Stavano viaggiando a bordo della loro Fiat Croma grigia, di ritorno da un colpo appena messo a segno nell’Agrigentino. Quasi come il “buon padre di famiglia”, che alla fine di una pesante giornata di lavoro torna a casa all’ora di cena, allo stesso modo i quattro uomini, tutti presumibilmente di nazionalità serba, stavano facendo ritorno dal “lavoro” appena portato a termine. Ma lungo la SS 189 l’imprevisto: un posto di controllo dei Carabinieri di Cammarata.
E la decisione di forzarlo è immediata. La Fiat Croma prosegue la sua corsa in direzione di Palermo, seguita a distanza dalla pattuglia di Cammarata. Nonostante il pochissimo preavviso, la Centrale Operativa di Lercara Friddi, compagnia Carabinieri palermitana confinante con l’omologa agrigentina, attua subito una pronta reazione. La Croma alle porte del paese, vede sbarrarsi la strada dai militari di Lercara, la cui reazione all’attivazione è stata immediata. La macchina dei malviventi, senza più via di fuga, si ferma; gli occupanti si danno alla precipitosa fuga nelle campagne, col favore del buio e del terreno, impregnato della pioggia dei giorni scorsi. I militari li inseguono a piedi, incuranti del fango e dell’acqua, ne bloccano due, e riescono a vincerne le resistenze. I due vengono portati in caserma ed identificati: Pavlovic Zivan, serbo, classe 1977, domiciliato a Palermo e Simic Pavle, serbo, classe 1983, domiciliato a Palermo, entrambi con a carico un decreto di espulsione.
Veniva quindi perquisita accuratamente la Fiat Croma sulla quale viaggiavano, e l’attenzione dei militari veniva subito attirata da un televisore di ultima generazione, soldi in contanti ed alcuni preziosi in oro, tra cui una fede nuziale. La tempestiva e sinergica circolarità informativa tra i reparti dell’Arma permette quindi ai Carabinieri di Lercara Friddi di collegare quegli oggetti di valore ad un furto avvenuto appena poche ore prima a Raffadali (AG). Per i due scattano le manette; le accuse sono di furto in abitazione, resistenza a Pubblico Ufficiale e violazione delle disposizioni sull’ingresso e il soggiorno degli stranieri.
Nella mattinata, i due soggetti sono stati tradotti presso la casa circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del giudizio di convalida.
Televisore, soldi e preziosi, tra cui la fede nuziale, sono stati quindi riconsegnati ai legittimi proprietari, che si sono complimentati per la velocità e l’efficienza del servizio svolto dai Carabinieri.