“Con riferimento all’episodio avvenuto presso il Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme e preso atto del comunicato diramato dall’ASP di Catanzaro, è doveroso specificare quanto segue.
in Calabria la competenza inerente la cattura dei cani randagi è attribuita al Servizio Veterinario istituito presso le ASP; ciò deriva dalla Legge Regionale n. 41/90 per come modificata dalla Legge Regionale n. 4/00 che testualmente dispone all’art. 7 che “i cani vaganti devono essere catturati dal Servizio veterinario competente per territorio…”.
Detta competenza è pacificamente confermata dalla giurisprudenza di legittimità come evincesi dal chiaro disposto della sentenza della Suprema Corte n. 19404 del 18/07/19.
Vi è da aggiungere che il Comune di Lamezia Terme ha, nel corso degli anni, portato avanti, in collaborazione con associazioni quale la Fondazione Elisabetta Franchi, politiche di sterilizzazione e microchippatura ed ha altresì favorito la politica delle adozioni anche tramite approvazione di idoneo regolamento e di sito dedicato.
Ad oggi, si constata, invece, che non si è ancora proceduto alla realizzazione dei canili sanitari provinciali nonostante siano decorsi quasi 11 anni dal D.P.G.R. n. 197 del 20/12:12 di istituzione di una rete di canili sanitari.
Tra l’altro, proprio con riferimento a cani randagi che spesso stazionano nei pressi del Presidio Ospedaliero era stato più volte richiesto intervento ASP ma si è sempre escluso il presupposto della aggressività e non si è proceduto alla cattura che, ripetesi, è di esclusiva competenza ASP.
Doveroso, quindi, che l’A.S.P. di Catanzaro provveda ad adempiere a quanto derivante dalle competenze alla medesima attribuite ed al riguardo troverà sempre positiva collaborazione nel comune di Lamezia.
Da ultimo, necessario evidenziare che è inaccettabile che una struttura di primaria importanza quale il presidio ospedaliero di Lamezia Terme possa essere così abbandonata a sé stessa da consentire addirittura a cani randagi di poter entrare tranquillamente e vagare nei vari piani; ciò, tra l’altro, si aggiunge alle altre gravissime disfunzioni che quotidianamente assurgono purtroppo all’onore delle cronache.”
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