Spezzare una lancia a favore della macchina burocratica comunale, oggi più che mai, è un atto dovuto, in presenza di una carenza di figure preposte, grave, storica, attuale e complessiva.
Credo che nessuno possa negare, che oramai da tempo immemore, autorevoli rappresentanti politici e sindacali, hanno lamentano in ogni dove, la carenza persistente del personale comunale: organico carente della Polizia Urbana, dipendenti amministrativi, risicatissima rappresentanza Dirigenziale , che per il comune, non poche penalizzazioni e carichi di consreguenziali responsabilità determina, sia dal punto di vista diretto, che politico.
Dopo tale premessa, sia chiaro, non intendo puntare il dito contro nessuno, ma per onorare la verità, è giusto precisare che potrebbe essere favorevole per alcuni professionisti tecnici, sollevare legittime perplessità e precisare responsabilità sulla burocrazia comunale, ma ritengo, così come ho già sostenuto, che le questioni organizzative comunali, (così come ripete spesso il sindacato), meritino approfondimenti, vicinanza, sostegno e decisioni condivise, per alleviare il gravame complessivo, che porta anche a riflessioni dirette, che probabilmente, mal si pongono, nel contesto attuale.
Un vecchio detto dice: “chini è fhora d’abballu sa sempri abballari “ e come dire, governare una citta è sempre cosa difficile, e chi ha fatto il Sindaco, o l’amministratore lo sa, ed’è più facile per chi sta all’esterno giudicare. Che poi la politica, debba confrontarsi con i vari ordini professionali per programmare meglio il futuro della città, ritengo sia una azione primaria. Questo, sicuramente, porterebbe ad avere decisioni condivise e limitare e fugare ogni dubbio quando, ed eventualmente, le rimostranze possano essere frutto, per esempio, di individuali soccombenze giudiziari, sentenze TAR, o di interessi professionali diretti, che nella vita tecnica e politica accadono purtroppo soventi.
Comunque vada, Il dato oggettivo, ieri come ora, è che un Dirigente avvocato, non può fare l’urbanista e un dottore commercialista non può occuparsi di materie specificatamente tecniche. Pur tuttavia questo accade nel nostro comune attualmente e da più tempo. A tal proposito, on nota ufficiale consegnata nel 2018 al Sig. Prefetto, le OO.SS. tra l’altro, affermavano :” “l’eccessivo carico di lavoro comporta disagio e malessere per la mancanza delle specifiche competenze tecniche, ed espone i poichi Dirigenti,a responsabilità non gestibili, ed a continue gogne mediatiche, che ledono l’equilibrio psicofisico degli stessi, oltre che la normale tollerabilità, trovandosi di fatto, esposti al pubblico, per le varie procedure ecc, ecc. Quindi una storia antica, ma sempre attuale.
E allora probabilmente, per l’opera svolta in “difformità” al proprio titolo, semmai andrebbero premiati per quello che fanno e per come lo fanno. Comunque e per esempio si attivassero le affermazioni e le condizioni promesse nel tempo e previsti dal 145 Tuel, le cose cambierebbero, ovvero avremmo probabilmente maggiore presenza tecnica-dirigenziale, a sostegno dell’attività politica-amministrativa.
Da qui, viene spontaneo chiedersi, ma non si può fare quanto previsto dal 145 del Tuel ???? Plausibilmente, per questi, non bisogna aspettare l’approvazione del fabbisogno del personale da parte della commissione enti locali. E allora, senza accusare niente e nessuno, ma con la volontà di contribuire sul piano della chiarezza, chiediamoci: perché non arrivano ingegneri o architetti della pubblica amministrazione a colmare temporaneamente la carenza al Comune tramite la prefettura. ?
Queste cose vorremmo sentire, ma chi li dirà? Comunque vada, il 22 novembre 2018, tutte le organizzazioni Sindacali, chiamavano in causa il Prefetto, poiché ravvisavano la fragilità operativa del personale tutto, ed auspicavano soluzioni plausibili in raccordo politico, al fine di dare concretezza all’azione del personale. Ma tutto è rimasto mummificato e pronto ad essere sotto accusa per debolezza organizzativa, si diceva. Si continuerà così?