E’ morto a 76 anni nella sua casa di Macchia di Isernia. Il sociologo-scrittore-sindacalista di Cosenza lascia ben 27 volumi. L’Università delle Generazioni e la figlia Valentina comunicano che è morto improvvisamente per infarto cardiaco nella sua casa di Macchia di Isernia lo scrittore Antonio Grano, il quale amava definirsi “il brigante calabro-molisano” per via dei suoi tanti volumi scritti e pubblicati contro la mala-unità d’Italia imposta dai Piemontesi del 1861 ai danni del Sud. Era nato a Cosenza nel 1938 e, appena ventenne, si era trasferito per gli studi universitari a Napoli dove ha conseguito la laurea in Sociologia entrando poi a far parte del sindacato della CGIL, avendo avuto, così, la possibilità di vivere da protagonista le grandi lotte operaie e studentesche degli anni sessanta-settanta. Da tale esperienza è nato nel dicembre 2013 il suo penultimo libro dato alle stampe “L’immagination au povoir” (L’immaginazione al potere”). E’ stato anche studioso di Papa Celestino V e di altre tematiche e problematiche sociologiche e storiche di grande interesse ed attualità come ad esempio la politica marxista, la pratica esorcistica e la canzone napoletana.
Trasferitosi in Molise, ha preso casa-eremo nei pressi del castello medievale di Macchia di Isernia, in piena valle del Volturno, dedicandosi intensamente a scrivere e pubblicare libri anche con proprie etichette editoriali e da qualche anno con www.ilmiolibro.it del gruppo L’Espresso. Attualmente stava lavorando in contemporanea a due volumi storici, di cui uno dedicato a Beatrice, la sua amatissima prima nipotina. Finora ha dato alle stampe ben 27 titoli, che sono descritti e commentati nel suo sito www.antoniograno.it. Inoltre, interveniva quasi quotidianamente su temi di grande attualità (specialmente meridionalistica) con il suo blog www.antoniogranoblog.it a cui attingevano altri autori e varie riviste. E’ presente su “youtube” pure con la canzone “Speranza nova” dedicata alla “rivoluzione napoletana” del sindaco Antonio Bassolino. E’ altresì presente in varie antologie e rassegne bio-bibliografiche nazionali.
Era uno dei più attivi componenti l’associazione “Amici della Calabria” in Molise e hanno riscosso particolare successo le numerose interviste di un’ora realizzate nel salotto della giornalista televisiva campobassana Doretta Coloccia con Teleregione Molise. Per il suo iperattivismo storico e culturale aveva ricevuto il “Premio Calabria” nel 2009 e altri riconoscimenti che ne fanno uno degli intellettuali calabresi e molisani insieme tra i più vivaci e notevoli, anche per l’importanza della sua eredità complessiva. Pure per questo va indicato soprattutto alle presenti e alle future generazioni.
BIBLIOGRAFIA
Collana religiosa:
1- I Castelli di Pietro (1996)
2- La leggenda del chiodo assassino (1998)
3- Celestino V (2001)
4- L’ultima profezia di Celestino (2009)
5- Celestino V cittadino del mondo (2009)
6- Santa Barbara (2000)
7- Il diavolo e l’acqua santa (2012)
8- Il malato guaritore (2012)
9- Psichiatria dell’inferno (2012)
Collana antropologica:
1- Macchia di Isernia (2002)
2- Un uomo, la sua terra: Mimmo Pellegrino (2003)
3- Delirio molisano (2013)
Collana marxiana:
1- Goodbye, Marx! (2009)
2- L’immagination au povoir (2013)
3- Diario di bordo (2014)
4- Una storia fotografica (2014)
Collana meridionale:
1- La chiamarono Unità d’Italia (2009)
2- Io, brigante calabrese (2009)
3- Pietà per i vinti! (2011)
4- Le parole sono pietre (2011)
5- Il male oscuro dell’Italia unita e separata (2012)
6- A sinistra della Questione Meridionale (2013)
Collana napoletana:
1- Trattato di Sociologia della Canzone Classica Napoletana (2004)
2- Ladislao d’Angiò-Durazzo (2005)
3- Malafemmena (2008)
4- ‘O surdato ‘nnammurato (2010)
5- Partono ‘e bestimente (2011)
Redatto dal dr. Domenico Lanciano, pubblicista dell’Ordine dei Giornalisti del Molise