E’ stata un successo la commedia “A Carbinera” messa in scena dalla compagnia catanzarese “Hercules”, sotto la sapiente regia di Piero Procopio. Chi si attendeva una pièce più “leggera” e irriverente, tipica delle commedie a cui ci ha abituati il talentuoso cabarettista Procopio, si è dovuto ricredere: lo spettacolo è stato sì divertente ed esilarante, ma legato a una trama più “matura”, incentrata su una storia che racconta l’avidità dell’uomo e di chi pensa solo ai soldi e ad accumulare averi e terreni. Il tutto reso divertente e grottesco dall’esasperazione del carattere dei protagonisti.
La storia racconta infatti la vita della baronessa Genziana, autoritaria latifondista, che vive nella sua immensa tenuta Villa d’Oro assieme alla sorella minore Catena, alla costante ricerca di un marito, ed a tutta la strampalata servitù. L’imminente costruzione dell’autostrada scatenerà liti furibonde con l’unico confinante, Rosario. L’arrivo inatteso di Romualdo romperà i fragili equilibri di Villa d’Oro. Una commedia brillante in due atti, andata in scena sabato e domenica al teatro “Costabile”, nell’ambito della sesta edizione della rassegna“Vacantiandu 2016 – Città di Lamezia Terme”, diretta da Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo, che ha permesso di far emergere la grande professionalità e bravura degli attori della compagnia catanzarese: sono infatti stati tutti bravissimi, dimostrando grande professionalità e talento, sia nelle scene più comiche che in quelle più “drammatiche”.
Bravissima, come sempre, Stella Surace nei panni di Genziana, ma anche Rossella Petrillo nei panni della tuttofare e illibata Brigida e Valentina Rames nei panni della strampalata cameriera Gigliolina. Superba l’interpretazione di Teresa Barbagallo, nei panni di Catena, la sorella della baronessa che vuole liberarsi dall’opprimente controllo della sorella, che le vieta qualsiasi matrimonio, per non disperdere così il patrimonio lasciato in eredità dal loro padre. Bravi anche Gori Mirarchi nei panni del maggiordomo Renzo, Alessandro Mangiacasale nel ruolo del latin lover Romualdo, Maurizio Corrado nei panni di Rocco e dulcis in fundo Piero Procopio nei panni di Rosario, il pastore confinante con la tenuta della baronessa, che non le cederà mai la sua terra. Bella e accogliente la scenografia, curata da Lucia Rotundo, mentre luci e scena sono stati curati da Mattia Procopio, il tutto sotto la direzione di scena di Daniela Soluri.
La serata, presentata dalla giornalista Ketty Riolo, si è conclusa con la consegna della maschera gialla simbolo della sesta edizione della rassegna “Vacantiandu 2016” alla compagnia “Hercules” e poi, per finire, mezz’ora di cabaret con il bravissimo Piero Procopio che, con la sua disarmante ironia, ha raccontato scene di vita quotidiana, lasciando il pubblico in lacrime per le tantissime risate.