E’ stato depositato presso la cancelleria della sezione lavoro del Tribunale di Reggio Calabria l’appello avverso l’ordinanza dello scorso 17 settembre, con la quale, sul presupposto che la Giunta regionale sarebbe incompetente a provvedere sull’incarico di direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria, è stato ordinato il reintegro dell’arch. Renato Carullo. A parere della difesa della Regione, rappresentata dall’avv. Mario De Tommasi, le argomentazioni logico-giuridiche poste dal giudice della prima fase a sostegno della sua decisione sono erronee.
Infatti, secondo la Regione, il primo giudice avrebbe valutato in maniera insufficiente gli effetti prodotti dal giudicato che si è formato sull’intera vicenda in conseguenza della mancata impugnazione della sentenza resa il 15 dicembre 2011 dal giudice, Arturo D’Ingianna. Quest’ultimo adito dall’arch. Carullo per ottenere sempre il reintegro nelle funzioni di d.g dell’Asp di Reggio Calabria, aveva accolto solo parzialmente la domanda, condannando la Regione al pagamento di un risarcimento del danno dal 22 giugno al 30 luglio 2010 e rigettandola per il resto, sul presupposto che il commissariamento della Regione per il rientro in materia sanitaria fosse avvenuto a mente del comma 83 dell’art. 2 della legge finanziaria 2009, ove, tra l’altro, è prevista la decadenza automatica di tutti i direttori generali. m.c. (Catanzaro 01-10-2012) –