Il Rotary Club di Lamezia Terme, presieduto dall’Avv. Giuseppe Senese, ha organizzato, in collaborazione con l’Azienda INDERST, un incontro conoscitivo su un’eccellenza locale: la produzione del kiwi.
Nella piana lametina, infatti, è presente un’importante realtà produttiva di questo frutto che, grazie al favorevole microclima presente in questa parte della Calabria, favorisce un prodotto di altissima qualità, esportato in tutto il mondo. Nel corso della serata sono stati presentati, anche, tre nuovi Soci.
Il pomeriggio rotariano è iniziato con la visita guidata all’impianto di produzione di KIWI, presso l’Azienda Agricola Feudo del Pesipe a Maida, della famiglia INDERST-PAPALIA dove i Soci lametini, insieme ai Soci dei Club di Cosenza, Vibo, Catanzaro e Soverato, hanno avuto la possibilità di scoprire le caratteristiche produttive di questo frutto, di cui esistono ben 54 specie.
Il tutto grazie al socio lametino Rodolfo INDERST, che ha spiegato le caratteristiche botaniche e organolettiche del kiwi, che in Calabria viene prodotto fin dal 1971.
In particolare, INDERST ha spiegato che “il nome di “KIWI”, abbreviativo di “Kiwifruit”, ha origine dal fatto che i primi ad esportare e far conoscere su larga scala i frutti di questa pianta furono i neozelandesi, che gli diedero il nome del loro simbolo nazionale che è “Il Kiwi”, uccello dalle piume sottili e dal becco lungo. La pianta del kiwi viene importata in Europa da alcuni missionari alla fine del 18° secolo, mentre nel 1904, in Nuova Zelanda, parte la sua diffusione ai fini produttivi e, poi, commerciali in tutto il mondo.
Oggi il kiwi viene prodotto in Italia, Francia, Spagna e Grecia. In Italia la produzione avviene in Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Lazio, Calabria, Basilicata, Campania e Marche.
In Calabria, in particolare, la prima produzione risale al 1971, con un campo sperimentale realizzato dall’Azienda Agricola di Carlo Inderst a Rosarno. Produzione che, dal 1986 ad oggi, si è estesa anche nella Piana di Gioia Tauro, Piana di Lamezia Terme e Piana di Sibari. Il frutto dell’ “Actinidia Chinensis” è una bacca con buccia tomentosa o glabra, a seconda della varietà, di colore bruno o verde. La polpa è, a seconda della varietà, dolce, acidula e di colore verde brillante, giallo intenso o rossa. I fiori dell’actinidia hanno la caratteristica di avere tanto polline ma di non produrre nettare, con conseguente problematiche produttive, almeno a livello commerciale.
La pianta di Actinidia è una liana rampicante, tendenzialmente policaule, che dal sottobosco della foresta monsonica, avvinghiandosi agli alberi di alto fusto per raggiungere la luce, raggiunge anche i 50 metri di altezza. La sua caratteristiche botanica è che è una specie dioica, con piante pistillifere (femminili) produttive e piante stammifere (maschili) impollinatrici. E’ una pianta a foglie caduche, che nei primi stadi sono di colore verde con sfumature rosse.
La serata si è conclusa con una piacevole Conviviale, presso l’Agriturismo Costantino, con cena a base, anche, di Kiwi.