(Nella foto a sx il Dott. Domenico Lanciano, Presidente Associazione “Università delle Generazioni”) – Il Premio “Giganti della Calabria” ha esordito il 6 gennaio 2009, giorno dell’Epifania, su idea e volontà dall’associazione culturale informale “Università delle Generazioni” di Agnone di Isernia ed è stato organizzato assieme all’associazione culturale “Amici della Calabria in Molise”. In tale prima edizione, il riconoscimento è stato assegnato allo storico Antonio Gesualdo, al re del folk Otello Profazio, al fondatore della Biblioteca Calabrese Nicola Provenzano e al famoso cantautore Mino Reitano. L’Università delle Generazioni spera che col tempo il “Premio Giganti” diventi moralmente come un vero “Nobel” calabrese.
Questo premio, fondato da Domenico Lanciano responsabile dell’Università delle Generazioni, si ispira ai cosiddetti “Giganti della Sila” cioè a quegli antichi “alberi-monumenti” che, alti spesso oltre 40 metri, si stagliano assai robustamente e vigorosamente, maestosamente e con grande stile su tutti gli altri nella “Riserva Naturalistica di Fallistro” sita prevalentemente nel comune di Spezzano della Sila (in provincia di Cosenza, in Calabria). I personaggi (cui solitamente vengono assegnati tali premi) sono proprio come questi alberi giganteschi che spiccano le loro cime verso l’alto e la luce, si distinguono per la loro benemerita esistenza, per le loro opere e, in particolare, per il loro amore per la Calabria e sono indicati, pure per questo, emblematico modello di riferimento per le presenti e le future generazioni, specie per i giovani.
L’imminente primo maggio 2018, giornata dei lavoratori, il premio “Giganti della Calabria” verrà assegnato pure come “Premio alla Carriera” a personaggi i quali, ormai andati in pensione da tempo ed alquanto avanti con l’età, stanno ancora e sempre più dimostrando, da veri e propri “stakanovisti”, di continuare in modo assai tenace nella loro grande passione per la Cultura e nel loro immenso amore per la Calabria. I sette destinatari sono il “dialettologo” Enrico Armogida, Vincenzo De Virgilio (decano dei giornalisti calabresi), il filosofo Salvatore Mongiardo, lo storico tedesco Armin Wolf, il medico svizzero Peter Zentner, e (per la prima volta nella storia di questo premio, come riconoscimento alla memoria) il glottologo e filologo tedesco Gerhard Rohlfs (1892-1986) e lo storico della letteratura Antonio Piromalli (1920-2003).
Enrico Armogida (nato il 01 novembre 1939 a Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, dove vive con la famiglia) è stato docente di Liceo e maestro di intere generazioni. Continua sempre più alacremente la sua attività di attento filologo e rigoroso linguista, appassionato traduttore, biografo e saggista. Continua, altresì, la paziente ricerca etimologica per ampliare il suo portentoso “Dizionario Andreolese-Italiano” che nella prima edizione del 2008 presso l’editore Rubbettino ha raggiunto il volume di ben 1304 pagine, fitte fitte.
Vincenzo De Virgilio (1936) è decano dei giornalisti della Calabria. Per i 50 anni di carriera ha già ricevuto nel 2014 la medaglia d’oro del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Tra l’altro, per un trentennio è stato caposervizio per la Calabria dell’Agenzia Giornalistica Italia (AGI) la seconda in campo nazionale dopo l’ANSA, per tanti altri anni ancora capo-redattore regionale dell’Agenzia giornalistica ASCA (la terza) fino a fondarne una tutta sua “www.agenziacalabrianotizie.com” cui si dedica con sempre maggiore passione da vero “stakanovista” quale è ed innamorato della Calabria. Innumerevoli i meritati premi e riconoscimenti per la sua tenace e possente attività anche d’inchiesta e d’avanguardia. Ha fondato e diretto il noto settimanale “il piccolissimo” e continua ad essere “maestro di vita e di giornalismo” per intere generazioni.
