Sarà inaugurata mercoledì 5 agosto alle ore 20.30, all’ex Convento dei Minimi di Roccella Ionica, la mostra “Riflessioni dalla Calabria” dell’artista Mirek Houst.
L’esposizione, che si prolungherà fino al 14 agosto, gode del patrocinio del Comune di Roccella Ionica, del Ministero della Cultura della Repubblica Ceca e della Ambasciata della Repubblica Ceca in Italia, in collaborazione con la Fondazione Rocco Guglielmo di Catanzaro.
Pittore, grafico e scultore, Mirek Houst ha maturato la sua esperienza dagli anni settanta del secolo scorso. Laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Praga, le sue creazioni rappresentano, nel senso migliore della parola, il proseguimento ininterrotto della tradizione secolare dei metodi pittura e scultura.
Il panorama pittorico di Mirek Houst è estremamente variegato, variando dai convenzionali ritratti di persona alle nature morte, dai paesaggi cupi e romantici della Selva Boema, alla gioia solare dei paesaggi della regione Calabria, seconda dimora dell’artista. Comprese tra le sue opere sono anche composizioni figurali intrinsecamente monumentali, spesso in stile barocco. Tra le tematiche dei suoi dipinti, da citare sono anche vari riferimenti mitologici e avvenimenti storici riguardanti la Repubblica Ceca. Frutto della ricca fantasia dell’autore sono, inoltre, stampe brillantemente e tecnicamente perfette, popolate di simboli nascosti, di creature mitiche e reali.
Negli ultimi anni l’artista è tornato alla scultura, la cui ricca forma figurale e decorativa viene realizzata in bronzo e pietra.
Caratteristico, per quanto atipico dei nostri giorni, è il tipo d’approccio dell’autore alla metodica artistica. Il suo programma si basa sull’uso di antiche tecniche pittoriche, il cui effetto si rivela nella speciale realizzazione cromatica dei suoi lavori; e la cui solidità è apportata dai pigmenti naturali coi quali i colori vengono preparati.
Una panoramica quasi completa della monografia corrente è contenuta nella pubblicazione ‘Mirek “Mirek L’artista – Lavoro / Work”, riccamente illustrata. La pubblicazione documenta il Simposio, conversazione tra il prof. J. Roytem e l’ autore, moderata dall’editore J.Tůma.
“In occasione della mia prima visita in Italia nel 1995 – scrive l’artista nel suo curriculum – mi ha colpito il contrasto fra la cultura Mittel Europea, spesso sin troppo seriosa, e la cultura italiana così solare ed accogliente. Non mi ponevo di fronte ad essa come turista ma fin dall’inizio come un pittore che viaggia portandosi dietro tutti gli attrezzi necessari alla sua arte: le tele, il cavalletto, i colori, i pennelli. . . Amo questo paese dei vulcani, dei mari, del vino e, soprattutto, del sole mediterraneo che affascina da secoli tutti i pittori in quanto è la fonte che illumina di sé tutto ciò che raggiunge con i suoi raggi. L’Italia offre con modestia le sue antichità, la sua natura mediterranea, l’amicizia e la generosità dei suoi abitanti a chiunque abbia la sensibilità per apprezzarla. Le tre zampe del mio cavalletto hanno trovato un appoggio solido nella terra fertile dei dintorni di Roma, ma anche, soprattutto, nella parte più meridionale del Bel Paese. La Calabria, diventando parte della mia vita oltre che il posto dove continuavo a tornare per il mio lavoro “en plein air” ha risvegliato in me un forte desiderio di averci una specie di “studio in campagna”. Oggi possiedo in Calabria una casa con lo studio dove ritorno sempre con mia grande gioia”.