“In merito a quanto avvenuto nel corso di una trasmissione televisiva andata in onda domenica scorsa su una rete nazionale e alle successive dichiarazioni rilasciate da esponenti politici – scrive il sindaco Accorinti – puntualizzo che quanto è accaduto negli ultimi tempi a Messina, immortalato da fotografie e riprese filmate, non lascia margini di dubbio e inchioda a precise responsabilità di ordine certamente etico i protagonisti; su quelle penali deciderà poi la magistratura. Il danno più grande che è stato fatto non è quello economico, che speriamo venga risarcito. Certi comportamenti contribuiscono purtroppo ad alimentare la sfiducia dei cittadini nei confronti delle Istituzioni e della Politica, avvalorando la tesi che siano mondi sporchi e che tutti siano uguali. Un danno che temo non si recupererà in poco tempo. Tornando alle recenti dichiarazioni, in un gioco delle parti grottesco, si è tentato invece di ribaltare i fatti, immaginando responsabilità in capo al Sindaco ed alla Giunta, con ricostruzioni palesemente false, peraltro stigmatizzate anche da alcuni organi di stampa. Si è voluto far credere che il Sindaco abbia nominato la presidente del Consiglio comunale, si è arrivati al paradosso di raccontare agli italiani che il Sindaco possa modificare di sua iniziativa i regolamenti del Consiglio comunale, questo è un modo di fare sconcertante. Non è la verità e lo sanno bene i cittadini, che conoscono fatti e persone, e che hanno apprezzato e sostenuto le denunce della consigliera Lucy Fenech, capogruppo non a caso di ”Renato Accorinti Sindaco, Cambiamo Messina dal basso”. Gli stessi cittadini che si indignano insieme a noi, assistendo attoniti ai contemporanei cambi di casacca, festeggiati al suono della zampogna in una mattinata che resterà nella cronaca cittadina come esempio di un modo di intendere la politica a cui non vorremmo mai più assistere. In merito al funzionamento del Consiglio comunale ed allo svolgimento delle funzioni dei consiglieri, aggiungo che la Politica è un impegno nobile che si fa con esclusivo spirito di servizio, non già per arrotondare gli stipendi. Bisogna modificare radicalmente un sistema che è congegnato in maniera da favorire comportamenti al limite del lecito. Prevedere una indennità fissa ed eliminare i gettoni e gli oneri riflessi, certamente favorirebbe trasparenza e pulizia”.