La Polizia Giudiziaria del Commissariato di Polistena (RC), ha eseguito un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P presso il Tribunale di Palmi, Dott. Paolo Ramondino, nei confronti di Vecchiè Salvatore, classe ’86 di Melicucco. Le richieste cautelari sono state avanzate dai P.M. presso la Procura della Repubblica di Palmi, Dott. Enzo Bucarelli e Dott. Gianluca Gelso che hanno diretto le indagini sotto il coordinamento del Procuratore Aggiunto Emanuele Crescenti, a seguito delle quali, al suddetto soggetto, è stato contestato il reato di tentato omicidio aggravato continuato e in concorso, nonché, il reato di porto illegale e ricettazione di armi. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti l’arrestato, unitamente ai cognati Fossari Bruno, Pasquale e Vincenzo – sottoposti a fermo nel luglio 2013 per lo stesso reato e attualmente detenuti – è considerato il mandante e l’organizzatore del tentato omicidio di Ieranò Rocco Francesco, cl’72, avvenuto il 25 luglio del 2012 nelle vie centrali di Cinquefrondi. I fratelli Fossari e il cognato Vecchièassoldarono due killer stranieri, anch’essi attualmente in carcere, con lo scopo di vendicare l’omicidio del loro congiunto Francesco Fossari avvenuto a Melicucco il 2 agosto del 2011. Per quel delitto sono ora in carcere, in attesa di giudizio, Giuseppe Bruzzese, cl.’92 di Cinquefrondi e lo stesso Rocco Francesco Ieranò, sottoposti a fermo nell’ambito di un’operazione della Polizia del 27 giugno 2013. Il Fossari fu ammazzato a causa della brusca interruzione della relazione extraconiugale che intratteneva con Bruzzese Antonella, sorella di Bruzzese Giuseppe, nonché moglie (sebbene all’epoca separata) di Giuseppe Ladini, elemento di spicco della criminalità organizzata cinquefrondese, attualmente in regime di detenzione per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di droga e armi.
L’apparato indiziario e probatorio costruito dagli uomini della Polizia di Stato ha trovato riscontro nelle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Ieranò, il quale ha indicato esplicitamente il Vecchiè come uno degli organizzatori della vendetta ordita dalla famiglia Fossari, nonché nelle dichiarazioni rese all’autorità giudiziaria dal collaboratore Antonio Russo il quale, essendo stato compagno di cella dell’odierno arrestato durante la sua precedente detenzione, ne aveva raccolto gli sfoghi e le confidenze. Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato condotto presso il carcere di Palmi dove è stato messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.