Salvatore Mongiardo (12 giugno 1941 – Sant’Andrea Apostolo dello Jonio), filosofo e storico, ha dato alle stampe numerosi volumi che documentano le antichissime radici etiche italiche quale fondamento della filosofia di Pitagora e di Gesù di Nazareth. Nel 1995 ha riaperto i Sissizi di Re Italo e nel 2016 la Nuova Scuola Pitagorica con sede a Crotone. E’ particolarmente attivo a favore della distruzione di tutte le armi e la distribuzione ai popoli delle risorse finora da esse assorbite. Continua imperterrito nella sempre maggiore e migliore scoperta degli immensi giacimenti storico-culturali della Calabria come paradigma per la globalizzazione. Si reca in ogni parte del mondo, in particolare in Italia ovunque sia richiesto, per rendere testimonianza al proprio credo e per sollecitare le persone e le comunità ad una vita più etica e salvifica.
Armin Wolf (12 maggio 1935 – Berlino) ha insegnato in varie università della Germania, specializzandosi nei viaggi di Ulisse. Nel 1983 ha pubblicato il volume “Die wirkliche Reise des Odysseus” poi edito nel 2017 in italiano per merito di “Local Genius di Pentone – CZ” con il titolo “Ulisse in Italia – Sicilia e Calabria con gli occhi di Omero” in cui sostiene il passaggio di Ulisse-Odisseo per l’istmo di Catanzaro prima del suo ritorno ad Itaca. Innamorato immensamente della Calabria fin dalla sua prima venuta nel 1966, Armin Wolf e la moglie Inge hanno acquistato una casa nel centro storico di Squillace abitata per parecchi mesi all’anno, diventando entusiasti “ambasciatori” delle bellezze naturalistiche e culturali calabresi nel mondo.
Peter Zentner, primario ospedaliero di Berna (Svizzera), è stato uno dei primissimi compratori di casa durante gli iniziali clamori internazionali della vicenda “Badolato paese in vendita” nell’aprile 1987. Il colpo di fulmine per l’intera Calabria, che conosce ormai per intero, vale pure per la moglie ed i figli. Per costoro ha acquistato e restaurato artisticamente un intero isolato di abitazioni nel rione Jusuterra (parte bassa e panoramica del paese). Dopo oltre 30 anni di frequenti soggiorni nel borgo antico il dottore Zentner dichiara a tutti di sentirsi non soltanto italiano ma anche fieramente calabrese e badolatese, in particolare, di cui continua a studiare e a parlare il dialetto. Ormai è in perfetta simbiosi! Grazie alla famiglia Zenter altri professionisti svizzeri hanno acquisito e ripristinato elegantemente case disabitate in Badolato e dintorni.
Gerhard Rohlfs (Berlino 1892 – Tubinga 1986) è stato definito “il più calabrese dei figli di Germania” per il semplice fatto che ha dedicato (come nessun altro finora) lunghi, approfonditi ed innumerevoli studi proprio ai dialetti e alla civiltà della Calabria, pubblicando molti libri, indispensabili per l’identità regionale. Nel dare alle stampe in più volumi (dal 1932 al 1939) “Il Dizionario dialettale delle tre Calabrie” il prof. Rohlfs ha scritto questa frase diventata celebre: “A Voi fieri calabresi dedico questo libro che chiude nelle pagine il tesoro di vita del vostro nobile linguaggio”. L’Università delle Generazioni ha proposto, tempo fa, di istituire e intitolare proprio a Gerhard Rohlfs la prima “Università Dialettale” nazionale (con settori regionali e territoriali) che continui gli studi già effettuati da questo insostituibile “gigante della Calabria”.
Antonio Piromalli (Maropati 1920 – Polistena 2003) rappresenta un vero “Gigante” e “Maestro”. Politicamente è stato un uomo e intellettuale assai vicino al popolo e ai popoli (specialmente a quelli più indifesi). Professionalmente è stato non soltanto un eminentissimo saggista e docente universitario, ma anche un valentissimo critico e storico della Letteratura italiana e, in particolare, calabrese (che ha fissato in ben due volumi). Personalmente è stato un pregiatissimo poeta (sette raccolte finora date alle stampe). Lascia una eredità socio-culturale tanto tangibile e preziosa quanto incalcolabile che dal giugno 2003 è molto amorosamente curata dall’unico figlio Lanfranco (architetto a Roma) in un apposito “Fondo” aperto al pubblico (anche via web www.antoniopiromalli.it).