che alimentari), quelli che dovrebbero rendere veramente “civile” una comunità, una nazione, un popolo specialmente se ritiene di avere come riferimenti fondamentali una Costituzione e una Religione. E si resta sempre più allibiti e smarriti dinanzi ad un veloce arretramento dei diritti-base. Nasce in alcuni la convinzione che persino l’Occidente (che si vanta di essere terra di libertà e di diritti) sia sempre di più preda di una “dittatura di velluto” e che il cittadino comune sia in balìa dei cosiddetti “poteri forti” (sempre più potenti ed invadenti) che lo Stato non riesce ad arginare per garantire la società civile e le stesse Istituzioni. Un po’ tutti ci sentiamo dei …“baliati” … ovvero in balìa di qualcosa o di qualcuno. Ci sentiamo persino senza futuro!
Caro Tito, in questo Natale come in altri precedenti (fin dal 1971) adorno (spesso anche pubblicamente) il presepe con le figure di tutte le sofferenze, perché è sempre più necessario ricordare che nel Mondo c’è ancora troppa ingiustizia e troppa atrocità davvero inumana. Si dice che il Natale porta con sé un segno di speranza, soprattutto perché la tradizione cristiana ci invita a confidare negli “uomini di buona volontà”.
Ma perché questi uomini di buona volontà siano tanti e più decisivi è necessario puntare su una vera “pedagogia sociale” che li crei, li formi e li moltiplichi per contrastare coloro i quali tramano contro le persone e contro il genere umano (che rischia il suicidio planetario, non dimentichiamocelo mai mai mai!). La vera sfida oggi è proprio questa: formare la “generazione decisiva” per la salvezza del Mondo!…
Spetta ad ognuno di noi, individualmente e collettivamente, contribuire il più possibile a formare tale “generazione decisiva”!… Altrimenti – diciamocelo chiaro e definitivo – sarà vana qualsiasi tipo di speranza!
Ed è proprio questo il mio augurio più sentito: che si formi una “generazione decisiva” per portare la società italiana, l’intera Umanità fuori dai gorghi della tempesta, allontanandoci dal naufragio perpetuo. Auguri a te, ai nostri Lettori (specialmente a quelli più affezionati) e a tutto l’Universo-Mondo! Buon Natale e Miglior Anno Nuovo!
Saluti e baci, Domenico Lanciano